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DAL 1948 LA DC GOVERNA CON I PICCOLI PARTITI: E’ IL CENTRISMO DI DE GASPERI

che DURA FINO AL 1963

L’Italia sta vivendo un periodo di crescita, stanno cambiando anche i socialisti che sono diversi dal

comunismo ed autonomi dall’unione sovietica. Nenni (socialista) era stato sostenitore del Fronte

Popolare ma capisce che bisogna cambiare (l’unione sovietica aveva invaso l’Ungheria e Togliatti

nn aveva condannato il fatto). Sta avanzando l’idea di un socialismo riformista e non rivoluzionario.

Il PSI si avvicina alla DC e ci sarà una nuova formula: il CENTRO-SINISTRA. DOPO DE

GASPERI, IL NUOVO SEGRETARIO DELLA DC è FANFANI che vuole la dc come partito

attivo, moderno che condizioni i poteri politici, i mass media , le istituzioni e aprire ai socialisti.

Fanfani si ispira alla dottrina sociale della chiesa, sogna uno stato intraprendente, lui appartiene

all’anima sinistra del partito. Per questo sarà visto da alcuni dc come sovvertitore. Le elezioni

politiche del 1958 registrano una lieve crescita del PSI che viene interpretata come adesione degli

elettori. La chiesa e Scelba, all’interno della Dc, ostacolavano Fanfani. All’interno della Dc ci sono

molte divisioni (correnti) e una di queste : i DOROTEI (dal nome del monastero in cui si riunivano)

si contrappone a Fanfani che voleva pure che l’industria fosse pubblica. I dorotei aprono alla

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corrente di Andreotti(dx) e di Moro (sx) alle forze laiche, agli industriali e allontanano Fanfani ed

eleggono ALDO MORO, formato entro l’azione cattolica, che a 32 anni era deputato ed era un

uomo di spicco all’interno del partito( Moro nel 1978 sarà rapito e ucciso dalle brigate rosse)Moro è

u uomo prudente, ma sostiene l’avvicinamento alla sinistra. Nel 1960 con Tambroni (appoggiato

dal presidente della repubblica Gronchi che ambiva ad avere un ruolo più significativo) la dc cerca

di fare un governo con la destra, ma ci sono proteste violente(Genova) contro l’autoritarismo e per

la democrazia. La DC comprende che l’unica apertura è a sinistra. Si rende necessaria una

programmazione economica per ridurre gli squilibri investendo denaro pubblico, questo era

importante per attuare le riforme iniziate negli anni 50. Nel congresso del 62 Moro fa un lungo

discorso(5,6 ore) per dire che se la DC vuole mantenere l’egemonia , deve aprirsi a sinistra, deve

cambiare se vuole restare al potere. nel 61 il PSI ribadisce il proprio percorso autonomo, NENNI

ottiene la maggioranza. Il papa Pio XII non vede bene questa apertura, ma il suo successore

Giovanni XXIII papa buono, si convince e con il CONCILIO VATICANO II apre la chiesa alla

modernità. Gli STATI UNITI sono preoccupati e cercano di condizionare le scelte della Dc, entro la

dc Antonio SEGNI è contro l’apertura ai socialisti e viene eletto con i voti della dx dc, liberali e

comunisti. All’interno dei socialisti ci sono dissidenti che escono e formano il PSIUP. La

confindustria ( piccoli e medi imprenditori) è contraria al patto con i socialisti per paura dei

monopoli elettrici, ma le grandi industrie:FIAT( l’amministratore delegato Valletta che aveva

represso le richieste degli operai, ora è d’accordo), PIRELLI,OLIVETTI sostengono l’apertura per

modernizzare il paese. C’è una MAGGIORANZA SILENZIOSA composta da artigiani, impiegati e

professionisti che non si esprime con un partito, ma ha paura della sinistra. I socialisti pongono

come condizione l’avvio di un programma di riforme CORRETTIVE, non rivoluzionarie, anche se

un settore vorrebbe riforme STRUTTURALI che cambiassero il paese per una società più giusta. La

prima grande riforma è la nazionalizzazione dell’energia elettrica ENEL per fornirla a costo

contenuto (oggi è tornata privata) la DC sottolineò che nn era una minaccia alla proprietà privata.

Altra riforma è quella SCOLASTICA che estese l’obbligo a 14 anni e unificò la scuola media( era

divisa tra chi proseguiva gli studi e chi si avviava la lavoro). Altre riforme non furono approvate per

una forte mobilitazione : la tassazione delle rendite finanziarie, il diritto di superficie(lo stato resta

sempre il proprietario della terra su cui sta la mia casa) e le regioni. Alle elezioni del 1963 nasce il

primo centro-sinistra organico, capo del governo è Moro. Ci sono vicende oscure, il PIANO SOLO

prevedeva un accordo segreto tra il capo dei carabinieri De Lorenzo e il presidente della repubblica

Segni per occupare i centri di potere dello stato in caso di golpe comunista o di rivoluzione. per

LEPRE era un tentativo di condizionare la trattativa politica e spingere i socialisti a portare avanti

l’alleanza. Come si poteva fare un colpo di stato solo con i carabinieri, senza l’esercito e la polizia?

Le riforme però rallentano, l’industria non è più competitiva a causa dell’aumento dei salari, c’è

inflazione , a Torino ci sono scontri violenti che il sindacato non controlla, all’interno del PSI c’è

una scissione e questa parte si riunisce al PSDI. Nel 1964 muore Togliatti ed esplodono conflitti

all’interno del PCI, viene meno l’idea di un partito unito, senza correnti, in cui una volta presa una

decisione non si discute più.

