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(TODT).
Era la via meno dolorosa, la sera potevi tornare a casa dalla famiglia. (Racconto: fratello di Adele
abbandonò la divisa e raggiunse la famiglia, catturato dai tedeschi lo misero a lavorare ai fortini sulla costa di
Rimini. Tutti i giorni andava a vederlo. Non potevano vedersi, fucile sulla schiena. Un giorno riesce ad uscire, si fece
.)
diagnosticare la tubercolosi dal medico. Tornava a lavorare la mattina ma la sera dormiva a casa
L’VIII armata britannica che risaliva lungo l’Adriatico ebbe più fortuna degli americani che sul
Tirrenico trovarono la Linea Gotica. Gli inglesi incontrarono una fortissima resistenza perché i
tedeschi temevano lo sbocco in pianura dove l’avanzata alleata sarebbe stata agevolata dalla
facilità del movimento.
Estate 1944, dopo assidui combattimenti, gli inglesi raggiunsero la pianura romagnola ma
l’autunno piovoso e l’accanito esercito tedesco ritardarono la completa liberazione italiana.
L’ultimo inverno di guerra, prima dell’offensiva finale aprile 1945, fu il più duro per le
popolazioni sotto il dominio dei tedeschi e dei fascisti di Salò. Bombardamenti e distruzioni,
sfollamenti e violenze si moltiplicarono. Tra i centri più colpitivi fu Rimini, allo sbocco della
Pianura Padana. La città divenne di importanza strategica e per questo fu soggetto di molti
bombardamenti. (Racconto: Valter lavorava nella ferrovia, bombardamento del 28 novembre, al secondo
allarme arrivarono le bombe, scappò e si nascose dentro al buco di un'altra bomba in Piazza Giulio Cesare e si
.”
coperse la testa con dei mattoni perché volavano palazzi. Da lì bisognava scappare
Gli sfollati cercavano riparo dove potevano. San Marino, repubblica indipendente, offrì asilo ai
civili italiani che fuggivano dai paesi vicini. A migliaia trovarono rifugio nelle gallerie della
ferrovia che univa Titano alla costa romagnola. (Racconto: buttavano le bombe proprio all’imbocco
della ferrovia, molti morti. I tedeschi erano appostati lassù e gli inglesi sparavano. Arrivavano anche tante
.) Il passaggio del fronte imponeva alla popolazione una vita da topi, in rifugi
schegge
improvvisati a causa delle case piene di tedeschi (Racconto: vivevamo in una grotta, due entrate, si
stava riempiendo d’acqua, autunno piove molto, con dei secchi tiravano via l’acqua, cibo finiva, il nonno che era
voluto restare a casa con le galline e la nonna ci portava ogni mattina un po di gallina, anche se la casa era piena
.)
di tedeschi
La Resistenza L’8 settembre aveva messo tutti davanti
Il 1943 – 1945 impose delle scelte soprattutto ai giovani.
ad una scelta. Molti preferirono scegliere di non scegliere e di nascosero, altri quando la
Repubblica Sociale chiese dai ventenni di presentarsi alla leva per combattere ancora,
accettarono perché convinti che sia meglio combattere per i tedeschi che prende altri italiani,
i partigiani, e li deporta come gli ebrei.
Spesso le decisioni spezzavano a metà le famiglie, fratelli che combattevano su fronti opposti
come Francesco con i fratelli nel fronte fascista e lui con la resistenza.
La resistenza al nazismo e fascismo prende corpo nelle città e nelle campagne. A condurla è
una minoranza della popolazione. Le scelte che portano a rifiutare Salò sono molte e diverse.
Si è maturata una convinzione antifascista grazie alle famiglie, scuola e all’andamento della
guerra soprattutto dopo la capacità della Russia di resistere all’aggressione nazifascista e
passare all’attacco. (Racconto: determinò una svolta del mio orientamento politico la riflessione sulla guerra
sul fronte Russo. Lo stop all’aggressione Hitleriana avvenne per opera dell’unione Sovietica che veniva presentato
come paese disorganizzato, di affamati ma che in realtà era l’unica potenza in grado di contrastare ii tedeschi per
la sua organizzazione del regime, consenso della popolazione, forza militare, capacità di comandanti apparato
.)
industriale che riforniva continuamente i carri armati. Vista più forte dei francesi
come punto di riferimento ideale per la resistenza all’aggressione
L’unione sovietica
nazifascista funzionò per gran parte della popolazione. Decisivi anche gli incontri a scuola con
maestri di eccezione, destinati a svolgere un ruolo importante nell’Italia democratica e
repubblicana futura, e che dimostrano come la lettura di testi proibiti dal fascismo perché di
autori inglesi o russi, portasse ad un apertura delle mentalità e un’irresistibile sete di libertà.
(Racconto: feste di natale, scelta dei libri da leggere, la Repubblica di Salò aveva ordinato la lettura solo di
classici italiani o tedeschi, la nostra insegnante ci disse che se sono classici si poteva leggere tutto, da
.)
Shakespeare a Tolstoji
La scuola e l’esempio degli adulti furono spesso decisivi. L’educazione, l’incontro con parenti
antifascisti anche sotto il regime, fecero sì che molti giovani l’8 settembre si unirono alla lotta
contro il fascismo e il nazismo. Si stava imponendo sempre più tra ragazzi e ragazze l’idea di
un Italia libera e democratica, anche se questo portava ad una guerra civile contro coloro che
aderirono alla Repubblica di Salò.
