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Gli albori del Romanticismo tedesco: il circolo di Jena

Il Romanticismo nasce a Jena e i suoi esponenti principali sono: F. von Schlegel (teorico della corrente), A. W. von Schlegel, K. Michaelis e F. von Hardenberg, detto Novalis. Il primo strumento di diffusione delle idee romantiche è la rivista Athenaeum, fondata da F. von Schlegel nel 1797. La paternità ideale del Romanticismo è stata attribuita dagli Schlegel a Fichte, conosciuto dai due fratelli a Jena nel 1796. Entra in contatto con il Romanticismo anche Hegel che, seppur polemizzi contro il primato del sentimento ed altre posizioni del circolo, risulta influenzato dal clima romantico e, infatti, ne condivide il tema dell'infinito (che però secondo lui si può cogliere solo in virtù della ragione dialettica e non con il sentimento o la fede). Il circolo di Jena si scoglie nel 1801, alla morte di Novalis, ma le sue idee si diffondono molto velocemente, prima nelle città tedesche e poi in tutto il resto d'Europa.tutta Europa. CARATTERISTICHE E TEMI TIPICI 1) I Romantici non ripudiano del tutto la ragione come si può pensare: i Romantici polemizzano solo contro la ragione Illuministica, incapace di comprendere la realtà profonda dell'uomo, dell'universo e di Dio. Essi credono che la via empiristico-scientifica non sia sufficiente alla ricerca della conoscenza: per i Romantici non si può cioè ridurre l'uomo alla ragione, perché l'uomo è anche passione, istinto, intuito, ecc. e perciò cercano nuove vie di accesso alla realtà e all'infinito. Viene ribaltata l'idea di Kant per cui con l'intelletto si conosce il mondo finito e per cui la ragione è da criticare se va oltre i suoi limiti nel campo della conoscenza. L'intelletto per i romantici è astratto, per astrae il particolare dalla totalità, il finito dall'infinito: esso limita la possibilità di conoscere il mondo nella sua totalità. 2) I Romantici valorizzano l'individualità e l'unicità dell'individuo. Ogni individuo è considerato unico e irripetibile, con una propria interiorità e una propria sensibilità. L'individuo diventa il centro dell'attenzione e la sua esperienza personale diventa il punto di partenza per la comprensione del mondo. La soggettività diventa quindi fondamentale nella ricerca della verità e della bellezza. 3) I Romantici esaltano la natura come fonte di ispirazione e di riflessione. La natura diventa un simbolo di libertà, di bellezza e di armonia. Essi cercano di cogliere l'anima della natura, la sua vitalità e la sua forza creativa. La natura diventa quindi un luogo privilegiato per l'esperienza estetica e spirituale. 4) I Romantici sono attratti dal passato e dalla storia. Essi cercano di riscoprire le radici culturali e storiche del proprio popolo e di valorizzare le tradizioni e le leggende. La storia diventa un mezzo per comprendere l'identità di un popolo e per riflettere sulle proprie radici. 5) I Romantici sono spesso critici nei confronti della società moderna e dell'industrializzazione. Essi vedono nella modernità una perdita di valori e di autenticità. La società moderna è considerata fredda, razionale e materialista, lontana dalla natura e dalla spiritualità. I Romantici cercano quindi di opporsi a questa tendenza, valorizzando la dimensione emotiva, l'arte e la poesia come vie per riscoprire la bellezza e la verità. In conclusione, il Romanticismo è un movimento culturale e artistico che si sviluppa in Europa nel XIX secolo. Esso si contrappone all'Illuminismo e alla razionalità, valorizzando l'individualità, la natura, la storia e la dimensione emotiva. Il Romanticismo ha avuto un grande impatto sulla letteratura, sull'arte e sulla filosofia, influenzando molti artisti e pensatori dell'epoca.

