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Equilibrio Marshalliano

Si rappresenta lungo l'asse delle ascisse la quantità "q" e lungo l'asse delle ordinate il prezzo "p". Se la quantità è di equilibrio ("q*"), poiché i prezzi sono in funzione della quantità, si raggiunge il punto di equilibrio tra domanda ed offerta in corrispondenza del prezzo "p*".

Tuttavia, se per qualche ragione la quantità diminuisce a "q(1)", significa che il prezzo domandato ("p(1D)") è superiore al prezzo offerto ("p(1S)"): i venditori aumenteranno il prezzo offerto (con l'incremento della quantità da "q(1)" a "q*" e del prezzo offerto da "p(1S)" a "p*") ed i compratori diminuiranno il prezzo domandato (da "p(1D)" a "p*").

Se, invece, la quantità aumenta a "q(2)", significa che il prezzo...

domandato(“p(2D)”< “p(2S)”) è inferiore al prezzo offerto: i venditori diminuiranno il prezzo offerto (con la riduzione della quantità da “q(2)” a “q*” e del prezzo offerto da “p(2S)” a “p*”) ed i compratori incrementano il prezzo domandato (da “p(2D)” a “p*”).→ CONCETTO DI SURPLUS O RENDITA DEL CONSUMATORE:

Dal lato della domanda, Marshall definì anche il concetto di Surplus (o rendita del consumatore), precisando che si tratta della differenza tra la somma massima che il consumatore è disposto a pagare per una certa quantità di un bene (calcolata sulla base dei prezzi marginali di domanda decrescenti) e il suo effettivo esborso monetario. L'area “AEp*” rappresenta la rendita del consumatore (“A” è il prezzo massimo).

Anche dal lato dell'offerta egli introdusse alcuni termini:

  • -Industria= insieme di

imprese che produce la stessa merce;

Economie di scala= "economie derivanti da un aumento della scala di produzione di un qualunque genere di merci";

a) Economie di scala dipendenti dallo "sviluppo generale dell'attività produttiva" (economie esterne);

b) Economie di scala derivanti dalle "risorse delle singole imprese" e dalla "efficienza della loro amministrazione" (economie interne);

Impresa rappresentativa= impresa "media", caratterizzata da funzioni di costo e da tecniche produttive tipiche di una particolare industria;

Surplus o rendita del produttore= somma delle differenze tra i prezzi minimi a cui l'imprenditore sarebbe disposto a vendere le diverse unità del bene prodotto e la somma complessiva effettivamente percepita (l'area "CEp*" rappresenta la rendita del produttore).

Distretto industriale= area territoriale circoscritta con una particolare vocazione produttiva, caratterizzata

da un numero elevato di imprese di dimensioni medio-piccole, da una peculiare cultura economica e da una specifica rete associativa ed istituzionale (Marshall credeva e riteneva che le economie di mercato tendessero verso imprese di grandi dimensioni → rendimenti di scala crescenti; tuttavia, in alcuni settori industriali l'attività produttiva si prestava ad essere svolta nell'ambito di un "network" di imprese di piccole e medie dimensioni, basate sul lavoro artigianale). Inoltre, un distretto industriale agevola l'introduzione e la trasmissione di innovazioni e di miglioramenti, anche minimi. "Atmosfera industriale" di una particolare area agisce da catalizzatore di nuove energie esterne all'area stessa (rafforzamento). Marshall: L'eredità (lezione 38) → La critica di Sraffa a Marshall: PROBLEMA: l'equilibrio marshalliano di lungo periodo prevede rendimenti costanti. In realtà Marshall pensava che nel lungo

periodo i rendimenti di scala fosserocrescenti, ossia che la curva di offerta fosse inclinata negativamente e decrescente.Ciò risulta esse incompatibile con l'ipotesi di concorrenza e sembra aprire la strada almonopolio: ogni impresa è infatti incentivata ad estendere la scala di produzione,abbassando i prezzi e scalzando dal mercato i concorrenti più piccoli (le imprese dipiccole dimensioni).→ Anni 1920:A fronte di tale problema esposto, negli anni 1920 si aprì un lungo dibattito riguardol'equilibrio marshalliano di lungo periodo e ciò che invece in realtà credeva Marshallcon numerose critiche da parte di:-Clapham: afferma che le definizioni marshalliane di rendimenti di scala costituivanodelle "empty boxes" (scatole vuote), prive di rilevanza empirica.-Sraffa: afferma che si dovevano superare le ipotesi poco realistiche di concorrenzaperfetta e di impresa rappresentativa e definire le forme di mercato intermedie

