Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
La scuola dei glossatori nel XII e XIII secolo
BULGARO• MARTINO• IACOPO• UGO•Tra la fine del XII e l'inizio del XIII secolo si ha il SUMMA CODICIS di AZZONE seguito nel 1230ca daGLOSSA ORDINARIA-GLOSSA MAGNA di ACCURSIO, ultimo esponente di tale scuola.
Si chiama scuola dei glossatori perché è una scuola di interpreti del testo romano; non solo, sono autori diGLOSSE, ossia di notazioni marginali al testo. Questo testo rimane antico e non è facile da leggere e quindil'interpretazione è importante poiché queste note, queste glosse, vengono stampate intorno al testo originale,che è messo centralmente, e lo adeguano al presente. I glossatori sono interpreti del testo poiché da solo nonriuscirebbe ad entrare nella realtà. 16/10/2012
In questo periodo abbiamo i libri LEGALES che si distaccano dal diritto romano creando nuove regole;abbiamo anche i libri FEUDORUM che stabiliscono le regole tra i feudi.I giuristi guardano ai problemi di questa nuova realtà.
Perciò i glossatori adeguano la regola al presente, poiché antica. Di Irnerio non sappiamo nulla. I suoi allievi sono più conosciuti e partecipano perfino a Roncaglia come consulenti dell'Imperatore.
Viene elaborato lo statuto cittadino per regolarizzare i cittadini e il potere. La scuola di Bologna non fa solo glosse ma anche delle SUMME, delle sintesi in funzione didattica. Il SUMMA CODICIS di Azzone è molto importante poiché riassume il Codex giustinianeo e lo semplifica.
Con Accursio si arriva ad una stratificazione definitiva; riprende le glosse precedenti e le riorganizza creando una grande opera: GLOSSA ORIDNARIA-GLOSSA MAGNA.
Successivamente alla scuola dei glossatori abbiamo la scuola dei COMMENTATORI.
Il modello bolognese di università fu diffuso, si hanno università a Modena, Perugia etc. Nel '300 Perugia assume un ruolo importante con due giuristi: BARTOLO DA SASSOFERRATO(1313-1357) e l'allievo BALDO DEGLI UBALDI(1327-1400).
Entrambi massimi esponenti della scuola dei Commentatori, di cui Bartolo fu il fondatore. Baldo fa dei commenti ai testi del digesto. Nel passaggio dalla prima alla seconda scuola il lavoro di interpretazione diventa sempre maggiore. Il commentatore non traduce il frammento, vi fa solo dei riferimenti. I giuristi elaborano il metodo del commento, sostituendo quello della glossa. I commentatori commentano il testo romano senza porlo; il giurista si distacca dal testo antico e va avanti. La scuola dei commentatori vede il principio con la scuola di Orleans e il suo rappresentante CINO DA PISTOIA con i LECTURA CODICIS-1314.
Corpus Iuris Canonici
Il Corpus Iuris Canonici è così suddiviso:
- CONCORDIA DISCORDATIUM CANONUM (DECRETO di Graziano, 1140ca)
- LIBER EXTRA (di Papa Gregorio IX, 1234)
- LIBER SEXTUS DECRETALIUM BONIFACII PAPE VIII (Papa Bonifacio VIII, 1298)
- CLEMENTINAE (Papa Giovanni XXII, 1317)
- EXTRAVAGANTES IOHANNIS XXII
- EXTRAVAGANTES COMMUNES
Il diritto è espresso dagli organi della chiesa stessa, è formato da precetti, encicliche papali, riflessioni da parte di tutti gli appartenenti alla chiesa; può inoltre essere di tutti, ad esempio i precetti dovuti ad un concilio. A valle del diritto divino c'è un diritto umano da riordinare per renderlo comprensibile. Il vescovo francese Ivo di Chartres nel 1070 e Graziano nel 1140, selezionano e ordinano sistematicamente il materiale giuridico della chiesa di tutti i secoli passati. Il canonista è un uomo del presente ed è partecipe alla crescita della chiesa, diversamente dal civilista che deve riscoprire il testo romano e adattarlo alla realtà. I precetti della chiesa sono indiscutibili e incondizionati da parte di tutti i cittadini. La chiesa è partecipe di tutte le più grandi tappe dell'uomo. Non sono iniziative che derivano dal papato, l'opera di Ivo e di Graziano sono così importanti da divenire norme.
La chiesa non si ferma a Graziano, produce diritto, è potere universale, produce un atto giuridico chiamato DECRETALE, la lettera decisoria, l' EPISTOLA DECRETALIS. La chiesa è un potere giuridico che crea diritto e innova le norme già esistenti. La chiesa è interessata al diritto e si occupa della propria organizzazione, dei precetti morali e dei comportamenti sociali dell'uomo. La chiesa non fa leggi, non esercita potere legislativo, il suo è un potere astrale. L' EPISTOLA DECRETALIS è un comando, una serie di decisioni che rispondono ai vari problemi proposti dalla periferia alla sede papale. Nel LIBER EXTRA papa Gregorio IX ordina a Raimondo di riunire i decretalis dall'opera di Graziano fino a quel momento. Il Corpus Iuris Canonici è un insieme di decretali dei pontefici che deve sempre essere aggiornato. Il diritto canonico si basa sulla riorganizzazione delle scelte papali, delle decisioni. Ci sono interazioni col diritto civile,
Tanto che nel '300 si avranno giuristi più completi che conosceranno entrambi i diritti, poiché tali diritti, canonico e civile, sono complementari. Il diritto della chiesa esiste da quando essa è stata fondata. L'XI secolo è segnato dalla RIORGANIZZAZIONE del diritto canonico, nel mentre che il testo romano viene riscoperto. Due grandi diritti sembrano dividersi il campo:
- IURIS CIVILIS, interpretato da glossatori e commentatori;
- IURIS CANONICI, completato da decretisti e poi da decretalisti.
