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Come le dimensioni della didattica sono ridefinite dalla tecnologia?
L'avvento della tecnologia ha contribuito a modificare il modo di fare scuola e di concepire la didattica stessa. Alcuni concetti chiave della didattica sono stati ridefiniti dalle tecnologie, attraverso la razionalizzazione degli elementi in gioco, ossia sono stati strutturati, chiariti e resi metodici, e l'amplificazione degli elementi in gioco, ossia ne hanno esteso il significato. Scendendo nel dettaglio, il fare scuola è sempre stato legato ad un'attività di progettazione ma, grazie allo sviluppo dei modelli cibernetici e di dispositivi concettuali vari, il lavoro didattico è stato concepito come un lavoro organizzato, orientato a criteri di razionalità e efficienza e il percorso formativo come processo finalizzato a obiettivi specifici, verificabile nei risultati e modificabile nel tragitto. Lo sviluppo del computer ha inoltre permesso l'accesso a una vasta quantità di informazioni e risorse, rendendo possibile una didattica più interattiva e personalizzata. La tecnologia ha anche favorito la comunicazione e la collaborazione tra studenti e insegnanti, attraverso l'uso di strumenti come forum online, chat e piattaforme di e-learning. Inoltre, la tecnologia ha reso possibile l'utilizzo di nuovi strumenti didattici, come i software educativi, le simulazioni e i giochi interattivi, che rendono l'apprendimento più coinvolgente e motivante per gli studenti. In conclusione, la tecnologia ha ridefinito le dimensioni della didattica, introducendo nuovi modelli e strumenti che favoriscono un apprendimento più efficace e personalizzato.ha consentito di attuare dinamiche di individualizzazione del percorso di istruzione di ciascun alunno, in quanto ha messo in evidenza l'esistenza di molteplici variabili individuali che possono essere gestite per facilitare il processo di apprendimento ma anche di personalizzazione, in quanto, grazie all'ipertestualità, possono essere resi disponibili dei percorsi flessibili che tengano in considerazione gli ambiti di talento e di attitudine di ciascun allievo e percorsi di open learning. Con lo sviluppo delle tecnologie la comunicazione, potendo avvalersi di codici comunicativi di tipo diverso per veicolare l'informazione, ha subito una grande trasformazione ma il pensiero tecnologico ha permesso soprattutto di riflettere intorno alle specificità dei vari formati e delle implicazioni che essi hanno nel sistema cognitivo. Con la tecnologia inoltre, grazie al superamento dei vincoli spazio-temporali, si sono sviluppate nuove modalità di partecipazione (in presenza,A distanza o blended) che possono essere sfruttate dalla didattica. Grazie allo sviluppo della rete il concetto di collaborazione ha esteso lo spazio delle proprie possibilità e ha originato l'idea di conoscenza distribuita e di costruzione collettiva della conoscenza da parte delle persone la cui intelligenza, in tal modo, diventa un'intelligenza collettiva. Con l'avvento delle tecnologie si è sviluppato il versante degli studi della gamification, il quale studia la natura e il funzionamento dei videogiochi per trarne principi che possono essere sfruttati per migliorare il processo di apprendimento e insegnamento (ad esempio la necessità di allestire situazioni sfidanti e motivazionali). Infine anche il concetto della riflessività è stato ampliato: grazie allo sviluppo della rete si sono formati nuovi spazi come blog, social network e forum di discussione, per riflettere e comprendere le dinamiche sottese a tale processo.
MASTERY LEARNING
Il mastery learning è una strategia rappresentativa dell'idea di individualizzazione, che significa adattare l'istruzione alle necessità dell'allievo, pur mantenendo fisso l'obiettivo prestabilito. Questa strategia, detta anche istruzione individualizzata, si è sviluppata con l'affermazione del cognitivismo.
Essa si basa sull'idea che ciascun allievo è in grado di raggiungere gli obiettivi di apprendimento prestabiliti se solo gli vengono offerte le condizioni di apprendimento a lui favorevoli; secondo il cognitivismo infatti l'apprendimento di ciascuno di noi dipende da alcune variabili individuali come tempo, contenuto, modalità di presentazione, interazione, feedback e condizioni di apprendimento, che devono essere gestite e tenute in considerazione in fase di progettazione.
Il mastery learning prevede innanzitutto la definizione del traguardo formativo e l'esplicitazione di esso in termini di
obiettivi operativi misurabili e la suddivisione del corso disciplinare in tanti segmenti di istruzione, ciascuno dei quali dovrebbe consentire il raggiungimento di un obiettivo specifico. A questo punto viene proposto il primo segmento di istruzione e, al termine, una prova di verifica per saggiare il raggiungimento o meno dell'obiettivo sotteso. Poiché in genere accade che alcuni allievi producono feedback positivi, mentre altri dei feedback negativi, l'insegnante procede con la suddivisione degli allievi in gruppi di livello, ossia composti da bambini che hanno raggiunto gli stessi obiettivi o che hanno incontrato le stesse difficoltà. A questo punto l'insegnante attiva dei percorsi individualizzati a carattere compensativo, proponendo lo stesso segmento di istruzione ma adattato rispetto alle variabili individuali di apprendimento e, al termine del lavoro, viene riproposta la verifica finale complessiva, analoga a quella somministrata inizialmente: se lo
scarto tra risultato atteso e risultato dimostrato dagli studenti è colmato, si procede con la proposta di un secondo segmento di istruzione, altrimenti si organizza un'altra sessione di recupero.
