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Strategia di normalizzazione

Rassicurazioni al Re: 1. Mussolini ritorna sui suoi passi dopo che si era dichiarato repubblicano 2. Accordi con i vertici liberali Negoziazioni con gli industriali: 3. limitare i diritti dei lavoratori, licenziare lavoratori e dare un impulso all'iniziativa privata. Verso lo stato autoritario: Dicembre 1922: istituito il Gran Consiglio del fascismo, un istituto che fa da tramite tra il partito e il governo nelle decisioni. Milizie volontarie: da una parte necessarie per difendere la rivoluzione e dall'altra per fronteggiare molti ex RAS che accusavano Mussolini di essersi convertito agli agi del potere, e per depotenziarli. Riforma Gentile: riforma scolastica che vede da una parte l'istruzione classica come perno dell'istituzione scolastica e dall'altra l'introduzione della religione come aspetto fondamentale dell'istruzione. Aggiunti crocefissi nelle aule. Legge elettorale Acerbo: prevede un premio di maggioranza checonferiva il 65% dei seggi al partito di maggioranza relativa (il primo partito ha un voto in più del secondo) ma con almeno il 25% dei voti. Il fascismo non ha tuttavia bisogno del premio: alle elezioni del maggio del 1924, alleato con i liberali nelle "liste nazionali" prende il 65% dei voti. Un dato rilevante è che il fascismo prende più voti dove ha meno radici (centro e sud). 10 Giugno 1924: nella prima seduta in Parlamento il socialista rivoluzionario Matteotti enuncia un discorso alla camera di denuncia per le violenze e i brogli alle elezioni del 24. Matteotti firma così la sua condanna a morte: viene rapito e il suo corpo verrà ritrovato a distanza di mesi. Si aprono le indagini e in Parlamento, socialisti e comunisti, indignati per la violenza fascista, adottano la "strategia dell'Aventino", che riprende una protesta dei romani contro i plebei che si erano rifugiati su un colle romano. Gli aventiniani nonpartecipano allavita politica in segno di opposizione ma questa protesta legalitaria non fa che dare del tempo a Mussolini per organizzarsi. Mussolini, infatti, il 3 Gennaio 1925 fa un discorso in cui si dichiara colpevole con ilpartito del delitto Matteotti ammettendo la violenza connaturata nel partito. Il momento in cui il partito fascista poteva smettere di esistere, il momento di minor consenso, diviene improvvisamente quello di maggior consenso e adesione al movimento. La dittatura a viso aperto Società: Palazzo Vidoni, ottobre 1925: accordo tra la Confindustria e la Confederazione delle corporazioni fasciste che di fatto elimina il sindacato libero e il diritto di sciopero. Politica: legge sui poteri del capo del governo e istituiti i tribunali speciali. Comunicativa: soppressi tutti i giornali non fascisti, opera di censura. Il fascismo e la stampa: le direttive all'ufficio stampa. 1. Il culto della figura del duce: vengono date indicazioni su cosa dire e cosacon il passato: il regime fascista cerca di riconciliarsi con il passato glorioso dell'Impero Romano, attraverso la valorizzazione della romanità e la promozione di monumenti e opere d'arte che richiamano l'antica grandezza dell'Italia. 3. Controllo della cultura e dell'informazione: il regime fascista cerca di controllare e manipolare la cultura e l'informazione, attraverso la censura e la propaganda. Viene promossa una cultura nazionale unificata, basata sui valori fascisti e sull'esaltazione della nazione e del duce. Le opere d'arte e la letteratura devono essere conformi all'ideologia fascista e devono esaltare la grandezza dell'Italia. 4. Controllo della società: il regime fascista cerca di controllare e disciplinare la società, attraverso l'istituzione di organizzazioni di massa come il Partito Nazionale Fascista, il sindacato fascista e l'Opera Nazionale Balilla. Viene promossa l'idea di una società gerarchica, in cui ogni individuo ha un ruolo preciso e deve sottomettersi all'autorità del duce e del partito. 