Anteprima
Vedrai una selezione di 6 pagine su 25
Storia del pensiero economico - nozioni generali Pag. 1 Storia del pensiero economico - nozioni generali Pag. 2
Anteprima di 6 pagg. su 25.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia del pensiero economico - nozioni generali Pag. 6
Anteprima di 6 pagg. su 25.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia del pensiero economico - nozioni generali Pag. 11
Anteprima di 6 pagg. su 25.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia del pensiero economico - nozioni generali Pag. 16
Anteprima di 6 pagg. su 25.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia del pensiero economico - nozioni generali Pag. 21
1 su 25
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

La scuola austriaca

I primi marginalisti lasciano insoluti alcuni interrogativi; un esempio potrebbe essere il concetto di utilità che non viene risolto in modo soddisfacente riguardo soprattutto la misurabilità e la comparabilità.

Tra la fine dell'800 e i primi decenni del 900 l'impianto marginalista si evolve; questo è il periodo della seconda generazione marginalista.

I principali ambiti in cui questi nuovi filoni maturano sono:

  • Scuola austriaca: sviluppa la teoria del capitale e la concezione soggettivista di Menger;
  • Scuola di Losanna: amplia il concetto dell'equilibrio di Walras;
  • Scuola neoclassica: si sviluppa sulla linea di Mill-Jevons.

Prendendo ora in considerazione la scuola austriaca, all'interno della quale molti tra gli studenti di Menger diventano economisti come: Wieser e Bawerk.

Wieser (1851-1926) amplia la teoria di Menger della produzione con un'ampia formulazione sul costo di opportunità.

Bawerk amplia la teoria di...

Menger sul capitale, sostenendo nelle sue opere che il capitale e il saggio di interesse sono gli elementi centrali del sistema economico. Nella sua ottica l'elemento tempo è il concetto centrale dell'analisi.

Wicksell (1851-1926) sviluppa la teoria di Bawerk difendendo che il capitale è il lavoro risparmiato e sottolinea la posizione centrale delle banche sull'andamento del sistema economico.

LA SCUOLA DI LOSANNA

Per Walras il sistema di equilibrio economico descrive una situazione in cui si realizza il massimo dell'utilità. Walras incontra delle difficoltà nella misurabilità dell'utile. Questo ostacolo viene superato da Pareto attraverso l'introduzione delle curve d'indifferenza dei gusti e degli ostacoli:

- curve dei gusti: rappresentano l'insieme dei punti che esprimono combinazioni di beni ugualmente soddisfacenti per l'individuo; ogni punto nella curva rappresenta la soddisfazione dell'individuo per i due beni.

coordinati;- curve degli ostacoli: rappresentano insieme dei punti relativi ai gusti altrui o relativi a ostacoli che il soggetto incontra nel baratto. In base a queste curve si vuole risolvere il problema che porta a massimizzare la soddisfazione combinando nel modo più efficiente le risorse.

Pantaleoni (1857-1924) fu un economista italiano amico di Walras a cui va il merito di aver introdotto gran parte della problematica marginalista in Italia; egli analizza la disparità delle posizioni iniziali sulle posizioni finali.

SCUOLA NEOCLASSICA

La "Theory" di Jevons segnò la direzione degli studi di un buon numero di economisti alla fine del 1800 come: Marshall, Edgeworth, Henry, Wicksteed, Pigou. Per la mancanza di un distacco dalle opere dei predecessori a questi economisti viene dato l'appellativo neoclassici.

Marshall è convinto che i classici abbiano considerato l'uomo come una quantità costante e così facendo non è abbiano

studiato le variazioni, ma lui si assume il compito di rimediare, andando a considerare il carattere dell'uomo e l'efficienza come prodotto di circostanze. Possiamo dire che Marshall incarna il classicismo rinnovato, ciò vuol dire che egli adotta alle nuove esperienze schemi teorici preesistenti attraverso l'utilizzo di nuovi strumenti. Questi matura un certo interesse per l'economia intesa non come un corpo di verità ma come uno strumento per la scoperta di verità corrette. Le maggiori influenze che hanno plasmato la personalità di scienziato di Marshall sono: Ricardo, Mill, Jevons. L'obbiettivo di Marshall è quello di esaminare temi economici a livello teorico e consentire in questo modo di risolvere i problemi legati al sistema economico attraverso l'utilizzo di strumenti scientifici. Marshall è convinto che l'allontanamento (scollamento) tra teoria e pratica sia possibile solo se si abbandona l'impostazione del

