Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
La H&Y è una scala che permette la classificazione dello staging della malattia e suddivide la progressione
della sintomatologia clinica in 5 stadi, di cui il primo è quello più lieve ed il 5 è quello più invalidante.
La Columbia University Rating Scale è uno strumento che esplora 4 settori: tremori, rigidità, bradicinesia e
prestazioni funzionali. Comprende in tutto 18 items.
La Brown's Scale è una scala di autovalutazione della disabilità: è costituita da un questionario sulle attività
di tutti i giorni.
La PDQ39 è un questionario costituito da 39 domande riguardanti gli aspetti della MdP: è uno strumento
valido sui cambiamenti generati dall'evoluzione della malattia.
Il test di Tinetti per l'equilibrio (Tinetti Balance Scale) valuta le caratteristiche della stazione seduta, dei
passaggi posturali e della stazione eretta tramite 9 prove (equilibrio da seduto, alzarsi dalla sedia, tentativo
di alzarsi…). Il test di Tinetti per l'andatura (Tinetti Gait Scale) valuta le caratteristiche del cammino tramite
7 prove (inizio della deambulazione, lunghezza ed altezza del passo, continuità del passo…). Il punteggio
totale è ottenuto sommando i punteggi parziali risultanti dalla performance nelle sezioni "equilibrio" e
"andatura". A punteggi elevati corrispondono migliori prestazioni.
La rieducazione del MdP si basa su protocolli di intervento che utilizzano varie tecniche rieducative
sovrapponibili tra loro. Gli obiettivi sono:
1. Stimolare quei gruppi muscolari che maggiormente tendono alla retrazione (flessori del
gomito e ginocchio) e alle articolazioni che tendono alla bradicinesia;
2. Stimolare la coordinazione motoria nelle varie posture;
3. Esercizi per la dinamica respiratoria.
Le finalità da raggiungere sono:
1. Migliorare l'escursione articolare attiva e passiva;
2. Migliorare la flessibilità, la destrezza e la coordinazione motoria;
3. Aumentare l'equilibrio per un maggior controllo;
4. Favorire i movimenti di contrazione ed espansione toracica per migliorare sia la respirazione
e aumentare il volume della voce;
5. Controllare la deambulazione lavorando sia sull'allungamento del passo sia sulla base
d'appoggio e sull'articolazione dell'anca.
Il lavoro dev'essere orientato verso l'autonomia del soggetto. Il programma di rieducazione neuromotoria si
svolge per gruppi e gli esercizi sono rapportati allo stadio della malattia. La sequenza di esercizi proposta è
la seguente:
1. Riscaldamento;
2. Mobilizzazione e coordinazione;
3. Equilibrio (esercizi eseguiti in ordine di difficoltà, ad esempio cammino con un piede davanti
all'altro, cammino laterale, cammino lungo un percorso su superfici di differente consistenza);
4. Esercizi per la tibio-tarsica;
5. Esercizi per la mimica facciale (anche in funzione del linguaggio).
Sono consigliati anche esercizi per la respirazione.
Il farmaco per il trattamento della MdP è il Levodopa. La malattia di Parkinson è una patologia
neurodegenerativa e quindi l'attività motoria non permette una guarigione dei pazienti ma determina un
miglioramento nella loro conduzione di vita.
Uno stile di vita sano e attivo è piacevole e ci consente di prevenire molte patologie come le malattie
cardiovascolari, i tumori, le malattie respiratorie e il diabete di tipo 2 (oggi la seconda causa di morte).
Per attività fisica si intende qualsiasi movimento del corpo prodotto dalla contrazione del muscolo
scheletrico che aumenta la spesa energetica (esempio usare le scale invece dell'ascensore, scendere
dall'autobus una o due fermate prima, andare a scuola a piedi, portare a spasso il cane, fare le faccende
domestiche…).
L'esercizio fisico è invece un tipo di attività fisica pianificata, strutturata, ripetuta e protratta nel tempo, che
determina uno stato di allenamento (nuotare, camminare, correre, giocare a tennis, calcetto, arti
marziali…).
La prevenzione offre le maggiori potenzialità di successo per vincere sulle malattie cardiovascolari. La
prevenzione primaria ha lo scopo di prevenire lo sviluppo di malattie croniche, incoraggiando e facilitando
stili di vita più salutari che comprendano un'alimentazione bilanciata, attività fisica moderata e l'abbandono
del consumo di tabacco e alcolici. La chiave per la riuscita della prevenzione è rappresentata dalla modifica
degli stili di vita, con la riduzione del peso, l'aumento dell'attività fisica e modifiche dell'alimentazione volte
ad aumentare l'apporto di fibre e ridurre i grassi saturi e totali. Gli individui affetti da malattie metaboliche,
secondo le linee guida dell'associazione americana del diabete, dovrebbero effettuare esercizio fisico per
almeno 150 minuti a settimana, nonché esercizio contro resistenza due volte a settimana (su macchine
isotoniche). Esercizio aerobico e contro resistenza determinano una riduzione dei parametri causa di
malattie cardiovascolari. La stretta correlazione fra diabete ed attività fisica è evidenziata nel rapporto
dell'ISTAT sul diabete. I dati mostrano come la prevalenza del diabete passi da poco più dell'1% fra i
soggetti che svolgono attività fisica in modo continuativo ad oltre l'8% fra le persone sedentarie.
