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Storia della scienza e delle tecniche

Storia materiale della scienza

Marco Beretta

  1. Scienza e Natura

L'identità della scienza è sempre dipesa da una filosofia della natura più o meno elaborata. Questo concetto è alla base della filosofia di Aristotele, secondo il quale esiste un insieme di fenomeni esterni che ci è dato conoscere e classificare secondo un insieme ordinato, omogeneo e razionale di nozioni.

Le categorie concettuali entro cui è possibile studiare i fenomeni naturali nella loro individualità e apprendere i particolari dell'universo sono il luogo naturale ed il movimento. La parcellizzazione dell'idea di natura esalta la ricerca e la classificazione del particolare, da qui la suddivisione della scienza in numerose discipline separate che differiscono negli oggetti che studiano e nei metodi conoscitivi d'indagine. Oggetti e metodi d'indagine consentono di sistemare i fatti secondo un ordine logico basato.

sulla percezione dei sensi. Si deve a lui la distinzione tra artificiale (prodotto dal lavoro umano) e naturale (sottostà alle leggi di casualità e necessità), fu il primo a cogliere l'unitarietà della natura dietro la variegata difformità delle sue manifestazioni. Tra il 14° e il 15° secolo la sua disciplina non sembrava più in grado di soddisfare le nuove esigenze create anche in seguito all'aumento delle nuove specie naturali (scoperte geografiche). Tra il 15° e il 16° secolo i naturalisti rifiutano lo schema libresco e proclamano la superiorità della conoscenza diretta della natura = NATURALISMO RINASCIMENTALE. Per gli aristotelici l'esperienza scientifica era mediata da un complesso apparato di categorie attraverso cui definire le cause del fenomeno e il suo strato materiale, mentre per i naturalisti rinascimentali il Microcosmo umano e il Macrocosmo naturale erano uno lo specchio dell'altro, rinsaldando il rapporto tra scienza e tecnologia, celebrando così il ritorno.

All'antropomorfizzazione (della natura e della scienza) La conoscenza diretta della natura doveva però rivelare i fenomeni del cosmo in modo verosimile; i metodi adottati avevano un elemento in comune: rivelare i segni nascosti delle cose che si sottraevano alla visione diretta che si poteva apprendere attraverso l'esperienza diretta. Il Mondo quindi come un tutto animato, riuniva ciò che Aristotele aveva parcelizzato e classificato in regni differenti. Bacone e Cartesio sono i maggiori riformatori dei criteri di razionalità e scientificità stabiliti dalla logica aristotelica. Secondo Bacone l'uomo non poteva essere spettatore passivo delle meraviglie della natura ma ne doveva diventare interprete e investigare con la sperimentazione sistematica. Coglie l'aspetto più innovativo: la centralità della prassi sperimentale. Solo l'esperimento può metterci in contatto con la natura. Quindi l'intelletto viene regolato dalla

scienza sperimentale. Secondo Cartesio si rende necessaria una riforma del metodo e delle regole che presiedono alla conoscenza scientifica. La conoscenza della natura attraverso modelli matematici e meccanici che ne spiegassero il funzionamento, sposta quindi il problema della definizione della natura a quella della conoscenza (in senso matematico) Immagine meccanicistica del cosmo

Fisica e matematica diventavano discipline guida del sapere scientifico, il modello di riferimento, la filosofia dominante (oppositori: DIDEROT)

2. Gli strumenti

Sono gli elementi centrali della pratica scientifica, hanno creato le condizioni materiali per l'osservazione del mondo secondo parametri quantitativi, anche se a partire dal Rinascimento, si evidenzia la complessità del rapporto tra pratica e teoria che ha investito l'attività degli scienziati:

XIV orologio meccanico apre la strada alla prima forma di quantificazione della realtà esterna

XVI messa a fuoco dell'idea di

strumento scientifico e la sua valorizzazione ai fini della ricerca

libro come primo e + importante strumento scientifico di standardizzazione delle osservazioni e nozioni scientifiche

impulso alla ricerca di mezzi materiali per agevolare l'osservazione empirica

sentimento nato dall'entusiasmo per la riscoperta della natura

primi strumenti nell'ambito dell'astronomia (lenti, microscopio, barometro, termometro)

telescopio fondamentale per la nuova scienza (l'astronomia), nato in una bottega artigianale che divenne protagonista di una scoperta scientifica

Galileo fu il primo scienziato ad investire il telescopio di una funzione teorica di ampia portata, uno strumento protagonista di una sensazionale scoperta scientifica.

La natura per essere osservata in tutta la sua essenza doveva essere mediata dagli strumenti che avevano assunto un ruolo di necessario e insostituibile nella prassi scientifica. Lo stesso vetro tagliato quando venne applicato all'

