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SAMBA-DELLA-NOTTE

- Madre, aiutami a partorire!

- E come faccio ad aiutarti, considerato che non è ancora il periodo?

Questo era il dialogo che, tutte le notti, da sette notti e sette giorni, la povera Koumba, già madre

di sette ragazzi nati lo stesso giorno, alla fine della dura giornata, si metteva a letto, tenendo il

bambino che si muoveva nella sua pancia.

- Madre, aiutami a partorire!

- E come faccio ad aiutarti, considerato che non sei ancora al termine?

- Eh bene! Io partorirò da sola facendo nascere il bambino al primo canto del gallo.

E si tagliò da sola il cordone ombelicale, si fece da sola la toilette ed era ai piedi del letto

materno, quando le matrone, richiamate dalle grida della madre, entrarono nella casa e si

sbalordirono:

- Chi è questo? Che cos'è questo?

- Sono io, disse il bambino che cresceva a vista d'occhio.

Io sono Samba nato la notte scorsa

Più vecchio della madre

Più vecchio del padre

E della stessa età dei minori

che stanno per nascere!

(Mâye Samba-Djoudou bigg!

Magg n'déyam!

Magg bayam!

Masse ak ai rakam

ya djoudô goul!)

- Madre, disse Samba-della-Notte a Koumba sua madre, io sò che i miei fratelli partono oggi

verso paesi lontani per andare a cercare moglie.

Madre, digli di portarmi con loro.

- Portarti con loro? Ma ti hanno visto poco fa così piccolo. E anche se tu fossi cresciuto così in

fretta, loro non vorranno occuparsi di te. Gli sarà molto difficile, se non impossibile trovare sette

sorelle della stessa età e con la stessa madre come io ho richiesto, poiché io non voglio un giorno

delle dispute di gelosia in casa.

Infatti, i fratelli non vollero occuparsi di quello che era arrivato da non so dove; e; prendendo

congedo, se ne andarono l'indomani di buon mattino alla conquista delle fidanzate e delle spose.

Dunque partirono prima del levar del sole.

Camminarono per molto tempo, chiacchierando allegramente, quando uno dei sette ragazzi che

camminava davanti, trovò, sul sentiero, una moneta.

La raccolse, la mise nel suo taschino che rimise in tasca.

Camminarono ancora più lontano, ancora a lungo.

Il sole cominciava a riscaldare e a colpire il fogliame e i cespugli, quando il fratello che aveva

raccolto la moneta cominciò a lamentarsi.

- Che caldo! ho veramente caldo!

Udì allora, venire dalla tasca della sua tunica, contro il suo stomaco: 41

- Et que devrais-je dire, moi, qui suis dans le gousset qui est dans la poche de ton boubou?

Le garçon tira le gousset de la poche de son boubou et du gousset, la pièce d'argent, qu'il jeta par

terre. Aussitôt qu'elle eut touché terre, la pièce d'argent se transforma et devint Samba-de-la-

Nuit.

- Veux-tu t'en retourner à la maison? intima le frère.

Et ils laissèrent Samba-de-la-Nuit sur le sentier.

Ils marchèrent encore longtemps et arrivèrent sur un terrain rocailleux, où le sentier n'avait pas

laissé se traces. Un des frères, qui courait devant les autres, heurta, du gros orteil droit, un

caillou.

- Vouye! Vouye! Fit-il, que je me suis fait mal.

Et il ramassa le caillou, et le caillou de lui dire:

- Et moi, ne dois-je pas me plaindre, moi qui ai reçu un si fort coup de pied.

Le garçon laissa tomber le caillou, qui, en touchant le sol, se transforma et devint Samba-de-la-

Nuit.

- Veux-tu t'en retourner à la maison? ordonna le frère.

Et ils laissèrent Samba-de-la-Nuit sur le terrain rocailleux.

