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2. L’EDUCAZIONE PRECOCE IN ROMANIA

Molte ricerche svolte in Romania, tenendo conto anche degli studi

internazionali, stabiliscono che l’educazione precoce è indirizzata ai

bambini da 0 a 6 anni e include anche la salute, la nutrizione e la

31

protezione sociale di questi .

Attualmente, la Romania non ha una politica coerente per lo

sviluppo e l’educazione precoce del bambino. Ci sono delle leggi

settoriali che però non danno una visione chiara ed unitaria. La nuova e

molto discussa legge n.1 del 2011 sancisce per la prima volta il diritto

dei bambini tra 0-3

all’educazione anni ma non esistono ancora le

strutture adatte e il personale specializzato. Ci sono alcuni ostacoli da

superare per mettere in pratica quanto previsto dalla legge. I principali

aspetti che influiscono sull’educazione precoce in Romania sono i

seguenti:

- La legge del 1997 sul congedo di maternità/paternità che stabilisce

che le madri o i padri possono prendere due anni di congedo per

32

accudire il bambino . Come conseguenza, è diminuito il numero

dei bambini iscritti negli asili e, quindi, tanti asili sono stati chiusi.

La maggioranza degli asili offre solo cure mediche e assistenziali,

attenzione solo sugli aspetti nutrizionali e motori senza una

valenza dichiaramente educativa. Quindi, è pensiero diffuso che

per questo tipo di cure la famiglia sia sicuramente più adatta.

31 Cfr. Step by Step, IOMC, UNICEF, Studiul national asupra educatiei timpurii in crese-2002,

Bucuresti, Vanemonde, 2004; Raportul Comisiei Prezidentiale pentru analiza si elaborarea politicilor

din domeniile educatiei si cercetarii - Romania educatiei, Romania cercetarii, Bucuresti, 2007; M.

Ionescu, Situatia actuala a invatamantului prescolar din Romania, UNICEF, Bucuresti, 2003.

32 La legge è stata modificata dalla legge 111/2010 sul congedo e le indennità per la crescita del

bambino, con l’applicazione dal 2011. I genitori possono scegliere tra 2 alternative: prendere

congedo per un anno e un’indennità pari a 75% dello stipendio, non più piccola di 600 ron e non più

grande di 3.400 ron oppure prendere congedo per 2 anni con una indennità pari a 75% dello

stipendio, tra un minimo di 600 ron e un massimo di 1 200 ron. 25

33

- La mortalità infantile . Negli ultimi anni sono stati registrati dei

progressi riguardo alla diminuzione della mortalità infantile: se,

nel 1990, la mortalità infantile era del 26,9‰, nel 2003, era scesa

16,7‰. Nonostante queste tendenze positive, alla fine del 2003

al

ed inizio del 2004, la rata della mortalità infantile (18,4 ‰) era

quella più alta tra tutti gli Stati membri dell’UE e tra tutti quelli

candidati. Tanti bambini tra 0 e 3 anni di età muoiono a casa, negli

incidenti che potrebbero essere evitati. Un bilancio fatto dal

34

Ministero della Sanità, nel 2004, offre alcuni dati riguardando la

morte dei bambini tra 0-5 anni, a casa, che, nel 2002, erano il

38,9% e, nel 2003, il 47%. La maggior parte dei bambini sotto un

anno di età (26%) muore a casa o nelle prime ventiquattro ore di

ospedalizzazione. Quasi due terzi di questi bambini muoiono

prima di compiere quattro mesi e, tante volte, questo evento

poteva essere evitato se i genitori avessero riconosciuto in tempo i

segnali della malattia. Le caratteristiche demografiche che

accomunano la maggior parte dei bambini sotto i cinque anni, che

muore a casa, sono le seguenti: abitano perlopiù in ambiente

rurale, all'interno di una famiglia numerosa; lo stato civile della

madre non risulta chiaro; la madre ha poca conoscenza ed abilità

parentali poco sviluppate; i bambini sono generalmente maschi; in

gran parte dei casi i bambini fanno parte delle famiglie di etnia

35

rom o vivono in estrema povertà .

L’abbandono

- familiare sotto i cinque anni che, nonostante le

riforme fatte per migliorare i servizi per la protezione del

33 UNICEF, Mother and Child Care Institute, Ministry of Health, Socio-medical causes of mortality in

under-5 children dying at home and within the first 24 hours of hospitalization. Final Report, 2005.

34

Ministerului Sănătăţii, Publicaţia Centrului pentru Statistici în domeniul sănătăţii şi pentru

documentaţie medicală, 2004.

35 Cfr.J. Bennett, Roma Early Childhood Inclusions-The RECI Overview Report, UNICEF, Hungary, 2012.

26

36

bambino, continua ad avere delle percentuali alte . Nel 2003 e

2004, 4.000 neonati sono stati abbandonati nelle sezioni di

puericoltura degli ospedali e 5.000 nelle pediatrie degli stessi. La

percentuale degli abbandoni in questi due anni è stata di 1,8%.

Tanti bambini abbandonati non avevano dei documenti d’identità:

64% di quelli abbandonati nelle sezioni di puericoltura e 30% di

quelli abbandonati nelle sezioni pediatriche degli ospedali.

L’abbandono precoce della scuola elementare, che è cresciuto dal

- 2000 al 2004, arrivando all’1,2%. La gran parte dei bambini

appartiene alle famiglie di etnie rom o alle famiglie che abitano

nell’ambiente rurale. Generalmente, queste famiglie sono molto

numerose e povere; abitano in luoghi isolati e lontani dalla scuola;

i genitori mancano d'istruzione per cui sono poco o per nulla

propensi alla scolarizzazione dei propri figli, ma, tendono ad

utilizzarli per lavorare. Altra causa che non incentiva la

scolarizzazione dei bambini è un sentimento generalizzato, tra

queste persone, di profonda sfiducia ed incertezza che l'istruzione

scolastica sia garanzia di lavoro, relativo guadagno e, di

conseguenza, un miglioramento economico e sociale. Le difficoltà

dei Rom sono da imputare in parte al loro scarso livello

linguistico, al fatto di essere ancora oggetto di forti

37

discriminazioni, oltre che per l’assenza di documenti d'identità .

