Concetti Chiave
- Il tema centrale è il "male di vivere", rappresentato attraverso immagini di natura e vita interrotta, come un ruscello bloccato, una foglia secca e un cavallo esausto.
- La poesia utilizza un parallelismo tra le strofe, dove la prima si concentra sul "male" e la seconda sul "bene", rappresentato tramite simboli di staticità e indifferenza.
- L'indifferenza è vista come un rimedio alla sofferenza esistenziale, descritta come divina e miracolosa, permettendo un distacco superiore dalle difficoltà della vita.
- Lo stile è caratterizzato dalla contrapposizione tra male e bene, con l'uso di anafore, enjambement, rime interne e allitterazioni per enfatizzare il malessere esistenziale.
- La seconda strofa presenta simboli di bene attraverso immagini di calma e distanza, come una statua, una nuvola e un falco in volo, suggerendo un senso di immutabilità e serenità.
Spesso il male di vivere ho incontrato:
era il rivo strozzato che gorgoglia,
era l’incartocciarsi della foglia
riarsa, era il cavallo stramazzato.
Bene non seppi, fuori del prodigio
che schiude la divina Indifferenza:
era la statua nella sonnolenza
del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.
Il male di vivere
La tematica
Il tema è il male del vivere, il dolore, che il poeta ha incontrato ad ogni passo, in ogni aspetto della natura: nelle cose inanimate (riva), nelle piante (foglia), negli animali (cavallo).
Simbolismo e indifferenza
La poesia è costituita da un parallelismo tra le due strofe: ad un’affermazione iniziale seguono gli oggetti simbolici che la spiegano.
Nella prima quartina tutto ruota intorno alla parola “male” mediante tre immagini di vita interrotta: il ruscello ostacolato nel suo corso, l’incartocciarsi della foglia inaridita, il cavallo sfinito dalle fatiche e stramazzato al suolo. Nella seconda quartina i simboli del “bene” si esprimono nelle immagini di staticità e di indifferenza: la statua nell’ora silenziosa del meriggio, la nuvola sospesa nell’azzurro del cielo, il falco in volo nello spazio lontano e infinito.
L’indifferenza. La parola chiave “bene” è posta all’inizio del verso, per contrapporre alla ferrea legge dell’esistenza la scelta morale del poeta: unico rimedio nella vita è lo stato d’animo dell’Indifferenza, che Montale scrive con la lettera maiuscola, chiamandola divina, perché è quasi un miracolo, perché permette di guardare al male e alle difficoltà della vita con impassibilità e superiore distacco.
Le caratteristiche dello stile :
Chiave del testo è la contrapposizione tra i concetti universali di male (v. 1) e bene (v. 5). lI malessere esistenziale è sottolineato dalla triplice anafora (era: vv. 2, 3, 4), dall’enjambement (foglia / riarsa), dalla rima interna (strozzata / stramazzato) e dalle allitterazioni della -r (era / incartocciarsi I riarsa). Il bene è scandito dall’enjambement (sonnolenza I del meriggio), dalla rima interna imperfetta (prodigio I meriggio), dafle virgole e dal polisindeto (e... e).
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale della poesia?
- Come viene rappresentato il "bene" nella poesia?
- Quali tecniche stilistiche utilizza il poeta per esprimere i concetti di male e bene?
Il tema principale è il "male di vivere", il dolore che il poeta incontra in vari aspetti della natura, come il ruscello, la foglia e il cavallo.
Il "bene" è rappresentato attraverso immagini di staticità e indifferenza, come la statua, la nuvola e il falco, che simboleggiano un distacco superiore dalle difficoltà della vita.
Il poeta utilizza anafore, enjambement, rime interne e allitterazioni per il "male", mentre per il "bene" usa enjambement, rime interne imperfette, virgole e polisindeto.