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-LA FINE DEL GOVERNO COLLEGIALE.

All'inizio le pretese carismatiche di H. non esercitarono molto influenza sulle pratiche di governo; la sua

autorità risiedeva essensialmente nel suo ruolo di capo del Gabinetto, tenuto ad agire come i

precedenti cancellieri. Egli però non aveva esperienza governativa e nutriva forte avversione per le

procedure burocratiche, nonostante ciò prese di massa e l'atmosfera di entusiasmo nazionale che

accolse la nascita del cancellierato nazionalsocialista,gli offrirono un vantaggio negato ad altri

cancellieri.

Nei primi anni H. fu molto attento ad evitare qualsiasi conflitto con gli altri membri della coalizione,

anche se la posizione di cancelliere e il ruolo cambiò e mutò rapidamente.

Man mano che il regime fascista si consolidava aumentò l'avversione per H. per le riunioni di Gabinetto,

che dimunirono sensibilmente: la fine del governo collegiale era evidente.

Nell'estate del 1933 era stata introdotta una nuova procedura per promuovere leggi, che saltva la fase

della discussione verbale tra i ministri. I ministri presero a religere i propri disegni modificaboli fino a

raggiungere una formulazione gradita a tutti. Solo a quel punto H. analizzava il progetto, e in caso di

approvazione, lo firmava trasformandolo in legge.

Il governo centrale, però, si frazionò in una serie di uffici separati, ognuno impegnato in modo

autonomo e pronto a scontrarsi per rafforzare la posizione contro i concorrenti.

L'unico legame tra i ministri e H. era rappresentato dal capo della Cancelleria LAMMERS, qualsiasi

ministro desiderava parlare con H. doveva rivolgersi a Lammers, cosi come tutte le comunicazione

inviate si fermavano sul tavolo del cancelliere.

La sua distanza dalla routine governativa fu sia una decisione trategica, per evitare di farsi coinvolgere

nelle lotte fra le diverse frazione del partito e del Regime, mantenedo la sua superiorità, sia un riflesso

del suo carattere personale con il rifiuto verso la quotidianità burocratica.

L'indeterminatezza dei compiti di rieducazione della società tedesca favori il moltriplocarsi di scontri

nella visione nel modo in cui tali direttive dovevano tradursi in atti politici.

Nelle questione di politica estere invece H. intervenne più frequentamente e più direttamente e in modo

decisivo.

Per quanto riguarda la politica antisemita , invece, egli più che fornire direttive chiare e coerenti favori

delle situazioni che contribuirono a rendere più confuso il quadro decisionale, intervenendo più di

frequente di quanto si possa immaginare e interessandosi a volte persino di dettagli relativamente

secondari. I capi regionali della NSDAP godevano spesso di un altro grado di autonomia dell'azione di

controllo, incapace di concepire qualsiasi limitazione istituzionale alla sua personale libertà d'azione.

Ancora più importante del dualismo tra Partito e Stato fu la creazionedi nuove istituzioni, categoria di

poterte separata e autonoma rispetto all'apparato di governo della Stato.

Lo Stato fu concepito da H. soltanto come il mezzo per arrivare a un fine: quindi per settori che H.

considerava di speciale importanza, furono creati nuovi strumenti esecutivi.

-LA POLITICA HITLERIANA, OPPORTUNISMO.

L'immenso potere accumulato da H. verso la fine degli anni '30, fu il riflesso della debolezza dell'ordine

nazionale e internazionale negli anni '30.

Il vantaggio di H. fu dovuto al suo gioco d'azzardo, alla sua eccezionale capacità di cogliere il momento

giusto e di sfruttare le debolezze altrui, queste doti di opportunismo rapprensentano il nocciolo centrale

del potere di H.

Il politica estere H. non aveva un programma prestbilito, la linea d'azione era quella di muoversi

cautamente ad accelerare al massimo per essere pronto a cogliere il momento buono quando si fosse

presentato.

La prima fase della politica estera del Fuhrer non ebbe quasi mai nulla di nazionalsocialista, restando in

sintonia con i desideri dei vertici militari del ministero degli Esteri e delel altre forze dominanti.

Il primo discorso importante in materia di politica estera fu pronunciato il 17 maggio del 1933: era un

appello alla pace e allo stesso tempo una protesta contro l'ingiusto trattamento riservato alla Germania

nella questione del disarmo.

Londra e Washington lo accolsero favorevolmente, mentre i francesi continuarono a bloccare qualsiasi

riconoscimento delle richieste di parità avanzate dai tedeschi. Quando le pressioni francesi riuscirono a

persuadere gli Inglesi a mantenere le limitazioni sul riarmo inglese, H. ritirò tutto.

Poi indusse nuove elezioni,in cui si invitavano i tedeschi ad esprimere la loro fiducia nell'azione del

cancelliere. La propaganda riusci a sfruttare gli umori della popolazione: il pleibiscoti a favore di H.

segnò la prima grande esplosione di euforia

Un altro colpo fortunato segui qualche mese dopo, la firma del patto di non aggressione con la Polonia,

H. riusci a cogliere l'opportunità favorevole, in quanto l'iniziativa era partita non da lui ma dalla Stato

polacco.

Tra il 1935 e il 1936 il senso della propria superiorità toccò vertici mai raggiunti, e divenne sempre più

allergico a qualsiasi critica.

All'inizio del 1935 la situazione della politica estera tedesca, non appariva molto rosea: l'assassinio del

cancelliere austriaco Dollfuss da parte dei nazisti nel luglio 1934, aveva fatto credere nuovamente sul

governo la disapprovazione degli altri paesi; ma il caso volle che la situazione si rovesciasse

nuovamente a favore di H.

