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CRITICA A LINDAHL

I prezzi differenziati nell'equilibrio finale, riflettono le diverse preferenze rispetto al bene pubblico → in tal

modo, essendo il prezzo un riflesso delle preferenze, vedrà crearsi uno scenario in cui nessun partecipante

allo scambio si troverà, per una data quantità di bene pubblico, a pagare un prezzo incoerente con le

preferenze → ciò impedirebbe la massimizzazione delle utilità, ma in Lindhal vi è una coerenza tra prezzo e

preferenze → natura individualistica, limitandone la generalizzazione, soprattutto in contesti con collettività

ampie.

Il modello di Lindahl, basato su un meccanismo di contrattazione volontaria, può funzionare in scenari con

un numero limitato di soggetti e per beni pubblici con possibilità di espressione di un "prezzo", tuttavia,

l'aggiunta di gruppi di utenti potrebbe portare al problema del free-riding, specialmente se il bene

pubblico è di tipo puro.

La criticità del modello emerge quando si considera la sua insufficienza nel contesto di collettività ampie,

dove la coazione del prelievo diventa necessaria → con la coazione decade la certezza che quanto un

gruppo pagherà, sia relazionato al livello di spesa pubblica erogato; difatti il prelievo è solito fondarsi su

indicatori distinti dal beneficio della spesa → con la coazione vi è l’obbligo indistinto a contribuire.

Il processo di determinazione del finanziamento pubblico non può avvenire attraverso scambi volontari,

poiché si tratta di rapporti multilaterali che richiedono un processo politico.

La natura individuale del modello di Lindahl implica che la sua soluzione potrebbe funzionare solo in scenari

limitati e non può essere facilmente generalizzata.

Il modello di Lindahl manca di riferimenti a un processo politico di decisione sui beni pubblici e sul relativo

finanziamento, il quale è invece centrale nelle decisioni reali che coinvolgono collettività numerose.

La soluzione di Lindahl, basata su una corrispondenza tra prelievo e spesa derivante da contrattazioni

bilaterali, è considerata insoddisfacente e difficilmente applicabile nella realtà.

Nel contesto delle decisioni reali, fattori economici e politici complessi complicano il quadro → la necessità

di una soluzione politica per la fornitura del bene pubblico e la ripartizione dei costi diventa evidente, e la

soluzione di Lindahl può al massimo essere approssimata attraverso processi politici che tengono conto

delle preferenze medie di gruppo piuttosto che di precise corrispondenze alle preferenze individuali.

B) MODELLO DI JOHANSEN → l'assunzione di un potere di contrattazione uguale è cruciale per il

funzionamento del modello e la realizzazione di un ottimo paretiano, ma nella realtà il potere di

contrattazione può variare tra i gruppi.

Il diverso potere di contrattazione potrebbe portare a soluzioni diverse rispetto al punto K, che rappresenta

l'equilibrio paretianamente ottimo nel modello di Lindahl.

Nel caso di un maggiore potere di contrattazione per un individuo, potrebbe emergere una soluzione dove

solo uno dei due individui massimizza la propria utilità per un dato livello di contribuzione, creando

disequilibri → ciò suggerisce che soluzioni non ottimali dal punto di vista paretiano potrebbero sorgere in

presenza di poteri di contrattazione asimmetrici tra i gruppi.

Il modello di Lindahl, che mira a una soluzione paretianamente ottima, non implica automaticamente

l'ottimalità sotto la distribuzione del reddito sottostante → la valutazione dell'equità della distribuzione del

reddito, prima delle imposte, diventa quindi un aspetto rilevante, introducendo considerazioni di valore

nella valutazione di uno stato sociale in un dato momento.

Inoltre, si menziona la separazione temporale tra prelievo e spesa, suggerendo che la soluzione volontaria

potrebbe non essere possibile quando la determinazione di h (contribuzione) precede temporalmente

quella di G (livello di spesa pubblica).

Si arriva in K se il potere di contrattazione è simmetrico, in caso di asimmetria le soluzioni possono giacere

sulla spezzata “MKN” → il diverso potere dei 2 gruppi, spinge su soluzioni non paretianamente ottima.

C) MODELLO DI BUNCHANAN → viene abbandonata la soluzione volontaria come criterio di

determinazione dei processi di entrata/uscita pubblica → il modello di Bunchanan può innestare delle

“deviazioni” dall’equilibrio volontario di Lindahl, ciò significa che vi sono delle deviazioni dall’ottimo

paretiano (in cui si giunge con Lindhal, qui l’esito della determinazione di entrate e spese è fondato sulle

preferenze individuali, e sullo scambio volontario) → queste deviazioni dall’equilibrio, costituiscono

un’ordinaria regola di funzionamento del processo di determinazione del bilancio pubblico (E, U).

In Bunchanan i prezzi differenziali possono NON riflettere le preferenze individuali → in una grande

collettività è impossibile accordarsi sui singoli prezzi → gli individui esprimono le preferenze tramite il voto,

questo ha ad oggetto la struttura del sistema fiscale, NON i singoli importi che il singolo dovrà pagare

rispetto i provvedimenti adottati → c’è una contrattazione tra individui, che riguarda la “quota d’imposta”

da corrispondere individualmente per finanziare la spesa pubblica (la contrattazione non ha ad oggetto i

prezzi in quanto riflesso delle preferenze, né la quota “h” → differisce da Lindhal).

La suddivisione degli individui in gruppi avviene sulla base della capacità contributiva (non delle preferenze

per il bene pubblico) → un’implicazione è che l’imposta pagata da un individuo è determinata dalla

posizione relativa di ricchezza nel sistema economico (non dalla preferenza per il bene).

Dimostrazione: Si consideri il comportamento di un individuo ad alto reddito “R” e di un individuo a basso

reddito “P”.

G = bene pubblico ; Y = indice di progressività del sistema (si ipotizza che il reddito sia l’indicatore scelto per

la ripartizione del costo della spesa).

Per ciascun individuo si può tracciare la relazione tra “G – Y”.

SOGGETTO R → la curva ha inclinazione negativa, si considera che il soggetto ricco desideri una maggior

quantità di G quando Y è basso → una minor progressività significa una minor quota di costo a suo carico.

Si ipotizza inoltre che R sia disposto a finanziare una quantità di bene pubblico sempre positiva, “G > 0”,

anche ipotizzando l’intero costo a carico di R → la spiegazione di ciò sta nel fatto che R, potrebbe non essere

ricco se “G = 0” → i beni pubblici potrebbero concorrere alla formazione della sua ricchezza, e i beni privati

potrebbero non generare una certa utilità senza l’ausiliare godimento dei beni pubblici.

SOGGETTO P → la curva ha inclinazione positiva in quanto la quantità di bene pubblico

desiderata,cresce all’aumentare del grado di progressività → P sostiene un minor costo.

Sotto un certo livello di progressività, P non è disposto a finanziare G, poiché non disporrebbe di risorse

sufficienti.

Dettagli
Publisher
A.A. 2024-2025
5 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/03 Scienza delle finanze

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Inseto di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Scienza delle finanze e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof Liberati Paolo.