Si può dire che il centro-sinistra è stato un cambiamento, ma non ha portato cambiamenti

significativi. L’Italia è ormai un paese industrializzato, con un buon livello di benessere.

III-La crisi della Repubblica e la fine del bipolarismo

Alla fine degli anni Sessanta, il sistema politico italiano comincia a mostrare più di una difficoltà a

interpretare i cambiamenti della società italiana. Dalla contestazione studentesca alle mobilitazioni

operaie, dalla protesta femminista fino alla proliferazione del terrorismo, l’Italia è attraversata da

una serie di nuovi fenomeni ed emergenze sociali che testimoniano la radicalità delle trasformazioni

avvenute negli anni della crescita economica. Anche il contesto internazionale è in rapido

mutamento, con l’acutizzazione del contrasto tra gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica e l’avvento di

un’inedita crisi economica dagli effetti devastanti. Nel corso degli anni Ottanta, non solo in Italia,

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comincia un ripensamento del modello di sviluppo intrapreso nel dopoguerra, che è poi accelerato

dall’improvvisa fine della «guerra fredda» e dal collasso dei meccanismi di funzionamento della

politica nazionale.

12.Il Sessantotto

13.Dalla «distensione» alla «seconda guerra fredda»

14.L’età della «solidarietà nazionale»

15.La fine della «guerra fredda»

16.La Repubblica in transizione

12.Il Sessantotto

La società è in crescita, con forti squilibri e con la consapevolezza dei diritti: lavoro, casa,

istruzione. Mancava la visione del rapporto tra risorse e obiettivi. la conseguenza fu una fusione tra

il modello americano (auto, elettrodomestici, successo personale) e quello sovietico (sicurezza

sociale, lo stato pensava a tutto senza che il singolo assumesse le proprie responsabilità).le riforme

del centro- sinistra nella scuola avviarono processi che furono all’origine del 68.

Il 68 nella scuola Nel 1962 l’introduzione della scuola dell’obbligo fino a 14 anni fece studiare

molti ragazzi di tutti i ceti. nel 1961 si ampliano gli accessi all’università anche ai diplomati degli

istituti tecnici, nel 63 si ha l’assegno di studio universitario. All’università gli studenti si resero

conto che gli sbocchi erano ristretti, il percorso difficile, molti avevano una preparazione di base

inferiore a quella dei licei. Veniva respinta la falsa promessa di benessere fatta dalla società

borghese e che il talento aprisse la strada alla mobilità sociale. Da questa delusione ebbe origine la

volontà di progettare una società alternativa, collettivistica in cui le capacità individuali e la

creatività avrebbero avuto il primo posto, si creò una controcultura. Il 68 studentesco ebbe inizio

all’università cattolica di Milano che era fuori dal rinnovamento del concilio e con tasse

raddoppiate. A Trento nacque, dalle lotte di studenti e professori,la facoltà di Sociologia, in cui si

formava la figura del sociologo come scienziato/operatore/ricercatore sociale, si chiedeva una

riforma dei metodi, la possibilità di fare piani di studio personali, l’ autoinsegnamento, l’

autogiudizio, il voto collettivo. La rottura con i docenti era evidente. Don Lorenzo Milani scrive

“lettera a una professoressa” per far capire come fosse difficile emergere culturalmente per chi

viene dalle classi svantaggiate e che la scuola italiana è una scuola di classe che trasmette cultura di

classe Il modello politico a cui si guardava era la Cina comunista in cui l’ideologia aveva distrutto

la vecchia società e creata una nuova. Tutte le colpe erano della società, i cui simboli erano i

giudici, i poliziotti, la famiglia che venne contestata a favore delle comuni, ma anche le comuni

fallirono subito. Venne proclamata la libertà sessuale.

Il 68 nelle fabbriche:l’11 settembre 69 con lo sciopero dei metalmeccanici iniziò “l’autunno caldo”

gli scioperi si estesero e si arrivò agli scontri con la polizia. Scioperi per il salario giudicato una

variabile indipendente, con aumenti per tutti e diritto di assemblea, scioperi per la casa, la riduzione

degli affitti l’abolizione delle gabbie salariali( a parità di mansione un operaio del nord guadagnava

più di uno del sud) lo slogan era “ vogliamo tutto”: casa, sanità ,trasporti. I lavoratori si

organizzavano in comitati di base locali, a volte lontano dai sindacati che cercavano di ottenere

miglioramenti, a volte facendo la parte dei partiti politici. I partiti di sinistra non guidarono il 68, ma

ne furono investiti. Una importante conquista fu lo statuto dei lavoratori nel 1970 in cui erano

tutelati i diritti costituzionali in fabbrica, l’assistenza in caso di disoccupazione ,la tutela della

salute, si sviluppò il welfare assistenziale, la maternità obbligatoria, aumentò l’occupazione nella

pubblica amministrazione. Lo stato si assunse un forte carico nei confronti della società. il 68 in

Italia nn fu una rivoluzione sociale, ma l’eco di quello che accadeva negli stati uniti ed in Francia, a

livello politico in Cecoslovacchia. Il fallimento fu nella contestazione anticapitalistica, mentre la

società si muoveva proprio verso lo sviluppo capitalistico. Negli anni 1970 la nuova sinistra

LOTTA CONTINUA ( il capo è Sofri che uccise il commissario Calabresi della strage di piazza

fontana)intercetta malumori nelle masse popolari e fa lotte per migliorare la vita dei carcerati, va

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Publisher
A.A. 2016-2017
12 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher robigio931 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trieste o del prof Bartolini Francesco.