Sua totalità. A differenza dell'intelletto di Kant, la ragione romantica può pensare l'assoluto che si può cogliere per intuito diretto o per via razionale, attraverso una ragione speculativa (come quella di Hegel), cioè una ragione che si pone dal punto di vista della realtà come totalità, che si pone cioè dal punto di vista dell'assoluto, a differenze dell'intelletto scientifico e kantiano che, invece, pensa alle cose nella loro determinatezza e finitezza.

C'è quindi, comunque, una componente basata sulla ragione (vedi punto 5).

2) Il sentimento è visto come l'organo migliore per rapportarsi alla vita e conoscere l'essenza dell'universo, soprattutto in virtù dello Sturm und Drang (movimento letterario-politico che signigica letteralmente "tempesta e impeto") che denuncia l'impossibilità della ragione di raggiungere la sostanza delle cose e le realtà.

superiori e divine. Per sentimento non si intende il sentimento comunemente inteso, ma qualcosa di più profondo e intellettuale, tanto è che Schlegel parla di "geistiges Gefuhl", cioè "sentimento spirituale". Esso è una sorta di ebbrezza indefinita di emozioni ed appare come l'infinito nella forma dell'indefinito. "Il pensiero è soltanto un sogno del sentimento." (Novalis)

3) Il culto dell'arte: l'artista, in particolare il poeta, è una sorta di esploratore dell'invisibile, una sorta di profeta che ha poteri di intuizione superiori a quelli degli uomini comuni e della ragione logica. "Soltanto un artista può indovinare il senso della vita" (Novalis). L'arte è un'intuizione meta-filosofica che può capire le profondità della vita e possedere l'infinito, in quanto permette la rivelazione dell'Assoluto a se medesimo (Schelling).

Essa è chiave di lettura dellarealtà. L'universo è un'immensa opera d'arte generata da quel poeta cosmico che è l'Assoluto, di cui il poeta umano è riflesso (Schelling).

L'arte ha le stesse caratteristiche di Dio (infinità e creatività) ed è uno strumento di salvezza per liberarsi dalla caoticità e dal dolore del mondo.

Poiché l'arte è creatività, l'estetica di questo periodo è un'estetica di creazione in cui l'artista ha libertà sconfinata.

Insieme alla poesia, primeggia il linguaggio musicale: la musica diventa "regina delle arti", nonché l'arte romantica per eccellenza che fa vivere l'esperienza stessa dell'infinito all'ascoltatore.

La religione è una via d'accesso privilegiata al reale e un sapere immediato che coglie il tutto nelle parti, l'Assoluto nel relativo, l'Unità.

nella molteplicità, ecc. Essa è strettamente legata all’arte, tant’è che Schlegel afferma che “artista può essere solo chi ha una suareligione, un’intuizione originale dell’infinito”.

5) Da alcuni romantici troviamo anche un’altra alternativa all’estetismo o al misticismo: il rinnovato esercizio della ragione dialettica (es. Hegel: solo attraverso la logica e la ragione è possibile un discorso fondato sull’infinito). Alla ragione dialettica, al contrario della ragione analitica ed empiristica, sono attribuite: la virtù di andare oltre la superficie del reale e coglierne le strutture profonde; la capacità di captare l’infinito e l’assoluto; l’attitudine a spiegare le parti in relazione al tutto; la predisposizione ad afferrare la dimensione storica della realtà. La ragione e la scienza (risultato della ragione astraente) sono criticate: non si mettono in

dubbio i risultati della scienza, ma si critica quest'ultima perché si crede che con essa si guardi al mondo solo come pezzetti isolati l'uno dall'altro, quindi magari si dicono cose esatte, ma non per forza vere (perché "il vero è l'intero", cit. Hegel).

6) Il tema principale dei romantici è l'infinito (al contrario di Kant che aveva una filosofia del finito). Questo vale per tutti i romantici che, però, si differenziano per il modo diverso di intenderlo e di concepirne i rapporti con il finito (cioè l'uomo, la natura, ecc.).

