Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Le figure retoriche di suono, come la rima e l'allitterazione, utilizzano il suono delle parole per rafforzare l'espressività e creare effetti particolari.
  • L'allitterazione ripete suoni in parole vicine, con effetti impressivi e descrittivi che sottolineano il significato o evocano sensazioni.
  • L'assonanza e la consonanza creano somiglianze sonore tra le sillabe finali, esaltando il significato e le relazioni tra parole.
  • L'onomatopea imita suoni naturali per potenziare il significato e creare un'armonia basata sull'imitazione.
  • Il fonosimbolismo usa il suono delle parole per simboleggiare aspetti della realtà, conferendo una funzione evocativa e allusiva al verso poetico.

Indice

  1. Introduzione
  2. Effetti
  3. Effetti: Intensifica il significato

Introduzione

Le figure retoriche di suono sono tutte quelle che ricorrono al suono presente in una parola o in una serie di parole o alla sua ripetizione creare particolari effetti e soprattutto per rinforzare l’espressività. La forma più elementare è la rima. Per ogni figura retorica viene fornita la definizione, accompagnata da uno o più esempi tratti da scrittori molto noti, e dagli effetti che il poeta vuole che essa produca nel lettore.

Allitterazione: Ripetizione di un suono o di un gruppo di suoni in parole vicine

Il tuo trillo sembra la brina
che sgrigiola il vetro che incrina

(G. Pascoli, L’uccellino del freddo)

In me medesimo meco mi vergogno
F.Petrarca, Canzoniere

Fresche le mie parole ne la sera
Ti sien come il fruscio che fan le foglie

G. d’Annunzio, La sera fiesolana

Effetti

Può avere una funzione impressiva e una funzione descrittiva
• Funzione impressiva: sottolinea il significato espresso mediante il richiamo dei suoni
• Funzione descrittiva: fornisce l’equivalente a livello fonico e musicale di un oggetto, una sensazione, uno stato d’animo (cfr. fonosimbolismo, la cui spiegazione è riportata in fondo all’appunto)

Assonanza: Somiglianza di suono fra le sillabe finali di due parole: sono uguali le vocali, ma le consonanti sono diverse

Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese!
Quando partisti come son rimasta!
Come l’aratro in mezzo alla maggese.

G.Pascoli, Lavandare

Effetto: Parallelismo fonico: esalta il significato e sottolinea i rapporti fra le parole

Consonanza: Somiglianza di suono fra le sillabe finali di due parole: sono uguali le consonanti, ma non le vocali
Ma sedendo e mirando, interminati
G.Leopardi, L’infinito

Nell’aria: tra gli scogli parlotta la maretta
E.Montale, Maestrale

Effetti: Attira l’attenzione del lettore sull’immagine o sull’azione. Può anche far risalire il lettore ad un rumore di un fatto naturale descritto come lo sciabordio del mare ecc.

Onomatopea: Imitazione di suoni di vario tipo

Sonava lontano un singulto,
chiù…

G.Pascoli. L’assiuolo

Effetti: Potenzia il significato di quanto esposto e produce un’armonia fondata sull’imitazione

Paranomasia: Accostamento di due parole che presentano suoni simili, ma di significato diverso

Trema un ricordo nel ricolmo secchio,
nel puro cerchio un’immagine ride

E.Montale, Ossi di seppia

Effetti: Intensifica il significato

Fonosimbolismo: è un procedimento poetico che si serve del suono (=fono) delle parole per simboleggiare un particolare aspetto della realtà. Pertanto, il suono si aggiunge al significato letterale (denotativo) delle parole e rende più forte la forza espressiva del verso. Il suono acquista, così, una funzione evocativa e allusiva. Questo artificio linguistico è molto presente nella poesia del Novecento, in cui la composizione poetica non ha più lo scopo di rappresentare la realtà concreta, ma diventa un mezzo per interpretare quanto circonda l’uomo; la poesia cerca, quindi, di svelare il mistero che si nasconde dietro le apparenze e quindi va oltre il consueto procedimento razionale. Le apparenze della realtà costituiscono un simbolo che nasconde il mistero delle cose.
Esempio
Don…Don. E mi dicono, Dormi!
Mi cantano, Dormi! Sussurrano,
Dormi!, bisbigliano, Dormi!
Là, voci di tenebra azzurra…
Mi sembrano canti di culla,
che fanno ch’io torni com’era…
sentivo mia madre… poi nulla…
sul far della sera
.
G.Pascoli, La mia sera

Allora sentii che non c’era
Che non ci sarebbe mai più…
La tenebra vidi più nera,
più lugubre udii la bufera…
uuh… uuuh… uuuh…

G.Pascoli, Notte di vento

Domande da interrogazione

  1. Qual è la funzione delle figure retoriche di suono nella poesia?
  2. Le figure retoriche di suono servono a rinforzare l'espressività e a creare particolari effetti attraverso il suono delle parole, come la rima, l'allitterazione, l'assonanza, la consonanza, l'onomatopea e la paranomasia.

  3. Come si manifesta l'allitterazione e quali effetti produce?
  4. L'allitterazione si manifesta con la ripetizione di un suono o di un gruppo di suoni in parole vicine, e può avere una funzione impressiva o descrittiva, sottolineando il significato o fornendo un equivalente fonico di un oggetto o sensazione.

  5. In che modo l'assonanza differisce dalla consonanza?
  6. L'assonanza si basa sulla somiglianza di suono fra le vocali finali di due parole, mentre la consonanza si basa sulla somiglianza delle consonanti finali, ma non delle vocali.

  7. Qual è l'effetto dell'onomatopea nella poesia?
  8. L'onomatopea imita suoni di vario tipo, potenziando il significato di quanto esposto e producendo un'armonia fondata sull'imitazione.

  9. Che ruolo ha il fonosimbolismo nella poesia del Novecento?
  10. Il fonosimbolismo utilizza il suono delle parole per simboleggiare aspetti della realtà, aggiungendo una funzione evocativa e allusiva, e cercando di svelare il mistero dietro le apparenze.

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