Anteprima
Vedrai una selezione di 6 pagine su 25
Storia contemporanea - il secondo dopoguerra Pag. 1 Storia contemporanea - il secondo dopoguerra Pag. 2
Anteprima di 6 pagg. su 25.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia contemporanea - il secondo dopoguerra Pag. 6
Anteprima di 6 pagg. su 25.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia contemporanea - il secondo dopoguerra Pag. 11
Anteprima di 6 pagg. su 25.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia contemporanea - il secondo dopoguerra Pag. 16
Anteprima di 6 pagg. su 25.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia contemporanea - il secondo dopoguerra Pag. 21
1 su 25
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

QUESTIONE MEDIO-ORIENTALE

Come sappiamo lo scontro tra le due superpotenza (mondo bipolare) uscite della seconda guerra mondiale è uno scontro soprattutto ideologico. All'inizio di questo scontro il punto di discussione è: Chi possiede la bomba atomica? Gli Stati uniti sicuramente si; l'Unione Sovietica la costruirà da li a poco. Tutto il periodo che va dal 1945 all'inizio del 1980 è caratterizzato dalla continua corsa agli armamenti in cui queste due superpotenze si fanno la concorrenza anche sulla potenza dei loro arsenali militari. La guerra fredda ha un primo momento di scontro forte e immediato; gli alleati diventano in pochissimo tempo contendenti. Il primo scontro è stato sulla spartizione di Berlino e della Germania. In realtà dopo la spartizione della Germania, dopo il superamento della crisi di Berlino e dopo che si era stabilito che la Germania non può che essere divisa, lo scontro si sposta, l'Europa non è

più il piano di scontro inquando c’è un assestamento del conflitto bipolare in Europa.L’Europa orientale è di pertinenza dell’Unione Sovietica e sostanzialmentel’Unione Sovietica può farci quello che vuole (non ci saranno crisiinternazionali nel momento in cui l’Unione Sovietica invierà i carri armatiin Ungheria e in Polonia nel 1956, non ci saranno crisi internazionali nelmomento in cui l’Unione Sovietica invierà nuovamente i carri armati nel1968 per fermare la Primavera di Praga).Quindi sostanzialmente dopo il 1948 e dopo la crisi di Berlino, l’Europaoccidentale ha cominciato a beneficiare degli aiuti del piano Marshall ericostruisce la sua economia e il suo sistema politico sotto questa influenzadegli Stati Uniti, mentre l’Europa Orientale è sotto la pesante l’egemoniadell’Unione Sovietica.per dire che il conflitto si sposta perché l’Europa a quelQuesta

indipendenza e partiti che chiedevano appunto l'indipendenza. Questi movimenti avevano organizzato delle manifestazioni si erano avute delle insurrezioni drammaticamente represse dai paesi colonizzatori. In realtà le grandi potenze sembrano non accorgersi di tutto questo. Nel 1924 a Londra e nel 1931 a Parigi vengono organizzate delle esposizioni coloniali con grandi fiere che glorificavano appunto i paesi colonizzatori. Queste manifestazioni danno l'impressione che ancora gli imperi coloniali sono molto forti, ma in realtà cominciano a sgretolarsi perché nelle aree colonizzate sono cominciati a nascere dei movimenti indipendentisti e perché una parte della popolazione chiedeva la costruzione di uno stato nazione e voleva liberarsi dai paesi colonizzatori. I movimenti di indipendenza nascono un po' dappertutto con manifestazioni di malcontento e manifestazioni di piazza. Nel momento in cui la guerra finisce le opinioni su cosa debba succedere in questi

Paesi sono molto diverse e sono molto diverse tra quelli che sono i principali protagonisti del colonialismo che sono tra l'altro, nel caso della Francia e della Gran Bretagna i vincitori della guerra.

Queste opinioni si possono riassumere in seguenti tre punti:

  1. Per gli Stati Uniti bisogna internazionalizzare questi movimenti concedendo l'indipendenza e favorendo la costruzione degli stati nazione;
  2. Per la Francia bisogna continuare come prima della guerra e cioè mantenere il proprio impero coloniale, cioè non ha in mente di mettere in discussione il proprio impero coloniale una volta uscita vincitrice dalla guerra;
  3. La Gran Bretagna invece sta in una posizione intermedia tra le idee Americane e quelle Francesi, in quanto avendo già costruito a partire dal 1926/31 il COMMONWEALTH (sistema di nazioni che sono autonome e formalmente uguali e che sono legate da un rapporto di fedeltà con la corona Britannica e che riconoscono al di sopra del proprio sistema.

