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Estratto del documento

SAN BENEDETTO”

“La prodotta da San Benedetto da Norcia nel 534, è un

regola di San Benedetto”

manoscritto composto da Prologo e 73 capitoli in cui il monaco propone un

modello organizzativo che ispirò per 1500 anni “un'organizzazione perfetta” dove

valori e ruoli condivisi permettono di raggiungere al meglio gli obiettivi,

collaborando con un senso di appartenenza all'azienda. La “Regola” di San

Benedetto sintetizza e analizza come la determinazione e la condivisione di

determinati valori risolutivi in un periodo di crisi e di insoddisfazione dei bisogni

possano risollevare una comunità o un'azienda in modo da poter delineare in

modo efficiente un nuovo modo di vivere, di organizzare, di “fare” economia e di

“creare” azienda.

2.1 Spiegazione e cenni storici

“La Regola” di San Benedetto viene elaborata nel quinto e sesto secolo, periodo

in un cui la crisi dell'impero romano caratterizzata da saccheggi, invasioni

barbariche, carestie e malattia, aveva messo in ginocchio non solo l'economia

italiana ma anche le ideologie, i valori, e gli assetti della società che cadde

25

dunque in uno squilibrio e in un'insoddisfazione di quelli che erano i bisogni del

momento. La crisi odierna non si può definire uguale a quella romana per via

dell'evoluzione tecnologica che nel tempo si è sviluppata ma se si vuole pensare

agli anni '80 come il periodo imperiale di boom economico, allora ora ci troviamo

in un'analoga situazione rispetto a quella analizzata dal santo. La soluzione che

viene elaborata da San Benedetto è quella di ricreare una comunità che possa con

i suoi valori e la sua organizzazione ispirare la società collettiva, in modo da

riportarla all'equilibrio e alla successiva fioritura. “Per ospitare i suoi monaci egli

non vuole più capanne povere e a volte fatiscenti, ma un edificio possente che crei

e salvaguardi la comunità. E in essa non vi deve essere più spazio per ascetismo e

spiritualità ma anche per il lavoro quotidiano, vissuto da allora nei monasteri

benedettini come elemento fondamentale per la crescita umana e spirituale della

vi risiede” (M.Folador, “L'organizzazione perfetta, 2010) 2

persona che . Fu anche

grazie all'ambientazione del monastero che il santo poté al meglio strutturare dei

modelli organizzativi su un manoscritto, poiché l'isolamento da gerarchie

politiche-culturali e da interessi di potere, gli permise di concentrarsi sulla sua

2 Questo assetto proposto da San Benedetto che vede un unico edificio accogliente e adibito ai

soli “collaboratori” o dipendenti della comunità, diciamo quelli che possono essere definiti la

“forza lavoro” della società, può essere collegata odiernamente a quelle aziende che

propongono un ambiente accogliente e famigliare per i loro dipendenti per poterli coinvolgere e

integrare nell'impresa, in modo che, a livello inconscio, non solo la sentano propria ma abbiano

inoltre un senso di responsabilità e un senso del dovere verso ciò che gli viene messo a

disposizione dalla proprietà. L'Economia di Comunione, o comunque un'azienda basata su

un'organizzazione culturale, punta molto sulla sensibilità del lavoratore verso l'ambiente

lavorativo, proponendo iniziative che coinvolgono il personale e che ne favoriscono la

crescita. 26

attività in modo da creare una morale “nero su bianco” delle ideologie adatte a

quel momento storico. A fine aziendali pertanto la Regola può essere vista come

una soluzione “spirituale” concretamente esposta attraverso appunto norme da

seguire finalizzata alla crescita e allo sviluppo, basandosi su un modello

continuativo e contabilizzabile delle risorse considerate immateriali, quali le

risorse umane e la cultura che esse possono avere nei confronti dell'azienda;

2.2 Il concetto di mission e vision

Con il termine mission “si tende a identificare lo scopo, la meta finale, le

ragioni vere dell'agire di un'azienda o, in generale, di un'organizzazione” (M.

Folador, “L'organizzazione perfetta”, 2010); mentre la vision è “un obiettivo

ancora più alto, comprensivo di tutte quelle forze e quelle istanze che vanno ben

oltre il risultato economico e l'acquisizione di quote di mercato crescenti” (M.

Folador, 2010). Sarebbe tuttavia un errore strumentalizzare questi concetti poiché

ancora al' inizio della loro vera e propria definizione. San Benedetto con il suo

manoscritto vuole indicare gli obiettivi della comunità come chiave per trovare

una mission ideale; nella comunità benedettina la vera mission è l'integrazione e

l'identificazione del monaco nel monastero; i comportamenti del monaco si

muovo al fianco della politica del monastero in modo da creare un equilibrio tra il

singolo e il suo insieme; allo stesso modo in azienda è importante identificare e

definire la mission e i valori non solo in modo operativo ed esplicito, attraverso

documentazioni o riunioni, ma anche dedicando tempo alla cultura aziendale,

facendo attenzione a ben chiarire quei principi che influenzano dei comportamenti