Il diritto canonico è eterogeneo, casistico ossia risponde alla questione del singolo, si fonda su testi sacri. Pluralità di ordinamenti conviventi. Diritti a proiezione universale:
- CORPUS IRUIS CIVILIS → IUS CIVILE, testo giustinianeo nell'interpretazione del giurista medievale.
- CORPUS IURIS CANONICI → IUS CANONICUM, grandi condotte morali a cui la società deve ambientarsi, disciplina del matrimonio.
Testo da sempre esistito, dal XI secolo riorganizzato.
Questi due diritti sono diversi ma hanno in comune il fatto di essere a proiezione universale, cioè rappresentano soluzioni giuridiche valide per ogni realtà, sono il conglomerato di tutte le soluzioni giuridiche. Il diritto romano non ha confine, se non quello della cristianità, è universale per il mondo cristiano, è un testo di riferimento per la comunità cristiana. Questi ordinamenti giuridici non si fissano in un territorio, non è il territorio a definire l'attualità. Sono applicabili in tutta la comunità cristiana, sono IUS COMMUNE. Sono tali perché entrambi si impongono come punto di riferimento per la generalità delle comunità cristiane.
Nell'esperienza non ci sono solo i cittadini e i fedeli, poiché vi sono anche i diritti locali. Vi sono diritti a proiezione particolare, territoriale o soggettiva. Si parla di IURA PROPRIA, che
include in se il DIRITTOSTATUTARIO, lo IUS MERCATORUM e il DIRITTO FEUDALE. 23/10/2012
IUS COMMUNE, diritti a proiezione universale:
- IUS CIVILE → Corpus Iuris Civilis, 5 libri Legales interpretati dai giuristi → testi antichi, dinamicità=• interpretazione dei giuristi → universalità data dal fatto che tutta la comunità cristiana segue tali regole→ rapporti secolari, civili, patrimoniali, successori, responsabilità, etc.
- IUS CANONICUM → Corpus Iuris Canonici, DECRETUM GRATIANI del 1140, data in cui tale• diritto si consolida, raccolte di decretali 1234-1317 → testi riorganizzati e sempre nuovi → universalitàdata dall'universalità del potere papale → rapporti della chiesa, precetti morali, istituti portanti dellasocietà(es. Matrimonio).
IUS COMMUNE presuppone IURA PROPRIA e viceversa.
Ius civile e Ius canonicum sono il diritto grande che non esclude i diritti particolari, propri
Poiché appartenentia determinati soggetti. Il fatto che gli ordinamenti universali e particolari siano sullo stesso piano fa si che vi sia una PLURALITÀ GIURIDICA. Il DIRITTO STATUTARIO, dello statuto cittadino, è a proiezione TERRITORIALE. Il DIRITTO COMMERCIALE e quello FEUDALE sono a proiezione SOGGETTIVA. Il diritto statutario è territoriale poiché in Italia le città già dalla fine del XII secolo si stavano organizzando in comuni, si presenta come un potere collettivo, come una organizzazione costituzionale del territorio. Si parla di comune di popolo dalla metà del XII secolo. Il comune vuole esercitare il potere prima nelle mura urbane, successivamente e rapidamente pretende di controllare il territorio vicino alle mura per i beni di necessità. Nasce un sistema urbano che ha un punto di comando nelle città e guarda oltre, verso il contado. I comuni sono indipendenti tra loro e si formano su diversi sistemi urbani.
a l'organizzazione e il funzionamento del Comune, nonché i diritti e i doveri dei cittadini. Inoltre, stabilisce le competenze e le responsabilità degli organi comunali, come il sindaco e il consiglio comunale. Il territorio comunale è delimitato da confini precisi, che possono essere naturali, come fiumi o montagne, o artificiali, come strade o recinzioni. All'interno di questo territorio, il Comune esercita la propria giurisdizione e ha il potere di adottare norme e regolamenti per garantire l'ordine pubblico e il benessere dei cittadini. Il diritto statutario è il diritto che regola l'organizzazione e il funzionamento delle istituzioni pubbliche, come i Comuni. Questo diritto è stabilito dallo statuto del Comune, che è un atto normativo di livello superiore rispetto ai regolamenti comunali. Lo statuto viene approvato dal consiglio comunale e può essere modificato solo con una procedura particolare. Il potere normativo del Comune è sempre più potente perché, negli ultimi anni, sono state attribuite alle amministrazioni locali sempre più competenze e responsabilità. Questo significa che il Comune ha il potere di adottare norme e regolamenti su una vasta gamma di questioni, come l'urbanistica, l'ambiente, la sicurezza, la cultura e l'istruzione. In conclusione, il territorio comunale è il luogo in cui il Comune esercita la propria giurisdizione e ha il potere di adottare norme e regolamenti. Lo statuto regola l'organizzazione e il funzionamento del Comune, mentre il diritto statutario disciplina le istituzioni pubbliche. Il potere normativo del Comune è sempre più potente, poiché gli sono state attribuite sempre più competenze e responsabilità.