traconcorrenza e monopolio, in cui le imprese possono influenzare il prezzo dei prodotti offerti. Anni 1930: - Modelli di concorrenza imperfetta e concorrenza monopolistica (moderna teoria delle forme di mercato - Robinson e Chamberlin) - La teoria monetaria: Marshall è all'origine della teoria delle "scorte liquide", ossia una versione della teoria quantitativa della moneta che pone l'accento sulle scelte soggettive dei singoli agenti. Nel 1871 venne pubblicato il "Saggio sulla moneta", nel quale si trattò la prima esposizione del concetto di "scorte liquide"; la moneta è d'altra parte per definizione infruttifera e, mantenendo una parte delle proprie disponibilità in forma liquida, l'agente economico deve rinunciare ai proventi che avrebbe potuto percepire investendo tali somme in attività finanziarie o di tipo produttivo. - La quantità di moneta detenuta da ogni singolo individuo,ovvero la sua domanda dicircolante, è la risultante di una valutazione individuale dei vantaggi e degli svantaggi conseguenti a tale scelta. Il valore della moneta utilizzata negli scambi è pari, per definizione, a quello del complesso dei beni scambiati; se tutti gli individui di un determinato stato decidessero di detenere in media 1/10 delle proprie disponibilità in forma liquida, lo "stock" di moneta all'interno di tale paese avrebbe un valore pari ad 1/10 del prodotto complessivo. Se gli individui decidono di detenere in forma liquida una proporzione minore di moneta, il valore della moneta stessa diminuisce. In sostanza Marshall, pur ritenendo che la teoria quantitativa fosse analiticamente corretta, sottolinea come essa sia applicabile solo adottando una serie di ipotesi restrittive: i) lo strumento monetario deve essere esogeno e non suscettibile di utilizzazioni alternative; ii) le abitudini di spesa degli agenti economici devono rimanere.

invariate; iii ) il prodotto complessivo deveessere dato.

→ Nel corso degli anni ottanta e novanta, Marshall intervenne a più riprese sul temadella stabilità dei prezzi.-Fu quello il periodo della deflazione: processo di abbassamento dei prezzi conripercussioni negative sulla stabilità economica e finanziaria del sistema; secondoalcuni la causa di tale processo fu l'adozione simultanea da parte di molti paesi del“gold standard”, ossia di un sistema di monometallismo aureo per cui la circolazioneè composta di monete d'oro e biglietti di banca, i quali possono essere convertiti inoro o viceversa (smonetizzazione dell'argento non accompagnata da un aumentosufficiente dell'offerta di oro → conseguente contrazione della base monetaria).-SOLUZIONE: ripristino del sistema bimetallico oro-argento.

Secondo Marshall, la deflazione è dannosa perché, data la rigidità dei salari verso ilbasso, riduce i margini

di profitto; l'inflazione, al contrario, stimola l'attività produttiva, ma al contempo erode il potere d'acquisto dei salari (aumento dei prezzi notevole). Tuttavia, il bimetallismo non avrebbe risolto il problema e, per questo, Marshall propose una versione rinnovata del bimetallismo e meccanismi di indicizzazione dei salari.

Lezione 39-40: Vilfredo Pareto

Biografia (lezione 39)

Vilfredo Pareto (1848-1923) nacque a Parigi nel 1848 da una famiglia italiana, perché il nobile padre Raffaele era stato esiliato per le sue posizioni mazziniane e dovette così fuggire in Francia. Nel 1858, grazie all'amnistia, la famiglia fece ritorno in Italia, precisamente a Torino, dove Vilfredo si laureò nel 1870 in ingegneria. Successivamente, egli si trasferì a Firenze e divenne il dirigente di una società ferroviaria (la Leopolda); nel 1890 incontrò Pantaleoni e divenne l'autore dei "Principi di economia pura", ispirato a

Jevons. Ci fu così l'avvicinamento di Pareto all'economia pura e nel 1892-93 pubblicò "Considerazioni sui principi fondamentali dell'economia politica pura". Inoltre, nel 1893 ottenne la cattedra di Economia Politica a Losanna e negli anni successivi pubblicò molte opere prestigiose. Negli ultimi anni della sua vita si ritirò sul lago di Ginevra, dove morì nell'agosto del 1923. → L'impegno giovanile: Partecipò all'Accademia dei Georgofili di Firenze e scrisse sul giornale liberista "L'Economista"; fu coinvolto in numerose campagne anti-protezioniste ed anti-corruzione e sviluppò una forte simpatia verso i socialisti per la loro battaglia contro lo Stato borghese. → Il "superiore distacco" della maturità: Successivamente si ebbe una rottura dell'alleanza con i socialisti per il loro compromesso con Giolitti, poiché vide una forma di alleanza tra la

“plutocraziademagogica” degli speculatori (il capitale che concedeva dei provvedimenti a favore degli operai, ma con l'interesse di proteggere i propri interessi personali) e la dirigenza operaia e sindacale.

Inoltre, egli incrementò la sua simpatia nei confronti delle frange antagoniste (in particolare i “socialisti rivoluzionari” ispirati da Georges Sorel) e il primato della volontà sulla necessità.

Tuttavia, Pareto incoraggiò il movimento nazionalista e nel dopoguerra (1914-1918) si schierò a favore del movimento fascista di Benito Mussolini.

Pareto: Utilità ordinale, equilibrio economico ed economia del benessere (lezione 40a)→ Dal positivismo all'economia pura:

Pareto fu molto affascinato dal positivismo (movimento filosofico e scientifico che si sviluppò molto in Francia e nel resto dell'Europa nella seconda metà dell'800), criticando le contaminazioni metafisiche e morali delle scienze.

sociali e

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
67 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/04 Storia del pensiero economico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Chiarina830 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Demografia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Guidi Marco.