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Concetti Chiave

  • Eugenio Montale, nato a Genova nel 1896, è una figura centrale del XX secolo che ha vissuto due guerre mondiali e ricevuto il Nobel nel 1975.
  • Nonostante la provenienza borghese e una vita apparentemente agiata, Montale canta il "male di vivere", esplorando il dolore esistenziale dell'uomo.
  • La sua opera "Ossi di seppia" è caratterizzata da un tono scabro e esistenziale, con un endecasillabo classicista che riflette una natura priva di benefici.
  • Montale si distingue per il suo dissenso verso il fascismo e per una sofferenza più esistenziale rispetto a quella vissuta da Ungaretti.
  • Le sue poesie esprimono angoscia e incomunicabilità, temi centrali nella sua riflessione sul "male di vivere" e sulla sensibilità umana.

Indice

  1. La vita e carriera di Montale
  2. Differenze tra Montale e Ungaretti
  3. Le opere principali di Montale
  4. Il tema dell'angoscia nelle poesie

La vita e carriera di Montale

Eugenio Montale nel 1900 è la voce di un’intera storia. Nasce a Genova nel 1896 e vive 85 anni, attraversa tutto il secolo e due guerre. È stato senatore, direttore di gabinetto e premio Nobel nel 1975. Sembrerebbe una vita buona, ricca eppure egli canta il male di vivere. Proviene da una famiglia borghese medio-alta.

Aveva una salute cagionevole e approfondisce in autonomia gli studi letterari e impara l’inglese. Scoppia la prima guerra mondiale e Montale è un ufficiale, viene più turbato dal paesaggio ligure che dalla guerra stessa. Montale affronta nei suoi scritti il dolore genetico dell’uomo, non nel particolare quello della guerra. Per quanto riguarda l’aspetto politico dell’autore, Montale esprime chiaramente dissenso verso il fascismo.

Differenze tra Montale e Ungaretti

Troviamo una particolare differenza tra Ungaretti e Montale: il primo nella sua vita ha realmente sofferto mentre la sofferenza di Montale è più esistenziale e teorica.

Le opere principali di Montale

La prima raccolta di Montale è:

Ossi di seppia

Che contiene: “Merigiare”, “Non chiederci la parola” e “Il male di vivere ho incontrato”.

È una raccolta scabra ed esistenziale, troviamo un verso endecasillabo apparentemente classicista.

Per Montale la natura non rilascia alcun beneficio, anche il mare rilascia ossi di seppia, brutture.

In “Non chiederci la parola” il senso è nel paesaggio genovese pallido, scabroso e al tempo stesso assolato, in cui il poeta vive e in cui si muove stanco.

Montale riceve il Nobel per la sua disillusione, perché scrive la verità sul male di vivere.

Ricordiamo anche alcune altre raccolte:

Le occasioni

La bufera

• Ed altro

Il tema dell'angoscia nelle poesie

Nelle sue poesie Montale esprime spesso un senso di angoscia che secondo l’autore è generato dal dramma dell’incomunicabilità, poiché non tutti gli uomini sono in grado di vedere il male di vivere, non tutti hanno la sensibilità e la voce esistenziale.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono stati i principali riconoscimenti e ruoli di Eugenio Montale durante la sua vita?
  2. Eugenio Montale è stato senatore, direttore di gabinetto e ha ricevuto il premio Nobel nel 1975.

  3. In che modo si differenziano le esperienze di sofferenza tra Montale e Ungaretti?
  4. Ungaretti ha sofferto realmente nella sua vita, mentre la sofferenza di Montale è più esistenziale e teorica.

  5. Qual è il tema centrale delle poesie di Montale e come viene espresso?
  6. Il tema centrale è l'angoscia, generata dall'incomunicabilità e dalla consapevolezza del male di vivere, che non tutti riescono a percepire.

Domande e risposte

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