In base al trattato di Versailles, che aveva separato il territorio della Saar dalla Germania, dopo 15 anni

doveva tenersi un referendum per stabilire se gli abitanti della regione volessero tornare sotto la

germania, oppure diventare cittadini francesi. Il referendum si tenne il 13 gennaio 1935 e vidde una

vittria favorevole al ritorno della Germania, un successo molto importante per H.

H. desiderava i trattati soltanto come espedienti momentanei, come mezzo per raggiungere un fine:

l'imminenza della guerra.

L'appoggio inglese era centrale, e H. era disposto a qualsiasi cosa per ottenerla, dopo la rottura del

trattato di Versailles a marzo, e la L'inghilterra contribui al seppellimento del sistema di Versailles, da

parte tedesca inizarono a nutrire speranze per una futura alleanza.

Nel 1936, gli eventi continuarono a giocare in favore di H., mise a segno il suo colpo migliore,

rioccupando la Renania e infrangendo i patti di Locarno del 1925 ( di non agressione).

La rimilitarizzazione della Renania fu un passo decisivo ai fini della politica tedesca, ricorse molto

successo nella popolazione e nelle elites.

Mentre le domocrazie occidentali vacillavano, H. sfruttò la situazione al di là di qualsiasi previsione.

H. non avendo soluzioni pronte da offrire ai problemi economici di fondo della Germania, si tenne

quanto più possibile lontano da un coinvolgimento diretto, mentre l'economia tedesca sprofondava, una

crisi che minacciò di mandare a monte tutti i progetti di riarmo.

La crisi fu temporanemante superata con la nomica di SCHACHT a ministro dell'Economia dotato di

poteri quasi assoluti, e con il “nuovo piano” introdotto quell'estate, ma altre e più gravi difficoltà si

addensarono sull'economia tedesca verso la fine del 1935.

Il progressivo peggioramento della bilancia commerciale dei titoli, che rendeva impossibile alla

Germania il finanziamento delle importazioni di generi alimentari e delle materie prime necessarie al

riarmo. Per l'alimentazione peggioro la situazione delle forniture, degenata nell'inverno 1935-36, in una

crisi “dell'approvigionamento”.

Con H. quasi sempre inattivo, le possibilità si erano ridotte a due:

1- reintegrazione della Germania nel commercio internazionale

2-accelerazione verso il conseguimento del massimo grado di autarchia(autosufficienza) nel più breve

tempo possibile.

Naturalmente era possibile soltanto la seconda ipotesi, ma essa avrebbe comportato uno sforzo

aconomico sotenibile solo per un periodo limitato di tempo.

Le froze armate tedesche dovevano essere pronte ad affrontare una guerra entro quattro anni.

Il 1936 fu un anno cruciale per l'affermazione del potere personale di H. infatti, all'inzio dell'anno si trovò

a fronteggiare una crisi determinata delle difficoltà economiche, ulteriore aumento della

disoccupazione, dal preoccupante calo di popolarità, aumento di opposizioni comunista clandestina, dal

declino dell'entusiasmo del partito e l'isolamento della Germania che non poteta contare sull'appoggio

di alleati veri o di paesi amici.

Ma alla fie delle varie crisi, il potere di H. era uscito rafforzato e consolidato.

Ma il punto di vista militare non contava a favore della Germania, perchè altre regioni avevano

cominciato a riprendere il tempo perduto, facendo pensare che la Germania si sarebbe ritrovata in una

nuoca posizione di svantaggio.

Il distacco Inglese, stava portando alla rivalutazione delle vecchie linee di allenaza. La Germania

sarebbe stata pronta ad affrontare un conflitto soltanto a metà degli ani '40, con l'obiettio di conquistare

l'Australia e la Cecoslavacchia.

La crisi “Blomber-Fritsh” del '38, non sembra suggerire sia stata una mossa premeditata.

Dopo il matrimonio di Blomberg, H. gli fece lasciare l'incarico perchè sposato con un ex-prostituta.

Contemporaneamente usci uno scandalo rigurdande Fritsh: la storia dei suoi rapporti omosessuali, ma

H. si era rifiutato di prendere provvedimenti.

Goring, che era interessato all'incarico occupato da Blomberg, riusci a farlo dimettere e a convincere H.

La carica di ministro dells Guerra di B. fu abolita, fu H. che prese il comando delle forze e Goring fu

nominato maresciallo.

Cosi i raporti con le vecchie elites cominciarono a cambiare.

-CAPITOLO 6.

POTERE ASSOLUTO.

Negli anni compresi tra il 1938 e il 1943, il potere di H. divenne assoluto e furono proprio quegli anni i

più tragici nella storia della Germania del '900.

Nel 1938, H. aveva assunto anche il controllo delle forze armate, l'unica istituzione che potesse

ostacolargli il cammino; da questo momento in poi, nessuna decisione potè essere presa senza la sua

approvazione.

Naturalmente l'opposizione non fu eliminata, ma mai capace di minacciare il potere di H.

Un altro aspetto su cui risiede l'idea nazionalsocialista nell'impatto del potere di H, è che al governo e

all'imministrazione si sostitui il puro dominio. Di conseguenza il governo si disintegrò in feudi rivali,

avversari per realizzare la volontà di H.

-DISITEGRAZIONE DELLO STATO.

L'ultima riunione di Gabinetto si ebbe nel 1938, quando i ministri si riunirono per ascoltare H. sulla

soluzione della crisi Blomberg-Fitsh. Dopo H. ca

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Publisher
A.A. 2015-2016
13 pagine
4 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Donato-93 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Malfitano Alberto.