Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Morbo di Hirschsprung e le malformazioni ano-rettali caratterizzate da assenza
dell’orifizio anale con agenesia più o meno estesa dell’ano e del retto, che si arresta a
fondo cieco a varia distanza dal piano perineale, nelle quali si impone il confezionamento
di una stomia.
Nei neonati o bambini molto piccoli la derivazione costituisce in genere un’urgenza
chirurgica differita, da affrontare non oltre le 24-36 ore di vita. In altri casi, quando si
impone la decompressione di un segmento intestinale, come in caso di neonato affetto da
atresie intestinali o ileo da meconio, l’urgenza è invece assoluta, poiché la derivazione
rappresenta l’unica possibilità di sopravvivenza.
In particolare, nei neonati o prematuri in gravi condizioni, è frequente il confezionamento
di una ileostomia per risolvere quadri acuti intestinali importanti dettati da perforazioni con
peritoniti o in presenza di enterocolite necrotizzante con rischio di sepsi.
Molto spesso, in età post-neonatale e pre-adolescenziale il confezionamento di una
enterostomia può essere determinato dalla insorgenza di patologie via via più diffuse come
il morbo di Crohn e rettocolite ulcerosa.
Trattasi di patologie entrambe a carattere infiammatorio ad andamento cronico con
dislocazione diversa; infatti nel morbo di Crohn l’intero tubo digerente può essere
interessato, ma solitamente si localizza inizialmente a livello dell’ ileo terminale e del
colon; mentre nella rettocolite ulcerosa la localizzazione è esclusivamente dedicata a
livello del grosso intestino con estensione tipicamente cranio -caudale. A seconda del tipo
di patologia avremo dei quadri clinici che variano con manifestazione di diarrea secretoria
(muco-sanguinolenta), sindromi da malassorbimento, formazione di aderenze intestinali,
fistole ed ascessi, rettorragia e fenomeni di fibrosi con successiva stenosi del lume e
difficoltà al transito delle feci (fenomeni occlusivi). 12
1.4 Complicanze della stomia
Numerose sono le complicanze che possono presentarsi dopo un intervento di enterostomìa
esterna: di differente gravità, possono spesso essere risolte con opportuna terapia
conservativa, mentre altre volte richiedono un reintervento chirurgico.
E' comprovata la possibilità di complicanze immediate della stomia che in genere
compaiono abbastanza precocemente e di complicanze che possono manifestarsi anche a
lunga distanza di tempo (complicanze tardive).
Le più frequenti complicanze che si manifestano nel confezionamento e nelle fasi
17
successive dello stesso sono :
• ischemia e necrosi: l 'ischemia e quindi la necrosi sono manifestazioni precoci che
possono interessare l'intera ansa stomale o un suo ampio tratto (ischemia totale),
oppure possono essere limitate alla porzione emergente (ischemia parziale o
terminale). La devascolarizzazione può quindi verificarsi per sezione di una arteria
o per la sua legatura. L'ischemia parziale, invece, può essere dovuta alla
compressione esercitata sul viscere dai bordi di un'apertura parietale mal calibrata,
alla tensione provocata da un'insufficiente mobilizzazione, o, infine, alla eccessiva
scheletrizzazione del tratto terminale dell'ansa stomale,
18
• dermatite peristromale : la dermatite peristomale si presenta con un'incidenza
elevata (25%) e costituisce una complicanza che affligge particolarmente il
bambino nell'immediato decorso post-operatorio (57% dei casi) e il 19% dei casi
trattati negli adulti. Più cause possono essere invocate come responsabili: il
carattere eccessivamente liquido della secrezione, una stomia troppo corta o
asimmetrica, una inefficace adesione della sacca (eccessive macerazioni della
parete addominale, sporgenze ossee, pregresse cicatrici), una fistola peristomale,
una particolare sensibilità cutanea al materiale del dispositivo di raccolta o più
spesso all'adesivo. Stabilitasi l'escoriazione diviene particolarmente difficile e
doloroso praticare un'accurata igiene dell'area peristomale e le borse aderiscono
sempre con maggiore difficoltà. Quando l'irritazione cutanea assume particolare
gravità, si può assistere alla formazione di ulcere peristomali che spesso persistono
17 Fonte del dato: J. Burch. (2014). The management and care of people with stoma complications.
British Journal of Nursing, 13 (23) 99.-101
18 Fonte del dato: A.I.O.S.S. (2007). Clinica Infermieristica in Stomaterapia. Dalle Evidenze agli
Strumenti Operativi. Hollister.(p.3135-40-43-48-74-78107-114-211-247) 13
a dispetto di tutte le cure mediche praticate. Può essere in questi casi indicato
eseguire colture e biopsie per identificare possibili processi quali amebiasi e
tubercolosi cutanea, 19
• ostruzione dello stroma : anche la stenosi stomale rappresenta una delle
complicanze più frequenti e bisogna distinguere, in relazione alle differenti
caratteristiche etiopatogenetiche e cliniche, una forma precoce, o disfunzione della
stomia, ed una forma tardiva. Il termine "disfunzione dell'ileostomia" descrive una
sindrome, frequente soprattutto nelle ileostomie, legata molto probabilmente
all'edema peristomale, espressione del processo che determina un'ostruzione
parziale o totale del lume intestinale. La sintomatologia, che si manifesta in genere
7-8 giorni dopo l'intervento, è caratterizzata da dolori addominali tipo colico,
distensione addominale, nausea e vomito. L'orifizio ileostomico si presenta
edematoso e dopo 1-2 giorni cessa bruscamente lo scarico ileale. L'ostruzione
diviene quindi completa con gravi alterazioni dell'equilibrio idro-elettrolitico,
perdita di peso, oligo-anuria. La situazione diventa irreversibile se non si effettua
un'urgente e continua aspirazione gastro duodenale e se non si introduce un catetere
di gomma morbido per circa 20-30 cm nell'ileo terminale. A tali presidi si deve
aggiungere la correzione dell'equilibrio idro- elettrolitico, per almeno 15 giorni.
