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PERCHÉ LA CONCETTUALITÀ HA UN CARATTERE PROSPETTICO
Durante il percorso di ricerca azione fondamentale è l'ideazione, che consente di dirigere la ricerca fornendo ipotesi di lavoro. La concettualità ha un valore strumentale e deve essere trattata come ipotesi, essere operativa ed essere verificata e nel caso riveduta. In particolar modo la concettualità, essendo operativa e quindi indicando un piano di azione nella forma "se, allora", ha un carattere prospettico e anticipatorio sul futuro, ossia prospetta soluzioni, mostra l'anticipazione di un risultato esistenziale, prevede le conseguenze connesse alla messa in atto di certe azioni; per tale motivo, essa dirige l'attività osservativa. Sarà poi compito dell'empirico verificare se l'"allora" espresso dall'ipotesi si sia realizzato o meno. Infatti la concettualità acquista senso solo quando la situazione problematica viene.Risolta e, prima della verificazione, ha un carattere provvisorio pertanto essa non può essere assunta come vera o falsa in sé per sé ma solo come valida o non valida in rapporto all'applicabilità alla specifica situazione problematica da risolvere.
50. PERCHÉ NON ESISTE NESSUN CRITERIO TEORICO GIÀ DATO COME VERO E VALIDO – PERCHÉ LA CONCETTUALITÀ NON È VERA MA VALIDA
Per verificare la validità delle concezioni sviluppate occorre guardare alla loro applicabilità alla situazione problematica, in vista di una sua risoluzione; i criteri teorici infatti non possono essere assunti come veri o falsi in sé per sé ma solo come validi o non validi in rapporto alla specifica situazione contestuale: la validità è data dalla loro pertinenza, applicabilità e portata, ossia dal loro peso risolutivo. Non a caso per Dewey non esiste una verità assoluta ma solo una verità valida.
come "asseribilità giustificata", per cui la concettualità diventa valida solo in quanto giustificata dall'empirico, dalla situazione problematica che si risolve. Quindi, avendo un carattere provvisorio e interrogativo fino alla verificazione, non può esistere un criterio teorico già dato come vero, valido, oggettivo in sé per sé, in quanto è la prassi a vagliarlo alla luce dei risultati acquisiti; se la concettualità fosse vera, allora la conoscenza sarebbe rappresentazione. 51. LA CONOSCENZA-FAMILIARITÀ Il modello dell'indagine deweyana consente di affermare che la conoscenza-familiarità non deve essere accettata acriticamente ma è indispensabile la mediazione, il pensiero riflessivo affinché ogni conoscenza diventi un'asserzione fondata, ossia giustificata dall'empirico. Quando si parla di conoscenza-familiarità ci si riferisce sia all'apprensionedell’esperienza pratica (portata avanti dalla scuola empiristica) sia all’intendimento immediato del sapere (portata avanti dalla scuola razionalistica), ma entrambi fanno parte dell’esperienza grossolana in cui il pensiero trova i suoi contenuti; essa non è mai primitiva ma deriva dal continuum della ricerca, da esperienze anteriori. Tuttavia la conoscenza-familiarità, l’esperienza, non può essere considerata di per sé conoscenza: non a caso per non essere fuorviante e recidere l’indagine, essa non deve essere accettata acriticamente ma deve essere utilizzata come arma d’attacco, come possibile strumento per illuminare il contesto della nuova indagine e quindi essere riflettuta e rinegoziata continuamente alla luce della nuova situazione.
52. PASSAGGIO DALLA CONOSCENZA-FAMILIARITÀ A ASSERIBILITÀ GIUSTIFICATA
Il modello dell’indagine deweyana consente di affermare che ogni conoscenza deve essere un’asserzione fondata,
per questo la conoscenza-familiarità non deve essere accettata acriticamente ma è indispensabile la mediazione, il pensiero riflessivo. La conoscenza-familiarità (ossia l'apprensione dell'esperienza pratica e l'intendimento immediato del sapere) fa parte dell'esperienza grossolana in cui il pensiero trova i suoi contenuti e deriva dal continuum della ricerca, ma l'esperienza non è di per sé conoscenza: per non essere fuorviante e recidere l'indagine, essa non deve essere accettata acriticamente ma deve essere utilizzata come strumento per illuminare il contesto della nuova indagine e quindi essere riflettuta e rinegoziata continuamente alla luce della nuova situazione. La conoscenza come "asserzione giustificata", per cui la concettualità diventa valida solo in quanto giustificata dalla situazione problematica che si risolve è possibile solo grazie all'apporto della riflessione, per cui la
strumentalità offerta dalle vecchie indagini risulta necessaria ma non sufficiente.