INTELLIGENZE MULTIPLE E TECNOLOGIE (27 righe)
La teoria delle intelligenze multiple è stata elaborata da Gardner e postula l'esistenza in ognuno di noi di nove intelligenze, che corrispondono al modo con cui noi elaboriamo le informazioni, ma che sono sviluppabili di più o di meno a seconda di fattori ambientali, motivazionali e culturali. Lo sviluppo delle intelligenze è specifico per dominio, mentre l'applicazione di esse è cieca rispetto al dominio: ciò significa che per sviluppare una determinata intelligenza occorre esercitarsi in un ambito specifico ma ciascuna può essere utile per perseguire altri ambiti. Con l'avvento delle tecnologie, le attese della società nei confronti dei futuri cittadini e lavoratori si sono
gli alunni devono sviluppare le abilità del 21° secolo. Per questo motivo le pratiche di insegnamento devono rinnovarsi e, a tal proposito, la teoria delle intelligenze multiple fornisce un solido fondamento per l'integrazione delle tecnologie nell'insegnamento: esiste una sorta di corrispondenza tra le nove intelligenze e le sei abilità del 21° secolo e inoltre, la tecnologia, valorizzando le caratteristiche dell'allievo, contribuisce a valorizzare le intelligenze distribuite nella classe. Le abilità tecnologiche e informatiche, ossia la capacità di accedere alle informazioni e elaborarle utilizzando i vari strumenti digitali, può essere messa in corrispondenza con l'intelligenza corporeo-cinestetica; l'abilità dell'alfabetismo informatico, ossia saper valutare la validità e l'affidabilità delle informazioni, considerandone anche l'utilità, è connessa conL'intelligenza intrapersonale e naturalistica; l'abilità di soluzione di problemi, ossia di escogitare soluzioni efficaci e efficienti, è connessa con l'intelligenza logica; l'abilità di collaborazione, ossia di interagire con i colleghi anche se distanti nello spazio, è connessa con l'intelligenza interpersonale e verbale; l'abilità di flessibilità, ossia sapere adattarsi e modificare le proprie idee quando si rendono disponibili nuove informazioni, è connessa all'intelligenza musicale; infine l'abilità di creatività, che consiste nel saper presentare informazioni e idee nuove e originali è connessa con l'intelligenza visuo-spaziale e esistenziale.
A livello pratico, per operare l'integrazione tra le intelligenze multiple e le tecnologie didattiche, senza però frammentare l'unità didattica pensando a tante attività quante sono le
Intelligenze da sviluppare, è possibile rifarsi alla ruota degli ambiti, dove le intelligenze sono raggruppate in tre ambiti di attività; tramite essa l'insegnante può pianificare il lavoro didattico in modo equilibrato e scegliere di individuare un'intelligenza per ciascun ambito o focalizzare l'attenzione su un solo ambito per mettere in risalto le interconnessioni tra le intelligenze racchiuse in esso.
RUOTA DEGLI AMBITI E INTELLIGENZE MULTIPLE (22 righe)
La teoria delle intelligenze multiple è stata elaborata da Gardner e postula l'esistenza in ognuno di noi di nove intelligenze, ossia modi con cui noi elaboriamo le informazioni, ma che sono sviluppabili di più o di meno a seconda di fattori ambientali, motivazionali e culturali. Lo sviluppo delle intelligenze è specifico per dominio, mentre l'applicazione di esse è cieca rispetto al dominio. La teoria delle intelligenze multiple fornisce un solido fondamento.
Per l'integrazione delle tecnologie nell'insegnamento in quanto esiste una corrispondenza tra le nove intelligenze e le sei abilità del 21° secolo che gli allievi devono sviluppare.
A livello pratico, per operare l'integrazione tra le intelligenze multiple e le tecnologie didattiche, senza però frammentare l'unità didattica pensando a tante attività quante sono le intelligenze da sviluppare, è possibile rifarsi alla ruota degli ambiti, dove le intelligenze sono raggruppate in tre ambiti di attività, ciascuno dei quali collega tra loro tre intelligenze; in tal modo le intelligenze vengono allineate con le caratteristiche e attitudini degli allievi. L'ambito interattivo coinvolge le intelligenze verbale, cinestetica e interpersonale, che sono essenzialmente dei processi sociali in quanto permettono di arrivare alla comprensione sollecitando l'interazione, con gli altri e con l'ambiente: gli allievi saranno
in modo equilibrato le diverse intelligenze coinvolte nel processo di apprendimento.progettate per altri scopi, possono essere utilizzate per favorire lo sviluppo di almeno tre intelligenze. 1. Intelligenza linguistica: l'utilizzo di tecnologie come i software di riconoscimento vocale o di traduzione automatica può favorire lo sviluppo delle abilità linguistiche. Inoltre, l'utilizzo di strumenti di scrittura digitale può aiutare gli studenti a migliorare la loro capacità di esprimersi in modo chiaro e coerente. 2. Intelligenza logico-matematica: l'utilizzo di software di simulazione o di calcolo può aiutare gli studenti a sviluppare le loro abilità di problem solving e di ragionamento logico. Inoltre, l'utilizzo di strumenti di visualizzazione dei dati può favorire la comprensione dei concetti matematici complessi. 3. Intelligenza visiva-spaziale: l'utilizzo di tecnologie come i software di grafica o di modellazione 3D può favorire lo sviluppo delle abilità di visualizzazione e di rappresentazione spaziale. Inoltre, l'utilizzo di strumenti di realtà virtuale può permettere agli studenti di esplorare ambienti virtuali e di sviluppare la loro capacità di orientamento nello spazio. In conclusione, l'utilizzo di tecnologie digitali e non digitali può essere un valido supporto per lo sviluppo di diverse intelligenze, offrendo agli studenti nuove opportunità di apprendimento e di esplorazione.