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ALTO MEDIOEVO MAUSOLEI, BATTISTERI, SACELLI

Architettura della basilica

Architettura pubblica e imperiale tra il IV e X secolo d.C. -> no paleocristiano, ma tardoantico

o Alto Medioevo.

La cultura degli architetti, dovendo rispondere alle necessità dell’epoca, ha scelto la basilica:

• Sviluppo longitudinale, forma rettangolare;

• Entrata laterale;

• Edificio utile per assemblee, processioni e con uno spazio gerarchizzato. Il presbite-

rio contiene infatti la cattedra, ovvero il trono;

• Ha un asse più riconoscibile e chiaro. A partire dal 416 esistono però anche delle

basiliche a pianta centrale.

San Pietro in Vaticano.

Basilica con uno sviluppo longitudinale a forma di T e che può

anche essere definita santuario poiché sotto il transetto si cu-

stodisce la tomba di San Pietro; era anticipato dall’architettura

del quadriportico, uno spazio aperto centrale con un perimetro

porticato formato da quattro bracci. Esso era uno spazio ante-

posto alla basilica, alcune anche con una fontana, perché do-

veva ospitare le persone prima di entrare nell’edificio, come i

pellegrini che sostavano e che praticavano atti di carattere reli-

gioso; secondo alcuni questa attesa riguardava le persone che

dovevano fare il battesimo, ovvero i Catecumeni. Questo tipo di

architettura ha derivazione orientale, per esempio dalla casa o

dai santuari greci, simile al caravanserraglio; esisteva anche nell’architettura dei teatri per i

periodi di pausa negli spettacoli e ciò evidenzia un legame tra le forme di religione romana

pagana con quella cristiana.

Spazi di questo tipo erano caratteristici anche di al-

cune case destinate agli aristocratici, le cosiddette do-

mus: il peristilio, cortile con portico in cui si espone-

vano oggetti preziosi collezionati dal padrone aristo-

cratico della casa. Hotel Mediterraneo, Padova.

Così come non si poteva entrare direttamente

nel tempio greco, anche nelle basiliche il fedele

doveva accedervi gradualmente, per pause.

Nartece: spazio che ha la funzione di mediare

tra interno ed esterno trasversale rispetto alla

longitudinalità dell’asse. Non sempre è uno

spazio chiuso, ma potrebbe anche essere una

tettoia sostenuta da pilastri, può esistere sia

all’interno che all’esterno e, per esempio nel

Nord Europa si trova subito dopo la porta. La

porta d’ingresso è uno spazio compreso tra gli

stipiti e l’architrave e spesso è decorata con formelle bronzee.

Basilica di San Pietro, Agliate.

Contiene elementi semplici ed elementari,

l’architettura è spoglia e pura. La parte centrale

è più alta, simmetrica e coperta da un tetto a due

falde; le due parti laterali sono più basse,

simmetriche e coperte da una falda di tetto. La

porta presenta sopra l’architrave una lunetta,

presente anche in quelle laterali più piccole. Santa Sabina, Roma.

Costruita nel 422-432 è composta da tre navate

con una navata centrale più alta e le due laterali

più basse. Sopra il capitello corinzio troviamo

degli archi, non più trabeazioni, perché è una

soluzione più stabile, economica, comoda e

bella poiché permette una scansione in termini

proporzionali più ampia allargando così

l’intercolumnio. Il vantaggio di avere un vuoto è

che entra più luce, rispetto alla trabeazione. Il

soffitto è ligneo e leggero che chiude la vista

rispetto alla struttura portante che è fatta da capriate lignee con un tetto coperto da tegole

in terracotta; l’abside è costruito su un piedistallo in muratura chiamato catino absidale.

Sant’Apollinare in classe, Ravenna.

Fondata verso il 532 sotto gli Ostrogoti e

completata sotto il governo bizantino nel 549.

La rappresentazione affascinante della figura

del santo circondato dal gregge nel Giardino

del Paradiso, spicca sull’abside di una basilica

che ha conservato intatta la forma

paleocristiana. Sant’Apollinare Nuovo, Ravenna.

Dettaglio della navata che raffigura una proces-

sione, con delle finestre sopra gli archi per illumi-

nare meglio l’abside in muratura. Fu eretta poco

prima del 526 dal Teodorico, che la destinò al

culto ariano, dedicandola al Salvatore. Dopo la

cacciata dei Goti la chiesa, verso il 561, fu ricon-

ciliata al culto cattolico e fu dedicata a San Mar-

tino di Tours. Verso la metà del IX secolo il sacro

edificio cambiò ancora una volta denominazione:

essendovi state trasportate le reliquie di

Sant’Apollinare che fino ad allora erano custodite nella basilica extraurbana di Classe, fu

chiamata Sant’Apollinare Nuovo.

Basilica di Aquileia.

Un altro elemento fondamentale è il rivesti-

mento prezioso come i pavimenti. Tutti questi

elementi facevano parte di un progetto impor-

tante, cioè di apparati celebrativi preziosi; que-

sti mosaici erano assemblati con pezzi rotti o

già utilizzati nel passato.

