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Partendo dal presupposto che bisogna rispettare i tempi di ogni bambino, se ad esempio un bambino ha paura dell’acqua, ma accetta di stare
seduto al bordo, con le gambe immerse e guardare gli altri compagni che fanno lezione, può essere già una grande conquista; l’istruttore potrebbe
anche coinvolgerlo ugualmente in quale gioco, pur essendo fuori dall’acqua, in modo tale che anch’egli si diverta e si senta parte integrante del
gruppo, evitando così il rischio di aumentare il vissuto di emarginazione del bambino.
J. Le Boulch, padre fondatore della psicocinesi, e J.Piaget, sono due importanti sostenitori dell’attività motoria, come mezzo educativo
fondamentale per la formazione globale del bambino; non solo motoria quindi, ma anche sociale, cognitiva ed affettiva.
Fasi di una lezione di nuoto:
-Fase introduttiva: adibita solitamente al riscaldamento
-Fase di consolidamento: vengono consolidate le nozioni apprese nelle lezioni precedenti
-Fase di apprendimento: vengono proposti nuovi sitmoli
-Fase conclusiva, ludico-ricreativa: molto spesso questa fase è caratterizzata esclusivamente dall’esecuzione dei tuffi; per alcuni versi ciò può essere
sbagliato, in quanto si tende sempre a sminuire il tuffo, che invece deve essere insegnato con molta cura, nelle sue diverse sfaccettature.
Tipologie di tuffo:
-Elementare avanti: con braccia distese in basso lungo i fianchi, distese in alto o lateralmente o con le mani ai fianchi o dietro la nuca.
- Caduta in avanti: braccia tese in avanti già in linea con il corpo, o tese in fuori
L’istruttore deve anzi tutto rendersi conto con che tipo di gruppo si sta accingendo a lavorare: età, brevetto, se ci sono bambini che presentano dei
deficit a livello motorio o cognitivo ecc.
-Definizione degli obiettivi
-Definizione dei mezzi e metodi da utilizzare per raggiungere determinati obiettivi, sempre in funzione del proprio gruppo di bambini
-Valutazione finale, che riguarda soprattutto la capacità di apprendimento degli allievi e quindi la messa in pratica delle tecniche natatorie, ma
mediante tutto ciò( feedback), l’istruttore potrebbe anche valutare il proprio operato, in modo da poter confermare il suo lavoro o se ci sono degli
aspetti da migliorare.
L’istruttore/istruttrice è una figura fondamentale per il bambino; esso deve cercare di essere per lui un punto di riferimento, deve cercare di
infondere in esso fiducia, sicurezza e affetto. In questo modo il bambino si lascerà andare, vivendo anche con un trauma minore il distaccamento
dai genitori al momento dell’inizio della lezione.
Egli deve rendere le sue lezioni(ovviamente mai improvvisate!), un momento gioioso, in cui i bambini possono “sfogarsi”, divertirsi e apprendere,
evitando la monotonia.
Egli deve prestare attenzione e dedicare il giusto tempo a tutti, in quanto spesso si incorre nell’errore di considerare maggiormente gli allievi più
capaci, “abbandonando” quelli meno, non contribuendo così al loro miglioramento.
E’ di fondamentale importanza per i bambini, affinchè essi mantengano sempre alta la propria autostima e siano propensi all’agire, la motivazione e
il rinforzo sociale. Non bisogna però esagerare, in quanto potrebbe nascere nel bambino un attegiamento di diffidenza nei confronti
dell’insegnante.
Durante la lezione, le spiegazioni dell’istruttore devono essere caratterizzate da una terminologia semplice, diretta con informazioni brevi e
segmentate, in quanto i bambini non riescono a concentrarsi su informazioni lunghe e complesse; bisogna inoltre procedere dal globale all’analitico.
L’istruttore deve essere parte integrante del gruppo, evitando atteggiamenti eccessivamente severi ed autoritari, in quanto potrebbe verificarsi
l’abbandono da parte del bambino, il quale ricordiamo, che viene in piscina esclusivamente per divertirsi e svagarsi.
Durante la lezione l’istruttore dovrebbe stare in acqua per infondere sicurezza nei suoi allievi; allo stesso tempo però, è bene anche che egli svolga
delle lezioni fuori dall’acqua, in modo da poter gestire meglio il gruppo e farsi ascoltare.
