Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
I
2014, dove i progetti pubblicati erano 12.809, mostra un aumento
del 67%. Nonostante sia peggiorato il numero di campagne di
successo (da 37% a 30%) questo fa emergere comunque che
rispetto al 2014 c’è stato un maggior interesse verso questo
innovativo metodo di finanziamento che sta andando ad annullare
a mio avviso uno dei limiti del crowdfunding in Italia: la
mancanza di conoscenza in materia, questo metodo da molti
imprenditori non è ancora conosciuto ma questo incremento fa
ben sperare. 25
Il valore complessivo dei progetti finanziati attraverso le
piattaforme intervistate è pari a quasi 56,8 milioni di euro, con un
aumento dell’85% rispetto ai 30,6 milioni di euro rilevati a
maggio 2014.
Per quanto riguarda il tipo di campagne pubblicate sulle
piattaforme, mediamente si tratta per il 37% di campagne
creative e culturali, per il 34% di campagne sociali, per il 20% di
c a m p a g n e
imprenditoriali.
In percentuali minori
vengono pubblicate
campagne civiche,
immobiliari e politiche.
Osservando il grafico,
le piattaforme basate
sulle donazioni e quelle
ibride ricompense+donazioni hanno pubblicato prevalentemente
campagne di tipo sociale (rispettivamente, 62 e 49%), seguite da
quelle creativo-culturali (32 e 28%). Sulle piattaforme basate
sulle ricompense prevalgono i progetti pubblicati di tipo creativo-
culturale (57%) e di tipo sociale (26%).
26
Le piattaforme donazioni+debito hanno pubblicato
prevalentemente progetti sociali (30%) e immobiliari (30%). Le
piattaforme equity hanno proposto esclusivamente progetti di
tipo imprenditoriale. Sulle piattaforme basate sul debito sono
stati pubblicati progetti molto vari; si tratta di campagne di tipo
imprenditoriale (39%), ma anche sociale (22%), immobiliare
(20%) e creativo-culturale (19%).
Per quanto riguarda i dati sulle quote di finanziamento poche
tipologie di imprese hanno somme superiori ai 100 euro, tra
queste vediamo dai grafici che quelle con finanziamenti più
cospicui sono quelle di Equity poiché il finanziatore entra con
una quota rilevante all’interno dell’impresa.
Motivi di fallimento
Solitamente queste campagne sono fallimentari poiché i
finanziatori sentono la mancanza di un piano adeguato e
strategico di comunicazione e, in generale, al fatto che spesso i
27
progettisti sottovalutano la necessità di sostenere la campagna,
una volta pubblicata, attraverso una pubblicizzazione sia online
che offline. Altri motivi di fallimento segnalati riguardano il fatto
di avere un tema poco sentito socialmente o un target di
riferimento troppo vago. Circa la metà delle piattaforme ha
effettuato investimenti di marketing che, mediamente, si
attestano sui 13.000 euro. Il canale maggiormente utilizzato
(39%) è quello dei social media; nel 18% sono stati utilizzati le
public relation, nel 17% dei casi si è ricorso ai media tradizionali
(stampa, tv), forse troppo pochi per dare il giusto coinvolgimento
e la giusta sicurezza ai finanziatori.
In conclusione, rispetto al 2014, aumentano le piattaforme attive
attualmente che sono 89, i progetti ricevuti (+108%), le
campagne pubblicate (+67%) e cresce il valore complessivo del
totale raccolto: si tratta di 56,7 milioni di euro, con un
incremento dell’85%.
La crescita non appare più legata, come in passato, all’imitazione
di modelli stranieri di successo, ma alla specializzazione
settoriale e territoriale.
Diminuisce però il tasso di successo che, a livello medio, passa
dal 37% del 2014 al 30%. In generale, si può dedurre un
28
incremento dell’attenzione verso al crowdfunding, cui però non
corrisponde una maturità progettuale.
Il crowdfunding italiano, a differenza di quello di matrice inglese
e americana, è prevalentemente a vocazione culturale e sociale.
Questo dipende dalle specificità del nostro tessuto socio-
economico, ma è sintomo di una debolezza del sistema
dell’innovazione imprenditoriale.
1.4 Attori
Il fenomeno dell’equity crowdfunding si basa su cinque attori
principali: il proponente (uno o più imprenditori), la piattaforma
di equity crowdfunding, gli investitori (comunemente chiamati
crowdfunders) e il progetto (o idea imprenditoriale).
Il proponente
Il proponente (o team di proponenti) è colui che lancia il progetto
e lo pubblica su una piattaforma on-line con l’obiettivo di
raccogliere le risorse finanziarie necessarie per la realizzazione
dell’idea di business.
Questi sono incentivati a partecipare al crowdfunding
principalmente per raccogliere denaro e allo stesso tempo mostra
come le dinamiche sociali hanno anch’esse un impatto rilevante.
Tra queste l’intenzione di aumentare la consapevolezza del
29
proprio lavoro facendolo conoscere ad altre persone e ricevere
dei feedback. A ciò si aggiunge la possibilità di mettersi in
contatto con le persone attraverso un’interazione di lungo
termine che può estendersi anche al di là della singola
transazione finanziaria. Un ulteriore motivazione è legata
all’esperienza e all’apprendimento infatti, come alcuni creatori
dopo aver concluso una campagna, con o senza successo, sono
motivati a continuare a svolgere un ruolo attivo nel crowdfunding
per migliorare le proprie competenze nel marketing, nella
gestione e nella pianificazione finanziaria con l’obiettivo di
raccogliere fondi in seguito in maniera efficace.
