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ROMANTICISMO (18° SECOLO)
La filosofia in età romantica si riflette nel pensiero dei massimi esponenti dell'idealismo, in particolare di quello tedesco, rappresentato da Fichte, Schelling ed Hegel; esso fu però anticipato da Kant, che nella Critica del Giudizio aveva aperto la strada alla concezione della natura come inesauribile e spontanea forza vitale dove si esprime la divinità. La filosofia romantica proponeva un superamento della filosofia illuminista, il cui massimo esponente, Immanuel Kant, pur tracciando le fondamenta del sapere umano con l'attribuzione all'intelletto della possibilità di costruire una scienza, aveva relegato la ragione unicamente al compito di rendere conto dei limiti della conoscenza umana e di conseguenza dell'impossibilità di fondare la metafisica.
Il Romanticismo predicava una sostanziale incapacità della ragione nel cogliere la più intima essenza della realtà, contrapponendo ad essa il sentimento.
l'ironia e l'istinto. Temi caratteristici di tutti i campi toccati dal movimento romantico sono:- Negazione della ragione illuminista: gli autori romantici rifiutano l'idea illuministica della ragione, poiché questa non è in grado di spiegare la totalità del mondo e la realtà nella loro complessità; si verifica pertanto un notevole progresso nell'esplorazione dell'irrazionale: i sentimenti, la follia e il sogno, assumono un ruolo di primaria importanza.
- Esotismo: è una fuga dalla realtà, temporale e spaziale ("Locus amoenus") e rivolge il proprio interesse verso mete lontane dai luoghi di appartenenza, oppure ad un'epoca diversa da quella attuale.
- Soggettivismo e individualismo: con l'abbandono della ragione illuministica, la natura non ha più una sola chiave di lettura, ma si giunge alla concezione per cui ogni uomo riflette i propri turbamenti e il proprio io (nella natura) che
ne diventa la manifestazione oggettiva.
Concetto di popolo e nazione: all'universalismo dell'illuminismo si sostituisce una rivalutazione delle specificità dell'individuo, che a livello di stato e comunità, assume l'aspetto del nazionalismo, contribuendo così alla formazione della coscienza nazionale e risvegliando un grande interessamento alle espressioni popolari: da qui la profonda passione per il Medioevo, considerato l'epoca mitica che vide la nascita dei moderni popoli europei. Fonte di ispirazione dei poeti romantici sono le opere medievali e quelle classiche di Omero.
Ritorno alla religiosità ed alla spiritualità: l'uomo romantico cerca stabili supporti nella fede e nella tensione verso l'infinito. Si determina così un ritorno all'utilizzo di pratiche magiche e occulte.
Studio della Storia: mentre nel 1700 illuminista l'uomo veniva considerato quale essere razionale sempre dotato di
dignità a prescindere dal suo particolare contesto storico, in età romantica si recupera una visione dell'uomo in costante cambiamento. Si sviluppano così nuove discipline come la numismatica, l'epigrafia e l'archeologia. Si sviluppa una forte critica all'uso spregiudicato del lume della ragione: i romantici, predicando un ritorno alla religiosità e invitando al tuffo nella fede, riabilitano i tempi "bui" del Medioevo. Nel Romanticismo sono spesso ricorrenti alcune parole chiave come: - Assoluto e titanismo: è la teorizzazione dell'assoluto, l'infinito immanente alla realtà (spesso coincidente con la natura) che provoca nell'uomo una perenne tensione verso l'immenso, l'illimitato. Questa sensibilità nei confronti dell'assoluto si identifica nel titanismo. - Sublime: l'infinito genera nell'uomo un senso di terrore e impotenza, definito sublime, che non viene percepito inmodo violento tanto da deprimere il soggetto, ma al contrario l'incapacità e la paralisi nei confronti dell'assoluto si traduce nell'uomo in un piacere indistinto, dove ciò che è orrido diventa bello.
Sehnsucht: dal tedesco "desiderio del desiderio" o "male del desiderio". È la conseguenza di quanto sperimenta l'uomo nei confronti dell'assoluto, un senso di continua inquietudine e struggente tensione, un sentimento che affligge il soggetto e lo spinge ad oltrepassare i limiti della realtà terrena, per rifugiarsi nell'interiorità o in una dimensione che supera la dimensione spazio-temporale.
Facoltà del finito. Medioevo o l'età classica antica.
Titanismo, perché paragonato allo sforzo dei titani che cercano di liberarsi dalle prigioni che gli ha imposto loro Zeus, pur essendo consapevoli che non serva a nulla.