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Stati baltici e la Finlandia. Inizia la 2GM.

9.3. La guerra lampo → Con un rapido movimento di forze corazzate e aree la Germania conquista Danzica e

la Polonia occ.; i sovietici occupano la Polonia or. E si impadroniscono dei 3 stati baltici e della Bessarabia.

Nella Polonia occupata dai nazisti entrano subito in azione i Gruppi operativi, che uccidono migliaia di

polacchi ritenuti politicamente pericolosi – decapitando la società polacca si evita la possibilità di ogni forma

di resistenza. Sull'altro lato del fronte i sovietici eliminano 20mila ufficiali, soldati e elite civili polacche.

L'attacco sovietico della Finlandia incontra difficoltà, così nel 1940 Urss e Finlandia siglano un accordo in

base al quale essa cede solo un piccolo lembo del suo territorio sud-orientale (Carelia); ma l'indipendenza è

salva. Nell'apr/1940 la Germania attacca e conquista Danimarca e Norvegia (qui i nazisti affidano il governo

a un nazista norvegese: Quisling).

Il 10/mag/1940 parte l'offensiva tedesca contro la Francia, che include anche l'aggressione di Olanda e

Belgio. I francesi sono attestati lungo la linea difensiva fortificata (“linea Maginot”); l'esercito tedesco sfonda

la linea nella zona centrale e il 14/giu le truppe sono a Parigi. Mussolini dichiara guerra alla Francia il 10/giu.

La Francia cede e i nazisti decidono di dividerla in 2 aree territoriali distinte: l'area settentrionale è sotto la

diretta amministrazione nazista; l'area meridionale è affidata a un governo collaborazionista del generale

Philippe Petain, che elegge a capitale Vichy. Le truppe inglesi inviate in Francia e 100mila soldati francesi

riescono a sfuggire all'attacco tedesco, imbarcandosi a Dunkerque e rifugiandosi in Inghilterra. Nel UK si

forma un governo di unità nazionale guidato da Winston Churchill, che, dopo la formazione del governo

Petain, annulla gli accordi con la Francia e muove la flotta per mettere in atto un blocco navale antitedesco

nel Mediterraneo e sull'Atlantico. Il governo nazista reagisce attaccando il Regno Unito con l'aviazione,

indirizzando i bombardamenti verso obiettivi militari e civili. L'episodio più grave è quello del 15/nov a

Coventry, sede di industrie belliche. Gli attacchi si ripetono, ma i britannici riescono a organizzare un efficace

sistema di evacuazione dei civili e dispongono di ottime difese antiaeree che riescono a limitare i danni degli

attacchi, che si protraggono dal lug/1940 a mag/1941. L'operazione appare fallita e Hitler decide di cambiare

strategia e dirigere l'azione verso altri obiettivi.

9.4. Le guerre “parallele” → Intanto con un'iniziativa autonoma non troppo gradita alla Germania, l'Italia ha

aperto nuovi fronti. Mussolini vuole assicurarsi prima possibile la sua fetta di nuovi territori. La strategia è

quella di svolgere una guerra propria, parallela e non subalterna agli obiettivi di Hitler. I risultati però non

sono molto brillanti. Nell'ago/1940 l'esercito italiano attacca dall'Etiopia la Somalia britannica e dalla Libia

attacca l'Egitto, controllato dai britannici. Inizialmente gli italiani riescono a penetrare a fondo nell'Egitto, ma

nel dicembre comincia la controffensiva britannica, che fa arretrare di molti km l'esercito italiano. I tedeschi

inviano nel feb/1941 in Libia l'Afrikakorps, un corpo di spedizione molto ben attrezzato che riprende l'attacco

e respinge le truppe britanniche. Intanto, l'esercito italiano sta perdendo la guerra contro gli inglesi in Africa

