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MONACHESIMO
Anno 1000: rinascenza del medioevo.
Nei secoli alto medievali la storia religiosa si intreccia con quella civile.
Nasce un movimento monarchico cristiano profondamente spirituale e profondamente religioso ossia il monachesimo.
Il monachesimo nasce come una secessione fisica dei rapporti dell'individuo con la società umana → ha l'intento di creare le condizioni più adatte a chi ricercasse attraverso una metodica purificazione, la catarsi ascetica e penitenziale. L'individuo abbandona il contesto sociale dove vive per purificarsi e compiere una catarsi attraverso l'ascesi e la penitenza.
C'è quindi una fuga dal mondo; questa consente al futuro monaco di liberarsi dal disordine degli allettamenti della vita quotidiana e purificarsi.
La catarsi lo conduce all'ascesi (avvicinamento a Dio) attraverso rinunce.
E poiché la liberazione interiore dal disordine appariva come una faticosa acquisizione del dominio di sé e
dove si sviluppò il monachesimo cristiano? Il monachesimo cristiano si sviluppò in diverse epoche e in diverse società articolate. Nacque come una forma di ascesi e di rinuncia alle pulsioni umane, con l'obiettivo di raggiungere una virtù sempre crescente. Questa virtù era concepita come una forza morale in grado di sottomettere i sensi alla mente. Le motivazioni morali e religiose del monachesimo sono complesse. Esso rappresentò un'accentuazione dei motivi penitenziali di origine ebraica, lo sviluppo del mito Paolino della lotta tra spirito e carne e la ripresa di motivi ascetici della filosofia greca, come quelli di Socrate e Platone. L'esercizio della virtù e l'espiazione salvifica sono i due binari su cui si muove l'ascetismo cristiano e si pongono come basi per un recupero della socialità da parte di una comunità precedentemente isolata. Il monachesimo cristiano si sviluppò in diverse epoche e in diverse società articolate.dove nasce il monachesimo? Nasce durante il terzo secolo in Africa. Si tratta di uomini solitari di provenienza sociale diversa che sceglievano come soggiorno ambienti sepolcrali o grotte per meditare nelle tenebre e vincere le tentazioni. Appartiene a questo gruppo di eremiti Antonio Abate. Nel 4 sec. In Egitto si sperimentò una diversa soluzione con l'organizzazione di gruppi di asceti: furono i cenobiti, conviventi in edifici comuni, in rigida obbedienza ad un abate dediti a lavori manuali, a servizi comunitari, all'assistenza a pellegrini e infermi, a pratiche di severa astinenza, direcitazione diurna e notturna di salmi biblici, di lettura e meditazione sulle Sacre Scritture. Le sperimentazioni cenobitiche si diffusero così in Palestina, Siria e Asia Minore. Monachesimo in Italia Arriva in Italia con Benedetto da Norcia; fonda comunità dov'era nato, a Montecassino; a questa comunità da poi una regola, o REGULA, e fonda un monastero. Da questoMomento in avanti si distinguerà sempre il:
- clero secolare, appartenente alla chiesa (vescovi, parroci nelle città),
- clero regolare, quello che vive nei monasteri, nelle abbazie; "regolare" deriva da questa regola di Benedetto ed è caratterizzato da castità e povertà, mondo più spirituale poiché fanno un voto di castità, obbedienza e povertà.
La regola più importante è la Regola di San Benedetto mentre la seconda più importante è quella di San Colombano.
Benedetto da Norcia: biografia
Benedetto nacque a Norcia verso il 480. Mandato a studiare a Roma, a 20 anni circa, verso il 500, fuggì la corruzione e la miseria del mondo e si rifugiò dapprima in un piccolo borgo a 50 km da Roma, ove pensava di vivere con altre pie persone in forma ascetica.
Cerca poi la solitudine nella valle dell'Aniene: inizia così in una grotta l'esperienza eremitica nella sua forma più pura.
tra incredibili asperità e penitenze per vari anni. Così egli pensa di vivere per sempre. Molti, attirati dalla sua santità, vogliono mettersi sotto la sua guida, e allora l'anacoreta inizia la sua esperienza di cenobita e di padre di monaci. Costruisce a Subiaco 12 piccoli monasteri, con dodici monaci ciascuno, retti ognuno da un proprio capo, ma tutti dipendenti da Benedetto stesso. Nel corso degli anni si matura nel santo un altro ideale di organizzazione e di vita cenobitica. Verso il 529 si reca a Montecassino, dove fonda il grandioso monastero. Qui, nella piena maturità degli anni e del pensiero, egli scrive la Regola con una organizzazione che consenta a tutti di vivere e lavorare nel recinto della clausura, con una costituzione che poggia sulla stabilità dei monaci. Benedetto muore a Montecassino nel 547(?) o qualche anno dopo. Cf. Agiografia di Benedetto nello studio approfondito del Libro II dei Dialoghi di S. Gregorio Magno.
Nei monasteri si vive e si lavora (non si prega e basta) perché il lavoro esprime la nobiltà dell'uomo. I monastici non solo si mantenevano con lavoro, ma fanno anche attività di diffusione della lingua antica perché traducevano i testi antichi in lingua comune. I monaci nelle ore di silenzio trascrivono, traducono i testi dal greco. La chiesa da questo momento si trascina dietro sia credenti nelle città che i credenti dei monasteri; chiunque voglia studiare andrà a studiare presso i religiosi. Il pentimento, senso di colpa influiscono nel modo di insegnare. E anche cosa insegnare viene scelto: alcuni autori considerati pericolosi vengono esclusi all'opera di insegnamento.
