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Eisenhower, compie uno sbarco in Algeria procedendo verso le truppe italo-tedesche che arretrano
in Tunisia. Nel maggio 1943 le truppe di Rommel strette tra due fuochi si arrendono. Dalla Tunisia
gli anglo-americani preparano le forze per uno sbarco in Sicilia, il 10 luglio 1943.
Parallelamente all'avanzata anglo-americana, i sovietici riconquistano terreno a est: le truppe italo-
tedesche sono costrette a ritirarsi anche per le pressioni dei gruppi partigiani.
Dal 28 novembre al 1 dicembre 1943 Roosevelt, Churchill e Stalin si incontrano a Teheran per una
valutazione complessiva della situazione. Stalin insiste affinchè gli anglo-americani avviino
un'offensiva sulla Francia per impegnare l'esercito tedesco su tutti i fronti possibili. Churchill e
Roosevelt concordano, ma prendono tempo. Il luogo più conveniente per lo sbarco è la Normandia,
dove le truppe anglo-americane arrivano il 6 giugno 1944, dopo un bombardamento preparatorio
che aveva distrutto gli avamposti tedeschi. Alla fine del luglio le difese tedesche sono vinte e il 25
agosto le truppe alleate entrano a Parigi. Sul finire del 1944 la Germania sta per crollare. A ottobre
1944 i partigiani comunisti di Tito sono riusciti a entrare a Belgardo, mentre le truppe inglesi
sbarcano in Grecia. Le città tedesche sono sottoposte a pesantissimi bombardamenti, che riguardano
non solo bersagli militari ma anche civili: Dresda dal 13 al 15 febbraio 1945.
Roosevelt. Churchill e Stalin si ritrovano di nuovo a Yalta in Crimea, tra il 4 l'11 febbraio 1945: si
accordano sulla divisione della Germania in quattro sfere di influenza (sovietica, britannica,
statunitense, francese) e sulla formazione di governi provvisori in Polonia, Jugoslavia, Romania e
Bulgaria. Tra il febbraio e l'aprile del 1945 l'esercito tedesco crolla su tutti i fronti.
Alla fine di aprile sia i sovietici che gli anglo-americani sono a Berlino.
Il 25 aprile il CLNAI fa scattare l'insurrezione generale in Italia e le truppe partigiane liberano le
maggiori città della Val Padana. Le truppe tedesche si ritirano dall'Italia. Mussolini cerca di fuggire
in Germania con Claretta petacci, ma riconsciuto a Dongo viene fucilato da un gruppo di partigiani
a impiccato per i piedi in Piazzale Loreto a Milano, a ricordare una rappresaglia della RSI verso
alcuni prigionieri politici.
Il 30 aprile 1945 Hitler, nel bunker che ospita il governo del Reich, si suicida insieme all'amante
Eva Braun, sposata alcune ore prima. Stessa sorte per Goebbels, che Hitler aveva nominato suo
successore. Il 7 maggio l'esercito tedesco firma a reims la resa incondizionata.
La Germania è caduta, il Giappone ancora no, anche gli USA hanno riconquistato anche le
Filippine.
La resistenza giapponese si affida alle azioni di kamikaze. Roosevelt muore, al suo posto il 12 aprile
1945 arriva Truman, che decide di usare sul Giappone un'arma di grande potenza. Il 6 agosto viene
sganciata la bomba atomica su Hiroshima, il 9 su Nagasaki: le città sono distrutte.
Il 15 agosto l'imperatore Hirohito offre una resa senza condizioni; il 2 settembre è firmato 104
l'armistizio.