infinitamente piccolo provocò lo stesso rivolgimento scientifico (microscopio), l'atomismo di Democrito e Lucrezio trova finalmente una base sperimentale: cade un altro fondamento della filosofia della natura aristotelica. Fu il medico bolognese Malpighi che diede al microscopio un ruolo scientifico di portata teorica e sperimentale. Galileo aveva condotto l'osservazione dei fenomeni celesti alla fisica e matematica. Cartesio aveva dato il fondamento filosofico della meccanizzazione dell'universo. Malpighi sottrasse la medicina all'empiria per farne una scienza la cui precisione e struttura fossero analoghe all'astronomia e alla fisica. La tendenza a costruire apparecchi sempre più grandi o costosi, divenne chiara verso la fine del 1700, e costituì uno degli elementi principali che concorse alla crescente tecnologizzazione che ha accompagnato lo sviluppo della scienza fino ai nostri giorni. A partire dalla prima metà del 1800 lo strumento scientifico.venne assorbito dallatecnologia e qs processo ebbe il suo culmine con lo sviluppo della fisica nucleare neiprimi decenni del 1900 (acceleratori di particelle). Qs veri e propri sistemi disperimentazione cambiarono radicalmente il modo di fare ricerca x’ richiedevanofinanziamenti enormi e il coinvolgimento di un vasto xsonale , ma soprattutto x lapreponderanza che la dimensione materiale della ricerca aveva acquisito: inizia l’eradella BIG SCIENCE. 3. Scienza e comunicazione L’Invenzione della stampa facilitò l’incontro delle idee e; la diffusione delle reti viacavo e via radio e le tecnologie internet dimostrano come scienza e forme dicomunicazioni siano imprescindibili. 1600 stampa: per Galileo fu fondamentale il telescopio ma anche la stampa chepermesse la diffusione delle sue idee; nasce l’esigenza intellettuale di esprimere icontenuti del discorso scientifico in modo autonomo e di diffondere le proprieosservazioni secondo modalità che

Esaltino il principio di oggettività. In ambito scientifico nasce però il timore che la pubblicazione potesse defraudare l'autore della scoperta. Nasce però il problema dell'espressione sul piano stilistico in quanto iconografia, linguaggio e altri simboli rendevano complessa l'operazione di comunicare i risultati della ricerca, ed anche la lentezza con cui i libri venivano pubblicati rappresentava un problema. Si ovvia con la LETTERA il cui destinatario era una scienziato che aveva il compito di diffondere alla comunità scientifica i suoi contenuti; tutto ciò favoriva la ricerca e metteva in competizione tra loro gli scienziati. Nel 1665, la fondazione della stampa periodica dava molto spazio alle opere scientifiche, anche se gli articoli venivano a volte pubblicati con grande ritardo. In seguito nasce l'esigenza di periodici specializzati. A partire dal 1850 nasce un nuovo modo di comunicare: organizzazione di congressi e

l'infittirsi di contatti personali. Nel 1900 nuovo impulso dalle tecnologie internet, anche se la possibilità di accedere ad un numero sempre più vasto di conoscenze ha generato un ripiegamento di alcuni settori verso l'originaria segretezza, anche per tutelare la proprietà intellettuale e lo sfruttamento del brevetto - nel Rinascimento veniva tutelato dalle corporazioni, nel 2000 la protezione dei brevetti divenne strategica. 4. Scienza e arte Gli artisti furono i primi a guardare il mondo della natura in modo diverso; l'esigenza di guardare con i propri occhi aveva indotto i pittori a rappresentare la natura in modo completamente nuovo. La Prospettiva lineare costituisce il primo atto tangibile: per poter rappresentare la natura come era doveva essere mediata dalla matematica e dalla geometria, investiva le arti di una funzione teorica del tutto inedita, la percezione effettiva della realtà. Malgrado i disconoscimento, gli artisti impressero uncambiamento radicale nel modo di comunicare e fare scienza, in quanto gli scienziati, non avendo modelli classici di riferimento, dovettero necessariamente attenersi a quelli forniti dagli artisti contemporanei. Scienza e arte in natura I naturalisti, quali Paracelso, attribuirono all'iconografia un ruolo centrale della riforma del linguaggio scientifico, divenne uno strumento privilegiato per l'osservazione della natura in modo nuovo, aderente all'osservazione diretta (Herbarum vivae eicones - Otto Brunfels 1530 e De historia stirpium - Fuchs 1542). 1543 pubblicazione del "De rivolutionibus orbium coelestium" di Niccolò Copernico che presentava una differenza formale di fondo (sistema geocentrico: centralità del sole) anche se la rappresentazione era la stessa della tradizione iconografica medievale: diagrammi e figure geometriche. Il significato rivoluzionario dell'opera venne riconosciuto solo 4 secoli dopo. Ben diverso fu l'impatto della.

Pubblicazione del Sidereus Nuncius – Galileo 1610, a cui si accompagnavano delle immagini che mostravano la superficie della luna e le sue irregolarità ....... l'impatto fu enorme! L'immagine + efficace delle parole, attraverso l'uso dell'immagine si riuscì a dare il giusto rilievo ad una scoperta che dava una nuova idea di universo.

Scienza e arte in medicina 1543 il "De humani corporis fabrica" Andrea Vesalio viene considerata un'opera rivoluzionaria per lo splendido apparato iconografico, la rappresentazione del corpo è la conseguenza diretta della perizia anatomica dell'autore. 1556 nasce il primo trattato di metallurgia di Giorgio Agricola il "Dere Metallica", che divenne uno dei testi scientifici + diffusi grazie all'innovazione + evidente nel rappresentare le varie fasi della metallurgia: la xilografia. L'arte della rappresentazione prendeva il posto delle parole consentendo quindi di superare

anche
Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
14 pagine
3 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/05 Storia della scienza e delle tecniche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Menzo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della scienza e delle tecniche e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi dell' Insubria o del prof Vaccari Ezio.