Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
STORIA DEL PENSIERO FILOSOFICO
40005 | Prof. G. Fornari
Lunedì 20 Marzo 2017
Questa è una concezione straordinaria.
Perché?
Anassimandro ovviamente non conosceva i fenomeni fisici nella misura odierna, ma fa un
ragionamento geometrico (tipicamente greco) – con un valore logico ed estetico:
egli dice: «la Terra rimane sospesa al centro perché non ha nessuna ragione per spostarsi
né in alto né in basso, né a destra né a sinistra.
Occupa una posizione simmetrica – e, per ragione cosmologica, logica ed estetica,
la Terra deve rimanere al centro del nostro universo,
quindi non si sposta»
Ma non è sostenuta da niente!
Anassimandro è il primo ad esporre questo ragionamento.
2. Ricaduta biologica
L’origine dell’uomo: dai pesci
Secondo alcune testimonianze, Anassimandro spiega anche l’origine degli animali terrestri (tra cui
l’uomo).
Secondo Anassimandro, gli animali terrestri nascevano come pesci – ma pesci particolari:
l’animale, per non essere seccato rimanendo esposto all’aria, restava avvolto in una scorza
(strato protettivo che impediva – all’animale marino – di seccarsi all’aria).
Poi, ad un certo punto, questi animali marini rompevano la loro scorza –
e in qualche modo si abituavano a vivere nell’aria.
Uno di questi animali era, appunto, l’uomo.
Scientificamente approvato!
Questa teoria non era di tipo evoluzionistico (in quanto l’animale era già avvolto in una scorza al
momento del passaggio tra acqua e terra) – ma noi oggi sappiamo, dalla teoria dell’evoluzione, che
– in effetti – i primi organismi pluricellulari – che sono fuoriusciti dal mare e si sono adattati a
vivere sulla superficie terrestre – sono stati proprio i crostacei!
I crostacei, ad esempio il granchio, hanno uno scheletro esterno – che li protegge – e dentro c’è
l’animale ancora ricco d’acqua, che proviene dal mare e che ha bisogno di passare una parte della
sua vita in mare – ma lo strato protettivo permette all’animale di vivere sulla terra. 5
STORIA DEL PENSIERO FILOSOFICO
40005 | Prof. G. Fornari
Lunedì 20 Marzo 2017
Oggi la scienza ha dimostrato che queste sono le prime forme di vita complessa – pluricellulare – che hanno
cominciato a colonizzare la terra.
Il ragionamento di Anassimandro anticipa la scienza
Anassimandro anticipa il ragionamento della scienza: ma anticipa solo con la forza del
ragionamento!
Probabilmente – dopo aver a lungo osservato le forme di vita marina (crostacei) – deve aver
applicato, con un suo proprio “logos”, questo ragionamento su una scala più generale.
Questo prova la genialità del “logos” greco, applicato alla “physis” concepita come insieme di esseri
e di leggi – a cui questi esseri obbediscono (inclusi gli Dei, in quanto “onta”). 6
STORIA DEL PENSIERO FILOSOFICO
40005 | Prof. G. Fornari
Lunedì 20 Marzo 2017
ERACLITO
Eraclito è stato un sapiente greco molto importante.
Fortunatamente di lui si hanno parecchi frammenti e testimonianze – rispetto ad Anassimandro: circa 248
testi!
Di questi testi, si hanno molte testimonianze: un autore posteriore ad Eraclito ha riportato il suo pensiero.
Per questo motivo sono pervenute sintesi e parafrasi – di quello che scriveva Eraclito.
Ritratto di Eraclito
Queste prove (frammenti, testimonianze sintetizzate o parafrasate) ci consentono di sapere il pensiero
filosofico (e non solo) del grande personaggio in questione.
Mentre di Anassimandro si sa poco, ci è possibile invece – per Eraclito – comprendere anche i suoi aspetti
personali (caratteriali): è una persona ben precisa, che ha espresso addirittura il suo carattere e ha
acquisito la nomina di “grande personaggio”.
Questo rende i suoi frammenti ancora più interessanti: è (come se) Eraclito parlasse di lui!
Coordinate cronologiche e geografiche
Eraclito vive parecchi anni dopo Anassimandro: vive tra il VI e V secolo a.C.
Assiste ed è testimone di un grande momento storico greco: le due guerre persiane.
Infatti, nei suoi frammenti si legge spesso delle guerre persiane ma soprattutto delle loro conseguenze, in
particolare della seconda guerra persiana (svolta nel 480 a.C.).
Storia: Efeso sottomessa all’Impero Persiano
Tale guerra ha avuto, infatti, pesanti ricadute ad Efeso (colonia greca che si trova nell’attuale penisola
anatolica, in Asia Minore): viene sottomessa all’impero persiano.
Efeso viveva in autonomia, ma pur sempre sotto il controllo del Re persiano. 7
STORIA DEL PENSIERO FILOSOFICO
40005 | Prof. G. Fornari
Lunedì 20 Marzo 2017
Efeso libera: governo democratico
Quando, poi, l’Impero Persiano viene sconfitto dalla Grecia (in particolare da Atene), gli ateniesi liberano le
colonie greche dell’Asia Minore (tra le quali Efeso) – e introducono dei governi (che avevano
un’organizzazione politica simile a quella ateniese, cioè governi democratici: governava il “demos”,
composto dai cittadini – mentre, invece, prima c’era una costituzione aristocratica, cioè dominava la
nobiltà.
