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Solidarietà e sicurezza al gruppo
Adattamento alla società individualistica
3. esperienze degli immigrati
L'immigrante arriva dalla sua comunità contadina, un'organizzazione primaria, in America, una società al secondo stadio di organizzazione basata sull'impresa commerciale e incarnata dallo stato.
In realtà, l'individuo o la famiglia arriva quasi sempre presso amici e trova ad attenderlo un qualche tipo di gruppo primario.
Ma questa nuova comunità è solo un'aggregazione spontanea di conoscenti non un'organizzazione vera e propria e inoltre i suoi membri hanno subito dei cambiamenti in America.
Essi di solito si prendono cura del nuovo arrivato e lo informano sulle abitudini americane.
Cambiamenti negli atteggiamenti
I primi cambiamenti che si verificano nell'immigrato sono per lo più superficiali e riguardano il modo di vestire, le consuetudini...
Ma ben presto sopraggiungono cambiamenti più profondi.
cambiamenti possono essere molto parziali e lenti perché l'immigrato continua a vivere in mezzo alla propria gente e ha pochissimi contatti con gli americani.
Perdita di status
La situazione più seria nasce dalla perdita di posizione sociale e dalla conseguente riduzione del senso della propria personalità che si verificano quando l'immigrato entra in contatto con le condizioni di vita americane.
Egli in realtà porta con sé una coscienza di sé che è quella della propria posizione nel gruppo - una coscienza del gruppo che è quella della posizione del proprio gruppo rispetto agli altri - una coscienza nazionale quella della posizione del proprio gruppo nazionale rispetto agli altri. La sua percezione della personalità dipende da questo insieme di concetti.
Quando l'immigrato arriva in America non solo deve lasciarsi alle spalle quella comunità che costituiva il fondamento della sua personalità e dignità:
utilizzando nuovi modelli e adattandosi alle nuove circostanze. Tuttavia, la demoralizzazione degli immigrati può verificarsi quando non riescono a trovare un posto nella società di accoglienza e si sentono emarginati o discriminati. 5. Difficoltà di integrazione L'integrazione degli immigrati in una nuova società può essere un processo complesso e difficile. Gli immigrati devono imparare una nuova lingua, adattarsi a nuove norme culturali e sociali e trovare un lavoro che soddisfi le loro esigenze economiche. Inoltre, possono incontrare ostacoli come il razzismo e la xenofobia, che rendono ancora più difficile il loro processo di integrazione. 6. Problemi di identità Gli immigrati spesso si trovano a dover affrontare problemi di identità. Devono bilanciare la loro identità culturale di origine con l'assimilazione nella nuova società. Questo può portare a conflitti interni e a una sensazione di perdita di radici. Gli immigrati possono sentirsi divisi tra due mondi e possono lottare per trovare un senso di appartenenza. In conclusione, l'esperienza degli immigrati in un nuovo paese può essere estremamente complessa e piena di sfide. È importante che la società di accoglienza sia consapevole di queste sfide e lavori per creare un ambiente inclusivo e accogliente per gli immigrati, in modo che possano integrarsi pienamente e contribuire al progresso e alla diversità della società.ad adottare nuove abitudini e nuovi principi per fare fronte alla nuova sistemazione, o a ripudiare le vecchie abitudini e le limitazioni che ne derivano senza una riorganizzazione della propria esistenza e questa è la demoralizzazione. La demoralizzazione l'impoverimento la delinquenza giovanile il crimine sono più diffusi tra gli immigrati in America che nelle rispettive comunità europee. Il comportamento turbolento dell'immigrato è spesso legato a dei malintesi su ciò che egli vede e ascolta qui da noi. Nel tentativo di imitare il nuovo ambiente egli ne seleziona naturalmente gli aspetti più piacevoli, quelli che fanno emergere i suoi desideri repressi. Ma spesso l'immigrato fraintende davvero le nostre istituzioni e considera identiche situazioni che sono simili solo di nome o superficialmente. In America si sente parlare di divorzio tanto spesso che gli immigrati hanno maturato il convincimento che da noi non esiste il matrimonio masolorelazioni temporanee. La persona che è stata tenuta sempre sotto il completo controllo dal gruppo e il cui comportamento in un numero limitato di situazioni possibili è stato sempre predeterminato dalla comunità a cui appartiene, tende, se allontanato dalle situazioni che conosce e dal retroterra, a comportarsi in modo imprevedibile e sregolato, ad agire sulla base di ogni impulso incostante che penetri nella sua mente. La conseguenza di tutto questo è un comportamento incomprensibile perché non segue alcun modello conosciuto. A causa delle abitudini della vita comunitaria e della tendenza a considerare ogni compatriota come un amico, è facile per gli immigrati sfruttarsi reciprocamente in vari modi e trasformare questo sfruttamento in un affare. 5. tipologia degli immigrati Ogni immigrato porta in America una propria combinazione dei desideri che regolano il comportamento umano. In uno predomina il desiderio di riconoscimento, in un altro di sicurezza,e così via…Questa organizzazione individuale dei desideri è ciò che chiamiamo carattere. Allo stesso modo ogni gruppo immigrato preso nel suo complesso porta con sé un carattere più o meno accentuato. E se sappiamo che il carattere è dovuto in parte a qualità innate, è tuttavia certo che esso sia negli individui che nei gruppi, si costruisce attraverso quel processo di definizione della situazione cioè attraverso la conversazione, le discussioni, le teorie, attraverso l’insieme di esperienze e influssi sociali che modificano, precisano e organizzano i desideri. Possiamo distinguere varie tipologie di immigrati, che rappresentano differenti patrimoni culturali. Non possiamo considerare ogni gruppo rigorosamente in blocco dal punto di vista dell’eredità culturale. Studiamo la tipologia di atteggiamenti portati in America dall’immigrazione:- Il colono stabile