Tra le strategie cognitivo-comportamentali per incoraggiare l'uso dell'attività fisica nello stile di vita delle
persone con diabete troviamo il counseling, un processo di interazione tra due persone, il counselor e il
cliente. Il counseling rappresenta una serie di abilità, atteggiamenti, tecniche per aiutare ad aiutarsi
(empowerment).
Modifica il tuo stile di vita:
• L'attività fisica quotidiana è l'elemento chiave per il mantenimento di una buona salute e di un
corretto rapporto tra peso ed altezza, nonché per la riduzione del rischio di sviluppo di diabete mellito
di tipo 2 e di malattie cardiovascolari;
• La promozione di uno stile di vita attivo e della riduzione delle occasioni di sedentarietà deve
iniziare durante l'età evolutiva;
• La "piramide dell'attività fisica" può essere considerata come la rappresentazione della distribuzione
ideale delle attività fisiche di un bambino/adulto durante la settimana.
Alla base della piramide si trovano tutte quelle attività come il camminare, il correre, il portare a spasso il
cane, ballare; via via dovrebbero essere ridotte tutte quelle attività che portano alla sedentarietà.
Aerobico (endurance/resistenza) Forza (contro resistenza)
Fitness cardio-respiratorio Fitness muscolare
Movimenti ritmici, continui e ripetuti di ampie masse Attivazione volontaria di specifici muscoli contro
muscolari. resistenze esterne.
• •
Utilizzo delle stesse masse muscolari; Massa corporea;
• •
Durata minima di 10 minuti; Pesi liberi (manubri, bilancieri, …);
• •
Durata massima "virtualmente" Macchinari (isotonici, isocinetici, …);
•
illimitata. Altri tipi (manuali, elastiche, …).
Per ottenere un vantaggio sostanziale sulla salute degli adulti, è necessario praticare:
• 2 ore e 30 minuti alla settimana di attività aerobica di intensità moderata;
• 1 ora e 15 minuti alla settimana di attività aerobica intensa;
• Una combinazione di attività aerobica intensa e moderata, equivalente in termini di tempo.
L'attività aerobica dovrebbe essere praticata per almeno 10 minuti di seguito e distribuita, preferibilmente,
nell'arco della settimana. Gli anziani possono seguire le indicazioni delle linee guida facendo attività
moderata, intensa o combinando i due tipi. L'intensità relativa della camminata, ad esempio, dipenderà
dall'efficienza cardiorespiratoria e potrà essere considerata leggera per una persona atletica, moderata per
un camminatore occasionale, alta intensità per un adulto inattivo o per un anziano o insostenibile per un
anziano fragile. Chi pratica attività moderata sentirà il cuore battere più velocemente e il respiro farsi più
affannoso del normale. Coloro che praticano attività intensa, sentiranno battito e respiro molto più forti del
normale. Gli adulti affetti da patologie croniche dovrebbero praticare attività fisica regolare, perché può
migliorare la qualità della loro vita e ridurre il rischio di sviluppare complicazioni o nuove condizioni.
Dovrebbero scegliere tipo e intensità, basandosi sulle loro capacità e sulla severità della patologia cronica.
Nella maggior parte dei casi, l'attività fisica migliorerà i sintomi e molto spesso rappresenta la miglior
terapia da seguire.
L'attività di rafforzamento muscolare contro resistenza dovrebbe essere svolta due o più giorni alla
settimana:
• Si dovrebbero esercitare tutti i più importanti gruppi muscolari, ovvero gambe, glutei, dorsali,
addominali, pettorali, spalle e braccia;
• Andrebbero svolte almeno 8-12 ripetizioni per ogni gruppo muscolare. Quando un esercizio diventa
facile da fare, si deve aumentare la resistenza o il numero di ripetizioni.
Gli anziani dovrebbero anche praticare attività di rafforzamento muscolare almeno due volte a settimana,
con una intensità da moderata ad elevata. Sia a casa che in palestra, l'attività scelta dovrebbe coinvolgere i
più importanti gruppi muscolari. Non ci sono raccomandazioni sul tempo da dedicare a questo tipo di
attività, l'indicazione è che ogni esercizio vada svolto fino al punto in cui diventa difficile sostenerlo. I tipi di
attività di rafforzamento muscolare sono:
• Esercizi con elastici, macchine o manubri;
• Esercizi callistenici (a corpo libero);
• Zappettare, strappare le erbacce e trasportare pesi durante il giardinaggio,
• Alcuni esercizi di yoga o tai chi.
Occorre anche lavorare sul miglioramento dell'equilibrio.
I principi dell'allenamento rispondono alla sigla FITT:
• Frequenza: giorni alla settimana;
• Intensità: espressa con HR/VO2 max;
• Tempo: minuti/ore di seduta a sessione;
• Tipo: allenamento aerobico o contro resistenza.
Come si misura l'intensità dell'attività fisica?
Il MET è un'unità che stima la quantità di ossigeno utilizzato dal corpo durante l'attività fisica (Ainsworth
1993). In condizione di riposo si assume che un MET equivalga ad un consumo di ossigeno di 3,5 mL per
kg di peso per minuto (3,5 mL O2 per kg/min). Per lavoro lieve si intende un'attività pari a 3 volte il
consumo di ossigeno a riposo, per lavoro medio un'intensità dalle 3 alle 5 volte m