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LA LETTERATURA DI CORTE
La corte
-la cultura cortese si diffonde in Francia a partire dal XII sec.
-rispetto all’epica la letteratura cortese mette in scena: destini individuali, la vita mondana (vs.
ideale cristiano)
-di particolare importanza è il ruolo svolto dal regno plantageneto guidato da Eleonora d’Aquitania
ed Enrico II
Roman de Brut: -scritto da Wace, chierico normanno, nel 1155
-il romanzo si presenta come una traduzione ampliata dell' Historia Regum
Britanniae di Goffredo di Monmouth
-Wace è più sensibile di Goffredo di Monmouth alle antiche tradizioni
leggendarie epiche; i materiali usati sono indipendenti dalla tradizione
classica e si rifanno piuttosto alle leggende locali: Wace è il primo a mettere
in scena i personaggi del ciclo arturiano
-invenzione originale di Wace è la tavola rotonda
I romanzi antichi:
-i romanzi medievali a materia antica è come se riattualizzassero le grandi figure della classicità
-la prima materia antica ad essere trattata fu quella di Alessandro; tutti i romanzi a materia antica si
possono collocare nell’arco di tempo fra 1150 e 1165
Roman de Thebes: -anonimo
-è ispirato alla Tebaide
-si apre con la storia di Edipo (che manca in Stazio)
-le descrizioni di armi e battaglie richiamano quelle di Bertran de Born
-lo stile è ancora molto vicino a quello delle gesta
-sono presenti sia temi guerreschi sia d’amore: le coppie sono separate da
rivalità politica
Roman d’Eneas: -anonimo
-vi è un lungo episodio sulle schermaglie d’amore, che è estraneo al modello
di Virgilio e si rifà invece a Ovidio (Ars amandi, Amores, Heroides): il tema
dell’amore diventa centrale
-l’amore per Didone è connotato negativamente dall’inverno (la condanna di
Didone è totale), quello con Lavinia, amore legittimo e coniugale, dalla
primavera
Roman de Troie: -di autore pittavino: Benoit de Saint-Maure
-si rifà a due tarde compilazioni latine: Ephemeris belli Troiani di Ditti
Cretese
Historia de excidio Troiae di
Darete Frigio
-come nel Roman d’Eneas il tema d’amore è centrale; le coppie di amanti
Medea/Giasone e Achille/Polissena rappresentano sul piano dell’eros
inconciliabilità fra Greci e Troiani
-sembra essere influenzato dai trovatori: parla di fin’amor
-la figura più famosa del romanzo è Briseide (che sarà Criseide nel Filostrato
di Boccaccio, in Chauser, in Shakespeare); diviene l’emblema dell’incostanza
femminile: da lungo tempo legata al troiano Troilo, viene condotta schiava
nel campo greco e accetta la corte di Diomede; non manca però nella
trattazione dell’autore un elemento di compassione (sarà la cifra del Book of
Troilus di Chaucer)
Roman d’Alexandre: -sotto questo titolo di solito si raggruppano una serie differenziata di versioni
e rimaneggiamenti
-fu Alexandre de Bernay a creare la vulgata del Roman d’Alexandre (1180-
1190), unendo insieme tutti gli episodi sulla materia in un unico romanzo di
16000 versi in lasse monorima di dodecasillabi
-l’Asia descritta non viene dagli storici o dai poligrafi (Diodoro Siculo,
Plutarco, Arriano) ma da una tradizione totalmente libresca
-nei romanzi con protagonista Alessandro si ha l’apice dell’esotismo: il
viaggio di Alessandro verso l’Oriente e poi verso i confini ultimi del mondo
conosciuto fa scoprire al lettore medievale un mondo del fantastico e del
meraviglioso (vd. episodi della Valle del Pericolo)
-episodio delle fanciulle-fiore: le fanciulle che non possono lasciare l’ombra
degli alberi,simboleggiano l’oriente che non può essere trapiantato in
occidente e non può essere del tutto messo in luce
-Alessandro da un lato diviene un re cavalleresco, ossia dotato delle virtù dei
cavalieri, dall’altro mantiene i caratteri di un sovrano eroico e dotato di un
orgoglio smisurato
-figure del suo un orgoglio sono la discesa negli abissi del mare e la salita al
sole, elementi che da un punto di vista folklorico significano il ciclo solare
(già in Roma nel sole si identificava l’anima dell’imperatore defunto)
CHRETIEN DE TROYES E IL ROMANZO
Chretien de Troyes (1145-1198): -fu legato inizialmente alla corte di Maria di Francia, contessa
di Champagne
-poi a Filippo d’Alsazia, conte di Fiandra
-i suoi romanzi, insieme ai Lai di Maria di Francia, consacrano
la materia di Bretagna
-l’originalità di Chretien si vede non nella materia (già Roman
de Brut) ma nell’abilità compositiva e nella gestione dello
spazio e del tempo
-lo stile di Chretien è caratterizzato da un grande dinamismo
sintattico e retorico
conjointure: architettura dell’intreccio
matiere: argomento della narrazione
sanz: significato della vicenda
-sono opere perdute gli ovidiana (traduzioni da Ovidio) e il
romanzo tristaniano
aventure: -il senso primo è di “sorte, destino”
-in Chretien assume un significato più specifico, avventura è una serie di prove (una
elezione del destino dell’eroe) che permette all’eroe un percorso di introspezione e di
conoscenza di sé
-l’avventura del cavaliere è esperienza individuale, ma allo stesso tempo ha valore
collettivo perché riconosciuta dalla società: l’avventura è in grado di ricomporre il
