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Ungheria, le potenze che sono a lei più prossima
L'Italia sa benissimo, però, di non essere l'Imperoaustro-ungarico, che è più forte, ha più esperienza, ha un'influenza sulla regione che l'Italia non ha (Austria come protettrice dei cattolici). Le altre potenze non sono ben disposte ad assegnare molti territori all'Albania. In sede di Conferenza di Londra, Russia, Francia e Inghilterra cercheranno di ostacolare l'Albania: la Russia favorendo la Serbia, Francia e Inghilterra favorendo la Grecia.
L'Italia, a differenza dell'Austria-Ungheria, accetterà di mediare fra la posizione dell'Austria-Ungheria e quella degli altri Stati. Il risultato di questa mediazione sono i nuovi confini dell'Albania, delineati dal primo trattato di pace del 1913. Questo trattato sancisce la perdita da parte dell'Impero ottomano dei territori europei, che vengono spartiti fra i paesi balcanici. Alla Serbia
Viene negato lo sbocco al mare. Il trattato di pace non chiude del tutto la questione. L'accordo che si raggiunge alla Conferenza di Londra è che saranno le commissioni tecniche a stabilire i confini territoriali e giuridici. La Serbia, inoltre, è rimasta molto insoddisfatta dei territori che le sono stati assegnati, e non avendo ottenuto lo sbocco al mare chiede i territori macedoni; salta così l'accordo fra Serbia e Bulgaria. Anche la Grecia vorrebbe qualcosa di più. Dall'assetto del trattato di pace della prima guerra balcanica nasce la seconda guerra balcanica, una guerra che combattono gli stati balcanici fra di loro per prendersi ognuno la propria parte di Macedonia.
Nel mezzo della seconda guerra balcanica, che vede Serbia e Grecia unite contro la Bulgaria, si aggiunge anche la Romania, che fino a quel momento era rimasta neutrale ma aveva qualche conto in sospeso.
La seconda guerra balcanica si conclude con la sconfitta della Bulgaria.
L'Impero ottomano ne approfitta della situazione per riprendere Adrianopoli. La seconda guerra balcanica si conclude con il trattato di Bucarest firmato nell'agosto del 1913, con il quale la Bulgaria perde tutti i territori conquistati con la prima guerra balcanica e Adrianopoli. I confini dell'Albania erano ancora in definizione, dovevano essere fissati dalla commissione tecnica. Gli stati balcanici non ci pensano neanche a ritirare le loro truppe dall'Albania indipendente, e provano a restare sul territorio per poterlo poi rivendicare. L'Albania indipendente nasce pertanto con grandi turbolenze nei suoi confini. Proprio in previsione della necessità di tenere in vita l'Albania indipendente, e la caparbietà con cui la Serbia si rifiuta di ritirare le sue truppe, fa sorgere nuove crisi fra Albania e Serbia che porterà all'orlo di una nuova guerra. Le grandi potenze che hanno creato l'Albania se ne fanno garanti e stabiliscono
che deve essere gestita da un governo provvisorio che deve rendere conto a una commissione internazionale, composta dai delegati delle potenze, che controlleranno il modo in cui l'Albania indipendente viene amministrata. Si mette a capo di questo regno un principe, oggetto di grande contesa da parte dell'Italia e dell'Austria-Ungheria. Viene scelto un principe tedesco di Germania: Wilhelm zu Wied, luterano. Diventa subito oggetto di contesa diplomatica fra i diplomatici italiani e quello austro-ungarici. Non ha il sostegno neanche di tutte le altre potenze che sono rimaste fuori, le quali hanno accettato che nascesse l'Albania indipendente, ma l'hanno fatto pro bono pacis. Quello che salva il principe di Wied è lo scoppio della Prima guerra mondiale, perché l'Albania indipendente provoca scontri interni fra le varie fazioni albanesi ed è pressata dagli stati confinanti. Il principe non riesce a gestire la situazione, e con lo scoppio della guerra, la questione dell'Albania viene temporaneamente messa da parte.Della Prima guerra mondiale va a combattere al fronte. Nel 1913 viene quindi creato uno Stato (affermando il principio di nazionalità ma poi non rispettandolo per via degli equilibri fra potenze). Viene messo a capo un re, scelto sempre dalle grandi potenze. Va a Durazzo (scelta come capitale). Non viene messo in conto, però, che poi c'è da fare i conti con le popolazioni locali. Guglielmo di Wied, pertanto, non esercita un vero e proprio controllo sulla gente del posto, che è molto distante da lui. Si governa con il consenso, non (solo) con il bastone. È esattamente ciò che è successo oggi con la Libia e l'Afganistan.
