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RIASSUNTO
Prima edizione 1942 mondo in cui B. si sentiva straniero (i sogni di Kafka:il fondo delle cose).
Dianus: pseudonimo(sua abitudine): Il colpevole. Spiegazione alla diversità del pensiero
dell’autore: PAURA di ciò che è in gioco nella totalità del pensiero. Più che la verità cerca la
paura che raggiunge l’illimitato possibile del pensiero.
Pensiero umano:Dio e assenza di Dio, ma Dio non essendo altro che la confusione del SACRO
(religioso) e della RAGIONE(utilitarismo) trova posto solo in un mondo in cui questa
confusione diventa la base di un comportamento rassicurante. Paura di che cosa?Di niente. Ciò
che mi fa paura non è limitato dalla ragione quindi io devo tremare nella misura in cui la
possibilità del gioco non mi attrae. Ma nell’uomo, per definizione il gioco resta coperto. Il
gioco mette in causa il risultato materiale che il lavoro può dare ma lo stesso dato risultato
senza lavoro dal gioco.
Il gioco o la fortuna
Il coraggio, la forza sono forme della CHANCE. Il lavoro accresce le sue forme di CHANCE
nella misura in cui chi gioca lavora. Vantaggio al lavoro:gioco posto ridotto e inevitabile.
Angoscia possibilità di esprimere il gioco:no altre alternative. Il gioco conduce all’angoscia e
l’unica possibilità è il lavoro. Uomo, unico animale che muore facendo della propria morte
l’impossibile. La coscienza è la condizione della morte l’impossibile. La coscienza è la
condizione della morte compiuta. Io muoio nella misura in cui ho la coscienza di morire ma
questa coscienza la morte me la toglie. Uomo:vertice, non è che il vertice del disastro,sepolto
dalla morte essa gli sfugge nella misura in cui lo fa grande (riso che piange,lacrime ridenti). Il
linguaggio che possiedo può compiersi solo con la mia morte (essa è una scomparsa una
soppressione perfetta al punto che non è possibile parlarne).Il silenzio è avvicinabile solo da
lontano. Quando morissi la mia vita conterebbe intollerabili sofferenze che renderebbero la mia
morte + penosa a chi sopravvive,ma non cambierebbero la soppressione di cui sono oggetto.
Assenza di senso che si dà alle parole che mettono fine al linguaggio. Queste parole hanno senso
in quanto precedono il silenzio (che mette fine),avrebbero un senso pieno solo se dimenticate.
Io,noi, restiamo solo dove il limite del silenzio è accessibile. Il silenzio dell’estasi,come la morte
accessibile un istante. Lascerò il mio pensiero confondersi con il silenzio.
L’amicizia
La notte
5 settembre 1939:scrivo non è una coincidenza. Eccesso di lavoro. Il sentimento di CHANCE mi
chiede di essere all’altezza di una sorte difficile. Se non fosse una indiscutibile follia non si
tratterebbe di CHANCE. Libro delle visioni di Angela da Foligno(si esprime da schiava,pag 27 e
segg.,da cui balbettamento in Bataille … l’anima è quella che vede).
Nessuno prende la guerra così follemente solo io, altri non amano la vita come un’ebbrezza e non si
riconoscono in un brutto sogno. Non parlerò di guerra ma di esperienza mistica. Una guerra
non può far luce in una notte così totale. Esperienza mistica che differisce da quella erotica
(desiderio del corpo di una donna e sfuggo l’illusione di solidi rapporti tra me e il mondo)in
quanto riesce pienamente. L’eccesso erotico sfocia nella depressione e il desiderio insoddisfatto
completa la sofferenza. Non si può dire altrettanto del misticismo:orizzonte,promessa di luce.
Un dio non si occupa della natura delle cose come un politico: guerra/prostituzione sono la
natura delle cose, che non può essere né buona né cattiva, ma solamente divina. Gli dei ridono
delle ragioni che li animano tanto sono profonde ed inesprimibili nella lingua degli altri. Ciò
che Attendo:una risposta nell’oscurità in cui sono,nessuna risposta quindi il vuoto,non ho più
un dio da supplicare.
Inintelleggibile, l’ho guardato e ardevo di un amore che più grande non si può. Il mondo dei
vivi è posto di fronte all’intelleggibile e la prospettiva ordinata della teologia si offre al mondo
per sedurlo. Si percepisce il suo abbandono tra un’assenza di soluzione e una soluzione banale
dell’enigma che esso rappresenta:niente resta che non sia ferito. La soddisfazione non soddisfa
e la gloria dell’uomo dipende dalla coscienza che egli ha di non conoscere nulla al di sopra della
gloria e dell’insoddisfazione. Ogni tanto una passione decisiva a cui segue il
torpore,un’immobilità di sfinge assorta nel proprio enigma e sorda ad ogni proposta . Questa
alternanza mi paralizza ma ne amo la saggezza animale. Io stesso sono diventato una lotta.
Ciò che viene chiamato sostanza = stato di provvisorio equilibrio tra l’irraggiamento (la
perdita) e l’accumulazione della forza. La stabilità non supera mai questo equilibrio relativo, di
breve durata. La vita stessa si lega a questi stati di equilibrio. La sostanza vuole l’unità esclude la
durata (concentrazione/esplosione),quindi ciò che appartiene all’universo è qualcosa di molto
diverso dalla sostanza, qualità precaria la cui apparenza è legata agli esseri particolari.