conflitto fra individuo e società, fra aristocrazia feudale e cavalieri senza feudo
Erec e Enide, primo romanzo arturiano
-il motivo del cervo bianco viene dal folklore celtico (vd. lai Guigemar di Maria di Francia); doppio
della caccia al cervo è l’episodio della caccia dello Sparviero
-il problema trattato nell'opera è quello della conciliazione necessaria tra amore e prodezza della
cavalleria (con una rima del Brut amie e chevalerie), perché Erec preso d’amore per la sposa
dimenticherà tutto il resto attirandosi l’accusa di viltà (recreantise)
-la bellezza di Enide è pericolosa, vi ci si può specchiare, il termine riporta al mito di
Narciso
-la seconda parte del romanzo è segnata dalla crisi fra Erec e Enide: Enide osa biasimare il marito
per la perdita del valore e Erec decide di partire per delle avventure (da qui un susseguirsi di episodi
cavallereschi) e di imporre il silenzio a Enide
-il silenzio cui Enide è costretta è sia sua punizione, sia dal punto di vista della narrazione un
geniale gioco di teatro in quanto le vicende si svolgono in modo tale che per la salvezza degli eroi
Enide è costretta a rompere il silenzio
-l’amore fra Erec e Enide oscilla fra l’amore cortese e l’amore coniugale (cioè quello imposto dalle
convenzioni sociali)
-le prove superate da Erec e Enide li rendono degni della regalità (Erec è figlio di re)
-l’intreccio culmina in una scena di trionfalismo: nell’episodio della Gioia della Corte Erec vince in
duello Maboagrain e viene incoronato re
-sul mantello con cui viene adornato Erec le fate hanno intessuto le quattro discipline del quadrivio;
è un simbolo del sincretismo di cui si nutre il romanzo: da un lato il mito celtico, dall’altro la nuova
cultura cortese
-l’episodio di Maboagrain: -declina il tema del cavaliere totalmente dominato dalla donna amata e
per questo rinchiuso in un giardino
-il tema della dominanza della domina ha origini mitico-folkloriche
(vd. pothnia theron)
-anche il giardino deriva da una antica tradizione folklorica: si rifà al
giardino terrestre; l’albero è l’asse del mondo, è continuazione
dell’unica montagna posta al centro della terra
Cliges
-Cliges è un giovane principe, figlio dell'imperatore di Costantinopoli, si reca in Occidente per
chiedere al re Artù di consegnargli la sua spada di cavaliere
-il romanzo ha struttura bipartita: -avventure dei genitori di Cliges (Alessandro e Soredamor)
-avventure di Cliges
-il triangolo amoroso fra Cliges (Tristano), Fenice (Isotta), Alis (Marco) riprende la storia di
Tristano e Isotta per decostruirne i nodi cruciali e rovesciarli
-Chretien scoglie le aporie del Tristano servendosi, come elemento da fabula, del filtro, che viene
sdoppiato: il primo filtro salva Fenice dall’unione con Alis perché lo allucina (rapporto fra la magia
e la sessualità), il secondo dandole la sembianza della morte permette a Fenice di fuggire e di
ricongiungersi a Cliges in un giardino fuori dal mondo (rapporto della magia con la morte)
-la finta morte di Fenice è simbolica, le permette di morire e rinascere alla vera vita dell’amore,
come la fenice di cui porta il nome
Il Lancelot ou le Chevalier à la charrette e Yvain, le Chevalier au Lion:
-furono scritti contemporaneamente: fino a un certo punto dell’Yvain vi compare Galvano, poi
l’eroe esce dal romanzo e Chretien spiega che il cavaliere è impegnato nella quete di Ginevra
-non sono più in primo piano (lo si vede già dal titolo), ma le opere simboliche che gli eroi
compiono
-la narrazione si fa più misteriosa, carica di suspence e ambiguità
Lancelot ou le Chevalier à la charrette
-la regina Ginevra è stata rapita da un malvagio cavaliere che sfiderà a duello chiunque tenti di
riconquistarla
-il motivo del rapimento si rifà a un mito celtico: una donna d’alto rango viene rapita o con
l’inganno (il dono che chi ha promesso non può più rifiutare) o con la forza e portata in un regno
sovrannaturale, l’innamorato per riconquistarla dovrà superare una serie di prove
-alla quete della regina si dedicano: il siniscalco Keu, Galvano e Lancillotto
-Lancillotto è il cavaliere per eccellenza del servitium amoris, è totalmente sottoposto alla sua
domina, e anche alle fanciulle che di volta in volta incontra sul suo cammino e che inventano per lui
prove da superare (spesso queste prove assumono un aspetto comico e grottesco)
-Lancillotto è pari di Tristano, perché i due cavalieri si trovano nella stessa situazione; nel Tristran
en prose i due si affrontano in duello ma non potendo vincersi alla fine si abbracciano e si
scambiano le armi
-per seguire le tracce della regina Lancillotto è costretto a salire su una carretta destinata ai
prigionieri: da questo episodio viene il titolo; la lotta interiore di Lancillotto viene rappresentata in
termini di psycomachia: Lancillotto disprezza le leggi della società per quelle dell’amore
-la vergogna di cui si copre Lancillotto è come la discesa agli inferi di Orfeo e Cristo, è quasi una
morte che permette a Lancillotto l’entrata in un mondo altro e una successiva rinascita, al
raggiungimento della regina