25/10 Francesco Ferdinando era considerato uno dei fautori del progetto trialista, che raggruppasse i popoli slavi sotto l'egida dell'Austro-Ungheria. I giovani bosniaci e gli irredentisti serbi, tuttavia, non hanno alcuna intenzione di sottostare a questo progetto.
Garvilo Princip organizza l'attentato.
L'Austro-Ungheria utilizza il pretesto dell'attentato per risolvere una volta per tutte i problemi dei Bosniaci e dei Serbi. Si propone di chiudere la questione serba e iugoslava con una spedizione militare punitiva. Del resto, l'Austro-Ungheria aveva già in mente di utilizzare la guerra preventiva. L'Austria-Ungheria pone in essere un ultimatum che chiede di sciogliere le organizzazioni che portano avanti la propaganda anti-asburgica. Inoltre, chiede di espellere dai ranghi dell'esercito e dall'amministrazione statale coloro che incitano all'odio nei confronti dell'Austro-Ungheria, individuati sulla base di un elenco da quest'ultima fornito. Chiedeva poi di accettare che funzionari della polizia asburgica partecipino all'arresto e all'indagine dei collaboratori di Garvilo Princip. Erano delle richieste che la Serbia non poteva accettare. L'Austro-Ungheria lascia alla Serbia due giorni di tempo, pretendendo che essaaccettasse tutte le condizioni. Nel caso in cui anche solo una di queste condizioni non fosse stata accettata, l'Austro-Ungheria avrebbe iniziato la guerra. Quest'ultima aveva come obiettivo quello di risolvere la questione calda nei Balcani e, al contempo, estendere là il suo dominio. Si voleva costruire un'Europa a prevalenza austro-tedesca, e per fare ciò era necessario risolvere una volta per tutte il problema degli slavi dei Balcani e fronteggiare la Russia, da sempre loro protettrice. La risoluzione del problema serbo passava sempre attraverso la trasformazione militare della carta d'Europa, e la Germania è d'accordo. Germania e Austro-Ungheria, inoltre, ritengono che la Russia sarebbe stata inerme, non potendo contare sul sostegno della Francia (calcolo errato, in quanto la Francia mostra da subito il suo appoggio all'alleata). Mentre nel 1913 la Russia era stata molto chiara con la Serbia circa la sua impossibilità.della pace e di non firmare una pace separata. Inizia così la Prima Guerra Mondiale, un conflitto che coinvolgerà molte nazioni e che causerà milioni di morti e feriti. Durante la guerra, si sviluppano nuove tecnologie militari come i gas tossici, i carri armati e gli aerei da combattimento. Le trincee diventano il simbolo della guerra di posizione, con soldati che combattono per mesi o addirittura anni senza fare progressi significativi. La guerra si protrae per quattro lunghi anni, con battaglie sanguinose e devastanti. Nel 1917, gli Stati Uniti entrano in guerra a fianco degli Alleati, contribuendo a ribaltare le sorti del conflitto. Nel novembre 1918, l'Impero tedesco crolla e viene firmato l'armistizio che pone fine alla guerra. La Prima Guerra Mondiale ha conseguenze profonde e durature. Le nazioni coinvolte subiscono enormi perdite umane e materiali, e molte frontiere vengono ridisegnate. Inoltre, il conflitto prepara il terreno per la Seconda Guerra Mondiale, che avrà luogo vent'anni dopo. È importante ricordare e onorare coloro che hanno combattuto e sacrificato le loro vite durante la Prima Guerra Mondiale, al fine di preservare la pace e la libertà per le generazioni future.della guerra santa viene diffusa tra i musulmani, con l'obiettivo di mobilitare le masse contro le potenze dell'Intesa. La Germania finanzia questa operazione di propaganda a favore dell'islam, che si rivolge alle masse musulmane presenti negli imperi musulmani di Francia e Gran Bretagna. Tutto viene finanziato dai tedeschi con grande organizzazione. L'idea è quella di ribellarsi agli infedeli e combattere per la difesa dell'islam. Durante la guerra, l'Italia