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LO SPAZIO VITALE
L’IDEOLOGIA NAZISTA
A differenza dell’ideologia fascista, un elemento centrale nella dottrina nazista era quello del
razzismo e antisemitismo.
Secondo Hitler i concetti di razza e nazione erano sovrapposti. Il concetto di razza era però
quello più importante.
La peggiore delle razze, secondo Hitler, era quella senza patria che come un parassita
corrompe la razza pura. Gli ebrei erano considerati un gruppo senza patria che avevano la
colpa della sconfitta della Germania nella Prima guerra mondiale. L’antisemtismo in
Germania era presente già a fine dell’Ottocento, legato al pregiudizio Cristiano nei confronti
del giudaismo. La persecuzione e l’odio furono condotti contro tutti gli ebrei, a prescindere
dalla professione della fede.
Nel 1934, con le Leggi di Norimberga, furono vietati i matrimoni tra ebrei e non ebrei, si
impedì agli ebrei di accedere a certe professioni e colpivano la stirpe ebraica, L’atto primo
della violenza si ebbe nel novembre del ‘38 nella cosiddetta Notte dei cristalli.
Oltre alle razze parassite, c’erano i “diversi”: disabili, rom, omosessuali e testimoni di Geova.
L’eugenetica fu uno degli aspetti fondanti del razzismo hitleriano inteso come miglioramento
della stirpe.
INTERPRETAZIONI DEL NAZISMO
I tedeschi hanno rimosso il loro passato fino agli anni ‘70 e ‘80. Le due grandi intepreteazioni
sul regime nazista furono:
- intenzionalisti che attribuiscono il ruolo centrale a Hitler dello sterminio come piano
organizzato sin dalle origini;
- funzionalisti o strutturalisti, lo sterminio non era stato programmato sin dall’inizio,
ma in relazione alle circostanze della guerra.
IL QUADRO INTERNAZIONALE
Nell’assetto internazionale del periodo tra le due guerre abbiamo una divisione periodizzante: il 1933.
Gli anni ‘20 furono caratterizzati dal tentativo di stabilizzare l’assetto di Versailles del 1919. In questa
difficile strada di stabilizzazione, protagonisti furono Gustav Stresemann (Repubblica di Weimar),
Austen Chamberlain (GB) e Aristide Briand (FRA). All’inizio, gli USA si fecero patrocinatori di un
accordo per limitare gli armamenti da guerra. La Francia cercò di allearsi con i paesi dell’Europa
centrale e orientale in funzione anti-tedesca e per espandere la propria influenza economica e
commerciale.
Il problema maggiore del dopoguerra furono i problemi finanziari. Gli USA pretendevano la
restituzione dei beni prestati ai paesi europei. Prima di saldare i debiti con gli USA, la Francia esigeva
il pagamento dei danni di guerra della Germania. La situazione era resa instabile da problemi di tipo
economico-finanziario. Nel 1923 vi fu una grave crisi diplomatica che rappresentò una svolta verso la
stabilizzazione. La Francia e il Belgio, non ricevendo la quota dalla Germania occuparono la zona
industriale della Ruhr. La GB si oppose e nasce una crisi internazionale e per la Germania.
Stresemann abbandona la resistenza passiva e inizia a negoziare con il governo francese e la
mediazione del governo inglese. Questa azione di Stresemann culminò fu il Patto di Locarno, 1925,
dove la Germania accettò due delle condizioni del Trattato di Versailles: la smilitarizzazione della
Renania e l’intangibilità delle frontiere con Francia e Belgio. Mussolini e Chamberlain si fecero garanti
dell’accordo.
Nel 1926 la Germania venne ammessa nella Società delle Nazioni. Furono rivisitati le riparazione della
Germania con il Piano Dawes 1924 e il Piango Young 1929. Nel 1928 viene firmato il Patto
Briand-Kellogg, che andava a ribadire la linea di Wilson che escludeva la guerra per risolvere contese
internazionali.
La prima incognita era l’Unione Sovietica di Stalin, il quale aveva scelto l’isolamento antagonistico e il
Comintern che aveva il potere di influenzare la politica degli altri paesi che minacciava una rivoluzione
globale. Stalin era rimasto deluso dal fatto che a Locarno non si fosse parlato dei confini orientali della
Germania.
Un altro problema fu la trasformazione, in senso autoritario, di vari paesi. La presenza di regimi
autoritari rappresentarono dei probabili focolai.
La goccia che fece traboccare il vaso fu la crisi del 1929 con il crollo della Borsa americana che
produsse il fallimento di imprese e banche negli USA. In Europa nasce una nuova ondata di
nazionalismo e protezionismo.
Comincia a delinearsi una contrapposizione ideologica tra diversi modelli politici: il fascismo italiano,
il comunismo sovietico e le liberal democrazie europee. Mussolini, nel 1929, inizia a delineare una
contrapposizione ideologica tra le nazioni plutocratiche (USA, FRA e GB) e le nazioni proletarie (ITA,
JPN e GER).
Nel 1931, il Giappone, invade la Manciuria, regione cinese. Il governo Cinese si appella alla Società
delle Nazioni che sanziona solo economicamente il Giappone. Un anno dopo completa la conquista
della Manciuria e nel 1937 invase altri territori della Cina.
L’ascesa al potere di Hitler nel 1933 segnò la svolta definitiva rispetto all’ordine internazionale, che si
inserì in un contesto più ampio indirizzato al rifiuto e al cambiamento dell’ordine del 1919,
revisionismo (ITA, GER, JPN). Un’altra causa del disfacimento europeo fu la risposta debole data ai
revisionismi da parte della Società delle Nazioni, con la politica dell'appeasement.
