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Tecniche psicologiche di comunicazione efficace – Ascoltare e parlare Pag. 1
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Categorizzazione delle informazioni percepite

Il principio di economizzazione cognitiva prevede che le informazioni vengano categorizzate in insiemi che al loro interno hanno elementi simili per caratteristiche come: età, sesso, appartenenza etnica ecc... In questo processo vengono enfatizzate le somiglianze degli elementi entro il gruppo e le differenze tra gli elementi appartenenti a gruppi diversi. Gli schemi cognitivi si formano a partire dal processo di categorizzazione. Riguardano tutte le informazioni che possediamo di un determinato elemento. L'ascolto dovrebbe modificare tali schemi, integrando le informazioni in entrata con quelle già possedute, anche se gli schemi risultano molto resistenti al cambiamento. Per tale loro caratteristica, possono talvolta distorcere la percezione o/e la memoria. Esempi di schemi: di sé, della situazione, della persona... Non potremmo modificare i nostri schemi (e non potremmo affatto possederne, forse) se non fossimo

Dotati di memoria e della sua caratteristica di rievocazione. La memoria infatti è un elemento importantissimo nel processo di ascolto, e viene subito dopo l'attenzione. Possiamo individuare tre magazzini di memoria:

  • Registro sensoriale, ci consente di mantenere viva per pochi secondi la traccia della sensazione, cioè di qualcosa che abbiamo visto o sentito
  • MBT: mantiene le informazioni da pochi minuti a poche ore. È una memoria attiva, anche detta di lavoro, cioè richiede sforzo cognitivo per essere mantenuta. Tramite l'utilizzo di strategie di memoria, le informazioni vengono trasferite nella memoria a lungo termine. Le strategie più comuni sono: ripetizione subvocale, evidenziazione percettiva, associazione semantica, tecnica dei loci, uso di acronimi...
  • MLT: ha una capacità illimitata, sia in termini di tempo che di spazio. Il problema infatti non riguarda l'immagazzinamento ma piuttosto la rievocazione. Fattori che
intervengono nellarievocazione sono: la frequenza, la recenza, coloritura emotiva, gli scopi e le motivazioni… Le euristiche (ultimo anello del processo di elaborazione delle informazioni) sono le strategie checi consentono con un minimo sforzo cognitivo di risolvere problemi complessi. Le euristiche piùutilizzate sono quelle della disponibilità, della rappresentatività, della simulazione.Il processo di elaborazione delle informazioni si attiva anche quando abbiamo davanti una personanuova e sconosciuta. In questo caso, siamo portati a formare delle impressioni.Asch ha studiato come si formano queste impressioni e la sua teoria sostiene che tendiamo adattribuire caratteristiche di personalità/carattere, in base a pochissime informazioni che il soggettotarget ci palesa (effetto alone), perché sarebbe innata in noi l’associazione tra le diverse proprietàcaratteriali.La formazione delle impressioni sarebbe influenzata sia dalle, no”). Questo tipo di domande limita la libertà di espressione del soggetto e lo porta a rispondere in modo conformista o a dire ciò che pensa l’altro vuole sentire.- Consiglio: si danno consigli o si forniscono soluzioni senza che il soggetto abbia richiestoalcun aiuto. Questo può far sentire il soggetto inadeguato o non capace di risolvere i propri problemi autonomamente.- Valutazione: si valuta il soggetto o la sua situazione senza tener conto delle sue emozioni o delle sue esperienze personali. Questo può far sentire il soggetto giudicato o non compreso. Per favorire l’ascolto e la comprensione, Rogers suggerisce di adottare una modalità di risposta che lui chiama “empatica”. Questa modalità consiste nel rispecchiare le parole e le emozioni del soggetto, senza giudicare, interpretare, inquisire, consigliare o valutare. L’ascoltatore si mette al servizio del soggetto, cercando di comprendere appieno la sua esperienza e di comunicargli che lo accetta e lo comprende senza riserve. L’ascolto empatico richiede una serie di abilità, tra cui l’attenzione, l’ascolto attivo, la comprensione e l’empatia. L’ascoltatore deve essere presente nel momento presente, concentrato sul soggetto e sulle sue parole. Deve dimostrare interesse e curiosità verso il soggetto, cercando di comprendere il suo punto di vista e le sue emozioni. Deve essere in grado di mettersi nei panni del soggetto, di provare empatia nei suoi confronti e di comunicargli questa empatia attraverso il linguaggio verbale e non verbale. L’ascolto empatico può essere un potente strumento di comunicazione e di relazione, in grado di favorire la comprensione reciproca, la fiducia e l’empowerment del soggetto.

"o no?" o domande doppie "o...o...?"

Soluzione del problema: si fornisce una soluzione che il soggetto tenderà ad assumere anche se non la condivide

Supporto, sostegno, consolazione: si minimizza il problema

Tecniche di ascolto

L'ascolto prevede due fasi:

  • Compresione, cioè elaborazione del significato, che si ottiene tramite la
  • Recezione: degli aspetti verbali ma anche e soprattutto non verbali della comunicazione
  • Elaborazione dell'informazione: decodifica del significato in base ad aspetti relativi al contenuto, allo scopo della comunicazione, alla modalità con la quale l'interlocutore si presenta

Verifica e supporto

Riformulazione, rimandare al soggetto quanto appreso per mezzo di

  • Parafrasi: altre parole
  • Riepilogo: usare le stesse parole del soggetto ma facendo una sintesi
  • Correttiva:
  • Figura-sfondo
    • Critica
    • Delucidazione
  • Confronto: utilizzato quando degli enunciati (verbali e non verbali)

sicontraddicono

 Domande esplorative, (chiuse, aperte, semistrutturate) indagare meglio certi aspetti.

 Silenzio

Parlare

Ognuno di noi è dotato di una èndoxa, cioè di una opinione rispetto al mondo. Questa opinione ci consente di argomentare i nostri punti di vista in modo fluido e scorrevole. Alcuni teorici sostengono che si comunichi per modificare le èndoxa altrui. Se, infatti, la nostra comunicazione non avesse una valenza performativa (cioè se non avesse un effetto sugli altri) non saremmo inclini ad attuarla.

La modalità più comune di interazione è il conflitto.

Il conflitto può essere definito secondo una sequenza di fasi:

- Situazione scatenante

- Opposizione

- Resistenza

I momenti del conflitto sono:

- Scoppio

- Fase acuta: aumento dell'escalation

- Risoluzione

La risoluzione può essere ostacolata da alcune modalità di pensiero e da certe credenze.

Le modalità di pensiero riguardano:

- Pensiero

polarizzato (si vede tutto o bianco o nero, senza via di mezzo)- Filtraggio selettivo (prendere solo le informazioni che si ritengono coerenti alla propria opinione)- Ipergeneralizzazione

Fallacia del controllo si ha quando non si riescono a controllare gli eventi. Se si attribuisce una situazione negativa ad un evento esterno, si avrà il conflitto. Le modalità di controllo disfunzionale sono: ipocontrollo (si crede di non riuscire a controllare gli eventi) e ipercontrollo (si ha la pretesa di

Dettagli
Publisher
A.A. 2004-2005
4 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/05 Psicologia sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sara F di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Tecniche psicologiche di comunicazione efficace e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Cuzzocrea Francesca.