La piattaforma
Le piattaforme di equity crowdfunding sono portali on-line che
mettono in contatto creators e potenziali investitori e sono il
mezzo (virtuale) attraverso il quale avviene la raccolta di capitale
di rischio.
Le piattaforme offrono la possibilità ai proponenti di pubblicare
il proprio progetto e agli investitori di effettuare le transazioni
finanziarie per dar luogo all’acquisto degli strumenti finanziari.
Le modalità di remunerazione dei gestori di piattaforme possono
variare notevolmente. Ci sono poi alcune piattaforme che
applicano delle commissioni di gestione a prescindere dall’esito
30
del progetto e altre che offrono pacchetti di servizi aggiuntivi per
migliorarne la visibilità.
Anche la normativa vigente nel paese di appartenenza della
piattaforma può avere un impatto rilevante sulle modalità di
operare e come vedremo come in Italia per esempio le
piattaforme sono sottoposte al regolamento Consob e devono
rispettare determinate norme per poter svolgere la loro funzione
di intermediario.
Nella conferenza sul crowdfunding tenutasi a Roma nell’ottobre
del 2012 è stata sottolineata l’importanza del ruolo delle
piattaforme nel fenomeno del crowdfunding e a tal proposito
9
Castrataro nel suo report “The Future of Crowdfunding” scrive:
“Il punto forte delle piattaforme di crowdfunding non sta solo
nell’offrire una soluzione “chiavi in mano”, ma anche nel fatto
che, attraverso le loro attività di routine, sviluppano conoscenze
e esperienza che si rivelano spesso fondamentali. Inoltre,
contribuiscono a ridurre i costi di transazione e le complessità
legislative e garantiscono infine una certa quantità di utenti che
passano regolarmente a controllare i nuovi progetti, tutti
potenziali investitori che sono fuori dalla rete di contatti abituale
- spesso un aspetto cruciale di una campagna di successo”.
9 Daniela Castrataro, presidente e co-fondatrice della Italian Crowdfunding
Network. 31
Gli investitori
Gli investitori (o crowdfunders) sono i finanziatori del progetto,
ossia coloro che apportano le risorse finanziare per la
realizzazione di quest’ultimo. Così come per i proponenti, anche
per i crowdfunders le motivazioni risultano eterogenee e con
caratteristiche di forte soggettività.
Il Progetto
Il progetto è l’idea imprenditoriale che viene pubblicata sulla
piattaforma ed è l’elemento centrale attorno al quale ruota il
fenomeno dell’equity crowdfunding.
Tra le caratteristiche che un progetto pubblicato su una
piattaforma deve possedere per poter attrarre il maggior numero
di investitori vi è sicuramente la descrizione dell’idea e dei
proponenti e, allo stesso tempo, la chiarezza espositiva con cui
queste informazioni vengono fornite al pubblico dei finanziatori.
L’importanza di questi elementi è ancora più accentuata per i
progetti di tipo equity poiché, essendo caratterizzati da
investimenti in capitale di rischio, c’è la necessità di dover
fornire ai potenziali investitori tutte le informazioni utili ai fini
della decisione di investimento. 32
Molti progetti infatti falliscono poiché non si da un business plan
10 chiaro al finanziatore, uno sviluppo futuro del progetto, questo
porta non investire sul progetto.
1.5 La disciplina legislativa
1.5.1 Disciplina legislativa italiana
In Italia sebbene poco conosciuto come strumento di
finanziamento, è stato fin da subito considerato a livello
legislativo un fenomeno importante al quale bisognava dare dalle
regole.
Il nostro Paese vanta il primato di essere stato il primo ad aver
creato un’apposita legislazione che riguardasse l’equity Based
crowdfunding. Sebbene i finanziamenti raccolti tramite il metodo
reward e donation non creano particolari problemi poiché si
trattano di semplici donazioni, per quanto riguarda i modelli
equity e lending il discorso appare più complesso.
10 Il business plan è un documento che sintetizza i contenuti e le caratteristiche di
un progetto imprenditoriale. Viene utilizzato sia per la pianificazione e gestione
aziendale che per la comunicazione esterna, in particolare verso potenziali
finanziatori o investitori. 33
Il processo che ha portato alla definizione della legge è avvenuto
attraverso metodi innovativi, infatti chiunque fosse stato
interessato poteva fornire commenti o opinioni.
La legislazione sull’equity crowdfunding tuttavia ha seguito un
percorso iniziato il 18 ottobre 2012, attraverso il decreto crescita
2.0.
Attraverso questo decreto è stata data la possibilità di accedere
alla raccolta di finanziamenti tramite il metodo dell’equity , alle
nuove start-up innovative dotate dei seguenti requisiti :
costituzione da non più di 48 mesi
• sede principale in Italia;
• valore della produzione inferiore a 5 milioni di euro per anno;
• non deve aver mai distribuito e non deve distribuire utili;
• l’oggetto sociale deve riguardare lo sviluppo, la produzione e
• la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto
valore tecnologico;
la star