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SPINOZA (1632-1677) - razionalismo e cartesianesimo
Spinoza è un filosofo olandese vissuto durante la prima metà del 1600, e si distinse per le sue credenze su Dio, gli angeli e l'anima, e ciò fu motivo di espulsione dalla comunità ebraica.
L'"emendazione dell'intelletto"
Spinoza considera Dio come la sostanza unica, in cui si sintetizza il tutto, compresi gli infiniti attributi; egli coincide con la natura: Dio è la natura naturante, cioè l'aspetto generante, e le altre cose sono la natura naturata, cioè sono generate.
L'uomo è un modo di questa sostanza e tende a conservare il proprio essere, attraverso 3 gradi: fede (intesa come credenza), fede vera e conoscenza chiara, che è la conoscenza diretta di Dio, e essa l'uomo realizza la propria beatitudine.
Il fine del metodo spinoziano è la beatitudine, ossia la felicità; l'unico vero bene è la conoscenza.
el'amore di Dio, cioè l'unione della mente e della natura. Per giungere a tale fine bisogna compiere ciò che Spinoza definisce "emendazione": purificazione dell'intelletto dagli errori e dalle passioni.
L'ordine geometrico non è l'applicazione delle quattro regole di Cartesio, ma solo della terza regola, cioè la sintesi o deduzione. Esso è solo un metodo sintetico della matematica antica, e in Spinoza il punto di partenza della matematica è Dio. Alla base del metodo geometrico vi sono gli assiomi, le proposizioni e i teoremi (dimostrazioni). Il procedimento attraverso cui dagli assiomi e dalle proposizioni si passa ai teoremi, è definito da Spinoza "dimostrazione", e consiste in una successione di passaggi, in base al quale da certi assiomi, ne
conseguononecessariamente delle proposizioni.Dio: sostanza, attributi e modi
Il metodo spinoziano è di tipo geometrico, che si serve di un procedimento espositivo attraverso definizioni e
dimostrazioni. Al centro del sapere metafisico vi è il concetto di sostanza, di cui Cartesio ha una visione dualistica,
poiché la intende come una cosa che per esistere non ha bisogno di nessun’altro e quindi come Dio che è l’essere
autosufficiente per eccellenza, ma ammette l’esistenza di sostanze seconde , che per esistere hanno bisogno di Dio.
Alla teoria contraddittoria di Cartesio si oppone, sostenendo che la sostanza è autosufficiente e auto sussistente, e per
esistere non ha bisogno di altri esseri, per questo rappresenta un concetto che per essere pensato non ha bisogno di
altri concetti; di conseguenza essa è ontologicamente e concettualmente autonoma.
Le caratteristiche della sostanza sono 4; la sostanza è...
1. Increata: per
esistere non ha bisogno di nessuno;
Eterna: possiede l'esistenza che non riceve da altri;
Infinita: se fosse finita dipenderebbe da qualcos'altro e inoltre la sua essenza non ha limiti;
Unica: in natura non possono esistere due sostanze con le stesse caratteristiche.
La sostanza è quindi Dio, e pensare a Dio significa pensare ad una realtà che avendo in sé la ragione di esistere, non può non esistere (prova a priori), poiché una cosa o esiste per virtù propria o per mezzo di un ente esterno che contenendo in sé la causa del proprio esistere è nello stesso tempo causa degli altri esseri (prova a posteriori). Per questo motivo Spinoza faceva coincidere Dio con il mondo ("Deus sive natura" = Dio ovvero Natura), poiché Dio non è fuori dal mondo, ma nel mondo stesso. Per spiegare meglio questa teoria, il filosofo introduce 2 nuovi concetti: attributi e modi. Gli attributi sono le
Qualità strutturali della sostanza che essendo infinita, infiniti saranno anche i suoi attributi, di cui però ne conosciamo solo 2: estensione e pensiero, cioè materia e coscienza. I modi sono i modi dell'essere, cioè la manifestazione concreta degli attributi, che si identificano con i singoli corpi o le singole idee.1 Per Cartesio era il garante delle verità della matematica.2 Rex cogitans e rex extensa.3 Si rifà a Cartesio.4 Si rifà a Cartesio.5 Non conosciamo gli altri attributi, poiché si tratta di una questione rimasta irrisolta, e rappresenta un'aporia, cioè una difficoltà del pensiero spinoziano.