Orientale: il 6/apr il sovrano etiope può rientrare. Il 28/ott/1940 l'esercito italiano attacca la Grecia ed è una

vera catastrofe militare. Già a novembre l'esercito greco contrattacca; nel mar/1941 le truppe britanniche

sbarcano a Salonicco e contemporaneamente Taranto subisce un attacco aereo britannico, mentre la flotta

italiana è sconfitta a sud del Peloponneso dalle navi inglesi. L'iniziativa italiana rischia di trasformare la

Grecia e forse i Balcani in un avamposto UK. Nell'apr/1941 i tedeschi decidono dunque di attaccare a fondo

nei Balcani, sostenuti dai paesi a loro alleati (Italia, Ungheria, Romania e Bulgaria). Jugoslavia e Grecia

vengono conquistate sottoposte a un regime di occupazione. La Jugoslavia viene smembrata in aree distinte:

agli italiani Slovenia centro-sud, area intorno a Zara, costa della Dalmazia e Montenegro; agli ungheresi area

al confine della Croazia; ai bulgari parte della Macedonia e della Tracia; i tedeschi annettono la Slovenia e si

riservano l'amministrazione della Serbia, mentre viene costituito uno stato autonomo di Croazia, affidato a

Pavelic degli Ustasa. In Grecia i tedeschi controllano Creta e le aree di Salonicco e Atene, il resto è assegnato

all'Italia.

9.5. La Germania nazista attacca l'Unione sovietica → Un'aggressione all'Urss non solo sembra realizzabile,

ma è del tutto coerente con i piani complessivi di dominio sull'Europa coltivati dai nazisti. L'Ucraina fa gola

per la sua ricchezza agricola, mentre tutto l'est è considerato una possibile terra di espansione. Viene lanciata

l'Operazione Barbarossa (offensiva nazista contro l'Urss), che inizia il 22/giu/1941. Le forze messe in campo

dalla Germania e dai suoi alleati sono imponenti. L'attacco è micidiale e segue tre direttrici: 1) attraverso i

paesi baltici verso Leningrado; 2)da Varsavia verso Mosca; 3) in direzione di Kiev, attraverso l'Ucraina e

regioni meridionali dell'Urss. L'attacco a Mosca parte troppo tardi e i tedeschi devono fermarsi causa arrivo

del gelido inverno, senza aver preso la città. Le truppe sovietiche resistono e la popolazione collabora con

l'Armata Rossa. Il fronte si è esteso in profondità e ciò rende difficile il flusso di rifornimenti tedeschi; per di

più nei territori occupati, si formano gruppi di partigiani antinazisti (riforniti con lanci di materiali dagli arei

sovietici) che compiono costanti azioni di sabotaggio che ostacolano i collegamenti tra centri di rifornimento

dell'esercito nazista e avanguardie della Wehrmacht al fronte. I tedeschi cambiano strategia e puntano a sud,

verso il Caucaso, con l'obiettivo di bloccare i rifornimenti di carburante per le armate sovietiche e di

impadronirsene. Con la primavera del 1942 c'è un'altra rapida avanzata; ad agosto il corpo di spedizione

tedesco giunge vicino a Stalingrado, dove trovano resistenza e sono costretti a fermarsi.

9.6. La guerra nel Pacifico → Di fronte alle notizie che vengono dall'Europa, Roosevelt spinge per una linea

di attivo sostegno ai paesi che si oppongono alla Germania (essenzialmente il Regno Unito). Nel mag/1941

gli USA interrompono le relazioni diplomatiche con Germania e Italia. Il 14/ago/1941 Roosevelt e Churchill

sottoscrivono la carta atlantica, documento che prefigura un nuovo ordine internazionale che si deve fondare

sul rifiuto di politiche belliciste e aggressive, sul principio dell'autodeterminazione dei popoli e della libera

circolazione di beni e capitali. Roosevelt si preoccupa del doppio pericolo corso dalle democrazie: nazista e

giapponese. Dal 1940, i giapponesi hanno molto ampliato i loro piani di espansione asiatica, il loro obiettivo è

l'intera Asia sud-orientale. Nel set/1940, sfruttando l'occasione offerta dal crollo della Francia, i giapponesi

inviano truppe in Indocina e vi istallano basi militari. Hitler incoraggia questa politica, che può tenere gli

USA lontani dall'Europa. I buoni rapporti tra Germania, Italia e Giappone sono confermati dal patto tripartito,

firmato il 27/set/1940.