L'ostruzione dell'ileostomia, inoltre, può essere spesso determinata dall'
“otturazione” ad opera di materiali solidi non digeriti (es. residui di frutta,
agglomerati di fibre vegetali) ed in tali casi la terapia consiste in irrigazioni
attraverso la stomia con olii minerali o vegetali tiepidi, o con soluzioni saline o
detergenti. L'ostruzione tardiva (anche questa abbastanza frequente nelle
ileostomie) è invece determinata, più comunemente, dalla stenosi cicatriziale della
bocca ileostomia, 20
• ileite peristromale: con il termine ileite prestomale si intende una sindrome di tipo
ostruttivo insorgente a distanza di tempo variabile dopo lo stabilizzarsi
dell'ileostomia, caratterizzata da un eccessivo scarico ileostomico (oltre 1000
cc/pro die) maleodorante, con aspetto acquoso, che può portare ad un grave quadro
19 Giulietti P., M. N. (2005). Manuale di Chirurgia Generale per Scienze Infermieristiche.
Bologna: Monduzzi. (p.308)
20 Fonte del dato: J. Burch. (2004). The management and care of people with stoma complications.
British Journal of Nursing, 13. 14
di disidratazione e di shock. Sono quasi costanti i crampi, le tensioni addominali,
l'anoressia ed il vomito,
21
• diarrea persistente : quando l'ileostomia si stabilizza, l'eliminazione intestinale
diminuisce fino a 100-300 ml/die; in alcuni pazienti, però, lo scarico ileale continua
a mantenersi elevato fino a 1-1,5 l/die, senza che ciò venga giustificato da alcuna
delle complicanze già descritte. In tali casi, può essere data dalla revisione
dell'ileostomia e dall'adozione di tecniche chirurgiche che rallentano il transito
intestinale,
22
• prolasso : il prolasso, evenienza abbastanza frequente (20-50%), consiste in una
eccessiva protrusione dell'ansa stomale dal piano cutaneo addominale, fino a 10-15
cm o più. Tutti gli stomi possono prolassare, ma il fenomeno si verifica più
frequentemente nelle colostomie, specialmente quelle a doppia canna. Si possono
distinguere due tipi di prolasso: prolasso da scivolamento, in cui la protrusione,
almeno all'inizio, non è permanente, ma avviene solo in occasione di sforzi,
stazione eretta prolungata, ecc. E' determinato da una insufficiente fissazione
dell'ansa a livello dello spessore della parete addominale ed a livello peritoneale
endoaddominale; prolasso fisso, legato ad una eccessiva lunghezza del segmento di
ileo esteriorizzato. I principali problemi causati dal prolasso riguardano l'igiene
dello stoma e la sua difficile mimetizzazione sotto gli abiti quando il paziente
comincerà ad uscire, un altro problema è costituito dal sanguinamento; infatti, le
dimensioni dell'ansa prolassata favoriscono piccoli traumatismi, responsabili di
erosioni ed ulcerazioni della mucosa che possono sanguinare. Lo strozzamento è
una evenienza rara ed in genere si risolve con le manovre di riduzione. Dopo
l'applicazione di ghiaccio e soluzioni ipertoniche, si cerca di ridurre il viscere
edematoso da cui gemono grandi quantità di liquido siero-ematico. Le conseguenze
dello strozzamento sono rappresentate dall'ostruzione e dall'ischemia del viscere. In
quest'ultimo caso le manovre di riduzione devono essere molto delicate per la
fragilità del tratto di viscere in preda alla sofferenza vascolare. Nelle forme più
gravi di prolasso è indicato il trattamento chirurgico consistenti in varie metodiche
21 Fonte del dato: J. Burch. (2014). The management and care of people with stoma complications.
British Journal of Nursing, 13, 99-101
22 Fonte del dato: Smeltzer S.C., Bare B.G. (2006). Nursing Medico Chirurgico. Milano: Casa
editrice Ambrosiana. (p.1256-1258-1277-1299-1134-1138) 15
che hanno come obiettivo l'ancoraggio dell'ansa o, nei casi più difficili, la
riconfezione della stomia.
23
• retrazione dello stoma : consiste in uno slivellamento dello stoma al di sotto del
piano cutaneo per eccessiva tensione dell'ansa scarsamente mobilizzata. Se la
tensione riesce a sopraffare la sutura viscero-parietale, si può giungere fino al
distacco dell'intestino. Lo slivellamento causa seri problemi logistici, perchè lo
stoma, collocato nel fondo di un imbuto a margini declivi, rende impossibile
l'aderenza di qualsiasi tipo di protesi. Le deiezioni vi ristagnano e si infiltrano al di
sotto della sacca, causando irritazioni cutanee. Anche nel caso della retrazione il
reintervento è d'obbligo e consiste in un'ampia mobilizzazione del grosso intestino
che viene estrinsecato nella vecchia sede, senza trazione e con sufficiente
vascolarizzazione,
24
• ernia peristomale : un'altra complicanza, imputabile quasi sempre ad un errore di
tecnica compiuto durante il con