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STORIA DEL PENSIERO FILOSOFICO
40005 | Prof. G. Fornari
Martedì 14 Marzo 2017
Dioniso, dunque, è un figlio divino
La moglie di Zeus è gelosa: fa in modo di indurre Semele a chiedere a Zeus di comparire nelle sue
sembianze più potenti, più splendide (cioè quelle del fulmine)
Zeus appare a lei sottoforma di fulmine e, ovviamente, la donna rimane fulminata.
È un esempio mitologico di colpo di fulmine.
La donna muore, ma – siccome era rimasta incinta (di Dioniso) – Zeus:
estrae l’embrione ancora vivo di Dioniso
e se lo cuce nella coscia
Avviene così la prima nascita di Dioniso:
la prima fuoriuscita dal grembo materno, dal corpo morto della madre.
Dioniso viene cucito nella coscia del padre
… ma poi nasce e vede la luce
Avviene la seconda nascita di Dioniso
Ma, a quel punto, la moglie di Zeus – non contenta della morte di Semele – vuole uccidere anche il
figlio illegittimo della relazione extra-coniugale (cioè Dioniso)
Così, chiede ai titani (personaggi mitologici caratterizzati dalla violenza, ferocia) di uccidere il
bambino
I titani accettano: fanno finta di portargli dei giocattoli con un inganno.
Il bambino casca nella trappola e viene ucciso.
Nella versione più moderna e razionale: i titani (esseri malvagi e giganti) vorrebbero
mangiare il bambino, ma non fanno in tempo a cucinarne le carni perché Zeus li fulmina
Nella versione più arcaica: i titani mangiano subito il bambino.
Zeus si accorge del misfatto: li punisce fulminandoli
A quel punto prende l’unica parte del corpo rimasta del bambino smembrato e divorato: il fallo. 2
STORIA DEL PENSIERO FILOSOFICO
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Martedì 14 Marzo 2017
Secondo alcune versioni era il cuore
ma in realtà – nella versione seguita nei rituali che rievocavano questo evento – si tratta del
fallo di Dioniso.
Simbologie mitiche: il mistero della generazione e la ierogamia
Anche lo strano episodio dell’embrione che viene ricucito nella coscia di Zeus ha probabilmente
una spiegazioni di questo tipo: la coscia è un simbolo fallico, quindi è tutta una serie di simbologie
mitiche, che si riferiscono al mistero della generazione, che si unisce però ad una simbologia di
chiara natura sacrificale.
Probabilmente questa mitologia ha accompagnato dei rituali di accoppiamento sacro (ierogamia,
legame tra divinità e uomini) – che si accompagnavano anche a dei sacrifici umani.
A partire da questa parte del corpo sopravvissuta del piccolo Dioniso,
Zeus, usando della creta e combinandola con la parte del corpo del bambino,
riesce a fare rinascere Dioniso.
Per cui il Dioniso orfico veniva chiamato “Dioniso trigonos”, cioè nato 3 volte.
Significato del mito della triplice nascita di Dioniso
Cosa significa questa mitologia?
Cosa significa questa simbologia complicata e cruenta?
Spiega l’origine dell’umanità
Ha una grande ricaduta eziologica (cioè esplicativa), perché – attraverso il mito dei titani –
l’orfismo spiegava l’origine dell’umanità:
i titani vengono fulminati da Zeus e poi, con le loro ceneri, vengono impastati i primi uomini.
Cosa significa questo mito eziologico?
Spiega l’origine dell’umanità in un altro modo
È una variazione sul tema della mitologia sull’origine dell’umanità (già vista nella civiltà sumera e
babilonese). 3
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Martedì 14 Marzo 2017
Dove vuole arrivare l’orfismo?
Il punto a cui vuole arrivare l’orfismo è che:
Titani → Sumeri anunnaki = violenti
I titani sono la trasformazione dei sumeri anunnaki: dalle loro ceneri nasce l’umanità.
Dunque, l’umanità condivide la stessa attitudine violenta dei titani.
* sumeri anunnaki: divinità collettiva dai comportamenti particolarmente feroci e imprevedibili)
La natura titanica nell’uomo
Quindi esiste, nell’uomo, una natura “titanica”: non nel senso di gigantesca, ma nel senso di
violenta – perché i titani avevano sbranato e divorato un povero bambino (che non aveva nessuna
colpa, anzi addirittura era un Dio).
Tutta questa sembrerebbe una diagnosi sulla natura umana totalmente pessimista.
Componente divina nell’umanità
Non è proprio così, perché i titani avevano fatto in tempo a mangiare Dioniso.
Quindi, nella materia prima che compone l’umanità esiste anche una piccola componente divina
(dionisiaca): l’orfismo vuole farla emergere e farla diventare la parte dominante.
Componente divina: scintilla?
La componente dionisiaca dell’uomo viene paragonata anche – in alcuni testi – ad una scintilla.
Quindi:
c’è la materia oscura (che è quella titanica)
ma, all’interno di questa materia oscura
→ c’è questa scintilla divina,
che è la possibilità, la potenzialità di salvezza
Ma come può, l’uomo, sfruttare tale possibilità di salvezza?