Il 28/lug/1941 le truppe giapponesi occupano definitivamente l'Indocina. Roosevelt decide di imporre

l'embargo su petrolio e acciaio statunitensi destinati al Giappone e procede al sequestro dei beni giapponesi

negli USA. Il governo USA chiede a quello giapponese di ritirare le truppe e la risposta arriva quando, il

7/dic/1941, l'aviazione giapponese attacca la flotta statunitense del Pacifico nella base di Pearl Harbor.

L'esercito giapponese realizza i suoi piani di espansione occupando Thailandia, Indonesia, Malesia, Birmania,

Filippine e Nuova Guinea. Roosevelt dichiara guerra al Giappone (+ Germania e Italia). Minacciato nei suoi

possedimenti coloniali (Birmania e India), anche il Regno Unito dichiara guerra al Giappone. Dal 1941 la

guerra diventa mondiale. Gli USA dispongono di un apparato industriale capace di produrre a ritmi molto

rapidi gli armamenti. La crescita di domanda di materiale bellico consente all'economia e alla società di

superare la crisi del '29, riassorbendo la disoccupazione.

9.7. L'ordine nuovo in Asia e in Europa → In Asia il Giappone attacca e occupa una vasta area facendo un

ampio impiego di retorica anti-occ. e anticoloniale. I dirigenti giapponesi parlano della formazione di una

sfera di coprosperità della Grande Asia Orientale”. I popoli liberati possono ora svilupparsi liberamente sotto

la sapiente direzione del popolo-guida. I territori conquistati sono sottoposti a duri regimi di occupazione

militare, la cui finalità principale è quella di depredare le zone occupate di tutte le materie prime e di tutte le

risorse che siano necessarie allo sforzo bellico giapponese.

Nei paesi occupati dai tedeschi, in alcune aree vengono costituiti regimi collaborazionisti: Francia – Petain,

Croazia – Pavelic, Slovacchia – Tiso, Norvegia – Quisling. Da questi stati satellite i tedeschi ottengono

contribuzioni coatte, oppure risorse/materie prime vendute a condizioni favorevoli. In altre aree vengono

organizzati sistemi di occupazione militare gestiti direttamente dalle autorità naziste dell'est europeo;

vengono reclutati o deportati 13,5milioni di persone, impiegati come forza lavoro servile a disposizione di

aziende tedesche. Le condizioni di lavoro sono inumane e i loro paesi sono depredati delle risorse alimentari e

delle materie prime, a vantaggio della popolazione tedesca, che a questo punto risente poco o nulla dello

sforzo di guerra – questo rafforza il consenso intorno al regime. L'azione nazista prefigura il possibile futuro

dell'ordine nuovo europeo. In questo senso vengono prese misure giustificate solo dalla considerazione che vi

sono aree europee popolate da razze di sottouomini: ebrei, slavi e zingari. Le aree per le quali si elaborano i

progetti più estremi sono: Polonia centrale, Ucraina e Bielorussia. Tutte le aree sono sotto il controllo delle

SS; il piano di riorganizzazione di queste aree prevede la colonizzazione dell'intera regione da parte di coloni

tedeschi spostati dalle regioni occidentali e dotati dei fondi espropriati alla popolazione locale di razza

inferiore. Prevede che la popolazione slava locale sia sottoposta a una selezione razziale posta a individuare

persone di prevalente discendenza tedesca – queste persone vengono poi sottoposte a un programma di ri-

educazione culturale

Dettagli
A.A. 2014-2015
58 pagine
8 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher francesca.serani di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Soldani Simonetta.