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NEGATIVO POSITIVO
Margine di differenziazione (Premium Price - oneri di differenziazione)
L’analisi dei quadranti della matrice pone in evidenza quando segue:
l’azienda ha sviluppato, sulla base di elementi di unicità, un prodotto capace di
o Quadrante I:
generare valore per il cliente operando, nel contempo, in modo efficiente sul fronte dei costi;
l’azienda ha sviluppato, sulla base di elementi di unicità, un prodotto capace
o Quadrante II:
di generare valore per il cliente ma non ha operato in modo efficiente sul fronte dei costi.
L’azienda, dunque, non riesce a trarre beneficio sul piano reddituale dalla differenzazione in
ragione degli eccessivi costi sostenuti;
l’azienda risulta efficiente sui costi ma carente in sede di differenzazione non
o Quadrante III:
risultando percepita l’unicità del suo prodotto;
l’azienda non ottiene risultati né sul fronte dell’unicità del prodotto né su
o Quadrante IV:
quello dei costi.
Il vantaggio di differenzazione si struttura sulle determinanti di unicità; questi fanno riferimento:
l’unicità è funzione della capacità dell’azienda di operare su vasta scala
o ai fattori di scala:
ove ciò consenta di realizzare attività non possibili a livelli di scala inferiori;
all’apprendimento e sue ricadute: l’unicità è funzione dell’apprendimento esclusivo che
o determina accumulo di competenze nella realizzazione delle attività aziendali;
o alle scelte di politica aziendale, circa le attività da svolgere e relative modalità. In tal senso
si pensi:
alle scelte di politica relative alle caratteristiche dei prodotti,
al livello di assistenza,
all’intensità ed al contenuto di una data attività,
alla tecnologia e agli input impiegati,
alle informazioni utilizzate per il controllo di un’attività; 34
in cui l’azienda ha iniziato a realizzare una data attività (ciò che rileva è
o al fattore tempo,
operare nel “giusto tempo” in vista dell’unicità):
essere i primi, agendo da first mover, a realizzare una certa attività genera
differenzazione in quanto determina unicità.
agire in un momento successivo e, dunque, muoversi da second mover, può
consentire all’azienda di sfruttare le innovazioni tecnologiche in vista della
differenzazione.
l’unicità è funzione della condivisione di risorse e di trasferimento delle
o alle interrelazioni:
competenze sviluppate in ragione della presenza in molteplici business;
all’integrazione: l’unicità è funzione di un efficiente ed efficace grado di integrazione
o verticale che le consente di controllare e coordinare al meglio le attività aziendali;
l’unicità deriva da collegamenti tra le attività aziendali o con i fornitori
o ai collegamenti: (a
monte) i canali distributivi (a valle).
in specifiche aree geografiche dell’attività o di parte di essa.
o alla collocazione geografica,
Operare in una determinata area geografica può consentire di avere accesso a migliori
condizioni, a risorse e competenze che consentono di determinare unicità;
che generano condizioni vantaggiose per l’azienda.
o ai fattori istituzionali,
Definite le determinanti di unicità, diversi sono i percorsi che l’azienda può seguire in vista di una
efficace differenzazione. In tal senso è possibile:
ciò consente di ottenere una funzione d’uso rispondente alle
o enfatizzare le fonti di unicità:
attese del cliente e l’invio di robusti segnali di differenzazione verso questi;
o trasformare i costi della differenziazione in un vantaggio principalmente mediante:
lo sfruttamento di tutte le fonti di differenziazione non costose sostenendo un basso
costo addizionale;
la minimizzazione del costo della differenzazione mediante controllo delle
determinanti di costo;
forme di differenzazione per le quali l’azienda presenta
la valorizzazione di quelle
un vantaggio di costo sostenibile;
la riduzione/eliminazione di tutti quei costi che non sono connessi al valore per il
cliente;
cambiare le regole per creare l’unicità,
o principalmente mediante:
la individuazione di bisogni, funzioni d’uso e criteri di acquisto non noti
consentendo all’azienda di assicurarsi una nuova base per la differenziazione ed
acquisire benefici duraturi di immagine e reputazione;
la risposta tempestiva al variare delle condizioni in cui sovente operano le scelte i
clienti e degli attori a monte ed a valle dove il cambiamento può creare nuove basi
per la differenzazione;
o ridefinire le attività aziendali per perseguire in modo nuovo la differenzazione,
principalmente mediante la progettazione di una nuova configurazione delle attività
aziendali secondo criteri innovativi maggiormente efficienti ed efficaci.
