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LA LIRICA DEI TROUVERES
-troveure calca il provenzale trobaire: la lirica d’amore francese discende direttamente da quella
provenzale
-i rapporti culturali fra Sud e Nord della Francia ricevono grande impulso da Eleonora d’Aquitania
sposa di Luigi VII, e poi dalle due figlie Aelis de Blois e Marie de Chanpagne
-anche la corte fiamminga di Filippo d’Alsazia, conte di Fiandra un centro di diffusione della cultura
trovadorica, ivi presso visse Chretien per lungo periodo
-in Provenza la lirica dei trobatori annulla tutti gli altri tipi di poesia, al contrario nella regione
oitanica la lirica trobadorica convive con una produzione poetica di carattere popolareggiante
-querelle sul trobar leu e il trobar clus
-tema ricorrente della lirica cortese è l’opposizione fals cahainters/amaires e l’ispirazione sincera,
elemento difficilmente giudicabile per noi moderni che vediamo in tutta la produzione una fortissima
componente formale
la fin’amor: -invenzione laica e mondana, sociale e amorale
-il codice erotico è modellato sulle istituzioni feudali
-la dama è sposata e dunque socialmente vietata, da qui l’importanza del celer e del
senhal, l’opposizione dei lausengiers, l’amour de lonh
-Kohler associa l’invenzione della fin’amor alle istanze della piccola nobiltà: attraverso
la fin’amor la subordinazione del cavaliere (piccola nobiltà) alla dama (aristocrazia)
viene interpretata come un precisa scelta volta a dimostrare il proprio valore e a
legittimare la propria speranza di ascesa sociale
-dietro un amore che predilige l’ostacolo e il differimento del piacere si cela un’etica
che vuole rovesciare l’istinto di violenza di una società guerriera
La lirica cortese della Francia del Nord
-molto frequenti sono le astrazioni e le personificazioni di concetti astratti (ex. il Dio Amore)
-rispetto alla lirica dei trovatori quella dei trovieri riduce la varietà stilistica
Chretien: -gli si attribuiscono solo due canzoni con le quali interviene nel dibattito fra Raimbaut
d’Aurenga e Bernart de Ventadorn
D’Amor que m’a tolu a moi
Amors tençon et bataille: costruita sulla metafora di amore come battaglia
Conon de Béthune: -partecipò alla terza e alla quarta crociata
-canzoniere breve, di dieci canzoni
-la maggior parte dei suoi componimenti sono canzoni d'amor cortese, due di
esse sono chansons de croisade in cui si uniscono i temi dell’esortazione alla
guerra santa e di amore
-le canzoni descrivono un arco narrativo: Conon loda la dama amata, Conon
dismette il suo amore perché la dama lo ha tradito, Conon si innamora di
un’altra dama
-l’ultima canzone mette in scena il debat fra la dama che sceglie di concedersi
quando ormai è già sfiorita e l’amante che ormai la rifiuta: sembra di
intravedere una vendetta contro la dama fedigrafa
Gace Brulé: -il suo tratto peculiare è il connubio fra desiderio amoroso e sentimento della morte:
ricevuto un primo bacio la dama si rifiuta di nuovo (amant desamatz), il poeta muore
nella speranza (vd. consonanze con Proust) di riottenerne il favore
-dal punto di vista narrativo vi è immobilità: assenza di evoluzione, esclusione quasi
totale della realtà esterna, astrattezza del lessico
-canzoniere della variatio: l’arte di Gace è straordinaria nel declinare in tutte le
composizioni possibili il ristrettissimo numero di topoi della fin’amor
Blondel de Nesle: -amico di Gace Brulé
-nobile castellano di Bruges
-si rifà a tutta la topica della fin’amor, è più euforico rispetto a Gace Brulé
Gautier de Dargies: -il suo canzoniere si distingue per l’insistenza sui temi della liberalità, del
valore, dell’onore, temi tipici nella tradizione trobadorica, quasi svaniti in
quella dei trovieri che sono insensibili alla componente sociale della fin’amor
il Castellano di Coucy: -prevalgono accenti di dolcezza e nostalgia, il sentimento
predominante è la malinconia
-a causa della sua tragica scomparsa già nel XIII sec. il castellano era
diventato mito dell’amante perfetto; nella seconda metà del secolo
diventa protagonista della leggenda narrata nel Roman du castelain de
Coucy et de la dame de Fayel: il castellano morente chiede che il suo
cuore sia consegnata alla dama amata, il cuore viene intercettato dal
marito della donna che per vendetta glielo imbandisce sulla mensa, la
dama scoperta l’atrocità si lascia morire di dolore
Thibaut de Champagne: -è il maggior rappresentate della seconda generazione dei trovieri
-nipote di Marie di Champagne
-il suo canzoniere è fra i più ricchi e vari
-Thibaut è il primo a stabilire un ordine cronologico e quindi no
sviluppo narrativo delle strofe, che nella tradizione precedente potevano
assumere posizioni variabili
Colin Muset: -contemporaneo di Thibaut
-menestrello,compone lirica cortese per mestiere
-tono scherzoso e ironicamente autobiografico
-mescola realismo borghese e topica cortese
Adam de la Halle: -ultimo dei grandi trovieri
-declina in senso euforico il tema della speranza: il continuo differimento del
piacere non fa che aumentare la capacità del poeta di umiliarsi e pazientare
-Adam interpreta la fin’amor in un’ottica fondamentalmente ottimista