Cambiamento politico: regime aristocratico filo-persiano
Il regime aristocratico (oligarchico, cioè dominavano poche persone – solitamente le più ricche) era
filo-persiano, cioè condivideva il dominio persiano ed era leale nei confronti del Re persiano.
Avveniva così un cambiamento del regime politico.
Perché è importante?
Perché Eraclito reagisce negativamente contro questo cambiamento.
Eraclito, dunque, era:
- testimone degli eventi della seconda guerra persiana
- direttamente partecipe delle guerre
- assolutamente non d’accordo con il cambiamento politico.
Ipotesi: Eraclito scrive un libro
Si ipotizza che Eraclito abbia scritto il suo primo libro – di tipo sapienziale e argomentativo – in seguito a
questa sconfitta politica.
Eraclito e l’aristocrazia
Perché Eraclito era così partecipe degli avvenimenti politici della sua città?
Perché apparteneva alla classe dominante.
Non per scelta: Eraclito apparteneva ad una delle famiglie più ricche e aristocratiche della città di Efeso.
La sua famiglia aveva, addirittura, il titolo ereditario di “re” e il titolo prestigioso di “sacerdote”: essendo
Eraclito il primogenito, tali titoli erano attribuiti a lui.
*Titolo di Re: probabilmente, ai tempi della fondazione di Efeso, c’era un Re – seppur con poteri limitati. 8
STORIA DEL PENSIERO FILOSOFICO
40005 | Prof. G. Fornari
Lunedì 20 Marzo 2017
Dunque, Eraclito era in una posizione elevata – a livello sociale, nella sua città.
Eraclito apparteneva all’aristocrazia: oggi l’aristocrazia non esiste più come classe sociale autonoma.
Dimostrare di essere il migliore: nelle battaglie e nella cultura
Perché?
Il termine “aristos”, in greco, significava “migliore”, “il migliore”.
L’ “aristos” – se classificato come “il migliore di tutti” – doveva dimostrare tale titolo.
Solitamente, nelle società arcaiche – essere il migliore voleva dire essere il più forte e il più valente in
battaglia.
Ma – siccome anche la cultura ricopriva un certo prestigio – c’erano anche degli aristocratici che volevano
essere i migliori nel campo della cultura e dell’intelligenza.
Orgoglio di stirpe
Quindi, gli aristocratici erano persone tali per nascita, ma in qualche modo dovevano dimostrare – al resto
della società – di essere all’altezza del titolo nobiliare ereditato.
C’è un forte orgoglio di stirpe.
Ad esempio: proprio per dimostrare l’altezza del titolo ereditato, gli aristocratici costruivano fortezze sontuose e
grandi edifici (vedi Città Alta di Bergamo) – nonostante personalmente fossero persone poco eleganti.
Eraclito – dunque – appartiene all’aristocrazia (che però interpreterà in modo particolare).
Eraclito è sdegnato per il cambiamento politico: scrive il libro
L’ipotesi più interessante è che Eraclito abbia deciso di scrivere il suo libro – in conseguenza al
cambiamento radicale di regime politico nella sua città, che suscita il suo sdegno e le sue critiche (che lui
desidera argomentare, e lo fa presentando una concezione del mondo – rendendola pubblica).
Mistero del libro: il tempio di Artemide
Tuttavia questo libro contiene dei “misteri”.
C’è un aneddoto – molto significativo – sul luogo in cui Eraclito avrebbe depositato il suo libro: il tempio
principale di Efeso, cioè il santuario dedicato ad Artemide.
Il tempio di Artemide era uno dei luoghi più importanti del mondo greco: era ritenuto, dagli antichi, una
delle sette meraviglie del mondo! 9
STORIA DEL PENSIERO FILOSOFICO
40005 | Prof. G. Fornari
Lunedì 20 Marzo 2017
Secondo alcune testimonianze, Eraclito sarebbe andato nel grande santuario di Artemide e avrebbe posto lì
il suo rotolo.
Per quale motivo?
Coordinate cronologiche: prima metà del V secolo a.C
Se l’ipotesi secondo la quale Eraclito avrebbe composto il suo libro in conseguenza al cambiamento di
regime – ad Efeso, tra il 479 e il 478 a.C. – la piena maturità di Eraclito, nell’espressione iscritta del suo
pensiero, si ha negli anni successivi.
Le date della nascita e della morte precisa di Eraclito non si sanno, ma si può dire che il momento
culminante della sua attività filosofica si ha tra nel 479 a.C. circa: nella prima metà del V secolo a.C.
L’aneddoto sul libro
Secondo questo episodio – Eraclito depone il rotolo del proprio libro (probabilmente l’unico)* nel tempio di
Artemide (di Efesia) – e lo consacra in questo luogo, lasciandolo li.
I templi: luoghi di culto e non solo
La notizia è, in realtà, meno strana di quello che può sembrare: i templi, nel mondo antico, non erano
semplicemente dei luoghi di culto – ma erano centri di vita sociale, culturale ed economica.
Nelle civiltà dell’Antico Oriente, infatti, il tempio era l’unico (e il principale) luogo d’istruzione.
Inoltre, il tempio non era un semplice edificio: i templi più grandi costituivano vere e proprie cittadelle, con
una serie di edifici annessi. Dunque erano centri di culto, di religione – ma anche luoghi di residenza dei
monaci, dei sacerdoti, ecc.
Ad esempio, i monasteri medievali cons