Ils allèrent encore longtemps, des jours et des nuits, et s’arrêtèrent, au milieu du jour, à l'ombre

d'un jujubier, dont les fruits jaunes et rouges étaient aussi gros que des boules d'ambre. Un des

frères leva le bras, en cueillit un et le mit dans sa bouche. Il le cracha aussitôt dans sa main en

disant:

- Il est aussi amer qu'il est beau, ce fruit.

- Et si tu avais demandé l'autorisation de me cueillir? fit le noyau de jujube.

Le garçon jeta le noyau de jujube, qui, en tombant à terre, se transforma et devint Samba-la-Nuit.

- Veux-tu t'en retourner à la maison? fit le frère.

- Non, laisse-le venir avec nous, dirent les autres frères.

Et Samba-de-la-Nuit continua le chemin devant ses sept frères.

Ils marchèrent encore longtemps, des nuits et des jours, et arrivèrent au bord du Grand Fleuve.

Samba-de-la-Nuit se mit à chanter:

Koumba yénou gall

Deuppô galla O!

Koumba ragnian naghi!

(Koumba portant une pirogue sur la tête

S'est renversée une pirogue sur elle!

Voici Koumba la noctambule!)

Les flots alors s'irisèrent, s'agitèrent, bouillirent au milieu du Grand Fleuve...

Samba-de-la-Nuit chanta encore:

Samba yénou gall

Donn Ko setti

Domou moll lâ djow! 42

- E cosa dovrei dire io, che sono nel taschino nella tasca della tua tunica?

Il ragazzo estrasse il taschino dalla tasca della tunica e dal taschino, la moneta, che gettò per

terra.

Non appena toccò terra, la moneta si trasformò e diventò Samba-della-Notte.

- Vuoi ritornare a casa? intimò il fratello.

E lasciarono Samba-della-Notte sul sentiero.

Camminarono ancora a lungo e arrivarono su un terreno roccioso, dove non c'era traccia di

sentieri. Uno dei fratelli, che correva davanti agli altri, urtò, con l'alluce destro, un sasso.

- Vouye! Vouye! disse, mi sono fatto male.

E raccolse il sasso, che gli disse:

- E io, non devo lamentarmi, io che ho ricevuto un calcio cosi forte.

Il ragazzo lasciò cadere il sasso, che toccando per terra, si trasformò e diventò Samba-della-

Notte.

- Vuoi ritornartene a casa? ordinò il fratello.

E lasciarono Samba-della-Notte sul terreno roccioso.

Camminarono ancora a lungo, per giorni e notti, e si fermarono, a metà della giornata, all'ombra

di un giuggiolo, i cui frutti gialli e rossi erano grossi come le sfere d'ambra. Uno dei fratelli alzò

il braccio, ne colse uno e lo mise in bocca. Lo sputò subito nella mano dicendo:

- È tanto amaro quanto bello, questo frutto.

- E se tu avessi domandato l'autorizzazione per raccogliermi? disse il nocciolo di giuggiolo.

Il ragazzo gettò il nocciolo di giuggiola che, cadendo per terra, si trasformò e diventò Samba-

della-Notte.

-Vuoi ritornartene a casa? disse il fratello.

-No, lascialo venire con noi, dissero gli altri fratelli.

E Samba-della-Notte continuò il percorso davanti ai sette fratelli.

Camminarono ancora a lungo, per giorni e notti e arrivarono sulla riva del Grande Fiume.

Samba-della-Notte si mise a cantare:

Koumba yénou gall

Deuppô galla O!

Koumba ragnian naghi!

(Koumba trasportando una piroga sulla testa

si è rovesciato una piroga su di sè

ecco Koumba la nottambula!)

Le onde allora si inaridirono, si agitarono, ribollirono in mezzo al Grande Fiume...

Samba-della-Notte cantò ancora:

Samba yénou gall

Donn Ko setti

Domou moll lâ djow! 43

(Samba une pirogue sur la tête

Portait à sa recherche

Fils de pêcheur pagaie!)

D'immenses vagues se formèrent, qui venaient déferler aux pieds de Samba-de-la-Nuit et des ses

frères.

