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La finalità della Ricerca-Azione
La Ricerca-Azione si caratterizza come ricerca che ha come finalità quella della trasformazione. Il suo scopo è quello di trovare, attraverso l'azione pratica, una soluzione al problema reale ed accidentale che in un dato momento sorge, non quello di trovare o confermare leggi teoriche generali trasferibili. La trasformazione è un'attività che fa evolvere le suggestioni in idee e le idee in ragionamento e che si compie nel cambiamento delle condizioni ambientali e del rapporto tra il ricercatore e l'oggetto indagato. È, dunque, una ricerca volta al cambiamento (indica ciò che si vuole fare, "come si vorrebbe che fosse" il mondo) di una situazione problematica per la quale non abbiamo, in quel momento, strumenti idonei per risolverla, tanto è che la trasformiamo. Dewey afferma che per trasformare ènecessario conoscere e, allo stesso tempo, per conoscere è necessario trasformare in quanto non esiste una conoscenza in sé e per sé poiché sarebbe come svelare ciò che già è. La conoscenza è, invece, sempre operativa e modificante la realtà ed è sempre data da un soggetto (operatore e ricercatore) che agisce su quella realtà, trasformandola.CHE COSA SIGNIFICA ESSERE PASSATI DALLA CONOSCENZA CONTEMPLATIVA A QUELLA OPERATIVA
Dewey ci fa vedere come la conoscenza sia un'interazione reciproca tra comprensione e trasformazione, ovvero per trasformare è necessario conoscere e viceversa poiché non vi è né un soggetto che assume la realtà tramite forme aprioristiche (= razionalismo), né vi è una mente vuota che si riempie attraverso l'esperienza esterna (= empirismo) in quanto, in entrambi i casi, la conoscenza si esplicherebbe come una forma pre-costituita e
contemplativa; come una concezione da "spettatori della conoscenza", e, quindi, quest'ultima risulterebbe inutile perché sarebbe come scoprire "ciò che già è". Dewey ci mostra, invece, come la conoscenza nella ricerca è sempre operativa e modificante la realtà: è l'indagine che ci fa conoscere l'oggetto e ci dice se la nostra conoscenza è esatta o sbagliata. In questo modo, la conoscenza corrisponde all'indagine secondo la "direzione dei suoi aspetti procedurali" rappresentati dal pensiero in azione: non è qualcosa di dato ma avviene nella ricerca attraverso riflessioni continue tra ciò che è osservato e i personali saperi che interagiscono. Essa avviene tramite un pensiero che trasforma, è la trasformazione della realtà che dà validità al mio pensiero: è così che si converte l'ottica dallo
“spettatore della conoscenza” a quella “dell'attore della conoscenza”, siamo noi che formiamo la conoscenza.
PERCHE’ OGNI CARATTERISTICA DELLA RICERCA-AZIONE E’ SCIENTIFICA?
La logica deweyana adotta quelli che sono i caratteri peculiari (= ricerca, idiografica e contestuale, che ha finalità trasformatrice in cui il soggetto è, al contempo, sia ricercatore che operatore e che evolve in maniera ciclica, a spirale, su alcuni operazioni base) della ricerca-azione identificandola come un ricerca suigeneris (= che si distingue per via delle sue caratteristiche singolari). Ma non solo, Dewey conferisce alla Ricerca-Azione molta dignità scientifica poiché fa divenire gli assunti che la caratterizzano come i caratteri irrinunciabili di ogni ricerca razionalmente e scientificamente fondata. Dewey, quindi, non la fa cadere nel soggettivismo e non l’abbandona allo spontaneismo e all’arbitrarietà. Quindi, le
caratteristiche della R-A diventano le caratteristiche della normale ricerca scientifica e le caratteristiche principali, che rendono una ricerca razionalmente fondata, riguardano il fatto che la ricerca debba necessariamente: essere situata, essere un'attività processuale, avere come fine quello della trasformazione ed essere svolta da un soggetto che ne è parte attiva. Spiegare la differenza tra le ottiche di posizionamento della R-A e quella sperimentale: Mentre la ricerca-azione è definita trasformativa, la ricerca sperimentale è definita conoscitiva poiché va alla ricerca di quei costrutti di sapere generalizzabili ed universali. Ciò, infatti, si deduce anche dall'ottica di posizionamento di quest'ultima che è, al contempo, anteriore (le ipotesi vengono prima definite e, solo successivamente, verificate nella dimensione pratica) ed esteriore (i ricercatori che definiscono gli obiettivi, le congetture ed i processi della ricerca sono esterni al contesto in cui essa si svolge).La ricerca sono esterni da coloro che la realizzano nella pratica: ciò accade per non invalidare l'imparzialità della ricerca che ha carattere oggettivo) al problema. D'altra parte, l'ottica della ricerca-azione si basa sulla contemporaneità e interiorità: l'analisi dei dati, la definizione di ipotesi e l'esame degli aggiustamenti, sono tutti eseguiti contemporaneamente alla loro implementazione e, le stesse ipotesi, necessitano di una loro coerenza interna (devono rispondere ad una logica concettuale consequenziale del "se, allora"). Questo perché ideazione e applicazione si compiono in simultanea in un processo che evolve in una spirale di ricorsive analisi-riflessioni-azioni-valutazioni. Inoltre, i ricercatori sono gli stessi individui che operano nella situazione e ne divengono gli attori per cui lo scambio tra i protagonisti del gruppo di ricerca, arricchisce tutto il gruppo poiché la conoscenza di tutti.