Sottoponendosi all’iniziazione orfica. 4
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Martedì 14 Marzo 2017
L’escatologia
L’orfismo, a questo proposito, sviluppa un’intera dottrina (chiamata escatologica, cioè relativa alle cose
ultime dell’uomo, ciò che lo attende dopo la morte).
Secondo questa visione escatologica: l’uomo normale
(cioè l’uomo che non fa venire alla luce la sua componente dionisiaca e divina)
è destinato ad una punizione eterna.
Le reincarnazioni dell’anima, secondo l’orfismo
Anzi, l’orfismo preventivava un ciclo di reincarnazioni :
l’anima di ogni uomo, di ogni essere
cambiava nel corpo.
Vita successiva: analoga a quella precedente
… E a seconda di come l’uomo si era comportato in vita:
corrispondeva, poi, nel ciclo e nella vita successiva
un corpo che aveva delle analogie
con la vita da lui vissuta.
Quindi:
se un uomo aveva vissuto male → andava in una forma di vita inferiore
se un uomo, invece, aveva vissuto bene → andava in una forma di vita migliore. 5
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Martedì 14 Marzo 2017
Escatologia: analogie con altri culti
Questo è il tipo di credenza escatologica che si trova anche:
o nella religione induista
o nella scuola pitagorica
Infatti la scuola pitagorica è quella che, più esplicitamente, si ispira all’orfismo.
Riepilogo dell’escatologia orfica
Quindi allora abbiamo:
un ciclo di cambiamento della sede corporea dell’anima
una punizione eterna → per le anime non salvate
alla fine di questo ciclo (che durava quanto l’anno cosmico, cioè circa 11mila anni)
le anime andavano in un luogo di punizione eterna (se non si erano salvate grazie all’iniziazione orfica).
varie incarnazioni → per le anime intermedie
c’è una situazione intermedia di anime che vivono nelle vite giuste ma hanno bisogno di purificarsi, quindi
hanno varie incarnazioni: alla fine dell’anno cosmico vanno nel paradiso pagano
“campi elisi” → per le anime salvate
e poi vi sono le anime direttamente iniziate, che possono andare subito nei campi elisi.
L’escatologia orfica era di questo tipo.
Differenza tra la religione olimpica e la religione orfica
La religiosità orfica
Non è un’altra religione:
fa sempre parte dei culti della Grecia Antica
i suoi Dei sono gli stessi della religione olimpica
dà particolare importanza ad 1 Dio
l’orfismo mette al centro delle sue rappresentazioni orfiche proprio Dioniso
il rituale più comune nell’orfismo è l’ “omofagia”, cioè il rituale feroce dello sbranare e
divorare immediatamente una vittima.
*”Omofagia”: “mangiare una vittima ancora viva” 6
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Martedì 14 Marzo 2017
La religione olimpica
È una religione:
meno attenta agli individui
più collettiva
è la religione della polis, della comunità
il Dio a cui dà importanza l’orfismo è, in questa religione tradizionale, 1 dio appartenente
all’Olimpo, ma tenuto sempre ai margini, a causa dei suoi culti (troppo arcaici e feroci).
Dunque, l’orfismo:
non è una religione alternativa – ma è una forma di culto complementare alla religione
ufficiale
non è in contraddizione con la religione degli Dei olimpici
(perché altrimenti non avrebbe trovato ospitalità nelle città greche: sarebbe stata repressa)
completa il culto collettivo (tipico della religione olimpica) con una dottrina della salvezza
individuale
tale dottrina della salvezza individuale
dà una prospettiva e una speranza
ai singoli cittadini della polis
allarga la possibilità di salvezza anche alle persone che erano escluse dai pieni diritti politici
e dalla vita a pieno titolo della polis.
Quindi si allarga:
alle donne
agli stranieri
agli schiavi.
Quindi abbiamo una forma di religiosità complementare e, insieme, alternativa. 7
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Martedì 14 Marzo 2017
Anticipazioni del cristianesimo
Tale forma di religiosità, per certi aspetti, anticipa quella che sarà, secoli dopo, la religione cristiana.
Ovviamente il cristianesimo sarà una religione molto più evoluta e complessa, rispetto all’orfismo.
Però anche il cristianesimo:
farà identificare i fedeli con una figura divina (Gesù Cristo)
che muore e risorge
garantisce a chi lo segue (a chi fa suo il destino del Figlio di Dio)
la rinascita definitiva dopo la morte
attraverso il rivivere ritualmente il suo destino, la sua passione.
Altra analogia tra orfismo e cristianesimo
Ovviamente il cristianesimo avrà una concezione molto diversa e molto più articolata ed evoluta rispetto
all’orfismo.
Però c’è un’altra chiara analogia:
anche il cristianesimo, secoli più tardi (durante l’Impero Romano)
fornirà, a coloro che lo seguiranno, una religione alternativa
Religione alternativa
Il cristianesimo sarà una religione molto dive