Un tratto caratteristico del sistema di educazione precoce rumeno è

dato dal fatto che tanti nidi o scuole dell’infanzia si sono sviluppati senza

una struttura consistente oppure senza degli standard educativi chiari. Ci

sono varie istituzioni per l’educazione precoce:

36

UNICEF, Mother and Child Care Institute, Ministry of Health, The Abandon’s Child Situation in

Romania, 2005.

37 Cfr.J. Bennett, op. cit. 27

dell’infanzia private per i bambini sotto i sei

- Centri diurni o scuole

anni, accreditate dal Ministero dell’Educazione;

- Scuole materne con nido, per i bambini sotto i sei anni;

- Scuole materne per i bambini con età tra i tre e i sei anni. Queste

sono finanziate dal Consilio locale e coordinate dal Ministero

dell’Educazione (fino al 2011);

- Nidi per i bambini tra quattro mesi e i tre anni. Fino al 2011 erano

finanziati e coordinati dai Consigli locali senza nessuna

supervisione professionale e senza degli standard educazionali.

Gli asili nido offrono quindi alcune forme di assistenza medica e

nessuna forma di educazione precoce. Fino al 2001, gli asili erano nella

responsabilità del Ministero della Salute. Dopo questa data, i nidi sono

mentre le scuole dell’infanzia

stati finanziati dalla municipalità locale,

dal Ministero dell’Educazione. 38

Nel 2004, i nidi erano 287, con circa 11.000 bambini (prima del

1989 erano 902 con 90.000 bambini). Solo le famiglie con redditi bassi o

medi utilizzano questo servizio. In gran parte sono dei genitori che

lavorano e non possono permettersi di prendere il congedo di

maternità/paternità per accudire il bambino fino a 2 anni (solo l’8% dei

papà dei bambini che vanno al nido non hanno lavoro e il 4% delle

mamme non hanno lavoro o sono casalinghe).

2.1. La nozione di educazione precoce: prospettiva storica e

situazione attuale

Fino a poco tempo fa, negli ultimi decenni del XX secolo, il

termine di “educazione precoce” si riferiva all’educazione dei bambini

38

Step by Step, IOMC, UNICEF, Educatia timpurie in Romania. Studiul national asupra educatiei

timpurii in crese, Bucuresti, Vanemonde, 2004, p. 32. 28

tra 3 e 6/7 anni, prima di andare alla scuola elementare. Le scuole

materne erano le istituzioni specializzate che impartivano questa

educazione, chiamata prescolare, che preparava il bambino al mondo

della scuola vera e propria. 39

La Conferenza Mondiale di Jomtien (Thailandia) del 1990 ,

L’educazione per tutti, ha introdotto un nuovo concetto: quello del

“lifelong (educazione durante tutta la vita) che inizia dalla

learning”

nascita. Oggi, ci sono delle ricerche che dimostrano che l’educazione

40

inizia anche prima della nascita, durante gli ultimi mesi di gravidanza .

Quindi il concetto di “educazione precoce” ha aumentato il suo

campo di applicazione, riferendosi anche ai bambini di età inferiore ai tre

anni con il termine di “sviluppo precoce del bambino” che racchiude

dentro di sé l’educazione, la protezione e la salute. Al livello

internazionale, il concetto di “educazione precoce” include tutte le forme

di aiuto o di supporto che sono necessarie al bambino molto piccolo per

sopravvivere, essere protetto e assicurargli lo sviluppo, dalla nascita agli

41

otto anni .

Questa nuova prospettiva sull’infanzia, le nuove scoperte sullo

sviluppo del bambino, la diversificazione delle famiglie, il nuovo ruolo

della donna nella società hanno determinato il passaggio dalla cura del

bambino nella famiglia ai servizi specializzati nell’educazione e nella

cura dei bambini piccoli. L’educazione ha come obiettivo lo sviluppo

cognitivo ed emozionale del bambino e mira a valorizzare al massimo

tutto il suo potenziale in un ambiente adeguato, con personale qualificato

che opera in stretta collaborazione con la famiglia, i servizi sanitari e

quelli della protezione del bambino. L’educazione precoce diventa la

39 Cfr. World Conference on EFA, Jomtien, 1990, http://www.unesco.org/en/efa/the-efa-

movement/jomtien-1990/.

40 Cfr. J. Tafuri, Nascere musicali-Percorsi per educatori e genitori, Pisa, EDT, 2007.

41 J. Evans, R. G. Myers, E. M. Ilfeld, Early Childhood Counts: A Programming Guide on Early Childhood

Care for Development, Washington DC; World Bank, 2000, p. 3. 29

prima fase della preparazione all’educazione formale, abituando il

bambino al sistema della scuola. Alcune ricerche fatte nel campo

psicologico, nutrizionale, sanitario, sociologico ed educativo dimostrano

che i primi anni sono fondamentali per la formazione dell’intelligenza,

42

della personalità e del comportamento sociale .

pedagogia rumena, l’educazione precoce rappresenta un

Nella

concetto nuovo. Lo Stato non ha dato abbastanza attenzione a questo

concetto, nonostante tante ricerche fatte al livello int

Dettagli
A.A. 2011-2012
90 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/02 Storia della pedagogia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher cristina.luiza di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della pedagogia e delle istituzioni scolastiche e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Oliviero Stefano.