Modello panteistico (es. Fichte): si concepisce il finito come la realizzazione vivente dell'infinito. In particolare, il panteismo naturalistico, di stampo spinoziano-goethiano, identifica l'infinito con il ciclo eterno della natura; il panteismo idealistico, invece, identifica l'infinito con lo Spirito, cioè l'umanità stessa, e fa della natura

Un momento della sua realizzazione. È un modello di immanentismo e dipanteismo ed è legato a una religiosità cosmica.

Modello trascendentale: distingue l'infinito dal finito e ammette la trascendenza dell'infinito rispetto al finito, considerando l'infinito stesso come un Dio che è al di là delle sue manifestazioni mondane. È un modello di trascendentismo e di teismo ed è accompagnato dalle religioni storiche.

Concezione della vita come inquietudine, aspirazione, brama, sforzo incessante, nata da un "demone dell'infinito" che fa sì che l'uomo non sia mai soddisfatto della realtà così com'è e quindi irrequieto. Esemplificazione di questo modo di essere sono lo "spirito faustiano" di Goethe e lo Streben ("sforzo") di Fichte, che vede l'io impegnato in un infinito superamento del finito, cioè in una battaglia mai conclusa per la conquista della

Propria umanità. L'uomo è desiderio e mancanza (Sehnsucht, sehnen desiderare e suchtdesiderio), desiderio frustrato di qualcosa, come l'infinito o la felicità, che sfugge sempre e che spesso tende a capovolgersi nella noia, intesa come vuoto o nullità delle cose e delle esperienze umane.

Il Sehnsucht porta a due atteggiamenti: l'ironia e il titanismo.

Ironia: superiore coscienza del fatto che ogni realtà finita è nulla di fronte all'infinito. Consiste nel non prendere sul serio le manifestazioni particolari dell'infinito e nel rifiutarsi di considerarle come espressioni salde e essenziali dell'infinito. Deriva quindi dalla coscienza dei limiti del finito.

Titanismo: atteggiamento di sfida e ribellione contro forze più grandi di noi (è quindi implicita la sconfitta). Esso talvolta porta al suicidio, inteso come atto di sfida estrema verso il destino. Il titanismo viene detto anche profetismo, poiché

prometeo è simbolo di ribellione. Rappresenta il prototipo dell'eroe romantico che va controcorrente.

Vittimismo: opposto al titanismo, è la tendenza a sentirsi schiacciati dalle forze superiori come il destino, la società, la natura, ecc.

9) I romantici aspirano a evadere dal quotidiano e a vivere esperienze fuori dalla norma poiché vogliono una via di fuga dal presente e dall'abituale che non li rispecchiano. Novalis dice che il romantico è una sorta di "esule" che si sente fuori posto e per questo cerca una via di fuga. Si predilige, quindi, tutto ciò che dà sensazioni diverse e sconosciute e tutto ciò che è meraviglioso, misterioso, magico, sublime.

Espressione di questa ricerca dell'evasione sono il culto dell'Ellade, la riscoperta del Medioevo e l'esotismo, ma soprattutto lo spazio senza limite dell'immaginazione e della reverie (sogno).

Collegata alla fuga c'è

L'immagine del viandante che erra e vaga inquieto e morboso verso un "non so che" di irraggiungibile e di inevitabilmente illusorio (a differenza del viaggiatore cosmopolitico).

Il romantico vuole ricomporre la scissione uomo-mondo causata dalla civiltà e dall'intelletto che hanno sradicato l'uomo da una situazione di primitiva spontaneità e simbiosi con la natura. Ricerca cioè l'armonia perduta.

La poesia si divide in poesia ingenua (propria degli antichi che "erano" natura) e poesia sentimentale (propria dei moderni per cui la natura è solo ricordo, riflessione e aspirazione): "il poeta o è natura o la cercherà" (Schiller).

Ciò si ricollega all'idea romantica di storia come regresso e insieme progresso, in cui l'epoca moderna è vista come "tempo di povertà" (Holderlin) in quanto momento culminante della scissione tra l'uomo e

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
11 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/06 Storia della filosofia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher claudia_19 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della filosofia moderna e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università del Salento o del prof Iaccarino Giuliana.