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Domande d’esame Sicurezza e analisi del rischio - parte 4 Pag. 1
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Sistemi di rilevamento e allerta: Tecnologie che monitorano costantemente le

2. condizioni operative e segnalano anomalie (es. sensori di pressione e temperatura).

Effetto Domino nel Rischio di Incidente Rilevante

L'effetto domino si riferisce alla possibilità che un incidente in un impianto possa

innescare incidenti in impianti vicini, causando conseguenze più ampie.

Considerazione nella Direttiva Grandi Rischi

La Direttiva Seveso III richiede la valutazione degli effetti domino durante la pianificazione

e la gestione della sicurezza:

Esempio 1: Un'esplosione in un impianto chimico può causare un incendio in un

1. impianto adiacente, aumentando il rischio per la popolazione circostante.

Esempio 2: Un rilascio di sostanze tossiche da un impianto potrebbe contaminare

2. l'aria o l'acqua, influenzando altre strutture o comunità nelle vicinanze.

Banalizzazione del Rischio

La "banalizzazione del rischio" si verifica quando i rischi associati a sostanze pericolose

o processi industriali vengono sottovalutati, portando a una gestione inadeguata.

Considerazione nella Direttiva Grandi Rischi

La Direttiva Seveso III affronta questo problema richiedendo:

Esempio 1: La formazione obbligatoria del personale per garantire che tutti

1. comprendano i rischi reali associati alle sostanze chimiche utilizzate.

Esempio 2: La necessità di relazioni dettagliate sui rischi che evidenziano le

2. potenziali conseguenze degli incidenti, evitando una percezione errata della

sicurezza.

Notifica e Scheda di Informazione

La notifica e la scheda di informazione sono documenti cruciali nella gestione degli

incidenti rilevanti:

• Notifica: Deve essere redatta dal gestore dell'impianto e inviata alle autorità

competenti in caso di incidenti significativi o situazioni di emergenza.

• Scheda di informazione: Fornisce dettagli sulle sostanze pericolose presenti

nell'impianto e deve essere accessibile al pubblico e alle autorità locali.

Piano di Emergenza Interno (PEI) e Piano di Emergenza Esterno (PEE)

I piani di emergenza sono strumenti fondamentali per la gestione delle situazioni critiche:

• Piano di Emergenza Interno (PEI): Deve essere predisposto dal gestore

dell'impianto per garantire una risposta efficace agli incidenti all'interno dell'impianto

stesso.

• Piano di Emergenza Esterno (PEE): Deve essere sviluppato in collaborazione con

le autorità locali e riguarda la preparazione a eventi che possono avere impatti sulla

comunità circostante.

In sintesi, la Direttiva Seveso III promuove una gestione rigorosa dei rischi attraverso

misure preventive, piani d'emergenza e una chiara comunicazione dei rischi, contribuendo

a garantire la sicurezza sia all'interno degli impianti che nelle comunità circostanti.

Obblighi per le Aziende che Trattano Sostanze Pericolose in Quantità

Inferiori ai Limiti Stabiliti dalla Direttiva Seveso III

Le aziende che trattano sostanze pericolose in quantità inferiori ai limiti stabiliti dalla

Direttiva Seveso III non sono soggette agli obblighi più severi previsti per le aziende di

soglia superiore o inferiore. Tuttavia, devono comunque:

Valutare i rischi: Effettuare una valutazione dei rischi associati all'uso delle

1. sostanze chimiche, anche se non superano le soglie di Seveso.

Adottare misure di sicurezza: Implementare misure di prevenzione e protezione

2. per gestire i rischi identificati e garantire la sicurezza dei lavoratori e dell'ambiente.

Informare il personale: Fornire formazione e informazioni adeguate ai lavoratori

3. riguardo ai rischi delle sostanze chimiche utilizzate.

Obblighi per le Aziende che Trattano Sostanze Pericolose in Quantità Superiori ai

Limiti Stabiliti dalla Direttiva Seveso III

Le aziende che trattano sostanze pericolose in quantità superiori ai limiti stabiliti devono

rispettare obblighi più rigorosi, suddivisi in base alla classificazione come stabilimenti di

soglia inferiore (SSI) o superiore (SSS):

Stabilimenti di soglia inferiore (SSI):

1. • Notifica: Inviare una notifica alle autorità competenti con informazioni sullo

stabilimento e sulle sostanze trattate.

• Piano di Emergenza Interno (PEI): Redigere un PEI per gestire eventuali

incidenti.

Stabilimenti di soglia superiore (SSS):

2. • Rapporto di Sicurezza: Predisporre un Rapporto di Sicurezza dettagliato

che descriva le misure di prevenzione e protezione adottate.

• Piano di Emergenza Esterno (PEE): Collaborare con le autorità locali per

sviluppare un PEE, che prevede la gestione delle emergenze a livello

comunitario.

Obblighi per le Aziende che Trattano Sostanze Molto Pericolose in

Quantità Superiori ai Limiti Stabiliti dalla Direttiva Seveso III

Per le aziende che trattano sostanze molto pericolose in quantità superiori ai limiti, gli

obblighi sono ulteriormente intensificati:

Valutazione dei Rischi: Devono condurre una valutazione approfondita dei rischi

1. specifici associati alle sostanze molto pericolose.

Misure di Controllo Avanzate: Implementare misure di controllo avanzate e

2. monitoraggio continuo delle sostanze trattate.

Formazione Specifica: Fornire formazione specifica e continua al personale

3. riguardo ai rischi associati alle sostanze molto pericolose.

Obblighi delle Aziende a Rischio di Incidente Rilevante in Merito a

Formazione e Informazione

Le aziende a rischio di incidente rilevante hanno l'obbligo di garantire formazione e

informazione adeguata al personale:

Formazione del Personale: Devono fornire corsi regolari sulla sicurezza, sui rischi

1. associati alle sostanze chimiche e sulle procedure da seguire in caso di emergenza.

Dettagli
Publisher
A.A. 2024-2025
5 pagine
SSD Ingegneria industriale e dell'informazione ING-IND/19 Impianti nucleari

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sofia.barella di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sicurezza e analisi del rischio e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Mazzi Anna.