Anteprima
Vedrai una selezione di 3 pagine su 6
Domande metodologiche di didattica speciale Pag. 1 Domande metodologiche di didattica speciale Pag. 2
Anteprima di 3 pagg. su 6.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Domande metodologiche di didattica speciale Pag. 6
1 su 6
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Metodologia di didattica speciale

1- Se dovesse programmare l'utilizzo di Mnemo test in classe, come organizzerebbe la situazione?

Nel programmare la somministrazione di Mnemo Test in classe dovrei tenere in considerazione delle caratteristiche individuali dei miei alunni, favorendo una situazione di massima concentrazione. Prima della somministrazione delle prove, spiegherei agli studenti il contenuto delle prove che dovranno affrontare, anticipando quali strategie dovranno mettere in atto. Questo favorisce nello studente il sorgere dell'aspettativa di autoefficacia e una precisa disposizione motivazionale alla prova. Domanderei gentilmente che ciascuno svolga la prova in autonomia senza preoccuparsi del risultato finale. In caso di dubbi o perplessità incoraggerei lo studente a non demoralizzarsi ed affrontare le parti della prova che riesce a svolgere in autonomia. Organizzerei anche l'ambiente in modo tale da limitare distrazioni: posizionerei i banchi in

Per evitare di distrarsi guardando il compito del compagno, si potrebbe arretrare la stanza, chiudere le porte per evitare i rumori al di fuori della stanza.

Esempio di lavoro riferito al potenziamento delle strategie di memoria:

Potenziare le strategie di memoria significa potenziare varie abilità. Possono essere presi in considerazione vari training, come ad esempio il potenziamento della reiterazione della codifica, della codifica spaziale, dell'evidenziazione percettiva... ad esempio, per potenziare la reiterazione della codifica, è possibile utilizzare una serie di proposte operative, chiedendo allo studente dapprima di ripetere numeri, lettere, nomi e sillabe per poi riconoscere un codice mancante, oppure di riscrivere il codice, cosicché lo studente riconosca e rievochi gli elementi presentati. Per aiutare lo studente nello svolgimento della prova, è possibile utilizzare l'autoistruzione, procedendo dapprima con una guida totale al compito.

Favorendo via via l'esecuzione autonoma per gli esercizi successivi. Un esempio pratico riguarda ad esempio il ricordo di numeri di targa o di telefono. Si chiede allo studente di ricordare un numero per poi andarlo a comporre in un'altra stanza. Per non dimenticare il numero, lo studente deve ripetere più volte il numero, mettendo anche in atto delle strategie che ne facilitino il ricordo, come ad esempio ricordare i numeri in coppia, nel caso di sequenze troppo lunghe. Le schede per il training devono essere presentate in modo accattivante, e dunque in modo tale da catturare l'interesse del bambino. Esse devono anche essere presentate in modo chiaro e le spiegazioni devono essere sintetiche.

Esempio di lavoro riferito al metodo di studio: Per svolgere un training sul metodo di studio, dapprima cercherei di capire cosa intendono i ragazzi con metodo di studio e le azioni che compiono quando studiano attraverso la somministrazione di un test. In seguito proporrei delle

situazioni-problema in cui gli studenti, pur avendo studiato, non hanno superato la prova a cui si erano presentati. In questo caso, domanderei loro a cosa è dovuto l'insuccesso. Dopo aver raccolto alcune informazioni sugli studenti, chiederei loro di individuare quali sono gli ambienti e le loro caratteristiche e condizioni in cui può essere ottimizzato lo studio. Chiarirei loro che l'ambiente deve consentire loro di concentrarsi e che per far ciò il silenzio e l'assenza di distrazioni è fondamentale. Chiarirei loro però che non tutti studiano allo stesso modo e che quindi ciascuno deve individuare le sue condizioni ottimali. Successivamente fornirei agli studenti una tabella con i passaggi essenziali per approcciarsi al materiale da studiare, il quale può essere presentato in vari formati. È importante che lo studente apprenda queste fasi attraverso l'autoistruzione, dapprima con una guida totale, favorendo man manoun’esecuzione sempre più autonoma. 4- Esempio di lavoro sul problem solving mnestico I problemi sui compiti di memoria non vengono spesso considerati come problemi da affrontare. La memoria viene considerata come un’abilità già posseduta. Invece occorre stimolare un approccio attivo ai compiti mnestici. È importante far conoscere agli allievi le modalità di funzionamento della memoria, comprendendo ad esempio perché si dimenticano delle informazioni, oppure come avviene la memorizzazione e il ricordo. Ad esempio si potrebbe proporre un’attività in cui i bambini sono invitati a riflettere sulla dimenticanza. L’insegnante potrebbe proporre ad esempio delle immagini in cui i bambini sono invitati a riflettere sul perché dei loro coetanei hanno dimenticato il numero di telefono della mamma. Dopo la riflessione individuale, si passerà alla discussione collettiva attraverso il rispetto di alcune regole, ovvero chenon si interrompe il compagno mentre parla e cercando di interpretare ciò che dice. L'insegnante non dovrà dare giudizi di valore su ciò che dice il bambino. Dopo aver interpretato le varie risposte, l'insegnante presenterà delle immagini che riguardano cosa si intende per memoria, quali sono le strategie per esercitarla e sul fatto che se ciò che si vuole ricordare non viene fatto in maniera ordinata, è più facile dimenticare. 5- Esempio di lavoro per potenziare la memoria in allievi con disabilità e BES Potenziare le strategie di memoria significa potenziare varie abilità. Possono essere presi in considerazione vari training, come ad esempio il potenziamento della reiterazione della codifica, della codifica spaziale, dell'evidenziazione percettiva, l'associazione e l'organizzazione semantica. In particolare, i bambini con disabilità intellettiva (bambini affetti da sindrome di