27

parte di una strategia. Si tratta del “sense marketing” 3

e dunque fanno . Come

esor1ta San Benedetto, nelle aziende in cui vive un'organizzazione culturale, non è

tanto importante definire le cose da fare quanto invece gli obiettivi e le

motivazioni verso cui tendere. Dal significato della parola motivazione, si

estrapola un concetto di movimento, ovvero una forza che direziona nonostante un

cambiamento, un progredire in avanti. È la stessa motivazione che dona un senso

al lavoro e stimola appunto chi svolge tale attività all'interno di un'organizzazione

a comportarsi in modo preciso e concreto, a tendere verso una ragione comune

che permette di condividere e comprendere la vera mission e i veri valori

dal termine “1valere” ovvero

dell'azienda di appartenenza. Sono appunto i valori

essere forte ed efficace, a rappresentare dei concetti, dei criteri e dei principi con

particolare significato e desiderabilità che guidano i comportamenti sia del singolo

che della collettività che gli osserva; essi sono le ragioni di ogni scelta quotidiana.

“Una grande impresa può agire come se avesse un'anima, quando mette le proprie

risorse al servizio delle persone a cui dà lavoro o del pubblico che serve. Questo

viaggio inizia quando l'azienda prova ad allineare la sua mission con i valori

condivisi da chi ci lavora. Naturalmente è irrealistico aspettarsi che tutti i valori

Il termine “sense marketing” indica un marketing improntato sul “sensemaking”, letteralmente

3 “costruzione del significato”, che concerne “i modi in cui le persone generano quello che

interpretano.” (Weick, 1997). il sense marketing è utilizzato a livello manageriale per spiegare

la dipendenza tra l'identità dell'azienda, i suoi valori, le scelte e i comportamenti messi in atto

dall'organizzazione e da coloro che ne fanno parte. È da ricordare che in particolare modo il

sense marketing è approfondito dalla PNL, programmazione neuro linguistica (PNL),ovvero

un approccio alla comunicazione, allo sviluppo personale e alla psicoterapia, per cui esiste una

connessione fra i processi neurologici ("neuro"), il linguaggio ("linguistico") e gli schemi

comportamentali appresi con l'esperienza ("programmazione"). 28

dei lavoratori siano compatibili con quelli dell'azienda ma quando le due cose

sono in linea, il morale sul posto di lavoro migliora” (D. Batstone, “Salviamo

aziende”). È l'allineamento dei valori la soluzione di efficienza; ma

l'anima delle

quali dovrebbero essere i valori principali di un'azienda improntata su

un'organizzazione culturale? Si hanno, secondo San Benedetto, almeno tre valori

utili al raggiungimento di quanto per ora annunciato per la mission dell'impresa;

essi sono esposti nei capitoli quinto, sesto e settimo della Regola.

2.2.1 Il valore dell'obbedienza

Il valore dell'obbedienza è oggi visto negativamente , come una forma di

analizza il significato della parola “ob” da “audire”, ci

sottomissione; ma se se ne

si rende conto di come l'obbedienza sia un atteggiamento per cui un singolo si

“pone presta la sua attenzione verso qualcosa o verso un'altra persona

in ascolto”,

in modo da comprendere la profondità di ogni azione e comportamento non tanto

come un atto dovuto, una restrizione delle capacità dell'individuo, ma come libera

adesione a un progetto comune su cui allineare il proprio modo di essere e

lavorare a finalità prestabilite. Non è facile, tuttavia, motivare un'azienda a

un'obbedienza collettiva, infatti è facile che, a tal proposito, nascano

inavvertitamente delle azioni distorsive; ma la cultura verso dei valori comuni

permettono così come a una comunità anche a un'azienda di sopravvivere a un

momento di crisi, in quanto permettono di trovare soluzioni condivise

fondamentali per la continuità dell'attività lavorativa ;

2.2.2 Il valore del silenzio

Tale valore è oggi un valore quasi assente in ogni spazio. La nostra cultura è

improntata sulla “informazione”, ma quanto questa informazione è percepita? San

29

Benedetto esorta al silenzio perché comprende che in un'azienda è necessario

comprendere e dare forma a quelle informazioni che sono comunque fornite, e

inoltre, il silenzio permette di agire e comunicare in un modo ponderato in modo

che il tempo di comprensione verso gli altri non sia dilatato a lungo. Pertanto “il

silenzio è...una disposizione interiore che deve perdurare...il silenzio è profondità”

(A.M. Canopi, “Il silenzio”).

2.3.3 Il valore dell'umiltà

Tale principio è il collante dell'agire quotidiano. L'umiltà è, come il silenzio, la

profondità delle azioni in quanto un mezzo per meglio comprendere la

consapevolezza e la sicurezza di ciò che un individuo rappresenta in una

collettività, e di come il suo operato può influire sull'obiettivo comune.

2.3 Il rapporto con se stessi all'interno dell'azienda

In questo punto si vuole evidenziare l'importanza del singolo individuo

all'interno dell'impresa in quanto perno dell'organizzazione. Le risorse umane,

infatti, divengono importanti per la cultura d'azienda su cui puntare altri tipi di

risorse, come

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Publisher
A.A. 2016-2017
88 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher adeleamico di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Laboratorio tesi di laurea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Gasparre Angelo.