In Italia la lotta partigiana vide uniti nella lotta al nazismo ex militari filomonarchici che dopo
l’armistizio si rifugiarono sui monti per condurre la lotta armata, socialisti, comunisti, cattolici
e democratici. Inclinazioni politiche e obiettivi molto diversi ma con uno scopo condiviso:
l’abbattimento della dittatura nazifascista in Italia. Questo il terreno comune della lotta.
(Racconto: molti giovani si arruolarono volontari all’esercito italiano con gli Alleati. Quello che contava era
.)
combattere il nazismo, non era importante sotto quale insegna
riuniti sotto il comando del fu
La lotta condotta dai partigiani Comitato di liberazione nazionale
durissima: azioni di sabotaggio continue, attacchi alle caserme fasciste o alle autorità della
Repubblica di Salò. Il territorio dell’Italia settentrionale era controllato dai partigiani
controllavano le zone montuose dove la guerriglia era facilitata dalla conformazione del
territorio e dove c’era un largo appoggio dalla popolazione. C’era una divisione sulla linea
temporale però: i partigiani operavano di notte, le forze nazifasciste di giorno. (Racconto : loro
giravano la mattina pieni di armi, ti arrestavano, ti portavano in prigione. Avevano mille strumenti. O ammazzavi o
)
venivi ammazzato. Se sparavi per primo sparavi due volte.
I tedeschi risposero con rastrellamenti, rappresaglie a danno di civili ed esecuzioni. I partigiani
catturati venivano spesso fucilati o impiccati come monito per la popolazione e i compagni.
Giovani e giovanissimi, non addestrati, inesperti, ingenui e avventurosi, diedero del filo da
torcere ai nemici meglio organizzati ed armati. Molte ragazze aiutavano e anche loro ne
pagavano il prezzo. L’emergenza di un paese distrutto dalla guerra e che cercava di rialzarsi
imponeva l’abbandono di regole sociali tradizionali come la condivisione a diversi sessi della
stessa camera di ospedale. (Racconto: vicino di letto ad una ragazza bellissima, partigiana, una raffica di
.)
colpi distrutto la gamba, piangevano insieme
sotto la decisiva spinata alleata, La guerra era finita ma vi
Il 25 aprile 1945 i tedeschi cedettero.
fu una coda di vendette ed esecuzioni sommarie, strascico di Vent’anni di dittatura, di rancori
personali e di una guerra civile lacerante.
Questi avvenimenti, distruzioni, sacrifici, lacerazioni rimasero e rimangono un ricordo
indelebile nelle menti dei nostri nonni. Un ricordo rimasto molto vivo anche se non sempre
integro per i meccanismi selettivi della memoria. Di certo hanno ben chiaro il senso della lotta
partigiana e della resistenza ai sacrifici imposti dalla prigionia in Germania e dell’opposizione
al nazifascismo.
“Noi senza rendercene conto eravamo immersi in questo bagno di storia e la cosa che ci ha lasciato è stato il
fatto di riuscire ad assaporare meglio il sapore della libertà a guerra finita. “
Gli Italiani tra Ricostruzione e Miracolo Economico
Tra guerra e ricostruzione
L’eredità della guerra Carlo Levi
Pochi anni dopo la fine della guerra racconta cosa vide risalendo l’Italia per
raggiungere Milano dopo il 25 aprile “grandi fuochi di gioia, una folla esuberante e felice.
Quando arrivammo a Milano trovammo la città in rovine. La gente andava ai comizi, a riunioni,
a passeggiare, la città era più abitata del solito. Si ballava in tutti i cortili al suono di orchestre
improvvisate. La gente ballava incessantemente (…) “.
Nella primavera ed estate 1945 la gioia per la sconfitta tedesca e per la fine della guerra
fecero esplodere la voglia di uscire dalle case per esprimere le energie a lungo represse. Non
c’era età e distinzione sociale che impediva agli italiani di ballare nei luoghi più impensati
ponendo fine al digiuno forzato imposto dalla guerra per tre anni a sud e cinque a nord.
Il boogie-woogie, introdotto dall’esercito americano, il chewing-gum, la coca-cola, le sigarette
Camel e Lucky divennero il simbolo del tentativo di dimenticare la durezza degli anni del
regime e le privazione a cui la popolazione era stata costretta e costituirono il segnale che
anticipò l’influenza che le forze di divertimento oltre oceano come quella della musica,
avrebbero avuto negli anni successivi nella società italiana, soprattutto nei più giovani.
Testimonianze raccontano di come fu fondamentale l’aiuto degli americani soprattutto per la
ricostruzione materiale “ Arrivati gli alleati le cose cambiarono in meglio, la gente iniziò ad uscire dai rifugi,
c’era un atmosfera più leggera. Macchine che facevano i film, tutta la gente andava. A poco a poco ci si dimenticò
”.
delle bombe e dei bombardamenti ma l’Italia era ridotta male. Iniziava la ricostruzione
In poche settimane l’entusiasmo per la pace ritrovata venne soffocato dalla durezza della
realtà economica e sociale. Erano morte almeno 440 mila italiani, un terzo dei quali civili. Se
le vittime furono meno numerose rispetto alla prima guerra mondiale, i danni materiali
risultarono più gravi e condizionarono la vita quotidiana della popolazione dopo la liberazione.
affollato di gente povera la cui vita quotidiana
L’Italia del dopoguerra era un paese in ginocchio,
sarà stata caratterizzata da tessere annonarie, sfollamento, case sventrate dai
bombardamenti, energia razionalizzata e mancanza di lavoro. “ Dopo la guerra non c’era niente per
Nei mesi successivi i paracaduti abbandonati e le coperte distribuite
vestirsi, fuori non c’era niente.&