Ridere,amare, perfino piangere di rabbia e della mia impotenza a conoscere sono mezzi di
conoscenza che non bisogna porre sul piano dell’intelletto e che si accordano con esso quando esso
stesso li assimila agli altri modi d’azione/reazione degli oggetti tra loro. Impressione di scrivere
all’interno della TOMBA(angoscia se pubblicato in vita).
Il desiderio appagato
Cosa desidera l’uomo in una donna?I tratti del desiderio appagato. Scrive felice dell’occasione che
gli ha permesso l’appagamento( cuore una brace, sentimento, silenzio che introduce l’estasi).Fuga.
Ricominciano l’insoddisfazione, la collera, l’orgoglio fino a sopprimere la tenerezza, l’amore.
Vuota virilità.
La mia descrizione è incerta,incomprensibile. Immagino un uomo in punto di morte che mediante
qualche SEGNO vuole lasciare per l’ultima volta una testimonianza. Esso indica che qualcosa ha
avuto luogo,ma cosa?Esperienza mistica Estasi cerebrale quando un uomo bacia una donna. Paura
del silenzio. Voler rinchiudere l’esserci (ce qui è là) in una categoria intellettuale significa
ridursi alla mancanza di fiera ilarità che ha come immediato effetto la fede in dio. Restare
virili richiede una fiera ignoranza. Difficile accedervi prima di aver penetrato il segreto del
desiderio della nudità. Bisogna trasgredire gli interdetti,il cui rispetto cieco è legato alla
trascendenza divina.
Il periodo tra le 2 guerre è il tempo in cui la menzogna era tanto necessaria alla vita,quanto
l’alcol. L’assenza di soluzione è inesprimibile.
L’angelo
Gli stati mistici,estatici che non comportano una rovina materiale o morale non si privano di sevizie
verso se stessi. Per rinunciare alle mie abitudini erotiche dovrei inventare un nuovo modo per
crocefiggermi:non meno inebriante dell’alcol.
Un uomo incontrando un destino che non può eludere dapprima indietreggia:uscendo dal
vizio e dall’estasi trova la via dell’austerità. Non posso sfuggirgli ma non posso sopportarlo. Mi
proponga una prima forma di ASCESI:una semplicità totale. Un angelo luminoso che è il
movimento dei mondi ma non posso amarlo come un essere analogo agli altri. Egli è la ferita o
l’incrinatura che dissimulata fa di un essere un cristallo che si infrange. Libera in me il
movimento che mi dà il desiderio di morire e il bisogno di non essere più. Iddio e Gesù:povertà.
Virtù cristiane:povertà e umiltà. La miseria del cristianesimo è la volontà di evitare nell’ascesi
uno stato in cui la fragilità,la non-sostanza,è dolorosa. Ha bisogno di sacrificare la sostanza che
assicura a stento. Il cristianesimo giunge alla gloria fuggendo da ciò che è umanamente
glorioso. Deve raffigurarsi la messa in salvo di ciò che è sostanziale:diventa così possibile il
sacrificio di Dio e la sua necessità entra subito in gioco. Così il cristianesimo è l’espressione
adeguata della condizione umana:l’uomo accede alla gloria del sacrificio solo quando si è
liberato del disagio in cui lo lasciava l’instabilità. Ma è al livello di coloro che cedono presto,
che non sopportano un’ebbrezza senza domani ( quella dell’erotismo,della festa).
Abbandoniamo il cristianesimo quando c’è l’esuberanza.(Angela da Foligno la descrive).
C’è l’universo e al centro della sua notte l’uomo ne scopre delle parti e se stesso: scoperta
incompiuta. La scienza umana dovrebbe fondarsi sul suo compimento (incompiuta così è la
volontà di scienza non la scienza).La grandezza di HEGEL consiste nell’aver fatto dipendere la
scienza dalla sua compiutezza ma sussiste solo un grafico della parte di costruzione anteriore
al suo tempo:LA FENOMENOLOGIA DELLO SPIRITO:solo un inizio è il fallimento
definitivo: l’unico compimento possibile della conoscenza ha luogo solo se dico che l’esistenza
umana ha un inizio che non sarà mai portato a termine . Verità questa ad una condizione:che io
muoia e con me l’incompiutezza propria dell’uomo; morte, desiderio insaziabile, incompiutezza
sono la ferita mai chiusa dell’essere,senza le quali egli sarebbe condannato all’inerzia. I dati
della scienza hanno un valore nella misura in cui rendono impossibile un’immagine definitiva
dell’universo. Distruzione delle certezze immutabili che costituisce la grandezza e la verità della
scienza. Immagine spoglia dell’esistenza:un essere che si ostina a conoscere e dinnanzi alla
possibilità di conoscere che gli sfugge resta infine nella sua dotta ignoranza come un risultato
inatteso. Laddove la conoscenza ha cercato di essere,ha trovato l’incompiuto. Identità di
soggetto e oggetto(oggetto conosciuto,soggetto conoscente)se la scienza incompiuta e
incompibile ammette che l’oggetto esso stesso incompiuto è incompibile.A partire da ciò si
dissolve il disagio derivato dalla necessità dell’uomo (incompiuto) e trovare dio (compiuto):
l’ignoranza dell’avvenire che Nietzche amava è lo stato estremo della conoscenza, l’incidente
che l’uomo rappresenta è l’immagine adeguata(e inadeguata) dell’incompiutezza dei mondi.
Verità fondata sull’incompiutezza (al contrario di Hegel, ma non è che l’apparenza di un
fondamento).Ecco ciò che ha luogo,non è una posizione ma un movimento che tiene ogni
operazione