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L'URSS e i suoi accordi strategici

L'URSS ha utilizzato i gasdotti per esportare le proprie risorse energetiche in Europa. Inoltre, ha stipulato accordi di fornitura di materiale militare con altri paesi. Ad esempio, l'industria francese ha fornito elicotteri alla Romania, due paesi che si trovavano su fronti opposti durante la Guerra fredda. Questi accordi sono stati fatti per motivi strategici.

Anche gli Stati Uniti hanno avviato un dialogo con Mosca dopo la Crisi di Suez e la Crisi missilistica di Cuba. Tuttavia, l'amministrazione americana non è riuscita a controllare completamente questa situazione, poiché la credibilità politica del presidente Johnson stava deteriorandosi. Nel gennaio 1968, l'offensiva del Tet, partita dal Vietnam del Nord e dalla guerriglia dei Vietcong nel Vietnam del Sud, ha rappresentato un colpo di grazia per la credibilità dell'amministrazione americana.

Scopi dimostrativi di essere in grado di lanciare un'operazione su tutto il territorio del paese, non solo in alcune aree precise e contenute. L'offensiva del Tet è molto efficace perché riesce ad ottenere una serie di risultati sul campo militari più importanti di quelli prefissati. A quattro anni dall'inizio dell'escalation, mette in evidenza come gli Stati Uniti in Vietnam non controllino il territorio, nonostante bruci miliardi di dollari all'anno.

Johnson aveva avviato già a livello interno una politica estremamente costosa che aveva provocato un enorme aggravio fiscale: una serie di provvedimenti a favore del welfare, educazione, de-segregazione, che erano stati fonte di tensione affermative action, all'interno del paese. È il presidente che introduce la chelaw enforcement permette l'impiego delle agenzie di e di forze armate per realizzare obiettivi pubblici, ad esempio nel campo della de-segregazione.

Quando vengono de-segregati i campus del sud, viene mandato l'esercito per far entrare gli studenti di colore in alcuni campus tradizionalmente bianchi. Ci sono dei governatori che apertamente dicono che loro non applicheranno la legge contro la segregazione e per questo serve l'esercito per imporre la legge federale - uno scenario che cent'anni prima aveva fatto scoppiare la guerra di secessione. Nonostante il declino di popolarità e le tensioni interne, Johnson prosegue e aumenta l'impegno americano in Vietnam sovraccaricando il sistema politico ed economico statunitense e a fronte di ciò l'offensiva del Tet dimostra che l'investimento è fallimentare. Nel 1968 Johnson annuncia che non si candiderà, dopo un solo mandato, perché immagina già la sua sconfitta e permette al partito di candidare un candidato con maggiori probabilità di successo. Questo misura quanto dopo il Tet Johnson fosse impopolare.

giustifica la debolezza della politica americana nei confronti dell'Europa. Nonostante il passo indietro di Johnson, il partito democratico perde le elezioni e Greatnonostante gli indubbi successi di Johnson in campo di politica interna. La Society Nixon, ha settato una linea che anche il successore di Johnson, avrebbe dovuto seguire in campo interno. In qualche modo Johnson riesce a vincolare il comportamento il comportamento dei suoi successori fino agli anni Ottanta. Nonostante questi successi e il ritiro di Johnson, le elezioni del '68 vengono vinte Nixon, dal repubblicano ex vicepresidente di Eisenhower e sconfitto da Kennedy nel voto del 1960. È un'elezione già segnata dall'insoddisfazione, scarsa partecipazione popolare, nel partito democratico nessuno se la sente di candidarsi, anche perché il fallimento in Vietnam - iniziato da Kennedy - pesa sulle spalle dei democratici. Nixon è una vecchia volpe della politica e molto

criticato negli anni successivi per gli scandali del Watergate ma sicuramente un uomo sensibile agli umori dell'opinione pubblica. Viene eletto in nome di uno slogan molto elementare: uscire dal Vietnam. Con Nixon cominciano le complesse operazioni statunitensi per sganciarsi dalla guerra; non ci si può ritirare, si deve trovare una formula più efficace, una pace che permetta di ritirarsi ma che non vada contro gli interessi statunitensi. Nixon fa campagna parlando di necessità di uscire dal Vietnam ma anche di ottenere una pace con onore, che tuteli l'interesse dell'alleato sud-vietnamita e allo stesso tempo gli interessi statunitensi nel sud-est asiatico. La guerra del Vietnam è una guerra inserita nel contesto della Guerra Fredda: non si tratta semplicemente di trovare un accordo con il Vietnam del nord ma anche con i suoi protettori, l'URSS e la Cina. È proprio nell'individuare un modo per trovare questo accordo.

Che viene a galla una delle figure più ingombranti della politica estera americana, consigliere per la sicurezza nazionale e poi segretario di Stato che si inventa la diplomazia trilaterale. Kissinger struttura un'azione internazionale statunitense basata sul principio della diplomazia trilaterale o triangolare. Essa rappresenta uno scostamento rispetto alle direttive di fondo che avevano ispirato la politica statunitense fino a quel momento. Dal 1945 in avanti Washington aveva considerato il mondo comunista come una realtà monolitica e diretta in maniera centralista dall'URSS, centro di diramazione del comunismo internazionale e gli altri paesi seguivano le direttive provenienti dall'URSS. Questa era un'enorme semplificazione: molti paesi avevano politiche proprie, più o meno correlate a quelle sovietiche. La fedeltà manifestata era spesso più esteriore che formale e i paesi portavano avanti azioni internazionali autonome.