si trova di fronte a sfide e opportunità. L'entrata in guerra rappresenta sia problematiche che possibilità per il paese. La Triplice Alleanza, di cui l'Italia faceva parte insieme a Germania e Austria-Ungheria, si scontra con le potenze dell'Intesa, formata da Inghilterra, Francia e Russia. Nel frattempo, l'Impero ottomano, prevedendo il proprio destino, si allea con Austria-Ungheria e Germania. Il primo passo compiuto dall'Impero ottomano è quello di bombardare i porti turchi. Nella primavera del 1915 viene firmato un accordo segreto noto come l'accordo di Costantinopoli, con cui Inghilterra, Francia e Russia si spartiscono l'Asia minore. La guerra santa dichiarata dal sultano ottomano coinvolge anche lo strumento religioso. Si avvia una propaganda a favore degli slavi e si diffonde l'idea di combattere contro le potenze dell'Intesa. Questa propaganda mira a mobilitare le masse musulmane presenti negli imperi musulmani di Francia e Gran Bretagna. L'operazione di propaganda è finanziata dalla Germania con grande organizzazione.dare una risposta alle richieste degli alleati. Così, nel 1915, l'Italia firma il Patto di Londra con Francia, Regno Unito e Russia, in cui si impegna a entrare in guerra contro l'Impero austro-ungarico. L'Italia sperava di ottenere dei vantaggi territoriali in caso di vittoria, come il Trentino e Trieste. L'entrata in guerra dell'Italia avviene nel maggio 1915, ma la situazione si rivela molto difficile. Le truppe italiane si trovano ad affrontare una guerra di trincea molto simile a quella che si combatteva in Francia, con pesanti perdite da entrambe le parti. La guerra si protrae per anni, con pochi progressi significativi da parte italiana. Nel 1917, l'Italia subisce una grave sconfitta nella battaglia di Caporetto, dove le truppe austro-ungariche riescono a sfondare le linee italiane e a avanzare in profondità nel territorio italiano. Questa sconfitta porta a una crisi politica in Italia e al cambio di governo. La situazione si stabilizza solo nel 1918, quando le truppe italiane, con l'aiuto degli alleati, riescono a respingere l'offensiva austro-ungarica e a riportare la situazione sotto controllo. La guerra si conclude con la vittoria degli alleati e l'Impero austro-ungarico viene smembrato. L'Italia, nonostante le difficoltà e le pesanti perdite, ottiene alcuni dei territori richiesti nel Patto di Londra, come il Trentino e Trieste. Tuttavia, la guerra ha lasciato profonde ferite nel paese, sia dal punto di vista umano che economico. La popolazione italiana è stanca e sfiduciata, e il conflitto avrà conseguenze importanti per il futuro politico e sociale del paese.ragionare sulle opportunità e le conseguenze della guerra; ci si inizia a chiedere che cosa sarebbe successo alla fine della guerra se l'Italia fosse rimasta neutrale. All'Italia non sarebbe rimasto niente, non avrebbe avuto nessuna assegnazione territoriale. Il programma degli ambasciatori a Vienna e in Germania è quello di combattere al fianco degli imperi centrali per strappare alla Francia i territori di Nizza e la Corsica, al fine anche di avere il dominio sul Mediterraneo. Altri, tuttavia, sostengono che occorra entrare in guerra con l'Intesa. L'Italia sceglie di provare a ottenere qualcosa all'interno della Triplice Alleanza. Si negozia quindi con l'Austria-Ungheria la questione dei compensi, appoggiandosi alla Germania (il cui appoggio è necessario perché l'Austria-Ungheria a negoziare non ci pensa). Si inizia a paventare l'ipotesi di cedere il Trentino alla fine della guerra. Tuttavia, per l'appoggio agli imperi centrali, l'Italia si aspetta di ottenere dei compensi territoriali.Imperi centrali, l'Italia chiede che il Trentino sia ceduto subito perché non si sa quale sarà l'esito della terra. Su questa condizione, tuttavia, l'Austria-Ungheria non cede. I nego