Et Samba-de-la-Nuit chantait toujours:

Dô ma djap!

Dô ma djayi!

Té dô ma dougall gall!

(Tu ne me prendras pas!

Tu ne me vendras pas!

Tu ne me mettras pas dans une pirogue)

Une vague, dont l'arête touchait les nuages et dont l'écume blanchissait l'indigo du ciel, s'avança

vers eux en hurlant et déposa, sur la berge, Diassigue-le-Vieux-Caïman, le Grand Maître des

eaux.

Et Samba-de-la-Nuit dit à Diassigue:

Rammal Diassigue!

Toutti beutt!

Santall moll mou djallè ma!

(Rampe caïman!

Aux petits yeux!

Mande un pêcheur qui me passe!)

- C'est encore toi, Samba-de-la-Nuit? fit Diassigue, le père des caïmans. Où veux-tu encore bien

aller?

- Je vais tâcher de chercher femme pour ceux-ci.

- Monte! dit Caïman en tendant son dos tranchant.

Les grandes eaux se calmèrent et Diassigue-le-Caïman, soufflant à leur surface, nagea jusqu'à

l'autre rive et déposa Samba-de-la-Nuit et ses sept frères.

- Tu ne me retrouveras pas ici à ton retour, Samba, prévint Diassigue-le-Caïman, je serai reparti

vers les sources. Inutile de te dire de faire bien attention, surtout pour ceux-ci. Va tout droit; plus

loin, tu trouveras ce qu'ils cherchent, mais ne ferme ni l’œil ni l'oreille un seul instant quand tu

trouveras.

Souviens-toi aussi que le pagne, c'est la femme!

Samba-de-la-Nuit remercia longuement Diassigue-le-Vieux-Caïman, qui s'en retourna plonger

dans le Grand Fleuve.

Et Samba-de-la-Nuit s'en fut devant ses sept frères.

Ils marchèrent encore des jours et des nuits, des nuits et des jours et arrivèrent dans un pays nu et

désolé, où ne poussaient ni herbes ni arbres. 44

(Samba con una piroga sulla testa

Partiva alla sua ricerca

Figlio di pescatore, rema!)

Si formarono onde immense, che venivano a infrangersi ai piedi di Samba-della-Notte e dei suoi

fratelli.

E Samba-della-Notte cantava sempre:

Dô ma djap!

Dô ma djayi!

Té dô ma dougall gall!

(Tu non mi prenderai

Tu non mi venderai

Tu non mi metterai in una piroga)

Un'onda, la cui cresta toccava le nuvole e la cui schiuma imbiancava l'indaco del cielo, avanzò

verso di loro urlando e depose, sulla sponda Diassigue-il-Vecchio-Caimano, il Grande Maestro

delle acque.

E Samba-della-Notte disse a Diassigue:

Rammal Diassigue!

Toutti beutt!

Santall moll mou djallè ma!

(Striscia caimano!

dai piccoli occhi

Manda un pescatore che mi sposti!)

- Sei ancora tu, Samba-della-Notte? disse Diassigue, il padre dei Caimani. Dove vuoi ancora

andare?

- Proverò a cercare moglie per questi quì.

- Sali! Disse Caïman tendendo la sua schiena tagliente.

Le grandi acque si calmarono e Diassigue-il-Caimano, soffiando alla loro superficie, nuotò fino

all'altra riva e depose Samba-della-Notte e i sette fratelli.

-Tu non mi ritroverai qui al tuo ritorno, Samba, avvertì Diassigue-il-Caimano, io sarò ripartito

verso le sorgenti. Inutile dirti di fare molta attenzione, soprattutto per questi. Vai dritto; più

lontano, tu troverai quello che cercano, ma non chiudere né l'occhio né l'orecchio un s

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A.A. 2016-2017
85 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/03 Letteratura francese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher martaaa91 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura francese e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Cagliari o del prof Selvaggio Mario.