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PRO E CONTRO DELLE PROVE APERTE CON RIFERIMENTI AI LIVELLI LOGICI DI APPRENDIMENTO
Esiste una corrispondenza tra il livello logico di apprendimento che si intende promuovere e la prova di verifica che occorre somministrare perché maggiormente adeguata. Quando si utilizzano prove libere-aperte il riferimento è al livello logico di apprendimento dell'"apprendere come", ossia della conoscenza procedurale o abilità e dell'"apprendere ad apprendere", ossia della competenza. Tali prove infatti permettono di far agire la competenza nella sua natura trasversale, grazie all'attivazione di un approccio dialogico e interattivo e, per tale motivo, presentano dei pro e dei contro. Per quanto riguarda i vantaggi si tratta di prove che stimolano la libertà di espressione dell'allievo, gli consentono di mettere in campo le proprie conoscenze, abilità e competenze, di attivare molteplici percorsi risolutivi.
sollecitando quindiprocessi cognitivi complessi; si tratta di prove che pongono l'allievo in situazioni sfidanti, agendo sul suo interesse e motivazione; esse permettono una misurazione di molteplici aspetti dell'apprendimento, arrivando anche a misurare il processo e quindi a risalire al ragionamento fatto dall'allievo, alle strategie cognitive attivate, alla logica e al pensiero critico sotteso. Per quanto riguarda i limiti sicuramente si tratta di prove in cui si fa più evidente la dimensione soggettiva e quindi sono dotate di un minor grado di affidabilità per l'attribuzione di punteggi; per tale motivo è importante che l'insegnante attui un rigoroso controllo scolastico, definendo una lista di descrittori dell'apprendimento in modo tale da avere ben chiari oggetto, modalità e criteri di valutazione; sono inoltre prove più complicate da proporre, anche da un punto di vista del tempo richiesto. Quando si parla di provelibere-aperte ci si riferisce a: compiti di prestazione autentici, complessi e aperti, risoluzione di problemi e tema; inoltre per valutare le competenze è possibile servirsi anche della riflessione parlata.
PROVE SEMISTRUTTURATE E LIVELLI LOGICI DI APPRENDIMENTO (20 righe)
Esiste una corrispondenza tra il livello logico di apprendimento che si intende promuovere e la prova di verifica che occorre somministrare perché maggiormente adeguata. Quando si utilizzano prove semi-strutturate il riferimento è a tutti e tre i livelli logici di apprendimento. Trattandosi di prove caratterizzate da uno stimolo di tipo chiuso ma che richiedono un'autonoma rielaborazione delle risposte da parte degli alunni, sono adatte a valutare il livello logico di apprendimento dell'"apprendere che", ossia della conoscenza dichiarativa, dell'"apprendere come", ossia della conoscenza procedurale o abilità e dell'"apprendere ad apprendere".
ossia della competenza. Questo in quanto la chiusura dello stimolo permette di somministrare a tutti gli alunni la stessa prova, ma l'apertura delle risposte consente agli alunni di formulare autonomamente la risposta, esibendo i diversi gradi di strutturazione e originalità dei propri elaborati ma al tempo stesso rispettando i vincoli che rendono tale risposta confrontabile con i criteri di correzione precedentemente determinati. Possiamo far riferimento a domande strutturate, ossia domande che riguardano contenuti disciplinari o interdisciplinari e che pongono gli allievi in situazioni sfidanti, tali da permettere loro di attivare operazioni di sintesi, analisi e riflessione per poter rispondere correttamente; ai riassunti, che prevedono la riscrittura di un elaborato ma in maniera sintetica e seguendo le indicazioni date dall'insegnante; ai saggi brevi che consentono di redigere uno scritto relativamente a determinate conoscenze/competenze disciplinari o interdisciplinari.riorganizzandole in maniera finalizzata alla consegna data, seguendo lo schema tipico del saggio, utilizzando proprietà di linguaggio, rigore logico e apparato critico a sostegno della tesi; infine può essere proposto un colloquio strutturato, forma di interrogazione che, pur basata su una griglia composta dalle possibili domande e criteri di accettabilità delle risposte, consente di accertare capacità come la argomentazione, descrizione o narrazione.VALIDITÀ E AFFIDABILITÀ DI STRUMENTI DI VALUTAZIONE (19 righe)
Requisiti fondamentali degli strumenti di valutazione, affinché questi possano rilevare elementi e informazioni in modo così preciso da consentire di ottenere, se ben utilizzati, delle valutazioni oggettive, sono rappresentati dalla validità e dall’affidabilità. Per validità si intende il grado di corrispondenza tra la misura e ciò che si vuole misurare, ossia uno strumento viene considerato
