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I FIORETTI DI SAN FRANCESCO

Vennero composti tra il 1370 e il 1390 da un anonimo frate minore toscano, che volgarizzò i

precedenti Actus beati Francisci attribuiti a un frate marchigiano contemporaneo a Dante, Ugolino

da Montegiorgio; nei manoscritti e nelle stampe di solito sono seguiti da altre scritture francescane.

Il termine fioretti deriva da florens, nel senso di episodi raccolti a scopo didattico per la loro

bellezza, il loro valore spirituale e la loro esemplarità.

Sono una narrazione limpida, poetica e decisamente simbolica, che rievoca la vita di Francesco e

dei compagni (esplicitamente assimilati a Cristo e ai suoi Apostoli) in un alone mitico-favoloso.

L'obbedienza è detta più importante dell'orazione, con un atteggiamento assimilabile a quello della

sinistra francescana, gli Spirituali; i Fioretti infatti sono anche un gesto di politica ecclesiastica.

La limpidezza della lingua e dello stile ne fecero fino all'800 un modello di purezza originaria della

lingua.

SANTA CATERINA DA SIENA

Entrò tra le Terziarie Domenicane (Mantellate per il manto nero sopra la veste); la sua vita fu un

esempio di carità e si ascesi; scrisse il Libro della Divina dottrina ed ebbe un copioso epistolario

con vari corrispondenti.

Estese il rapporto caritativo dai singoli all'insieme della cristianità; fu la prima responsabile del

ritorno della Santa Sede da Avignone a Roma con Gregorio XI; predicò la crociata; tentò una

mediazione tra papa e Firenze. Ebbe le stimmate.

Scribamates thinking good, feeling better! 26

FRANCESCO PETRARCA

Nasce ad Arezzo il 20 luglio 1304; il padre è un notaio fiorentino di parte bianca, esiliato nel 1302

come Dante.

1312: il padre assume un incarico alla corte pontificia di Avignone, stabilendosi a Carpentras, dove

Petrarca riceve la prima istruzione dal maestro Convenevole da Prato.

1320: studi di diritto (prima a Montpellier con il fratello) a Bologna fino al 26, quando muore il

padre. A Bologna entra in contatto con giovani che scrivono nella loro lingua viva, l'italiano.

1327: primo incontro con Laura nella chiesa di Santa Chiara (il 6 aprile). In questo periodo Petrarca

frequenta la corte pontificia

1330: prende gli ordini minori per garantirsi una rendita (il fratello Gherardo qualche anno più tardi

prende la vita monastica) + entra al servizio del cardinale Giovanni Colonna e conosce un monaco,

Dionigi di San Sepolcro, che gli regala le Confessioni di S Agostino. Al seguito del cardinale

compie molti viaggi e visita molte biblioteche dove scopre antichi manoscritti (Cicerone). Visita

Roma e poi si ritira a Valchiusa presso le sorgenti del Sorga.

Al decennio avignonese appartengono:

Epistole metricae

– prima parte di Africa

– De viris illustribus

– prime rime volgari che confluiranno nei Trionfi

Le opere latini gli danno fama immediata, e nel 1341 ottiene la laurea poetica e viene incoronato in

Campidoglio, dopo essere stato esaminato dal re Roberto d'Angiò a Napoli. La laurea non è solo

simbolica, ma anche implicava l'acquisto di dignità professionale.

1342: a Avignone conosce Cola di Rienzo. In questi anni progetta la prima sistemazione del

Canzoniere e lavora al Secretum. A Verona scopre nel 1345 delle epistole di Cicerone (ad Attico), e

ciò forse gli suggerisce l'idea di raccogliere le sue epistole Familiari.

1348: per la peste muoiono Giovanni Colonna e Laura: in questo periodo Petrarca rielabora il

progetto di raccogliere le sue rime in un canzoniere di impianto autobiografico.

1350: conosce Boccaccio durante un soggiorno a Firenze. Questi finisce di scrivere il Decameron

intorno al 1353 e poi scrive solo in latino.

1353: si trasferisce definitivamente in Italia, soggiornando a Milano dai Visconti (con la

disapprovazione dei fiorentini: Milano vs Firenze); qui però gode di libertà e autonomia. Lascia la

città nel 1361 per la peste e da allora visse nel Veneto a Padova dai Carrara, dove gli viene regalata

una casa sui colli euganei.

1361: avvia la composizione delle Seniles

1364: affida al segretario Giovanni Malpaghini di trascrivere De vita solitaria e Familiares; dal

1366 il Canzoniere.

1374: muore a Arquà. Lascia la sua biblioteca a Venezia.

UMANESIMO CRISTIANO

Tentativo di conciliazione e sintesi di cultura cristiana e pagana-classica.

Africa, De viris, Rurum memorandum libri: entusiasmo per gli scrittori del mondo classico, quindi

imitazione di forme e temi della letteratura antica. Del mondo classico rimpiange la dignità e il

valore etico (la virtus), la cultura e la lingua raffinata: è tra i primi a sentire il sentimento di

decadenza medioevale rispetto al mondo classico (=umanisti). È però presente un senso cristiano

della vita e del tempo (+ fuga temporis pagano)

Nelle opere della maturità invece recupera forme e tematiche cristiano-medioevali: scopre che esiste

Scribamates thinking good, feeling better! 27

una continuità tra etica classica e cristiana (Secretum, De vita solitaria, De otio religioso).