Basiliche a pianta centrale

San Lorenzo Maggiore Nel 416 viene scelta un’area fuori mura del tempo

verso il Ticino e per questo ricca di acque per poter

fare opere di consolidamento, o meglio una platea

di fondazione (importante anche per datare l’edifi-

cio). Essa è caratterizzata da un grande atrio che

sul lato minore presenta un grande colonnato con

colonne di spoglio, cioè appartenenti ad un altro edi-

ficio. Nel medioevo era zona di mercati ed era inte-

ressata ad opere di diradamenti, ovvero una demo-

lizione che ha portato all’apertura di uno spazio

chiuso al centro; dell’edificio tardo-antico restano la

pianta, le misure e i materiali. La platea di fondazione si pensa sia fatta dall’arena poiché

smette poi di essere utilizzata, in quanto essendo al di fuori della città si aveva paura che i

nemici potessero conquistarla e attaccare i cittadini.

Questa basilica è un edificio fondamentale per la storia dell’architettura.

Struttura: pianta quadrata con attorno tre sacelli e di fronte alla basilica un atrio con un

colonnato e due braccia, che vincoleranno le costruzioni suc-

cessive. Edificio con tantissime stratificazioni, per esempio la

facciata è di Roberto Nava; le due ali sono state costruite nel

seicento per le abitazioni clericali e le torri hanno fondamenta

tardo-antiche. Le quattro torri che stanno nel quadrato di

base, agli angoli sono ancora costruite e presenta quattro

esedre che rendono la basilica polilobata. Nel XII secolo la

cupola è crollata ed è stata sostituita alla fine del cinquecento

da una cupola con imposta ottagonale; i sacelli, invece, sono

di età tardo-antica. All’interno delle quattro esedre c’è un

deambulatorio che ripropone il disegno dell’esterno e ognuna di essa presenta quattro co-

lonne. È un edificio quasi del tutto cinquecentesco ed è molto importante perché è compli-

cato, sperimentale e con misure non indifferenti e a cui hanno guardato tutti gli architetti del

cinquecento. Si pensa ci sia dietro un architetto orientale proprio perché assomiglia ad un

edificio turco di Istanbul.

San Vitale A Ravenna Chiesa forse Palatina a pianta centrale

perché probabilmente legata al palazzo

imperiale; l’edificio a pianta centrale tende

a valorizzare ciò che sta al centro e pre-

vede una volta con cupola che lo rende dif-

ficile e complesso. San Vitale è simile a

San Lorenzo, ma molto più complicata:

la pianta è ottagonale con una navata cen-

trale e un deambulatorio rivestito di marmo

prezioso tutt’in-

torno; si creano così dei lobi e una struttura portante a raggera. I

pilastri si legano al contrafforte con degli archi; la pianta centrale è

pensata come baldacchino, mentre quella laterale è più bassa ed

anulare. È una struttura particolarmente preziosa, doveva essere

infatti una sorta di banchiere dell’imperatore Giustiniano; costruita

con mattoni lunghi e sottili, mentre le colonne e i capitelli di marmo

vennero importati da Marmara. La cupola, o meglio la volta ottago-

nale poggiante su nicchie con calotta sferica, è costruita secondo

la tecnica occidentale dei tubi fittili infilati l’uno nell’altro. Questa cupola era leggera e con-

sentì pertanto di evitare la costruzione di contrafforti.

Sacelli di San Lorenzo Tre edifici con dimensioni e piante diverse, ma caratterizzati

da un perimetro esterno ottagonale e dal fatto che tutti e tre

siano dedicati a santi. Sono architetture complesse: la parte

esterna è sostenuta da prismi, mentre quella interna da una

sorta di volta a botte che insieme collaborano. Presentano

tutti e tre una pianta centrale, questo perché devono cele-

brare un personaggio -> Mausoleo= non è un edificio reli-

gioso, ma si trovava al di fuori della città ed in mezzo ad un

recinto. Era destinato sin dall’antichità a ricordare l’eroe in modo perpetuo, per questo viene

inserito tra i monumenti funebri che però non conteneva necessariamente le spoglie del

defunto.

San Giovanni Ad Fontes

Pianta ottagonale con alternanza di nicchie e colonne e al

centro una vasca, utilizzata per l’immersione del Battesimo

che doveva simulare la morte del vecchio per il nuovo.

Architettura di edifici funebri e sepolcrali.

ARCHITETTURA IN EUROPA DURHAM

1050-1150 SPIRA

ARCHITETTURA “ROMANICA” SANTIAGO De Compostela

ROMAN, ROMAINE FRANCIA: Abbazia di Moissac

ITALIA Conques, Vezelay,

Tolosa Saint Sernin

IL ROMANICO Aree di diffusione del Romanico, con aggettivi

che tendono a specificare regioni locali in una

carta globale.

ROMANICO= aggettivo tradotto dal francese

“Roman”, che non c’entra nulla con l’aggettivo

“Romano”. Questa parola è stata coniata

all’inizio del diciannovesimo secolo, utilizzata

con la formazione degli stati, e stabilisce un

periodo di tempo. Gli studiosi dell’Ottocento

hanno deciso di definire Romanico tutto ciò che

presenta l’arco a tutto sesto, le trifore, gli

archetti etc. e tutto ciò che stava intorno ad

esso, ovvero anche architetture fino al XVI

secolo.

È molto difficile studiare il medioevo perché documenti dal VI al VIII secolo non esistono, e

molte cripte o abbazie sono diventate le fondamenta di edifici costruiti fino al 1050. Da

questa data in poi cambia tutto grazie a nuovi eventi come le crociate, i pellegrinaggi, la

costruzione di strade, il cammino di Santiago; a quest’ultimo partecipavano architetti e artisti

da tutto il mondo che si scambiano idee e punti di vista rendendo il modo di costruire comu

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A.A. 2016-2017
98 pagine
3 download
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Valenina_Poli di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura antica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Balestreri Isabella Carla Rachele.