Le strategie di differenziazione consentono i migliori risultati in presenza di alcune principali
condizioni di business:
o bisogni e preferenze dei consumatori eterogenei: la presenza di consumatori con bisogni e
preferenze differenti richiede prodotti non standardizzati con conseguenti opportunità di
differenziazione;
o possibilità ampie di differenziazione del prodotto: in ragione di caratteristiche e funzioni
d’uso ritenute generatrici di valore dai clienti con conseguenti opportunità di
differenzazione; 35
o presenza di pochi concorrenti con simile approccio alla differenzazione: le scelte di
differenzazione più efficaci si strutturano su caratteristiche ritenute non rilevanti da parte dei
concorrenti;
o rapidi cambiamenti tecnologici: che impongono una concorrenza strutturata principalmente
sulla veloce evoluzione del prodotto nelle sue caratteristiche strutturali e nella relativa
funzione d’uso.
Con il tempo anche la migliore strategia di differenzazione può essere soggetta ad imitazione con la
conseguenza di rendere standard ciò che sino ad un tempo prima era considerata caratteristica
distintiva. È dunque necessario che la differenziazione si strutturi non già su una specificità tangibile
di prodotto quanto piuttosto su elementi intangibili quali le risorse e competenze dell’azienda.
In termini generali è possibile affermare che il vantaggio di differenzazione risulta maggiormente
sostenibile se:
le fonti di unicità(risorse/competenze uniche) dell’azienda sono molteplici
o e combinate tra
loro in modo sistematico in grado di generare barriere per i concorrenti difficilmente
superabili;
o le attività aziendali sono continuamente oggetto di innovazione, così che il vantaggio
competitivo risulti funzione della capacità dell’azienda di adeguarsi in modo efficace ai
mutamenti nelle preferenze e nei bisogni dei clienti;
o le attività capaci di generare valore per il cliente sono realizzate in ragione di determinati di
costo per le quali l’azienda presenta un vantaggio rispetto ai concorrenti generando costi di
sostituzione per il cliente ove decida di aderire all’offerta dei concorrenti.
I principali rischi insiti nella strategia di differenziazione sono ascrivibili:
o ai possibili cambiamenti nel tempo dei bisogni, delle preferenze e delle aspettative dei
clienti;
o alla possibile imitazione da parte dei concorrenti: la strategia di differenziazione è destinata
all’insuccesso se strutturata su un vantaggio che può essere facilmente imitato nel breve
periodo dai concorrenti;
all’unicità non produttrice di valore: l’unicità di per se è condizione necessaria ma non
o sufficiente per avere differenzazione. È necessario, infatti, che questa unicità sia capace di
corrispondere alle attese dei clienti;
all’eccessiva/scarsa differenziazione: se l’azienda non ha piena comprensione dei
o meccanismi mediante i quali le sue attività incidono sul valore del cliente:
da un lato è possibile che l’azienda ponga in essere differenzazioni non necessarie
ove non produttrici di valore per il cliente;
dall’altro è possibile che l’azienda si caratterizzi per l’assenza di un netto distacco
dalla concorrenza in ragione di elementi di differenzazione ritenuti marginali dai
clienti;
all’eccessivo differenziale di prezzo:
o è possibile che la crescita dei costi di differenzazione
spinga il premium price verso livelli che i clienti non sono disposti a sostenere pur
riconoscendo l’unicità del prodotto; l’azienda tende a trascurare i
o alla scarsa valutazione della necessità di segnalare il valore:
segnali di valore che deve inviare al mercato. Questi sono tanto più rilevanti quanto più i
clienti non hanno le capacità necessarie a distinguere gli elementi di effettiva
differenzazione; l’azienda che persegue una
o alla non conoscenza del costo effettivo della differenziazione:
strategia di differenzazione non isolando le relative determinanti di costo:
non riesce ad avere una chiara conoscenza della dinamica dei costi di
differenzazione; 36
non può ricercare quegli elementi distintivi che pur essendo a basso costo incidono
sulla percezione dei clienti incrementandone la soddisfazione;
all’ incapacità di riconoscere i segmenti di acquisto dei clienti: l’esistenza di questi
o segmenti implica che l’azienda deve basare la sua differenzazione su criteri di acquisto
ampiamente valorizzati.
la strategia di focalizzazione (nicchia), incentrata sulla ricerca di un vantaggio competitivo, di costo
o di differenzazione, in un segmento specifico di mercato (nicchia di mercato); essa richiede
l’individuazione di una nicchia, o più nicchie, di mercato di riferimento e l’adattamento delle proprie
scelte strategiche in vista di un vantaggio competitivo di costo o di differenzazione.
La nicchia di mercato può caratterizzarsi per la particolare:
o ubicazione geografica,
o specifici bisogni e preferenze dei clienti
o specifiche caratteristiche di prodotto.
Le risorse e competenze distintive dell’azienda devono essere rispondenti ai fattori critici espressi
dalla nicchia di mercato.
Gran parte dei settori industriali sono ripartiti all’interno in segmenti che si caratterizzano per:
o diversi bisogni e preferenze dei clienti;
o diverso sistema competitivo;
o diverse potenzialità reddituali.
La strategia di focalizzazione ha due varianti: dove l’azienda persegue un vantaggio di costo nella
o la focalizzazione orientata ai costi,
nicchia sfruttando le differenze di comportamento delle determinanti di costo rispetto