Questo valeva in modo particolare per la Quando nel 1949 eranata la Repubblica popolare cinese, il grande timore di Washington era l’emergeredi un grande blocco rosso al centro dell’Eurasia. Negli anni dell’amministrazioneEisenhower, questa idea era stato tanto forte che si era mossa in maniera attivaper creare una serie di patti di assistenza militare sul modello dell’AlleanzaAtlantica in tutti i territori che circondavano la massa rossa: a est dell’India – paeseneutrale – il sud est asiatico era riunito nell’alleanza SEATO che circondava ilblocco sino sovietico fino al mare cinese meridionale. Chiaramente negli annisuccessivi questa strategia si dimostrò illusoria dal momento che l’espansione delcomunismo sovietico in Asia era proseguita attraverso l’azione del burattinocinese. In realtà, i rapporti tra URSS e Cina non erano così semplici: se è vero chenel 1950 si erano firmati due trattati di

amicizia e alleanza militare, in realtà questa amicizia non era stata mai profonda; a partire dall'arrivo al potere di Kruscev, i rapporti tra Pechino e Mosca si erano progressivamente deteriorati, dal momento che la Repubblica Popolare riafferma la sua fedeltà allo stalinismo, marcando una distanza ideologica con l'URSS. L'avvicinamento tra Stati Uniti e URSS negli anni della prima distensione si rafforza questo contrasto: la Cina si arrocca in una rigidità ideologica, non tanto perché la classe dirigente cinese fosse particolarmente stalinista; la difesa dello stalinismo è un modo per marcare la distanza dall'URSS, una politica nazionalista. Mao che voleva riaffermare la piena sovranità della Cina non era disposta ad accettare una sudditanza dall'URSS. La Cina si allontana progressivamente dall'URSS, sia per motivi ideologici che pratici, avviandosi all'ascesa del suo status di potenza. Ci sono dei

contenziosi territoriali che separano Cina e URSS, ereditati dal periodo zarista quando la Russia aveva occupato ampie porzioni in Manciuria. I motivi di screzio erano molteplici. Alla fine degli anni Sessanta, queste divergenze sono al punto di rottura e si arriva anche ad un piccolo scontro di frontiera. L'idea di un blocco comunista compatto era un'ipersemplificazione. Kissinger vede nell'esistenza di questa frattura l'occasione per rilanciare il ruolo internazionale degli Stati Uniti, proponendo a Nixon di usare il peso degli Stati Uniti per spostare l'equilibrio dei rapporti sino-sovietici nel senso più favorevole agli interessi di Washington. Kissinger suggerisce a Nixon di applicare una politica del peso determinante; poiché l'URSS era in difficoltà con i rapporti con la Cina, l'azione americana doveva essere di supportare l'URSS nelle politiche anticinesi. Allo stesso tempo, l'amministrazione americana.avrebbe dovuto fare la stessa cosa con Pechino. In pratica mettere all'asta l'alleanza statunitense per lucrare il maggiore guadagno possibile, che nella prospettiva americana avrebbe dovuto essere il sostegno per negoziare una pace stabile e favorevole nel quadro della guerra del Vietnam. Una visione delle cose molto pragmatica e cinica; dietro al ragionamento di Kissinger, c'è la rinuncia a tenere conto dell'ideologia. Prima di porre in essere questa politica, è necessario porre in essere una serie di passi preliminari. Innanzitutto, avviare delle relazioni diplomatiche con la Cina che in quel momento gli Stati Uniti ancora non avevano. Dal 1949, l'amministrazione americana aveva riconosciuto Taiwan come illegittimo governo cinese, dove era accreditato l'ambasciatore americano - non a Pechino. Si trattava quindi di aprire tutto un dialogo destinato a sfociare nel riconoscimento formale della Repubblica popolare cinese, esuccessivamenteFra il 1969 e il 1971, l'amministrazione americana lavora per affrontare la questione dei negoziati di pace per il Vietnam. Mantenendo nel Vietnam una missione militare, parallelamente all'avvio dei negoziati con la Cina, Nixon annuncia l'avvio di una strategia di vietnaminizzazione, ovvero il ritiro del maggior numero possibile di truppe americane dal Vietnam e il trasferimento delle operazioni di combattimento all'esercito sudvietnamita. Da parte degli Stati Uniti viene fornita una serie di assetti pregiati e strumenti bellici ad alta tecnologia. L'idea di Nixon è quella di delegare le operazioni di terra all'esercito sudvietnamita, che ha anche il maggior numero di perdite e quindi meno accettabili all'opinione pubblica, tenendo invece per le forze statunitensi le attività di bombardamento a lunga distanza. Tuttavia, la strategia di vietnaminizzazione funziona poco e male, poiché l'esercito sudvietnamita non riesce a tenere il campo.

La pressione nord-vietnamita e la guerra.

Dettagli
A.A. 2021-2022
97 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/06 Storia delle relazioni internazionali

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giorgiaaka1997 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia delle relazioni tra Europa e Stati Uniti e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Pastori Gianluca.