la persona che lo utilizza o il momento in cui viene utilizzato. L'affidabilità può essere valutata attraverso la consistenza interna degli indicatori dello strumento, la stabilità temporale delle misure e la concordanza tra i punteggi ottenuti da diversi osservatori. Per quanto riguarda la validità di contenuto, è importante che gli indicatori dello strumento coprano tutte le dimensioni ritenute significative del fenomeno valutato. Ad esempio, se stiamo valutando la qualità di un prodotto, gli indicatori dovrebbero considerare aspetti come la durata, la funzionalità, l'estetica, ecc. La validità di criterio si riferisce alla corrispondenza tra gli indicatori dello strumento e un evento esterno connesso al fenomeno valutato. Ad esempio, se stiamo valutando la capacità di una persona di guidare un veicolo, gli indicatori dello strumento dovrebbero essere correlati con il numero di incidenti stradali in cui la persona è coinvolta. La validità di costrutto si basa sulla presenza di una teoria di riferimento che ci permette di identificare le componenti significative del fenomeno valutato. Ad esempio, se stiamo valutando l'intelligenza di una persona, dovremmo basarci su una teoria che definisce quali sono le abilità cognitive rilevanti. Infine, la validità di presentazione si riferisce alla capacità dello strumento di presentare stimoli adeguati ai destinatari previsti. Ad esempio, se stiamo valutando la comprensione di un testo da parte di studenti di diverse età, gli stimoli dello strumento dovrebbero essere adattati al livello di comprensione di ciascun gruppo di studenti. In conclusione, per garantire la validità e l'affidabilità di uno strumento di misurazione, è necessario considerare diversi aspetti, come la copertura dei contenuti, la corrispondenza con eventi esterni, la coerenza con una teoria di riferimento e l'adeguatezza dei stimoli presentati.il soggetto che esegue l'valutazione; essa diventa quindi garante di un basso livello di interpretabilità ed è una potente arma controle distorsioni valutative. Tuttavia la precisione della misurazione in ambito educativo dipende da tre fattori:la precisione dello strumento, la precisione del valutatore che deve avere un rigore metodologico e non farsi influenzare dalle sue aspettative, e le costanze del soggetto valutato che potrebbe dipendere da condizioni psicofisiche o ambientali. Per testare l'effettiva validità e affidabilità degli strumenti di valutazione, questi, prima di essere utilizzati, devono passare attraverso un try-out, una "prova generale".
DIVERSI MODI DI MISURAZIONE, OVVERO DIVERSI TIPI DI SCALE (21 righe)
Quando vogliamo attuare un processo di valutazione, oltre che aver chiari la funzione, il tempo e le forme di valutazione, è bene chiedersi anche quale precisione si vuole ottenere nella misurazione; a seconda di
questo infatti è possibile scegliere di utilizzare diversi livelli di misura e quindi scale. Nel 1946 Stevens ha distinto quattro tipologie di scale, che rappresentano quattro diversi livelli o gradi di precisione nella misura, lungo un unico continuum: ciascuna di queste viene utilizzata per leggere fenomeni e processi di diverso ordine di complessità e quindi con un diverso livello di approssimazione numerica ricavabile. Innanzitutto possiamo distinguere tra scale qualitative e scale quantitative. Fra le scale quantitative distinguiamo la scala nominale e la scala ordinale; la prima permette di classificare in base all'appartenenza delle singole variabili a determinate categorie qualitative ed è utile quando vogliamo registrare la presenza/assenza di un determinato comportamento, attribuire i risultati finali alle categorie di promosso/non promosso o stabilire il raggiungimento di un determinato livello di competenza (adeguato/non adeguato); la seconda permette distabilire delle graduatorie e di ordinare in merito alla minore o maggiore presenza di una determinata caratteristica, quindi è utile quando vogliamo misurare tratti specifici di una determinata abilità/competenza. Fra le scale quantitative distinguiamo la scala a intervalli equivalenti e la scala di rapporti; nella prima la distanza tra tutti i punti è uguale e costante, lo zero è convenzionale ed è utile per esprimerci nel caso di prove oggettive circa il punteggio raggiunto da ciascuno studente e calcolare la differenza tra due punteggi, confrontandoli; nella seconda invece lo zero indica assenza di quella misura (es. età, altezza). In campo educativo i fenomeni vengono misurati al massimo con una scala di intervalli: nel sistema scolastico italiano la scala nominale indica il passaggio o meno alla classe successiva, la scala ordinale può assumere modalità numeriche o verbali e la scala a intervalli viene utilizzata quando riusciamo aAttuare un processo di valutazione che consenta, attraverso la raccolta pianificata di elementi e informazioni, di esprimere un giudizio attendibile in merito alla progressione degli apprendimenti, è tutt'altro che semplice; esso infatti richiede all'insegnante l'implicazione di molteplici prassi, sia relative alla docimologia che relative alla didattica.
