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STORIA DEL PENSIERO FILOSOFICO

40005 | Prof. G. Fornari

Mercoledì 29 Marzo 2017

È una storia immaginaria – divertente: vuole intrattenere, ma per trasmettere una realtà molto profonda.

L’anima, entrando nel nostro corpo, si è dimenticata di tutto ciò che aveva conosciuto precedentemente,

nel mondo delle idee. Solo la filosofia può risvegliare in lei il ricordo della sua vita anteriore.

È la cosiddetta “reminiscenza platonica”: il ricordo, che Platone spiega con questa pre-esistenza delle

anime.

 Scopo del mito: spiegare le verità filosofiche superiori

Questo mito è un modo per spiegare la singolarità dell’essere umano, che:

 da una parte partecipa al mondo divino

 dall’altra è lontano dal mondo divino.

Platone sa che questo mito non fornisce una spiegazione completa – ma è una storia (“mitos”: “storia”)

raccontata per indicare le verità filosofiche superiori (che gli esseri umani e la filosofia umana non sono in

grado di spiegare).

 Scopo del mito: spiegare un mistero della realtà

Quindi, il mito indica un mistero della realtà – di cui noi possiamo capire il significato e la struttura

fondamentale: per saperne di più dovremmo ritornare al mondo delle idee.

Il ritorno al mondo delle idee, secondo Platone, avverrà soltanto dopo la nostra morte (se saremo riusciti

ad innalzare la nostra anima e la nostra mente fino alla conoscenza della verità).

A quel punto – la conoscenza della verità, il sapere filosofico – ci permetterà di ritornare nella patria celeste

da cui siamo stati esiliati.

 Platone si rifà all’orfismo

Qui Platone riutilizza, in maniera creativa e personale, l’escatologia orfica.

Il collegamento di Platone con l’orfismo è evidente e dichiarato: anche l’orfismo viene utilizzato

liberamente, da Platone, per questi miti simbolici di una verità superiore.

 Analizzare la conoscenza, secondo Platone

Quindi allora Platone comincia a definire, in termini più precisi, quello che Socrate ancora non aveva

definito. 13

STORIA DEL PENSIERO FILOSOFICO

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Mercoledì 29 Marzo 2017

Per comprendere la dimostrazione platonica, molto sottile ed efficace, bisogna fare un’analisi della

conoscenza (intesa come la intendeva Platone).

Perché?

Perché – secondo Platone – la conoscenza più banale mostra la presenza nascosta (ma reale) delle idee –

dentro questa conoscenza, quindi dentro la nostra esperienza, dentro il nostro pensiero.

 Ad esempio, la geometria

L’esempio più semplice potrebbe essere quello della geometria (che, appunto, per i greci era la parte più

importante della matematica).

La geometria si basa su dei concetti fondamentali, chiamati “enti geometrici”, “enti matematici” – che sono,

appunto, delle entità (delle nozioni) che rispondono ad una definizione ben precisa.

Una volta conosciuta questa definizione, siamo in grado di:

1. non solo di utilizzare questi concetti

2. ma anche di riconoscerli nella nostra esperienza.

 La definizione di “triangolo”

Tuttavia queste definizioni hanno qualcosa di strano.

Perché?

Ad esempio, la definizione di “triangolo”:

«Il triangolo è una figura geometrica chiusa, composta da 3 lati – che hanno determinate caratteristiche.

La somma interna dei lati dà sempre 180 gradi»

Tuttavia noi sappiamo che il “triangolo perfetto” (come lo definirà Euclide) è una figura geometrica

perfetta, composta da linee/segmenti di retta, che – come tali – devono:

 avere solo la dimensione della lunghezza

 essere perfettamente dritti. 14

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Mercoledì 29 Marzo 2017

 Triangolo: ha anche uno spessore!

Ma se noi disegniamo un qualunque triangolo, le cose sono molto diverse!

Se si traccia la figura di un triangolo, certamente si riconosce la forma.

Ma, se si guarda bene:

 spesso i segmenti non sono proprio dritti

 i segmenti possono non chiudersi e rimanere aperti

 i segmenti di linea retta hanno anche uno spessore

… mentre invece nelle definizioni di Euclide la linea retta deve avere solo ed esclusivamente la dimensione

della lunghezza!

Ovviamente nella realtà fisica non si osserverà mai qualcosa che abbia solo la dimensione della lunghezza:

ci sarà sempre uno spessore, anche se minimo.

In questo (vago) modo ci si avvicina alla definizione di “triangolo perfetto” – ma senza mai fare qualcosa di

congruente.

 Triangolo: quale tipo? Ne esistono molti!

Non solo: c’è un’ulteriore difficoltà.

L’ “idea di triangolo” è la definizione di:

«un ente geometrico, avente 3 lati – la cui somma interna deve dare sempre 180 gradi»

… ma esistono vari tipi di triangolo: equilatero, rettangolo, isoscele, scaleno … !

L’idea di triangolo è su un dislivello, mai colmabile.

 Triangoli materiali: semplici approssimazioni, mai perfettamente corrispondenti alla definizione

Tutti i triangoli materiali – che possiamo disegnare o vedere – i “triangoli empirici” – saranno sempre delle

approssimazioni, molto spesso estremamente imperfette, ad una definizione che noi conosciamo da un

trattato di geometria.