è portata nella ricerca.
QUAL’E’ LA DIFFERENZA TRA LA R-A E LA RICERCA SPERIMENTALE?
La principale caratteristica che differenzia la R-A della Ricerca Sperimentale riguarda il modo in cui vengono considerati i dati che, di fatto, rappresentano il materiale necessario al procedimento della ricerca: mentre nella R-S i dati vengono frammentati in singoli elementi, assunti come dati e non si torna mai indietro; nella R-A vengono considerati nella loro globalità in quanto sono sempre momentanei, di una situazione particolare del qui e ora. E’ per questo motivo che la R-S viene detta una “ricerca quantitativa” e la R-A “ricerca qualitativa”. La R-A, a differenza della Ricerca Empirico-Sperimentale, ha una visione olistica che emerge anche quando, per delimitare il problema (= fare un’ipotesi), illumina certi dati piuttosto che altri: ciò fa capire come sia già predisposta nel ritornare sul contesto (che guarda a 360°).
qualora fosse necessario senza diminuirne la complessità. Inoltre, mentre la R-S ha l'intenzione di conoscere la realtà per portare a delle conoscenze generalizzabili, la R-A è finalizzata al cambiamento poiché ha lo scopo di sistemare e portare a soluzione una situazione problematica. In questo senso essa si caratterizza come ricerca empirica idiografica, mentre quella sperimentale come nomotetica. Concludendo, anche l'ottica di posizionamento risulta diversa: mentre nella R-S è al contempo anteriore ed esteriore, nella R-A l'ottica si fonda sulla contemporaneità e nell'interiorità.
LA MOTIVAZIONE NELLA RICERCA-AZIONE
La Ricerca-Azione è una ricerca che si fa strada anche all'interno del contesto scolastico proprio per la sua idoneità alla pluralità e diversità dei contesti. Infatti, per i docenti, rappresenta un "dispositivo di formazione in servizio" che favorisce un
Apprendimento continuo e, in particolare, attiva un processo di dideutero-apprendimento. E, tale apprendimento, passa principalmente per la motivazione, sia per quanto riguarda gli alunni che per quanto riguarda gli insegnanti, poiché non vi sono "obblighi" ma un insegnante o un alunno che sia, posti difronte ad una situazione problematica che si vuole risolvere, sono motivati a fare R-A perché è qualcosa che scelgono loro stessi e non viene imposto da nessuno. La ricerca-azione è, quindi, una ricerca formativa poiché è attiva (si impara mentre si fa), in grado di trasformare la forma-mentis ed ha un valore aggiunto molto forte perché è motivata (io stessa scelgo di fare tale ricerca-azione, sono motivata a farla). Infine, nella R-A la corrispondenza tra il soggetto che elabora e quello che agisce conferisce al problema da affrontare maggiore significatività poiché viene avvertito dal soggetto stesso e non
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- Utilizzare il tag La Ricerca-Azione, per chi la compie ma in particolar modo per i docenti, rappresenta un "dispositivo di formazione in servizio" che favorisce un apprendimento continuo e un deutero-apprendimento il quale passa principalmente per la motivazione in quanto io stesso scelgo di fare R-A. Quest'ultima ha valore formativo poiché: aggiorna i saperi e la conoscenza, coltiva il pensiero riflessivo, sviluppa capacità di ricerca, disperde procedure di routine, stimola atteggiamenti investigativi, sviluppa la capacità di risoluzione dei problemi, migliora non solo l'azione razionale e progettuale ma anche le relazioni e la cooperazione, attiva e migliora la valutazione e l'analisi costante del proprio operato in modo tale da saper correggerlo. COS'È LA MEDIAZIONE E COME È COMPOSTA? La mediazione è il frutto dell'attività riflessiva che permette alla R-A di risolvere la situazione problematica. Ogni tipo di conoscenza, infatti, essendo asseribilità fondata (= che non si riferisce a realtà ritenute vere e assolute ma solo alle conoscenze che si generano nella ricerca), implica una riflessione per giungere al fine dell'indagine. Con la mediazione si fa riferimento al fatto che il pensiero non deve per creare una lista non ordinata.
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