-spesso prevale la componente ludica, come testimonia la cospicua produzione
di jeux-partis
jeux-partis: -genere dialogico, tratta i temi dell’amore cortese
-il poeta propone in forma interrogativa al suo interlocutore un dilemma: l’interlocutore
sceglie di sostenere una soluzione, il poeta un’altra, alla fine della canzone per avere un
giudizio il poeta si affida ad una auctoritas esterna
-il genere riprende lo spirito dialettico della scolastica
Lirica d’ispirazione popolare
-Jeanroy e Gaston Paris ipotizzano una tradizione lirica precortese, appartenente al sostrato folklorico
comune a tutta l’area indoeuropea, centrata sul monologo-lamento femminile di una giovane
innamorata non sposata; ipotesi confermata dalle Kharagat mozarabiche, composizioni sul modello
del lamento della fanciulla in dialetto mozarabico
-questa tradizione sarebbe stata solo in seguito sottoposta ad una “placcatura cortese”
chanson de famme: -genere che raggruppa tutti quei componimenti composti dal monologo lirico,
d’amore o di dolore, pronunciato da una donna
-a seconda del motivo che emerge si distinguono in:
canzoni d’amico: quando l’amante è lontano
canzoni di crociata
canzoni di malmaritata
alba: separazione degli amanti all’alba
-molto più presente nella letteratura occitanica, che non oitanica
chanson de toile (di tela) o chanson d'histoir:
-genere peculiarmente oitanico
-la donna, mentre canta la propria storia d’amore, tesse
pastorella: -è fra i generi della lirica popolare quello più strettamente legato al mondo
cortese (lo si evince anche dalla tradizione d’autore e non anonima):
rappresenta il rovesciamento ironico e triviale della fin’amor
-il poeta cavaliere tenta di sedurre una donna di ceto inferiore
-se il poeta non è protagonista ma testimone dell’episodio si parla di “pastorella
oggettiva”, ossia di bergerie, che ebbe fortuna per lo più in ambito oitanico
-per Michel Zinck la figura della pastora si rifà all’archetipo della donna
silvatica, puro oggetto erotico che si contrappone alla irraggiungibile e
frustrante donna cortese
generi musicali: -testi destinati ad un accompagnamento musicale e alla danza
-rondet di carola: -diversa dalla tresca in cui la catena resta aperta
-caratterizzata dalla ripresa del refrain anche all’interno
della strofa
-estampie: -l’etimo rinvia a battere i piedi
-canzone a ballo dal movimento particolarmente mosso
-reverdies: -genere imperniato sui temi della primavera e della rinascita della
natura
-motet: -canto polifonico di ambito religioso
La lirica personale
-il discorso lirico cortese, estremamente formalizzato, non lascia spazio alla rappresentazione
realistica e quotidiana della vicenda amorosa
-i primi autori a scrivere lirica autobiografica sono i primi drammaturghi in volgare, tutti cittadini:
Jean Bodel, Adam de la Halle, Rutebeuf
Jean Bodel: Congés: -il riferimento morale e stilistico sono i Versi della morte di Hélinard
de Foimond
-è il reale congedo del poeta, che colpito dalla lebbra abbandona il
consorzio umano e si rinchiude nel lazzaretto
Baude Fastoul: -dopo settant’anni riprende il modello dei Congés di Jean Bodel
-la lebbra costringe lo autore a ritirarsi in Lazzaretto descritto come “le fief ki
vient de par Jehan Bodel” (“il feudo passato di Jean Bodel”)
Adam de la Halle: -scrive il suo congés dopo aver preso la decisione di ritirarsi dal mondo per
dedicarsi alla clergie
-si rammarica di aver trascorso troppo tempo distratto dai divertimenti mondani
Rutebeuf: -possiede una educazione clericale
-si trasferisce a Parigi dalla Champagne
-nella disputa fra ordini mendicanti (Rutebeuf è violentemente polemico contro
Domenicani e Francescani, accusati di ipocrisia) e secolari per il controllo della Facoltà
di Teologia si schiera a favore dei secolari e in particolar modo del loro capo Guillaume
de Saint-Amour; la disputa si risolve con la sconfitta dei secolari e con l’esilio di
Guillaume
-è in questo frangente che Rutebeuf sperimenta una lirica autobiografica: si descrive
come un giocatore incallito, bohemien
-l’adozione della strofa dei Versi della morte di Froinmond sottolinea la volontà di
conversio del poeta che nello stesso periodo compone il Miracle de Theophile e la Voie
de Paradis
IL RACCONTO
La tradizione delle forme narrative brevi
-sono presenti nella letteratura oitanica tre tradizioni:
tradizione religiosa: -è la prima a nascere
-composta dai chierici illitterati incapaci di accedere ai testi in latino
tradizione comico-realistica: -è di argomento profano
-stile basso, ispirazione anti-idealistica, antinobiliare e anticavalleresca
-comprende: novelle realistiche, fabliaux, ciclo epico burlesco che ha
per protagonisti animali, Roman de Renart, testi giullareschi vari
tradizione aristocratica: -tende al serio e al patetico, stile elevato, tende all’idealizzazione
-comprende: racconti di materia antica, lais, novelle di argomento
cortese o avventuroso, narrazioni tratte dal folklore celtico
-tutti i racconti medievali antico-francesi rivelano una profonda unitarietà che si deve attribuire alla
humus comune da cui sorgono
-si possono individuare tre isoglosse estetiche: -predominio della narrazione: sono testi che non
vogliono insegnare ma piacere
-stes