Non solo: ma per quanto i triangoli disegnati (o immaginati) siano vicini alla definizione geometrica,

risponderanno sempre ad un determinato tipo di triangolo o ad un altro.

Ma non riusciremo mai a visualizzare un triangolo che abbia in sé tutte le caratteristiche dei triangoli

rettangoli, equilateri, isosceli, scaleni … 15

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Mercoledì 29 Marzo 2017

Non ci sarà mai un triangolo fisicamente o mentalmente visibile, che abbia in sé le caratteristiche di tutti i

triangoli.

Per cui l’ “idea di triangolo” è:

 inclusiva, nel senso che deve essere riconoscibile in tutti i triangoli – in tutte le singole

manifestazioni dedite

 ma allo stesso tempo è anche esclusiva, perché esclude tutte le caratteristiche inferiori rispetto alla

classe universale del triangolo.

 Euclide: un grande matematico

Euclide è stato un grande matematico greco, vissuto nell’epoca ellenistica (quindi dopo la conquista di

Alessandro Magno).

Nel trattato suo trattato (“Elementi”, ), Euclide ha raccolto una serie

tuttora una pietra miliare nella matematica

di trattati e teoremi geometrici che erano stati scoperti dai matematici greci nelle generazioni precedenti.

Molti di queste parti risalgono proprio alla geometria studiata nella scuola fondata da Platone (chiamata,

poi, “accademia” – ). Qui si coltivavano scienze e geometrie.

dall’eroe greco Accademo

 L’interesse platonico verso le scienze

Questo dimostrava un forte interesse verso le scienze.

Perché?

Perché, secondo Platone, le singole scienze esatte (corrispondenti al concetto di episteme) sono un

eccellente introduzione, poi, allo studio delle idee vere e proprie.

L’esempio del triangolo è molto pertinente ad un ambiente come quello della scuola di Platone – dove,

appunto, la matematica e la geometria erano studiate a livelli straordinariamente approfonditi.

Ormai la Grecia aveva preso la guida nel progresso scientifico – nel mondo mediterraneo antico.

Fino a qualche generazione prima, invece, la guida era in mano alle civiltà dell’Antico Oriente.

 Traduzione in termini platonici

Traduciamo ora queste riflessioni – nei termini della concezione di Platone:

 Idea trascendente

Secondo Platone, tutto questo dimostra una sola cosa: che l’ “idea di triangolo” è trascendente

rispetto ai singoli triangoli – che noi possiamo immaginare o disegnare. 16

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Mercoledì 29 Marzo 2017

 Eccedenza

C’è un’eccedenza nel triangolo ideale – che non può essere colmata da nessuna esperienza.

L’eccedenza che noi – con una terminologia nostra – chiamiamo “trascendenza”.

 Idea geometrica

Quindi l’idea di triangolo è un’idea geometrica, ma paradossalmente va al di là dell’esperienza e

dello spazio.

 Idea di triangolo: oltre lo spazio

È un bel paradosso!

Il triangolo è una figura geometrica – e, come tale, delimita una porzione di spazio.

Ma nessun triangolo spaziale corrisponde pienamente all’idea di triangolo!

Quindi l’ “idea di triangolo” è qualcosa che va oltre lo spazio.

È un bell’enigma!

 Idea di triangolo: oltre il tempo

Ma non solo: siccome il triangolo ha anche altre proprietà (ad esempio quella di dare una determinata

somma) questa verità è vera oggi, così come lo era 2400 anni fa ai tempi di Platone e come lo sarà tra 1

milione di anni.

È una verità che – oltre a prescindere dallo spazio – prescinde anche dal tempo.

 Riassunto: idea di triangolo

È all’al di là:

5. dell’esperienza

6. dello spazio

7. del tempo.

Non ha estensione, non ha durata temporale (prescinde dal tempo).

 L’eternità, secondo Platone

Platone è stato il primo filosofo a dimostrare che la vera eternità non è durare infinitamente: questa è

soltanto una quantità (infinita) di tempo.

L’eternità è essere in una dimensione al di là del tempo. 17

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Mercoledì 29 Marzo 2017

Questo modo di ragionare ci trasporta in una strana dimensione: una dimensione staccata dalla nostra

esperienza, ma al tempo stesso a contatto con la nostra esperienza.

 Ragionamento in due passaggi

Allora, ci sono 2 passaggi da fare:

1. il passaggio dal mondo dell’esperienza al mondo delle idee

È un passaggio traumatico: ci troviamo catapultati in una realtà che non conosciamo.

Non conosciamo né cosa sia né dove sia: è al di là dello spazio e del tempo.

Non c’è un luogo in cui ci sono le idee.

Noi potremmo andare ai confini dell’universo, alla ricerca delle idee di Platone, e non le

troveremmo!

Nello stesso tempo, però, le idee – Platone dimostra che ci sono.

Perché se non ci fossero le idee, noi non potremmo conoscere neanche il più piccolo pezzo di

realtà.

Saremmo come deg

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Publisher
A.A. 2016-2017
50 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/06 Storia della filosofia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ocramgi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filosofia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bergamo o del prof Fornari Giuseppe.