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Certosa di Ema, Firenze,1907
Impostazioni medievale
Unità celle dei monaci
Spazio centrale (in cortile) nella Certosa
Unità e cellula abitativa
Atelier Ozefant, 1922 Privo di facciata principale
Finestra a nastro (funzione strutturale
demandata ai pilotis)
Scala di accesso esterna
Terrazza verde sul tetto
Copertura a Shed
Tetto simile a quello di una fabbrica
Ampie vetrate
Cinque elementi dell'architettura di Le
Corbusier
La facciata non ha più funzione strutturale
Pianta libera
Finestra a nastro
Tetto giardino
La funzione strutturale viene assunta da
pilastri (piloti) griglie in ferro
Case in serie e a basso costo
Maison Citrohan, 1922 Piloti bassi
Spazio centrale a doppia altezza,
soppalco
Tre piani: sotterraneo, giorno, notte
Piano ulteriore: solarium, Tetto
giardino
Ampiezza e disponibilità di luce,
sole, verde
Padiglione dell’esprit nouveau, Parigi, 1925 Rappresenta compositamente la ‘’macchina da
vivere’’
Interni: arredamenti minimali, volumi puri, mobili
intagliati nell'architettura, architetture sospese e che
dividono lo spazio, forme solide pure
Poca presenza di arredi, limitati a sedie e divani, gli
elettrodomestici sono posti in cabinet pressoché sospesi
per l'esilità dei sostegni che dividono anche gli ambienti
Nella terrazza è stato lasciato un albero
preesistente la costruzione
Villa la Roche, Parigi, 1925 Costruita per un banchiere,
collezionista d'opere d'arte ed
appassionato di turismo
La facciata rivela semplicemente la
funzionalità interna
In facciata è possibile individuare i
tracciati regolatori
Negli interni vi è una gran
compenetrazione fra i vari ambienti,
realizzata grazie all'utilizzo delle
finestre a nastro e di numerosi affacci
ricavati nei volumi superiori verso
quelli inferiori
Presenza dell'elemento della rampa,
che sostituisce la scala e crea la
‘’passeggiata architettonica’’
L'utilizzo di colori primari nel piano
del colore
Presenza di una sovrapposizione di
piani che pare rimandare ad una
matrice futurista
Il corridoio rende partecipi verso le
vetrate, gli oggetti, le stanze
Sede attuale della fondazione Le
Corbusier di Parigi
Villa Stein, Garches (periferia di Parigi), 1927 Scala chiocciola: Recupera
gli spazi verticali
Scala esterna
Finestra a nastro
Svuotamento dell'angolo
Casa nel paesaggio
Gioco delle ombre
(architettura = volumi sotto la
luce)
Enfatizza l'effetto plastico e
la profondità di alcuni elementi
compositivi
Principi regolatori per
armonia della facciata
Spazio a doppia altezza
(soggiorno centrale)
Ortogonalità e
giustapposizione di figure
geometriche perfette
Arredo semplice ed
essenziale adatta e riorienta in
base alle caratteristiche
dell'edificio
Elementi scultorei e pittorici
Prospettiva: Punto che
scandisce lo spazio nella singola
architettura
Tettoia e aggetti: riferimenti
alle avanguardie artistiche
(piroscafi e navi, inizio
dell'industrializzazione)
Villa Savoye, Poissy,1929 Paragonata alla rotonda palladiana
per espressività stilistica (tra l'altro era
anche una casa di vacanze)
Considerata la massima espressione
dell'architettura di Le Corbusier
Impostata sulla necessità
funzionale: le dimensioni del piano
terra sono calibrate sul raggio di sterzo
delle automobili, in arrivo dal viale
d'accesso
Presenza di una rampa di scale
lungo tutta la struttura e ne diventa
l'elemento centrale
Grande finestra nel soggiorno, in
affaccio sulla rampa
Villa immersa nel verde, in cima ad
una collinetta: assomiglia ad una
scatola vuota sospesa nel Verde
Presenza del tetto giardino (simbolo
di una riscoperta salubrità nella vita
quotidiana)
Riproposizione della chaise lounge,
in muratura, all'interno del bagno
Eletta a monumento nazionale nel
1965 E attualmente funzionante come
museo
Quattro facciate uguali: linea continua nella finestra a nastro
È stata base nazista e adibita fattoria: ha subito danneggiamenti
Tre piani: servizi (Parte ovale), piano mobile (Blocco bianco), tetto giardino (aggetti geometrici)
Tendenze compositive affini a quelli di Le Corbusier, si riscontrano nella produzione neoplastica mutuata
dall'astrattismo e dal suprematismo di Rietveled.
Le sue produzioni sono opere di estremizzata geometria, dipinta a colori primari.
Ne sono due celebri esempi:
Sedia rosso/blu Progressivo sgretolarsi dell'immagine organica
Casa Shroeder, Utrech, 1923-1924 Dedicata alla moglie e alle
figlie
Scala interna
Interni: rigore formale,
geometrico zona giorno/zona
notte
Colori esterni interni (colori
primari, rosso blu giallo, +
bianco/nero) l'
Gli spazi si compongono e
ricompongono, il tetto si chiude e
si riapre e scorre per diventare
qualcosa di nuovo
Enfatizza la geometria
Principi classici —> Le Corbusier geometrizza —> Rietveld astrae ed enfatizza —> Frammenti sparsi nuove
corti Mies Van de Rohe
Sempre nell'ambito della composizione moderna razionalistica, come esponente importantissimo della
scuola tedesca troviamo Ludwig Mies van der Rohe, formatosi anch'egli presso lo studio di Behrens impresa
si riconoscibile tramite un'architettura basata su un forte controllo geometrico, imposto ai volumi tramite
allineamenti e disallineamenti.
Casa in mattoni, Mies Van de Rohe, 1924 Strati murari giustapposti
Principi compositivi:
avanguardie moderne
Padiglione della Germania per l’esposizione di Barcellona Posto sul podio come un tempio
greco
Struttura composta da una sottile
lastra di calcestruzzo sorretta da pilastrini
cruciformi cromati fai
Presenza, sul podio, della struttura
principale, di un volume accessorio è di
una bassa piscina
Utilizzo di colori differenti e quattro
diverse qualità di marmo
Sistema compositivo che ripresenta
una forte sistematicità, Anche nella scelta
degli arredi
Presenza della poltrona
’’Barcellona’’ (inventata per la moglie che
aveva problemi di schiena)
Costruito in breve tempo in una
zona defilata della fiera, per essere un
punto di quiete lontana dal trambusto
(Concetto ribadito nella piscinetta
retrostante la struttura)
Muro giallo e rossiccio: pietra onice
Esalta la geometria ‘’a vortice’’:
dagli esterni alla particolare dedizione
degli elementi d'arredo
Massicci elementi portanti, vetrate
Minimizzazione elementi d'arredo