Statuario il simbolo della Monarchia britannica) ha in mente un modello di colonialismo decentrato nel senso di concedere alle colonie una certa autonomia ma mantenendole in qualche modo legate alla Gran Bretagna attraverso dei meccanismi di tipo economico-amministrativo.

Queste ipotesi dei vari paesi colonizzatori però ad un certo punto devono fare i conti con la realtà. Questo perché i movimenti locali cominciano a chiedere a gran voce l'indipendenza e che i colonizzatori vadano via, in alcuni casi arrivando anche a scontri sanguinari.

La decolonizzazione cambia completamente le carte geografiche nel giro di un ventennio. In 20 anni il mondo si riempie di stati nazione (specialmente nel continente africano e asiatico). Nel 1945 momento in cui viene fondata l'ONU i paesi che vi aderivano erano 51 e di questi solo 10 erano paesi erano collocati tra Asia e Africa. Nel 1965 i paesi che aderivano all'ONU erano diventati 120 e di questi ben 70 erano paesi.

Che stavano nel continente Africano o Asiatico. Il processo di decolonizzazione spazza gli imperi coloniali dell'Olanda, ridimensiona fortemente gli imperi coloniali francesi e inglesi, nel senso che i rispettivi paesi perderanno le colonie più importanti mantenendo in alcuni casi degli avamposti (es. l'ultimo pezzo significativo britannico è stato ceduto solo nel 1997 ed è Hong Kong). Paradossalmente a resistere di più è l'impero portoghese che da grande impero coloniale era stato ridimensionato nel tempo ed era diventato un paese assolutamente marginale. Però il Portogallo retto a partire dagli anni 30 da un regime di tipo fascista (Salazarismo) mantiene le sue colonie in Africa in particolar modo l'Angola, la Guinea e il Monzambico sino alla fine dei Salazar. Quindi l'impero coloniale portoghese muore con la fine del regime di Salazar in seguito alla c.d. "rivoluzione che sidei garofani" festeggia in Portogallo il 25.

aprile. Le tappe di questo processo di decolonizzazione possiamo riassumerle in quattro fasi: 1) La prima è quella che va dalla metà del '40 alla metà degli anni '50 che vede soprattutto la decolonizzazione del paese asiatico (India, Birmania, Filippine, Indocina, Indonesia, Cina, Malesia, ecc.). 2) La seconda fase è quella della decolonizzazione dell'Africa del 1960. In particolar modo il 1960 è il c.d. anno dell'Africa perché in quell'anno sono numerosi i paesi che ottengono l'indipendenza. L'Africa mantiene comunque delle sacche di colonizzazione che è quella portoghese (Angola, la Guinea e il Mozambico) e c'è un nuovo sistema che si impone e che sostituisce i colonizzatori in Sud Africa ed in Zimbabwe che è l'APARTHEID (segregazione razziale applicata dalla minoranza bianca a danno dei neri del Sudafrica. Si ha nel periodo di decolonizzazione nel quale le minoranze di colonizzatori europei rimasti sul posto.impongono alla popolazione locale uno stato di segregazione considerandola una popolazione inferiore. Questo è anche il periodo nel quale in Europa si studia la conformazione del cranio e i tratti delle popolazioni arrivando alla conclusione che alcune di esse sono degli esseri inferiori). 3) la terza fase è quella che vede negli anni 70 la fine dei regimi coloniali portoghesi; 4) la quarta fase è quella che si potrebbe datare nel 1990 perché è proprio in quell'anno che crolla il sistema dell'Apartheid e dove i bianchi e i neri sono sostanzialmente cittadini del Sud Africa con analoghi diritti. I popoli che avevano conquistato l'indipendenza hanno avuto dei grossi problemi nel momento dell'indipendenza perché in questi paesi era stato importato un modello di stato che era quello occidentale che spesso non con l'organizzazione.
Dettagli
Publisher
A.A. 2004-2005
25 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher edlin57 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Graziosi Andrea.