53. VERITÀ COME ASSERIBILITÀ GIUSTIFICATA E CONSEGUENZE
Secondo l'indagine deweyana non esiste una forma di conoscenza preesistente, ma essa è prodotto della ricerca; per questo la conoscenza-familiarità non deve essere accettata acriticamente ma è indispensabile la mediazione che riflette e rinegozia la strumentalità offerta dalle vecchie indagini alla luce della nuova situazione. Ogni conoscenza che avviene per e nell'indagine deve essere un'"asseribilità giustificata", ossia la concettualità diventa valida solo in quanto giustificata dalla situazione problematica che si risolve: è solo la ricerca che può determinarne la correttezza, pertinenza e applicabilità rispetto al problema trattato. Quindi tramite la ricerca non si raggiunge una verità assoluta, bensì una conoscenza oggettiva.
sempre relativa, connessa al contesto in cui essa avviene. La concezione di verità come asseribilità giustificata comporta che la concettualità non può essere considerata già vera di per sé ma solo come ipotesi che, avendo valore prospettico e anticipatorio sul futuro, va vista come strumento operativo: l'attendibilità delle proposizioni è una proprietà ad esse estrinseca. 54. ASPETTO SOCIALE E PARTECIPATIVO DELLA RICERCA – ACCORDO INTERSOGGETTIVO La ricerca azione mira a risolvere una situazione problematica che non può essere risolta mediante le procedure didattiche ordinariamente utilizzate. Essa si rapporta ai problemi in maniera democratica e sociale, in quanto strettamente connessa al contesto in cui avviene. Si configura essere una ricerca collaborativa e di team, in cui il confronto riflessivo fra soggetti è fondamentale anche perché, essendo guidata dal problema, essa è predisposta a.modificarsi in corso d'opera e il piano di intervento deve essere continuamente rivisto: la discussione è supportata non dalla conversazione, bensì dal metodo della ricerca per cui l'accordo sociale è un accordo operativo e logico, ossia è basato su criteri logico-razionali, si determina su costrutti operativi (per cui le idee vengono vagliate alla luce della loro attitudine operativa e progettualità) ed è dimostrabile empiricamente; è importante che tutto venga messo alla luce: la scelta dei dati, i costrutti del ragionamento utilizzati, le motivazioni razionali che hanno sviluppato le ipotesi e che hanno portato alla scelta di una piuttosto che l'altra, il piano attuativo delle ipotesi, le conseguenze generate e alle modifiche apportate. Inoltre la socialità della ricerca è evidente anche dalla conclusione in quanto giudizio, che le consente di condividere i risultati, avere un riscontro reale e essere.Potenzialmente estensibile: i suoi risultati potrebbero essere trasferiti in contesti analoghi e utilizzati come strumenti per aggredire una nuova situazione.
55. INTERRELAZIONE RECIPROCA TRA SOGGETTO E OGGETTO NELL'INDAGINE
La ricerca azione è una metodologia di indagine operativa in cui il soggetto che agisce diventa ricercatore, colui che agisce nella specifica realtà allo scopo di trasformare la situazione problematica. In tal senso si scardina quella concezione per cui una contrapposizione tra soggetto e oggetto era necessaria al fine di non far perdere alla ricerca scientificità, e si evidenzia come soggetto e oggetto siano distinguibili solo funzionalmente, in quanto non esiste una realtà oggettiva al di fuori del soggetto che in essa interviene, né un soggetto che isolatamente possa riconoscerla, ma la conoscenza si costruisce e si forma nella ricerca proprio per mezzo dell'interazione reciproca tra soggetto e oggetto. In tutte le fasi
Della ricerca c'è unastretta connessione tra soggetto e oggetto, per cui per fare ricerca è indispensabile sia la presenza di unsoggetto, che percepisce una determinata realtà come problematica consentendo di far partire la ricerca eche, mediante le attività di osservazione e ideazione, progetta ipotesi di azione e opera sull'oggetto conl'obiettivo di trasformarlo, sia la presenza di un oggetto su cui il soggetto può agire attivamente, attuandole operazioni di osservazione e ideazione. Proprio a causa di tale interazione si può dire che la ricerca azioneconiuga l'oggettività possibile (in quanto sempre relativa) alla soggettività inevitabile.
56. PERCHÉ IL SOGGETTO NON È ELIMINABILE
La ricerca azione è una particolare metodologia di indagine operativa in cui il soggetto che agisce diventaricercatore, colui che agisce nella specifica realtà allo scopo di trasformare la situazione problematica.
Siscardina quindi l'idea per cui esiste una conoscenza oggettiva al di fuori del soggetto a favore di una concezione per cui la conoscenza si costruisce e si forma nella ricerca proprio per mezzo dell'interazione reciproca tra soggetto e oggetto. Il soggetto diventa quindi parte attiva e vitale della ricerca, indispensabile per risolvere la problematica riscontrata e co-determinare la conoscenza, pertanto non è eliminabile. La presenza del soggetto è indispensabile: egli percepisce una determinata realtà come problematica consentendo di far partire la ricerca e, mediante le attività di osservazione e ideazione e lungo tutto il percorso della ricerca, illumina i dati, progetta ipotesi di azione e opera sull'oggetto con l'obiettivo di trasformarlo. 57. APPORTO DEL SOGGETTO ALLA RICERCA AZIONE La ricerca azione è una metodologia di indagine operativa in cui il soggetto che agisce diventa ricercatore, colui che agisce nella specificarealtà allo scopo di trasformare la situazione problematica. Con essa si appoggia la concezione per cui la conoscenza si costruisce e si forma nella ricerca proprio per mezzo dell’interazione reciproca tra soggetto e oggetto. Il soggetto diventa quindi parte attiva e vitale