L’istruttore deve avere ben chiari i 4 livelli del sapere
-Sapere
-Saper fare
-Saper far fare
-Saper essere
Bambini, genitori e scuola nuoto: molto spesso ci troviamo di fronte ad episodi in cui non sono i bambini ad essere i protagonisti, ma i rispettivi
genitori. E’ possibile imbattersi in una vasta tipologia di genitori:
-Super protettivi
-Genitori che riversano i loro problemi, le loro ansie sui propri figli, rendendoli chiusi ed insicuri
-Genitori che si sostituiscono alla figura dell’allenatore, caricando precocemente di responsabilità i bambini, fin dalle prime bracciate, pretendendo
a volte cose eccessive per la loro età ed il loro livello tecnico
-Genitori che sono pronti a difendere i propri figli sempre e comunque, disinteressandosi della parola dell’istruttore
-Il genitore neutro: tipo di genitore che di solito genera meno problemi, in quanto affida suo figlio e si affida completamente nelle mani
dell’istruttore, riponendo in lui massima fiducia, non intromettendosi in quelli che sono gli elementi tecnici e didattici della lezione.
Brevetti:
1° livello: Ambientamento ed acquaticità: l’ambientamento può avvenire sia in vasca bassa, sia in vasca alta ed è frequentato da bambini molto
piccoli, solitamente tra i 3 ed i 5 anni, che si approcciano per la prima volta con l’acqua. Obiettivi:
-Galleggiamento prono, supino, verticale, laterale
-Immersione del volto e del corpo
-Espirazioni dentro l’acqua
-Scivolamento prono e supino, guidato e non
-Brevi spostamenti autonomi in acqua
-Apertura bocca ed occhi sott’acqua
2° livello: è il brevetto in cui viene insegnato il dorso, il primo degli stili ad essere insegnato. Obiettivi:
-Rafforzamento obiettivi del 1° livello
- Dorso: scomposizione della nuotata; si lavora su battuta di gambe, bracciata e nuotata completa
-Miglioramento della respirazione
3° livello, obiettivi:
-Rafforzamento elementi appresi nel secondo livello, quindi perfezionamento del dorso
-Insegnamento dello stile libero: battuta di gambe, respirazione laterale, bracciata e nuotata completa
-Impostazione gambata rana
4° livello: perfezionamento stile libero ed insegnamento della rana completa.
-Virate elementari
-Tuffo di partenza dal blocco
-Impostazione gambata a delfino
5° livello:
-Perfezionamento delle nuotate precedentemente apprese
-Nuotata a delfino
-Virate agonistiche
-Prove cronometrate
-Partecipazione a gare ufficiali o amichevoli
Per quanto riguarda l’utilizzo dei sussidi didattici ci sono due correnti di pensiero; una promuove l’utilizzo dei sussidi didattici, l’altra non la
condivide. I sussidi didattici infatti possono essere utilizzati per determinati giochi, come ad esempio la pertica per far rendere conto al bambino
della profondità della vasca; i braccioli possono essere utilizzati con i bambini delle primissime fasce d’età per permettere loro di ambientarsi
gradualmente in acqua ecc. Per quanto riguarda invece l’utilizzo dei sussidi didattici nelle diverse nuotate, non sempre è considerato in positivo, in
quanto il sussidio, come ad esempio la tavoletta, falsa la percezione del bambino in acqua; per quanto riguarda la battuta di gambe ad esempio, la
tavoletta va utilizzata solo dopo che il bambino ha acquisito un buon assetto in acqua ed una buona battuta di gambe.
Gli stili sono 5:
1.Dorso
2.Stile libero
3.Rana
4.Delfino
5.Nuotata subacquea
Fasi evolutive dell’individuo nell’approccio con l’acqua:
-Terrestre
-Bagnante
-Corpo galleggiante
-Corpo proiettile
-Corpo propulsore
I bambini si trovano completamente spaesati in acqua, in quando si ritrovano a:
-Ristrutturale lo schema corporeo rispetto a quello terrestre
-Non hanno basi d’appoggio solide, ecco perché in acqua vanno sempre alla ricerca del muro
-L’assetto del corpo varia, da verticale ad obliquo/orizzontale
-Paura che l’acqua possa inghiottirli o penetrare all’interno del corpo da naso, bocca o orecchie
Aree della didattica:
1. Familiarizzazione con l’acqua e con l’ambiente piscina
2.Galleggiamento
3.Respirazione
4.Scoperta della profondità
5.Prime forme di propulsione elementare, con introduzione al tuffo di partenza ed alla virata
6.Abbozzo di stile come sintesi delle esperienze acquisite nelle aree precedenti
La tecnica del nuoto: stile libero(crawl), dorso, rana e delfino
Stile libero Presa Verso la trazione Verso la fase di
spinta
Fase di spinta
Recupero
Dorso Presa
Trazione
Fase di spinta con frustata finale in basso con il polso per ciclicità della bracciata e rollio Recupero
Rana
Trazione Fine trazione
Recupero
Appoggio
Delfino Presa
Trazione
Spinta