La guerra civile spagnola fu un altro elemento che portò a uno squilibrio dell’assetto europeo. Fu uno
scontro ideologico e militare tra fascisti e antifascisti.
Tra le tre potenze revisioniste si venne a creare un’alleanza. Hitler, tra il 1935 e il ‘36, avvia il riarmo,
reintroduce la leva militare e occupa la Renania, violando così gli accordi non territoriali di Versailles.
La violazione fu grave, ma la risposta delle altre potenze non fu forte. In questo quadro di rottura
dell'ordine europeo ebbe una grossa responsabilità Mussolini che decise di invadere l’Etiopia, unico
Stato sovrano dell’Africa. La risposta della Società delle Nazioni fu una semplice sanzione economica.
L’avvicinamento tra Germania e Italia si ebbe con la visita di Hitler nella penisola, e nell’ottobre del
1936, Mussolini parlò della nascita di un’Asse Roma-Berlino, dichiarazione informale.
Un’alleanza formale si ebbe nel 1937, che le potenze revisioniste mascherarono come alleanza
anticomunista, che prese il nome di Patto Anticomintern.
Nel 1934 in Francia e Gran Bretagna si capì che anche il fascismo, come il comunismo, rappresentasse
una minaccia globale ai valori liberali e alla stabilità dell’assetto europeo e internazionale. Questo fece
emergere l’antifascismo come un valore o ideologia, trasversale agli schieramenti e prioritario.
Anche il Comintern votò l’abbandono della linea del social-fascista e invitava i partiti comunisti con i
partiti socialisti e liberali in funzione antifascista. Queste alleanze furono chiamati Fronti Popolari,
ovvero alleanza tra partiti comunisti, socialisti e liberali. Il primo esperimento di questa coalizione si
ebbe in Francia e Spagna nel 1936.
La guerra di Spagna è stata un’anticipazione della contrapposizione tra fascisti e antifascisti, per
abbattere il governo eletto. Di fianco ai fascisti spagnoli entrarono in aiuto Italia e Germania. Francia
e GB invece, non intervennero.
In politica estera, l’orientamento delle potenze europee fu di intraprendere una via cauta, in quanto il
nemico principale era l’URSS. La strategia di pacificazione della GB e Francia prese il nome di
appeasement, strategia fondata sulla volontà di accordare le richieste di Hitler, accettando la
Germania nazista come interlocutore più affidabile dell’URSS.
In Francia c’erano governi instabili e una crescita di movimenti di ispirazione fascista. I Francesi. sul
loro confine orientale, avevano costruito una lunga fortificazione, linea Maginot.
La GB non aveva ricominciato il riarmo in previsione di una guerra. In GB vi fu una crisi costituzionale
nel 1936, con l’abdicazione del re Edoardo VIII. Gli USA avevano ribadito la scelta isolazionista,
Neutrality act.
Forte della linea intrapresa dagli occidentali, Hitler violò anche le clausole territoriali di Versailles,
con l’Anschluss dell’Austria nel marzo 1938.
L’ulteriore rivendicazione di Hitler fu la rivendicazione dei territori dei Sudeti. Si tenne una
conferenza a Monaco tra Germania, Italia, Francia e Gran Bretagna. Non furono consultati il governo
Cecoslovacco e l’URSS. Alla fine accordarono l’annessione dei Sudeti alla Germania.
Nel marzo 1939 la Germania occupa l’intera Cecoslovacchia e termina la politica dell'appeasement da
parte di Francia e GB. L’Italia porta avanti il programma di espansione occupando l’Albania. Nel
maggio 1939 si formalizza in un’alleanza militare tra Germania e Italia che prende il nome di Patto
d’Acciaio. Francia e GB diedero rassicurazioni al governo polacco. Hitler fece interlocuzioni con gli
occidentali e con Stalin. Per evitare una possibile invasione da parte dei francesi e dei russi stipulò il
Patto di non aggressione Molotov-Ribbentrop.
A fare gola a Stalin fu il protocollo segreto che prevedeva che in caso di guerra avrebbero attaccato la
Polonia dividendola in due.
SPAGNA ANNI 20-30
La Spagna si trovò ad affrontare problemi sociali ed economici uguali a quelli dei paesi reduci dal
conflitto mondiale.
Era un paese arretrato in campo agricolo e sociale. Vi erano profonde divisioni sociali e due soggetti
potenti e ultraconservatori, extra politici, la Chiesa e l’esercito. A questo si aggiunsero i movimenti
anarchici e separatisti.
All’inizio degli anni ‘20, il sovrano, diede il compito al generale Miguel da Rivera di riportare la
stabilità.
Nel 1930 de Rivera viene sfiduciato e finisce la dittatura. Nel 1931 le forze repubblicane liberali
vincono le elezioni. Alfonso XIII lasciò il paese senza abdicare e venne proclamata la Repubblica,
viene varata una Costituzione democratica e progressista, viene introdotto il suffragio universale. I
primi partiti fanno riforme innovatrici che colpiscono i centri di controllo tradizionali.
GUERRA FREDDA
L’assetto che caratterizzò l’Europa dagli anni ‘40 fino alla Caduta del Muro di Berlino fu determinata
dalla collocazione degli eserciti di liberazione (chi ha liberato cosa) e dalle decisioni prese alla
Conferenza di Yalta, febbraio 1945: denazificazione e occupazione GER, dichiarazione dell’Europa
Liberata, Costituzione dell’ONU, riconoscimento da parte USA dell’Europa orientale come sfera
d’interesse dell’URSS.
1. La prima decisione fu quella di creare un’organizzazione sovranazionale di stati per gestire le
crisi internazionali con poteri più ampi di quelli della Società delle Nazioni