5. Propaganda e culto della personalità: il regime fascista utilizza la propaganda per diffondere la sua ideologia e promuovere il culto della personalità del duce. Vengono organizzati eventi e manifestazioni di massa, come parate e adunate, per esaltare il duce e il regime fascista. La figura del duce viene presentata come un eroe carismatico e infallibile, capace di guidare l'Italia verso la grandezza. 6. Repressione e violenza: il regime fascista utilizza la repressione e la violenza per mantenere il controllo sul paese. Vengono istituite le leggi speciali per la difesa dello Stato, che permettono di imprigionare e perseguitare gli oppositori politici. Viene istituito il Tribunale Speciale per la difesa dello Stato, che condanna a morte o all'ergastolo coloro che vengono ritenuti colpevoli di attentati contro il regime. 7. Politica estera aggressiva: il regime fascista adotta una politica estera aggressiva, mirata a espandere l'influenza e il territorio dell'Italia. Vengono intraprese azioni militari, come l'invasione dell'Etiopia nel 1935 e la partecipazione alla guerra civile spagnola, per aumentare il prestigio e la potenza dell'Italia fascista. 8. Razzismo e antisemitismo: il regime fascista promuove il razzismo e l'antisemitismo, attraverso la promulgazione delle leggi razziali nel 1938. Vengono discriminate e perseguitate le persone di origine ebraica, che vengono escluse dalla vita pubblica e private dei loro diritti civili. 9. Declino e caduta del regime: il regime fascista entra in crisi a partire dalla seconda metà degli anni '30, a causa delle politiche economiche fallimentari e delle tensioni internazionali che portano alla Seconda Guerra Mondiale. Nel 1943, il regime fascista viene destituito e l'Italia si arrende agli Alleati, segnando la fine del regime fascista.con la chiesa cattolica: i patti lateranensi (palazzo delLaterano) 1929. Già dal 26 vengono stipulati patti segreti fino alla stipula dei patti lateranensi l'11 febbraio 1929 tra Mussolini e il segretario di stato dello Stato Pontificio Pietro Gasparri. Si compongono di tre parti: - Un trattato internazionale per il quale viene data un'autorità temporale al Papa e alla Chiesa sullo Stato del Vaticano: la sovranità territoriale viene concessa al Papa in cambio di un punto sulla questione della breccia di porta Pia. - Convenzione finanziaria: l'Italia paga al Vaticano un'indennità di denaro per risarcirlo dell'occupazione del 20 settembre. L'indennità non prevede solo denaro ma anche esenzioni fiscali. Notiamo qui il paradosso del regime nazionalista che deve farsi perdonare la presa della capitale. - Un concordato che limita la laicità dello Stato: uomini di Chiesa concessioni come esonero dal servizio militare.
  1. Matrimonio religioso anche effetti civili
  2. Preti e preti sposati non possono ricoprire pubblici uffici
  3. Insegnamento della dottrina cattolica incrementato
  4. Inquadramento delle masse
  5. Estensione del PNF: da partito di pochi a milioni di tesserati. Il tesseramento diviene un requisito necessario per molti incarichi
  6. Concordato
  7. Organizzazioni collaterali: dai 5 anni il cittadino viene inserito in organizzazioni soggette al fascismo (figli della Lupa, Balilla, GUF e Opificionazionale dopolavoro)
  8. Scuola: i docenti universitari devono giurare fedeltà al partito (1184 su 1200). Nel 1928 viene introdotto il libro di testo unico e aggiunta la foto di Mussolini nelle aule. Il professore deve essere salutato con il saluto romano e vengono insegnate preghiere per celebrare il regime
  9. Sport: preferite l'atletica, la scherma e il pugilato (simulano l'azione militare). Primo Carnera tra i miti del pugilato. Calcio esaltato da Leandro Alpinati (34 e 38 mondiali vinti)

