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L’Italia dal 2 giugno 1946 al 18 aprile 1948: maggio 1947 (cap. 6 Ginsborg)
Il fatto centrale di questo periodo avviene nel maggio 1947, quando c’è una crisi di governo in seguito
alla quale De Gasperi ne forma un altro escludendo socialisti e comunisti. Segue, poi, un governo di
transizione dal luglio 1947 all’aprile 1948, periodo in cui si manifesta il centrismo. Per molto tempo,
la storiografia di sinistra ha visto in questa rottura (DC-PC) un ordine arrivato a De Gasperi dagli USA.
Questa interpretazione, però, è semplificativa, perché, in questo momento della Repubblica, ci sono
ragioni più complesse. Infatti la causa della rottura tra DC e PC-PSI è dovuta a diversi fattori:
1) la pressione della Santa Sede. La Chiesa ha accettato malvolentieri la collaborazione tra DC e
PC. Già negli anni ’30, la Chiesa è anticomunista, poiché identifica nel comunismo un nuovo
turco (il Papa, oltre ad un’enciclica contro il Nazismo, ne aveva emanata un’altra contro il
comunismo). Durante la campagna elettorale del 2 giugno, l’opposizione tra Chiesa e
comunismo emerge maggiormente (il Papa ha detto “O Cristo o satana”). La pressione della
Santa Sede sulla DC non è indifferente, perché la Chiesa indirizza i voti verso la DC stessa;
2) la pressione della CONFINDUSTRIA. Per De Gasperi, non si può governare senza il
consenso della CONFINDUSTRIA che chiede la libertà nelle imprese;
3) la pressione degli USA. Con Truman si ha una visione diversa nei riguardi della Russia. Nel
1946 inizia la guerra fredda. Nel 1947 si espone la dottrina Truman, secondo cui gli USA
intervengono alla difesa degli stati democratici non solo economicamente, ma anche con
l’intervento armato se necessario. In seguito alla guerra fredda, i comunisti sono espulsi dal
governo in Italia, Francia e Belgio. Nel gennaio 1945, De Gasperi fa un viaggio negli USA, che
segna la fine dell’isolamento politico dell’Italia e preannuncia un’alleanza politica nuova. Con
questo viaggio, inoltre, De Gasperi ottiene forti aiuti economici;
4) per motivi di ordine pubblico. In questo periodo, ci sono agitazioni sociali di vario tipo. La
DC rimprovera il PC di non essere coerente perché è ambivalente: da un lato, cioè, sta al
governo, dall’altro appoggia le manifestazioni di piazza. La DC è criticata dall’opinione
pubblica moderata, perché la si accusa di essere debole nei confronti del comunismo e, quindi,
di non garantire l’autorità dello stato. Nelle elezioni del 1946, quindi, la DC perde molti voti.
Prima che i comunisti facciano parte dell’opposizione, bisogna risolvere due problemi:
1) l’approvazione dell’articolo 7 della Costituzione;
2) la firma dei trattati di pace. Il trattato di pace impone perdite enormi all’Italia e, quindi, la sua
forma deve essere responsabilità di tutti i partiti e non solo della DC.