problema economico in chiave di equilibrio economico generale. Considera non giusto lo studio dell'equilibrio del sistema perché obbiettivo solo teorico, ma va a considerare equilibri parziali con i quali aumenta il riferimento a tempo e storia e al modificarsi del fenomeno quando, dilatandosi il tempo considerato, aumenta il numero delle variabili da includere nel modello. L'oggetto che Marshall considera come centrale è la determinazione del prezzo attraverso la massimizzazione delle soddisfazioni individuali. Questi considera il valore dei beni come risultante di domanda e offerta. Marshall continua spiegando in che modo domanda e offerta concorrono alla formazione del prezzo di equilibrio. Per quanto riguarda la domanda, Marshall spiega che i soggetti mirano a ricavare soddisfazione dal consumo e ogni individuo regola i suoi acquisti in base al rapporto tra quantità e prezzo del bene. Marshall continua dicendo che il desiderio di un bene diminuisce.all'aumento della sua disponibilità; questa diminuzione può essere lenta o rapida: se è lenta l'elasticità dei bisogni dell'oggetto è grande, cioè la disposizione a comprare un bene si estende di molto sotto l'azione di una variazione di prezzo; se è rapida l'elasticità è piccola, cioè gli incentivi difficilmente determinano una estensione del desiderio di comprare. L'offerta invece è data dalle spese normali di produzione; a tal proposito dobbiamo effettuare una distinzione tra brevissimo, breve e lungo periodo. Nel periodo brevissimo l'offerta è fissa e il prezzo è regolato dalla domanda del bene. Nel periodo breve il prezzo è legato alla possibilità delle imprese di una stessa industria di variare l'offerta utilizzando gli impianti per adeguarla alla domanda. Tutte le imprese si trovano ad offrire beni sul mercato ad uno stesso prezzo che coincide.con il costo medio dell'impresa marginale. Ma in ogni impresa i costi medi di produzione sono diversi quindi per le imprese non si verifica una coincidenza tra prezzo, costo marginale e costo medio e questo può dare origine a profitti e extraprofitti. Questo consente a Marshall di far coesistere il concetto di equilibrio di mercato con la possibilità di un surplus, che la teoria marginalista della prima generazione aveva escluso. Nel lungo periodo Marshall ipotizza sia la sostituzione degli impianti nelle imprese, sia l'entrata di nuove imprese nel mercato. Marshall introduce la definizione di economie interne, dipendente dalle risorse delle singole aziende ed economie esterne dipendenti dallo sviluppo generale dell'industria. Questo comporta che ad uno stesso prezzo il produttore è disposto a produrre una maggiore quantità di beni, con il conseguente restringimento della concorrenza, conseguente allo stabilirsi di forme di monopolio. Per quanto riguarda

L'interesse del capitale, esso è regolato dalla domanda, dipendente dalla produttività del capitale e dall'offerta. I guadagni percepiti dagli imprenditori dipendono dalla difficoltà del lavoro compiuto cioè dalla domanda e dall'offerta. Quindi l'extraprofitto, dovuto alle variazioni della domanda, cioè un guadagno congiunturale o di opportunità è da considerarsi in aggiunta al profitto normale e compreso nel costo di produzione come compenso per una funzione. Dai discorsi di Marshall emerge che l'impresa economica non opera in un mercato con concorrenza perfetta; infatti concorrenza, monopolio e intervento dello Stato sono il frutto di nuovi strumenti analitici introdotti. Wicksteed eredita i principi marginalisti trasmessi da Jevons e ne estende l'applicabilità al comportamento dell'uomo in qualsiasi circostanza. Egli unifica l'analisi del sistema, adattando una curva che possa andar bene per la

Descrizione della domanda e dell'offerta dei beni, considerando i produttori come consumatori del bene stesso. Neppure Edgeworth segue la strada del contemporaneo Marshall; questi approfondendo l'analisi dello scambio introduce le curve di indifferenza, attraverso le quali arriva a stabilire che non vi è un unico punto in cui lo scambio tra due individui è efficiente, ma molteplici, cioè sono molte le situazioni che rappresentano la scelta ottima di un paniere di due beni per un individuo. Devenport (1861-1931) matura una concezione teorica fondata sul concetto di costo di opportunità, cioè l'offerta è intesa come espressione dell'utilità di cui il soggetto accetta di privarsi. Pigou introduce il concetto di prodotto marginale sociale netto che la collettività ricava attraverso l'attività produttiva; egli accoglie all'interno dello schema teorico la presenza delle esternalità.

createdall'attività produttiva individuale a danno o a vantaggio dei concorrenti. Quasi tutti gli economisti classici e marginalisti ritengono che la circolazione della moneta in un paese dipende dall'ammontare numerico della moneta, dal numero degli scambi e dalla volontà di circolazione. Per i marginalisti il valore della moneta si spiega in base a leggi diverse da quelle della domanda e dell'offerta; nel sistema di determinazione dell'equilibrio generale, la moneta funge da numerario. Questa concezione quantitativa della moneta viene ripresa agli inizi del 1900 da Fischer, il quale sottolinea il carattere neutrale della moneta. Arriva a definire la seguente relazione: Per Marshall il valore di scambio dall'ammontare globale della moneta di un paese è uguale a quello dell'ammontare totale delle merci che la popolazione decide di tenere disponibile in forma liquida. La teoria che correladirettamente i prezzi al volume della moneta sarebbe valida solo nel lungo periodo. Pigou, allievo di Marshall, teorizza il real balance effect che spiega come la domanda di moneta varia non solo al variare del livello delle transazioni, ma anche al variare del fabbisogno monetario dei soggetti. Hawtrey (1879-1971), allievo di Marshall, centra l'analisi dell'andamento ciclico dell'economia sul ruolo del sistema bancario. Hawtrey in primo luogo collega il livello dell'offerta di credito alla quantità di oro disponibile nel paese; se l'oro cresce, i prezzi salgono. In secondo luogo, spiega come i salari vengono pagati utilizzando i fondi di riserva delle banche che, come conseguenza, hanno minori possibilità di concedere prestiti. L'andamento ciclico può essere anche spiegato come risparmio frenato imposto ai percettori di reddito fisso in presenza di aumento dei prezzi. CORROSIONE DEL MARGINALISMO E FERMENTI INNOVATIVI Clark (1847-1938) afferma la

La positività all'interno del principio della concorrenza nello scambi

Dettagli
Publisher
A.A. 2006-2007
25 pagine
1 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/12 Storia economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher luca d. di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del pensiero economico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Antolini Fabrizio.