Per realizzare una rilevazione e, conseguentemente, una valutazione di qualità risulta necessario integrare fasi qualitative, di scelta del "cosa" e "come" valutare, e quantitative, di rilevazione e analisi del "cosa"; fondamentale risulta quindi descrivere attentamente gli elementi caratteristici degli apprendimenti da verificare, individuare gli elementi maggiormente significativi e avere a disposizione uno strumento che consenta di registrarne non solo la presenza,
ma anche il grado in modo preciso. Si tratta di costruire una lista di descrittori dell'apprendimento, ossia una lista di singole abilità-criteri, descritti in termini di prestazioni o compiti specifici, che sono sottese a ciascun obiettivo di apprendimento ed in grado di dar conto del loro raggiungimento; tali descrittori devono essere formulati in forma operazionalizzata, quindi strettamente connessi alla situazione di apprendimento di riferimento, devono essere definiti in modo chiaro e non ambiguo, in modo sintetico ed essere indipendenti l'uno dall'altro. Ciascun descrittore diviene in tal modo il criterio con il quale confrontare le singole prestazioni individuali dell'allievo e stabilirne così la sua adeguatezza/inadeguatezza. L'individuazione di descrittori di apprendimento deve essere fatta in fase di progettazione curricolare; il loro uso inoltre risulta estremamente efficace al fine di ottenere valutazioni valide e attendibili, in quanto.ciascun valutatore avrà ben chiari i criteri secondo cui leggere le risposte degli allievi e formulare un giudizio.INDICATORI DI APPRENDIMENTO E LORO IMPORTANZA (18 righe)
Attuare un processo di valutazione che consenta, attraverso la raccolta pianificata di elementi e informazioni, di esprimere un giudizio sull'apprendimento degli studenti è fondamentale per garantire una valutazione oggettiva e equa. Gli indicatori di apprendimento sono strumenti utilizzati per misurare il grado di acquisizione delle conoscenze, delle abilità e delle competenze da parte degli studenti.
Essi possono essere di diversa natura, come ad esempio test, prove scritte, lavori di gruppo, progetti, presentazioni orali, ecc. Ogni indicatore di apprendimento ha un peso specifico e un'importanza relativa all'interno del processo di valutazione. È compito del valutatore stabilire quali indicatori utilizzare e come interpretarli per formulare un giudizio sull'apprendimento degli studenti.
La scelta degli indicatori di apprendimento e la loro importanza dipendono dal contesto educativo, dagli obiettivi formativi e dalle competenze che si vogliono sviluppare. Ad esempio, se l'obiettivo è valutare la capacità di risolvere problemi matematici, gli indicatori potrebbero essere test di matematica o esercizi pratici. Se invece l'obiettivo è valutare la capacità di comunicare in una lingua straniera, gli indicatori potrebbero essere prove scritte o conversazioni in quella lingua.
È importante che gli indicatori di apprendimento siano validi, cioè che misurino effettivamente ciò che si intende valutare, e affidabili, cioè che producano risultati coerenti e ripetibili nel tempo. Per garantire la validità e l'affidabilità degli indicatori, è necessario definire in modo chiaro e preciso cosa si intende valutare e come si intende valutarlo.
Infine, è fondamentale che gli indicatori di apprendimento siano comunicati agli studenti in modo trasparente e comprensibile, in modo che essi siano consapevoli di cosa viene valutato e su quali criteri. In questo modo, gli studenti possono essere coinvolti attivamente nel processo di valutazione e avere la possibilità di migliorare le proprie prestazioni.