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Estratto del documento

05/04 IMPORTANTI DEDUZIONI DI SMITH:

- Esempio dello spillettaio usato per spiegare la divisione del lavoro

- Ciclo di fabbricazione diviso tra molte mani (vedi testo su BB)

- Funzionamento delle macchine intese anche come utensili/attrezzi; dice che non

tutti i loro perfezionamenti sono portati da coloro che le utilizzano abitualmente, spesso

vengono fatti dai costruttori delle macchine stesse (es. mulino) oppure derivano da

soluzioni portate dalla pigrizia.

22 mercoledì 13 aprile 2016

- Il filosofo riesce a esaminare il sistema nell’insieme e collegare le parti del

sistema portando a dei miglioramenti; la filosofia diventa occupazione di una particolare

categoria di cittadini e così Smith giustifica la sua professione. Secondo Smith la

produzione del lavoro porta a produrre beni materiali; l’unica eccezione è il filosofo che

anche senza produrre beni materiali, produce comunque lavoro. Anche qui ciascun

soggetto diventa più competente nel suo ramo specifico.

- Secondo Smith il prezzo di un bene è dato nel lungo periodo dal suo valore di

produzione.

Per Malthus invece qualsiasi bene ha un prezzo perché esistono una domanda ed

un’offerta che lo generano. La teoria di Malthus è sostanzialmente pessimistica, legata

al processo di sviluppo del sistema capitalistico con l’influenza nel breve periodo di freni

preventivi e repressivi ma nel lungo periodo è tutto legato alla legge naturale.

Tutto questo ragionamento è indebolito a causa della cronica tendenza al sottoconsumo:

il sistema capitalistico non è in grado di sviluppare la capacità di consumo nella stessa

misura in cui cresce la capacità di produzione= si produce di più di quanto si consuma=

scarsità di domanda.

Malthus distingue il potere di acquisto=power dalla volontà di acquisto=will: i lavoratori

avrebbero la volontà di acquistare tutti i beni prodotti ma hanno insufficiente potere di

acquisto; al contrario i capitalisti non hanno volontà di consumare di più anche se

potrebbero. Essi potrebbero anche usare i risparmi per acquistare beni strumentali ma

per fare ciò dovrebbero prevedere i profitti futuri. Tale previsione viene a mancare

perché la capacità di consumo è limitata.

Il sistema entra così in un circolo vizioso di povertà e quindi i profitti tendono ad

annullarsi.

I contemporanei di Malthus credevano invece che ci fosse sempre parità tra power e

will. Ci vollero 115 anni per riprendere questo argomento dell’eccesso del risparmio con

Keynes. Anche i neo-marxisti ripresero questo concetto di Malthus nel ‘900, dove ci si

accorse che il sistema capitalista non ha in sé nessun meccanismo che assicuri

spontaneamente il raggiungimento della produzione ottimale compatibile con le risorse

disponibili, è necessario l’intervento di qualcuno ma nel 1800 non ci pensò nessuno.

La teoria di Malthus non venne considerata di valore economico (fu additato come

eretico) perché in quegli anni gli economisti e Say sostenevano che tutto ciò che veniva

offerto veniva anche consumato (Legge degli sbocchi di Say).

Malthus individua alcuni rimedi a questo ristagno:

- Riforma della struttura della proprietà fondiaria che favorisca la formazione di

un’ingente classe media la quale abbia una buona predisposizione sia al lavoro che al

consumo;

23 mercoledì 13 aprile 2016

- Insieme di atti per facilitare gli scambi sia nazionali che internazionali (misure che

favoriscono l’aumento della domanda; es. mettere sul mercato anche beni improduttivi

che aumentino il consumo).

Questi rimedi sono considerati necessari da Malthus per evitare tale ristagno dei

consumi. Egli sostiene che il prezzo sul mercato dipenda dalla relazione tra quantità di

beni offerti e domandati. Il sistema normalmente incontra in questo equilibrio degli

ostacoli e così continuerà fin quando sul mercato non ci sarà una domanda effettuale=

tale da assorbire l’offerta di quel bene (consumatori disposti ad acquistare quel bene al

costo di produzione e a comprarne la quantità offerta).

Questo secondo Malthus non avviene a causa di mancanza di volontà oppure di potere

di acquisto.

Finora tutti i ragionamenti sono legati alla legge naturale che sottostà al funzionamento

del processo economico. È naturale:

- Che gli operatori economici si comportino in un certo modo

- Il diritto di proprietà

- La divisione in classi

Secondo Smith non ci sono squilibri se il sistema funziona secondo natura (ottimismo),

mentre Malthus dice che possono essercene anche con un funzionamento naturale

(pessimismo).

Autori critici dell’ottimismo Smithiano (pag.96):

- Charles Fourier: pensa ad una rifondazione della società basata sulla

cooperazione;

- Owen pensa che debba prima cambiare la struttura sociale per modificare il

comportamento degli operatori economici;

- Cabet guardava al comunismo come sistema di pianificazione statale;

- Proudhon pensa ad una società ordinata formata da “uomini atomo” ognuno

responsabile e libero.

Esempio di ottimismo di fine ‘800: 1795 Kant scrisse che sono lo scambio e il commercio

che portano alla pace perché tutti sono interessati a un unico medesimo obiettivo.