L’emigrazione rappresenta una crisi nella vitadegli emigrati. La decisione di abbandonare il proprio paese viene affrettata di solito da un avvenimento di assoluta gravità. Una buona ragione è ciò che i contadini immigrati chiamano "assicurarsi da vivere". L'atteggiamento complessivo dell'immigrato in America è spesso determinato dal tipo di esperienza fatta nel paese di origine e che lo ha spinto a venire qui. Il colono stabile o parte avendo già deciso di rompere per sempre col passato oppure può assumere questo atteggiamento dopo una serie di sofferenze provate qui. In genere quando l'organizzazione di vita, i modi di pensare, i valori tradizionali del paese natale sono simili ai nostri, la decisione di fare dell'America la propria patria è più naturale. Il colono temporaneo Possiamo distinguere due tipi di successo, a seconda del modello che l'individuo ha in mente. Il primo è associato ad una straordinaria gratificazione dei desideri, il secondo a una
lorolimitazione.Il colono stabile tipico è stato abituato a una forte limitazione dei desideri nel paese natale econsidera un successo una situazione di relativa difficoltà nel nostro paese.
Definiamo colono temporaneo colui nel quale queste memorie del paese natale sonosovradeterminate: colui il quale non dimentica mai e non vuole dimenticare, la cui fedeltà va alpaese d’origine in cui valori supremi sono quelli della patria.
La vecchia lealtà cede con difficoltà il posto alla nuova, e il soggetto tiene molto a farvi sapere chequello che ha dato all’america è piu di quello che ha ricevuto.
L’idealista politicoMembri delle nazionalità europee oppresse e subordinate portano in america forme dei freudianidesiderio frustrato e complesso di inferiorità.Essi sono ossessionati dall’idea della condizione di inferiorità del loro gruppo in patria e anelano adessere una nazionalità come tutte le altre.
Loro organizzazione qui cerca di fare dell'America un campo di reclutamento per la battaglia europea. Di conseguenza desiderano anzitutto preservare i propri membri dall'americanizzazione. Essi considerano l'America solo lo strumento dei propri desideri nazionalistici. Parlano di penetrazione della loro cultura in America.
Un altro gruppo di idealisti politici è quello dei propagandisti di un disegno rivoluzionario tendente alla redistribuzione dei beni. Essi continuano in questo paese la lotta contro la società organizzata che avevano intrapreso in patria.
Il tipo tutto va bene. Questo nomignolo è quello che gli ebrei dell'East Side di New York affibbiano a quelli tra loro che hanno avuto successo e hanno trovato una comoda nicchia fuori dalla comunità ebraica e all'interno del gruppo cosmopolita degli americani americanizzati. Viene usata per caratterizzare una persona opportunista che non è tipica della sola razza ebrea.
Cioè l'individuo che realizza l'ambizione del tutto naturale di garantirsi una qualche specie di riconoscimento, da parte della comunità americana indigena, ma che lo fa al prezzo degli ideali del proprio gruppo nazionale e familiare.
Il caffone
Gli italiani in America usano il termine caffone (zotico) per indicare un uomo della loro stessa nazionalità che ha meno contatti possibile con qualsiasi gruppo, che non si cura dell'opinione altrui, indossa gli stessi vestiti durante tutta la sua permanenza in America, evita le conversazioni e accumula più in fretta che può la quantità di denaro che ha in mente.
Puro opportunista, che non ha voglia di partecipare né alla vita americana né a quella del proprio gruppo nazionale.
L'intellettuale
L'immigrato istruito si adatta alla società americana con maggiori difficoltà dei lavoratori manuali. Deve di solito crearsi lo spazio che può tra i suoi compagni di immigrazione. Molto
spesso l'intellettuale che arriva qui era un fallito in patria o destinato ad esserlo ovunque, tuttavia attribuisce di solito il proprio fallimento all'incapacità dell'america di apprezzarlo.
6. Istituzioni degli immigrati
Nella comunità semplice si manifesta un processo di definizione della situazione attraverso la discussione. I gruppi di immigrati hanno dato vita spontaneamente in america ad organizzazioni che riproducono entro certi limiti la società del paese d'origine o la sostituiscono con strutture più aderenti ai bisogni di chi è immigrato qui. Queste organizzazioni sono il prodotto degli sforzi compiuti dagli immigrati per adattare alle condizioni di vita americane il proprio patrimonio culturale. L'immigrato entra in una comunità sociale fatta della sua stessa gente ed essa è la matrice che gli dà la prima impronta.
Istituzioni di primo soccorso: esistono alcune organizzazioni che si sono sviluppate come
imprese commerciali specialmente adopera degli esponenti dei var