29. L'Italia dal 1943 al 1945
L'attacco alleato alla Sicilia non incontra resisteze: l'esercito italiano è impreparato e sul punto di
disgregarsi, anche Mussolini stesso ha perso ogni contatto con una società che poche settimane
prima gli era ai piedi. L'ondata di scioperi nelle fabbriche del Nord Italia nel 1943 è già un segno
della crisi, anche se il regime fascista crolla per un colpo di stato ad opera del re e dei massimi
esponenti del fascismo. Nella notte tra il 24 e il 25 luglio 1943, in una riunione del Gran Consiglio
del Fascismo viene accolta la proposta di Dino Grandi, che attribuiva il comando delle forze armate
al re: al termine di questa Mussolini viene arrestato e Pietro Badoglio viene nominato Presidente del
Consiglio. La notizia del crollo del regime viene accolta con entusiasmo in Italia, ma la guerra non
è finita. I tedeschi hanno iniziato a inviare reparti dell'esercito in Italia per cercare di contrastare gli
americani. Il governo Badoglio, mentre annuncia la fedeltà agli impegni presi da Mussolini, avvia
trattative segrete con le forze anglo-americane e il 5 settembre 1943 viene firmato l'armistizio, che
verrà reso noto solo l'8 settembre quando gli anglo-americani stanno per sbarcare a Salerno.
L'armistizio, comunicato nel corso di una trasmissione radiofonica, lascia l'Italia nel caos: non si sa
bene cosa deve fare l'esercito e il re, con Badoglio e i membri del governo, lascia Roma per
rifugiare a Brindisi.
Alcuni reparti dell'esercito si sciolgono, altri oppongono resistenza ai tedeschi e per questo saranno
puniti duramente: sono 600.000 i militari italiani deportati nei campi di concentramento e in alcuni
casi i tedeschi adottano anche misure sbrigative che prevedono l'immediata fucilazione degli uomini
italiani (Cefalonia, 14/22 settembre 1943).
I tedeschi si schierano sulla linea Gustav, da Gaeta alla foce del Sangro, e il 12 settembre un
commando di paracadutisti tedeschi libera Mussolini dalla prigione di Campo Imperatore, sul Gran
Sasso. Il 23 settembre Mussolini annuncia la costituzione di un nuovo stato fascista repubblicano, la
Repubblica Sociale Italiana con capitale a Salò. L'intento è quello di recuperare lo spirito del
fascismo delle origini, annunciando una politica che dovrebbe condurre alla realizzazione di un
piano di socializzazione delle imprese industriali. La RSI dispone di un suo esercito e di sue forze di
polizia, ma è dipendente dalle decisioni delle autorità tedesche. Alla fine del 1943 è dunque
spezzata in due: nella parte meridionale si trova il Regno del Sud, col governo Badoglio; nel centro-
nord c'è la RSI di Mussolini, sostenuta dalle truppe tedesche. L'Italia è ormai uno dei principali
teatri di guerra e iniziano a costituirsi gruppi armati di studenti, operai e militari che intendono
opporsi ai tedeschi e ai fascisti e che attuano anche in Italia una resistenza contro il nazi-fascismo.
Tra i gruppi più significativi c'è stato quello di Giustizia e Libertà, fondata a Parigi da Lussu e
Rosselli e ispirata a ideali liberal-socialisti, la cui azione dal punto di vista pratico è stata
scarsamente incisiva, ma il loro messaggio è ripreso dai gruppi di partigiani che si formano
nell'Italia occupata. I resistenti, attratti dagli ideali comunisti cominciano a militare in formazioni
chiamate Brigate Garibaldi; oppure, se attratti da ideali socialisti nelle Brigate Matteotti.
Dal 9 settembre 1943 si è formato il Comitato di Liberazione Nazionale (CLN) composto dagli
esponenti di sette partiti che si sono costituiti dopo la caduta del fascismo (Partito d'Azione,
Democrazia Cristiana, Partito socialista italiana di unità proletaria, Partito repubblicano italiano,
Partito liberale italiano, Partito democratico del lavoro e Partito comunista italiano). Questi partiti
danno voce a una forte polemica contro Badoglio e il re, ritenuti responsabili del successo del
fascismo: questa presa di posizione indebolisce il CLN, perchè le forze anglo-americane
considerano Badoglio e il come interlocutore legittimo con cui dialogare.