SECONDO PARTE DEL PROGRAMMA

05/04/16 DAVID RICARDO

Caratteristica della scuola classica inglese dell’800 è di rifarsi al metodo deduttivo (date delle

ipotesi salde si deduce un ragionamento). La scuola classica ha radici in Smith ma il caposaldo

è Ricardo e continua fino a Marshall per molto tempo; altro autore classico importante fu Johan

Stuart Mill.

Ricardo nasce nel 1772 in una famiglia ebreo olandese; con il lavoro di agente di cambio riuscì

ad acquistare notevoli proprietà terriere avendo così diritto ad entrare nel parlamento.

24 mercoledì 13 aprile 2016

Esperto di fenomeni monetari nello studio della politica economica, si occupava di mettere i

relazione prezzo e valore dei beni, il fenomeno della moneta. Arrivò al confronto con molti

pensatori, con Torrence sul commercio internazionale, con Malthus sulla teoria del profitto, con

Jeremy Belltam, e con Say sulla legge degli sbocchi.

Con il 1815 può considerarsi concluso il suo periodo di formazione, lascia gli affari dedicandosi

all’economia politica e sedendo anche in parlamento. La sua opera principale fu “Principi di

economia politica e tassazione” (prima edizione nel 1817, 1820 2° estende il capitolo sulla

moneta, 1821 3° modifica il capitolo sulle macchine).

Tutte le sue opere sono raccolte in 10 volumi curati da Piero Sraffa. Francesco Ferrara tradusse

e portò in Italia moltissime opere straniere. Importante anche l’edizione di Pierluigi Porta.

Ricardo inizia i principi spiegando l’oggetto dell’economia politica, descrivendo poi le ipotesi sulle

quali baserà la visione del suo sistema economico (caratteristiche del metodo deduttivo); il

principale problema fu determinare la variazione della distribuzione tra le classi del prodotto

ricavabile dalla terra.

Quando un autore tratta un discorso alcune ipotesi sono incoscienti, non razionali, ci sono

assunti impliciti come l’assetto istituzionale (divisione in classi sociali), dando per scontato che il

sistema sia dinamico e in sviluppo.

Una cosa che lo differenzia da Smith sono le digressioni storiche, infatti Ricardo viene incolpato

di essere troppo teorico (Schumpeter parla di vizio ricardiano perché si stacca troppo dalla

realtà).

Ricardo vuole fondare la propria analisi sull’indagine scientifica di come ogni classe sociale

concorra alla formazione del reddito nazionale: la sua è una teoria dinamica sulla distribuzione

del reddito.

Il primo problema affrontato da Ricardo fu quello del valore: se si vuole misurare la crescita della

ricchezza è necessario trovare un’unità di misura per valutare il valore dei beni prodotti e

ciascuna della quote di reddito. Tale unità di misura dev’essere indipendente da ciò che viene

misurato e dev’essere stabile nel tempo.

Inizialmente pensa di adottare come unità di misura l’oro, poi il grano e infine adotta il lavoro/

tempo di lavoro contenuto in un bene (teoria del valore del lavoro: Ricardo accetta concetto di

lavoro incorporato ma non quello di lavoro comandato). Smith aveva affermato che il lavoro

fosse un’unità di misura valida esclusivamente nelle economie primitive.

07/04/16 CONTINUAZIONE RICARDO

Per Ricardo l’unità di misura di qualsiasi bene è il lavoro, si discosta così da Smith con la “teoria

del valore lavoro”. Per affermare questo Ricardo deve dimostrare che la rendita e il profitto non

rientrano nel valore dei beni. Rientra nel calcolo solo il lavoro perché:

- La rendita è un reddito non guadagnato, percepiscono più o meno rendita solo i

proprietari di terreni più o meno fertili. Questo ragionamento dipende da quello di Malthus: prima

si coltivano le terre fertili mentre con l’aumento della popolazione si passa a quelle meno fertili.

Nella terra meno fertile non c’è rendita quindi il valore dei beni non comprende la rendita.

- I profitti non entrano a far parte del costo di produzione perché essi non sono altro che

salari pagati in passato.

Questa teoria del lavoro PURA vale se non si considera rilevante il progresso tecnico quindi la

tecnica non cambia nel tempo; in realtà Ricardo a livello teorico non lo considera rilevante pur

sapendo che tale progresso esiste, ma lui adotta un’ipotesi semplificatrice in cui esso manca.

Ricardo si pone l’obiettivo di trovare una misura invariabile del valore; per tale deve essere

indipendente rispetto alle componenti del valore che misura. Con questo strumento teorico egli

può procedere nel suo lavoro di indagine sulla distribuzione del reddito nel tempo.

Ricardo ipotizza che:

- Il sistema produca solo grano

- Nel sistema si anticipano i salari= il capitale è identificato con il capitale circolante, il

quale è anche quello usato per anticipare le sussistenze. Non c’è capitale circolante che finanzi

la tecnica per l’ipotesi di tecnica fissa (no progresso tecnologico).

25 mercoledì 13 aprile 2016

- I salari sono a livello di sussistenza ma tale livello varia a seconda delle necessità e dei

consumi

Per Ricardo si anticipano le sussistenze così da iniziare a coltivare terre fertili, per poi passare a

quelle meno fertili in seguito all’aumento della popolazione. Questo comporta che i proprietari di

terre fertili percepiscano una rendita sempre più alta (quasi monopolio).

Catena delle dipendenze: Ricardo sostiene che “i profitti dipendono dai salari anticipati, i salari

nel lung

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A.A. 2016-2017
44 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/04 Storia del pensiero economico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher DavideTogno di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del pensiero economico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Parisi Daniela.