regimi totalitari. Il fascismo è un totalitarismo? Per Gentile sì.

  1. Concentrazione monistica del potere. I regimi totalitari negano la premessa della democrazia, ovvero quella del dialogo tra parti diverse. I regimi portano all'unicità.
  2. Militarizzazione del partito. I regimi nascono da movimenti militari e continuano ad usare la violenza anche dopo aver preso il potere.
  3. Organizzazione delle masse. Controllano i cittadini dalla culla alla tomba.
  4. Sacralizzazione della politica. Il capo viene venerato, vengono creati miti, culti e riti.
  5. Discriminazione dell'estraneo. Viene individuato un nemico interno comune al quale affibbiare ogni problema sociale (kulaki-comunisti-ebrei), quindi in chiave auto-assolutoria. "L'unica emozione che non vacilla mai è l'odio."

La situazione tedesca

Difficoltà del governo Ebert

Dopo la terribile sconfitta, i generali dell'esercito Hindenburg e della flotta Ludendorff consigliano a

Guglielmo II di affidare il governo ai socialisti, per gestire il disastro che avevano causato (li accusano della sconfitta). Il governo è quindi dato a Ebert, dell'SPD, che si trova di fronte a diversi problemi: Il trauma della guerra: voluta e persa dalla Germania Vuoto di potere: l'impero e l'imperatore non ci sono più Delegittimazione dei partiti: sfiducia crescente nei confronti dei partiti Situazione semi-insurrezionale: le tensioni popolari ("biennio rosso" presente anche in Germania e aggravato dalla sconfitta militare) sfociano nel gennaio del 1922 nella rivoluzione spartachista (Spartakusbund di Liebknecht e Luxembourg) che crea disagio in quanto il governo deve fronteggiare una rivoluzione della sua stessa parte politica. Vengono mandati i Freikorps, corpi liberi, a reprimere la sommossa. Compromessi di Weimar Intesa esercito-classe dirigente: Ebert, temendo un colpo di Stato, in cambio della fedeltà

dell’esercito promette a quest’ultimo grande autonomia

Accordo tra sindacati e imprenditori: per tenere a bada il clima sociale gli imprenditori promettono tutele ai lavoratori (assicurazioni, ferie) e in cambio chiedono di cogestire il mercato del lavoro e di ridurre gli scioperi

Compromesso istituzionale: la Repubblica è federale, per lasciare autonomia ai land

Elementi di debolezza della repubblica di Weimar (1913-1933)

Riparazioni di guerra: la Francia solo nel 1921, attraverso una commissione interalleata, stabilisce la cifra delle riparazioni che la Germania, in base al trattato di Versailles, doveva pagare, e decide per 132 milioni di marchi oro. La cifra è estremamente alta: per 25 anni la Germania dovrà dare ¼ del suo PIL, ed è inoltre una cifra insostenibile per un paese uscito dalla guerra peggio degli altri. Questo provoca perciò un forte malcontento che si esplicita con proteste nazionalistiche: dal 1921 piccoli partiti

Nazionalisti acquisiscono consenso, tra questi troviamo il partito nazionalsocialista. In questo clima si realizzano anche due omicidi politici che evidenziano il tesissimo clima sociale: l'omicidio di Erzberger, ministro delle finanze, e quello di Rathenau, ministro degli esteri, entrambi ritenuti colpevoli delle negoziazioni.

Crisi della Ruhr: i danni economici delle riparazioni di guerra generano ben presto una spirale inflazionistica che raggiunge il culmine in seguito ad un avvenimento, ovvero l'occupazione della Ruhr, bacino carbonifero nonché zona più industrializzata della Germania, da parte di truppe francesi, belga e inglesi nel '23, in seguito ad un ritardo nel pagamento delle riparazioni. Una nazione alla quale è stato tolto l'esercito e gli armamenti pesanti non può pensare di reagire. L'unica azione è quindi quella della "resistenza passiva", ovvero una resistenza popolare per la quale i lavoratori.

delle fabbriche occupateostacolavano il lavoro. La crisi del '29: dal 1923 abbiamo grossi problemi finanziari in Germania, dovuti da una parte all'inflazione (un dollaro è uguale a 40 miliardi di marchi) edall'altra a cause esogene: la crisi del 1929 negli USA, la prima battuta d'arrestoche si trasformerà ben presto in una crisi personalizzata (Hoover e Roosevelt). Una crisi generale che colpisce quasi tutti i paesi europei (tranne la Russia doveil governo sovietico conduce un'economia molto particolare). La Germania è ilpaese che più di tutti soffre in quanto, in seguito ai piani Young e Dawes,dipende molto dall'economia statunitense. In questa situazione inquadriamol'ascesa del partito nazionalsocialista, a capo del quale vi era Hitler. La figura di Hitler è quella di un giovane austriaco che da sempre appoggia posizioniantisemite. Nel 1914, in segu
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Publisher
A.A. 2019-2020
16 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher maam2905 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Brizzi Riccardo.