I tratti principali del suo umanesimo sono:

1) ricerca e scoperta di nuovi libri nelle biblioteche (specialmente ad Avignone e a Verona,

dove ha molti amici). La sua biblioteca è meno ricca di testi filosofici, ma con molti testi dei

padri della chiesa e classici. Scopre: espistole ad Atticum, Brutum e Quintum fratem e il Pro

Archia di Cicerone (nel 45 a Verona e a Iegi); possiede il Livio più corretto della sua epoca,

e conosce Orazio, Catullo, Properzio, De institutio oratoria (Quintiliano) mutila e Pomponio

Mela.

2) Lettura filologica dei testi: Petrarca corregge i testi (emendatio) secondo ope codicum (o

collazione: confronti di più testimoni) o ope ingenii (o congettura), basandosi in questo caso

sulla lectio difficilior o l'usus scribendi.

3) Nuova sensibilità letteraria : prima scriveva secondo il modello dei dictatores, poi però si

accorge che gli antichi scrivevano le lettere in modo diverso, e inizia a imitare il modello

ciceroniano, fondando il nuovo modello dell'epistolografia.

Letteratura come professione (fine dell'intellettuale comunale)

• rapporto con il potere: esigenza di libertà e autonomia, essenziali per dedicarsi alle humanae

• litterae. Per questo rinuncia a vivere a Venezia, dove il potere è oppressivo, e si sposta a

Padova.

cosmopolitismo : si sradica dalla mentalità municipalistica assumendo un punto di vista

• europeo.

Abbandono della concezione provvidenziale della storia : conoscenza e apprezzamento del

• mondo classico così com'è

Si crea un gruppo di amici e discepoli che costituirono uno dei primi cenacoli pre-

• umanistici: questo fu il nucleo della res publica litterarum

merito di aver avviato gli studia humanitatis, cioè della cultura antica.

• Scrive sempre in latino per comunicare, e lo modella su quello dei classici. La ricerca della

• perfezione formale è sentita come un tutt'uno con la ricerca della perfezione intellettuale e

morale. Il raggiungimento della perfezione passa attraverso la correzione e la riscrittura

continua delle opere. Procedimento della mellificatio: scittore = ape che coglie il nettare per

produrre il miele.

Volgare : cerca di trasfondere quell'ideale di decoro formale e compostezza del latino

• classico: scrive in fiorentino trascendentale. Per lui la composizione del Canzoniere è un

elegante divertimento.

Rigetta le principali idee estetiche medioevali (concezione dell'arte come scala a Dio,

• concezione moralistica-pedagogica dell'arte): arte è per conquistare gloria profana,

un'immortalità laica + per consolare dagli affanni del vivere.

Si impone in Europa come filosofo morale, oltre che d'amore.

CANZONIERE (RERUM VULGARIUM FRAGMENTA): raccoglie dal 1348-50 componimenti

scritti in oltre 40 anni (dal 1336-37 alla morte); è la prima raccolta della letteratura europea

strutturata e diffusa per volontà dell'autore in forma di canzoniere con ambizione di romanzo lirico.

263 rime in vita, 103 in morte, per un totale di 366.

1) amore per Laura: se fu un amore reale, nel Canzoniere viene trasfigurato: Laura deve

essere considerata come un personaggio letterario. È rappresentata (così come la

rappresentazione della natura) in termini vaghi, con linguaggio allusivo e mai realistico. La

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figura di Laura e i suoi nomi si collocano all'interno di una trama simbolica: la pianta

dell'alloro (lauro) richiama il mito classico di Amore e Dafne (Ovidio, Met.), con il quale

Petrarca caratterizza Laura-Dafne come colei che si sottrae all'amore, ma anche lega il tema

dell'amore con la poesia e il desiderio di gloria. L'amore per Laura si traduce nell'amore per

la poesia stessa.

È un personaggio terreno, perché oggetto di un amore terreno e perché sottoposta al tempo;

la presenta di qualificazioni in termini angelici ha valore metaforico. La donna racchiude in

sé ogni bellezza e virtù, ma rimane nei termini di una perfezione terrena.

2) L'io è protagonista, non Laura. Costante autoanalisi; trasforma la storia d'amore nella storia

dei propri moti interiori.

3) Passione amorosa e inquietudine morale e religiosa: l'amore per la donna è un ostacolo al

raggiungimento dell'equilibrio interiore e della pacificazione con Dio. Laura è l'inquietudine

amorosa, il non poter disporre totalmente di sé.

4) Tema politico: sonetti anti-avignonesi in cui Petrarca lamenta la costruzione della corte

avignonese e auspica il ritorno di questa a Roma. Le sue inquietudini però non i manifestano

mai in modo violento e immediato sulla pagina.

EPISTOLARIO organizzato (non si tratta di corrispondenza occasionale. Le lettere sono divise in

libri e sono di tipo confidenziale: lo scrittore parla di se stesso, dei suoi interessi, delle sue

riflessioni filosofiche e delle sue esperienze. Per Petrarca la lettera è lo specchio della vita

intellettuale e affettiva dell'autore. La datazione è data secondo il modo classico, viene usato il tu al

posto del voi (le lettere sono confidenziali) e Petrarca crea delle lettere ex novo che gli servono per

dare la fisionomia che vuole al suo epistolario.

1) Familiares: 1325-1361. Raccolte dal 1349. Composta per suggestione dell'epistolario

ciceroniano/senechiano. Contiene lettere reali (sottoposte a revisione) e fittizie (destinatari

dell'antichità).

2) Seniles : 1361-1374. Ideale prosecuzione delle Familiares. Incompiuta la lettera ai posteri.

3) Epistole metricae : non ordinate in un corpus unitario. Argomenti diversi, in esametri;

uscirono postume. Lontane dal modello oraziano, si accostano piuttosto allo spirito di

meditazione e analisi cristiana-agostiniana

AFRICA: poem

Dettagli
A.A. 2015-2016
55 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Francesca.triv di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana I e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Frasso Giuseppe.