Nel marzo 1944 Togliatti, sbarcato a Napoli, propone di abbandonare la polemica con Badoglio e
con il re e fare in modo che il CLN collabori attivamente con il governo. La mossa di Togliatti,
denominata "Svolta di Salerno" apre prospettive nuove: il 24 aprile 1944 si forma il primo governo
di unità nazionale, presieduto da Badoglio. Il re si impegna a cedere provvisoriamente i suoi potere
al figlio Umberto: nel giugno 1944, quando Roma è liberata, Badoglio si dimette e viene sostituito
105
da Ivanoe Bonomi, mentre Umberto di Savoia assume la carica di luogotenente generale del regno.
Dal 1943 al 1944 il movimento di Resistenza è cresciuto a dismisura e si è dato un coordinamento
politico generale espresso dal Comitato di liberazione nazionale dell'Alta Italia (CLNAI) che nel
dicembre 1944 viene riconosciuto dal governo come il corrispettivo istituzionale nelle zone
occupate.
La resistenza possiede caratteristiche proprie, che sono già state espresse dalle precedenti
esperienze europee, come le divisioni interne. La guerra antipartigiana, ad opera delle truppe naziste
coadiuvate da quelle fasciste, è durissima: a Roma nel marzo 1944 vengono fucilati 335 detenuti,
come vendetta per un attentato in cui sono morti 33 soldati tedeschi.
A metà del 1944 le truppe anglo-americane avanzano e i tedeschi arretrano sulla linea Gotica, fra
Toscana ed Emilia, mentre gli atti di ritorsione antipartigiana colpiscono sempre più le popolazioni
civili, accusate di aiutare o proteggere i partigiani: Sant'Anna di Stazzema e Marzabotto.
Il senso di questi massacri è spargere il terrore tra la popolazione civile per suscitare risentimento
verso i partigiani.
Dal punto di vista militare le azioni partigiani sono una spina nel fianco per le truppe fasciste, oltre
che un elemento di legittimazione politica del CLN e del governo che si presenta come la
proiezione di una ribellione popolare, nonostante nelle aree centro-settentrionali si conservi una
posizione di paura che non fa prendere posizioni ne con i tedeschi ne con i partigiani. 106
30. Le ombre lunghe della guerra
Il 25 aprile 1945 a San Francisco si riuniscono i rappresentanti di 50 nazioni e il 26 giugno 1945
approvano lo Statuto di un nuovo ente sovranazionale, l'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Nel 1946 l'Onu tiene a Londra la sua prima assemblea generale che decide di porre, nel Palazzo di
Vetro, a New York la sua nuova sede. L'Assemblea Generale si riunisce una volta all'anno e
raccoglie i rappresentanti dei paesi membri. Organo fondamentale è il Consiglio di Sicurezza di cui
fanno parte cinque membri permanenti (Usa, Urss, Cina, Regno Unito e Francia) e a rotazione dieci
membri di altri Paesi. Il Consiglio prende decisioni vincolanti per i Paesi dell'Onu e i cinque
membri permanenti hanno diritto di veto, anche sulla maggioranza.
E' una sorta di governo mondiale, più incisivo della Società delle nazioni.
Dappertutto la liberazione dal nazi-fascismo è accompagnata da violenze, esecuzioni sommarie e
vendette di ogni genere a danno di collaborazionisti o ex fascisti. In Francia le esecuzioni tra agosto
e ottobre 1944 contano tra i 17.000 e i 18.000 morti; in Italia la stima è tra i 10.000 e i 12.000
fascisti.
Il maggior luogo di uccisione di fascisti è l'Emilia Romagna, dove tra aprile e maggio 1945 solo a
Reggio Emilia vengono uccise circa 450 persone che avevano aderito alla RSI.
Mentre le esecuzioni sommarie colpiscono sopratutto gli uomini, le donna sono spesso vittime di
stupri, spesso eseguiti come fenomeni di massa. Oltre a ciò ci sono altre violenze psicologicamente
traumatiche: le donne accusate di