down) presentano delle difficoltà a carico del sistema di memoria, specificatamente nei processi di tipo uditivo-verbale. I bambini autistici presentano un disturbo generalizzato dello sviluppo e in particolare la memoria per il materiale verbale è deficitaria. Essi tendono a memorizzare meccanicamente senza selezionare le informazioni. I bambini con ADHD faticano a mantenere l'attenzione, a controllare l'impulsività e questo ha ripercussioni sul sistema di memorizzazione e anche dell'apprendimento, in quanto appare deficitario l'uso di strategie complesse di memoria. Nei bambini DSA non viene intaccata la funzionalità intellettiva generale ma la memoria di lavoro durante la lettura, il calcolo e la scrittura, in quanto essi faticano a mantenere l'informazione e a manipolarla contemporaneamente. Dopo una valutazione iniziale generale e strategica della abilità di memoria, è possibile procedere con l'intervento.

educativo in cui si sono evidenziate aree difficoltà. Un esempio può essere il potenziamento della reiterazione alla codifica. (vedi domanda 2)

6- Linee di lavoro per promuovere la conoscenza e l'utilizzo delle strategie di memoria

Potenziare le strategie di memoria significa potenziare varie abilità. Possono essere presi in considerazione vari training, come ad esempio il potenziamento della reiterazione della codifica, della codifica spaziale, dell'evidenziazione percettiva, l'associazione e l'organizzazione semantica. Dapprima è possibile valutare attraverso delle griglie d'osservazione focalizzata quali strategie e in che misura sono possedute dallo studente. Dopodiché, in base a quanto è emerso dalla valutazione iniziale, è possibile intervenire nelle varie aree che risultano lacunose, attraverso interventi specifici. In seguito, è possibile sottoporre gli studenti ad una nuova valutazione per evidenziare se vi

È stato un porgresso e/omiglioramento delle suddette abilità. L'intervento educativo deve tenere conto di alcuniprerequisiti e un curricolo strategie che concerne in questo caso la conoscenze e le strategiedi memoria. Prima di procedere a verificare se lo studente è in grado di applicare strategie dimemoria, l'insegante deve verificare che egli sia in possesso dei prerequisiti. Dunque,l'intervento per conoscere e utilizzare le strategie di memoria, è articolato in 3 fasi principali,che riguardano la valutazione dell'atteggiamento strategico nei compiti mnestici, a cui segueuna valutazione focalizzata riguardante la componente strategica che si vuole potenziare einfine la strutturazione dell'intervento educativo. 7- Linee di lavoro per potenziare la memoria negli allievi con disabilitài bambini con disabilità presentano spesso una compromissione che riguarda sia la memoriadi lavoro sia la memoria a lungo termine.

Dopo aver valutato l'atteggiamento strategico nei compiti mnemonici e la valutazione focalizzata riguardante una specifica componente della memoria, è possibile intervenire su una precisa componente strategica. È necessario dunque elaborare degli interventi che tengano conto delle varie componenti della memoria che risultano compromesse, favorendone il potenziamento e in seguito una riflessione metacognitiva che ne stimoli una maggiore consapevolezza. Ad esempio si può intervenire nel potenziamento della reiterazione alla codifica, dato che i bambini con disabilità intellettiva spesso presentano delle compromissioni a carico dei processi verbali. (vedi domanda 2)

Linee di lavoro per potenziare la memoria negli allievi con DSA e con altri bisogni educativi speciali

I bambini DSA e con bisogni educativi speciali tendono ad avere difficoltà a carico della memoria di lavoro. Per questo motivo, dopo aver valutato l'atteggiamento strategico nei compiti

Per organizzare un curricolo inclusivo, è dapprima necessario definire gli obiettivi didattici, cercando i punti di contatto tra la programmazione curricolare e quella individualizzata.

Attraverso l'utilizzo di training specifici, è possibile intervenire sulle diverse componenti della memoria, come la componente fonologica della ML o la componente visuo-spaziale. Ad esempio, per potenziare la codifica spaziale, si possono presentare agli studenti degli oggetti posti in una determinata posizione e successivamente chiedere loro di ricordare quale oggetto era collocato in quella posizione o il colore di un oggetto specifico.

Nel ricercare i punti di contatto, l'indicatore che viene considerato rimane lo stesso ma l'obiettivo considerato viene semplificato. Ad esempio, se
Dettagli
A.A. 2021-2022
6 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/03 Didattica e pedagogia speciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alexa.saccomandi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Didattica e pedagogia speciale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Cottini Lucio.