Il libro: la Regula
La Regula, o regola è un testo legislativo e spirituale. Non è scritta di getto ma ha una lunga gestazione che va avanti fino agli anni 50; in realtà potrebbero averla conclusa i suoi colleghi perché lui è morto.
prima. È strutturata e divisa; la regola non viene scritta tutta insieme, all'inizio serve per far funzionare monastero. Poi però Benedetto ha come scopo quello di organizzare tutto il sistema monastico; quindi la prima cosa che fa è distinguere il vero monaco dai falsi monaci (sarabiti e girovaghi). C'erano monaci falsi che andavano di casa in casa di povera gente mentendo. Benedetto organizza con profonda umanità, equilibrio e discrezione l'essenziale della vita dei monaci. Benedetto non vuole essere un innovatore riguardo ai principi ascetici e mistici: venera e segue tutta la tradizione monastica precedente. Ma da tutta la materia disseminata nei vari testi delle regole anteriori a lui, nella vita dei Padri, negli scritti spirituali di Cassiano, egli intende trarre un nuovo testo che sintetizza, ordina e perfeziona gli elementi precedenti. Nella Regola troviamo: profonda umanità, equilibrio, discrezione. Benedetto insiste sulladisciplina interiore: la ricerca di Dio, l'Opus Dei, l'umiltà, l'obbedienza. Da una funzione di comando all'abate; egli comanda il monastero, viene scelto dai suoi e non è necessariamente l'uomo più vecchio, l'anzianità non è l'indice di un valore; essere anziani non vuoldire essere portati di saggezza. Occorre semplicemente che il soggetto a cui viene dato il potere sia il più saggio. Per il resto insiste sulla disciplina interiore: la persona deve dedicarsi al lavoro e alla preghiera ineguale misura, deve scandire rigidamente la propria giornata e comportarsi con obbedienza totale e umiltà seguendo quello che dice l'abate. Uno degli sponsor più importanti di questa regola è Gregorio, personaggio di spicco: nobile romano che decide di liberarsi dai propri beni donandoli alla chiesa e si ritira a Montecassino. Nel 590 viene eletto abate e li scrive un registro, circa 800 lettere, per.Spiegare che le norme di comportamento devono derivare dalla norma scritta. Se ci comportiamo in un certo modo, deve esserci una norma scritta precedente che lo stabilisca. Riassumendo:
Benedetto fonda nel 529 un monastero a Montecassino. Durante il suo percorso di vita elabora una regola che obbedisce al principio "ora et labora", ciascuno secondo le proprie capacità, nell'obbedienza al capo, l'abate, che è il più saggio e viene eletto da tutti nel capitolo, la sala delle riunioni. Sono tenuti ad un'obbedienza umile, cieca e pronta al capo; Benedetto insiste sull'umiltà. Mentre il lavoro, l'opus, la fatica, deve essere la rappresentazione dell'opera divina, opus dei. Questa regola piace, è semplice, dice a che ora si mangia, si prega (preghiera notturna), i giorni di festa.
Gregorio Magno, invece, da nobile, lascia tutti i suoi beni alla Chiesa e diventa abate; è l'autore di un'opera di 800 lettere in cui stabilisce principi di diritto.
in campo civile, ossia che ogni comportamento nella quotidianità deve essere dipendente da una norma precedente scritta. Opere di Gregorio: - I dialoghi - Registro di 800 lettere: vi è il principio di derivazione dalla norma comportamentale alla norma scritta. - I moralia - L'oculus pastoralis, occhio pastorale - Attribuita a lui anche la biografia di Benedetto, ma non sappiamo se è vero. Gregorio non rimarrà sempre in monastero perché la sua fama si diffonde e diventa pontefice dal 590 al 604 e si chiamerà Gregorio Magno. È la prima volta che abbiamo un Papa che è anche un monaco; con questo avremo una grande ripulitura dei costumi corrotti del medioevo. Il clero romano era profondamente vizioso; far salire un monaco è indice della ripulitura dei costumi. Monachesimo nelle isole: i vescovi celti. Non tutto il monachesimo fu di natura benedettina; ci fu un altro tipo di monachesimo, quello delle isole, in Inghilterra e in Irlanda. Cristianesimo emonachesimo già dalla fine del II sec. penetrarono dalla Gallia fra i Celti della Britannia, ma il tentativo di organizzare le isole secondo il modello episcopale mediterraneo non ebbe buon esito. La mancanza di una tradizione di dominio romano, l'assenza di centri urbani adatti all'insediamento del vescovo, favorirono la formazione di un sistema ecclesiastico ignoto in ogni altra parte della cristianità creato dalla singolare commistione fra elemento monastico ed episcopale: cioè il vescovo rimase, ma fu reclutato fra i monaci ed il suo stesso funzionamento coincise con quello di più monasteri. Quindi, il capo della vita ecclesiastica, ossia il vescovo, fu scelto all'interno dei monasteri; vescovo e abate in queste isole coincidono. Si svilupparono norme più rigide: i penitenziali, norme che individuano un origine pecuniaria del peccato; contengono tariffe con indicazione precise per riscattare il singolo peccato. Permettono di purificarsi dai.peccati