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La guerra d'indipendenza americana
Boston). Negli ultimi mesi del 1774 si riunì il primo Congresso Continentale, in cui prevalsero orientamenti moderati, favorevoli al ricorso a strumenti legali (es. petizione) e alla ricerca di soluzioni conciliatorie. Giorgio III dichiarò lo stato di rivolta coloniale e ciò chiuse definitivamente ogni prospettiva di conciliazione. L'irrigidimento inglese era stato causato anche da fattori estranei alla situazione americana: preoccupazione che la contestazione coloniale della sovranità parlamentare desse forza al movimento radicale inglese; la volontà di non indebolire la dottrina della sovranità parlamentare, che era stata fondamento dell'assetto costituzionale. Inizio 75 scontri armati tra esercito britannico e milizie coloniali aprono le ostilità che dettero il via alla guerra d'indipendenza. Maggio si riunisce Congresso continentale (che avrebbe svolto il ruolo di governo provvisorio durante il conflitto). Effetto persuasivo.Determinante ebbe lo scritto di Thomas Paine "common sense", in cui si diceva che non c'era niente che potesse giustificare una monarchia, l'unica forma naturale di governo era la repubblica e che l'unico re che l'America potesse accettare era la legge. Secondo lui l'America indipendente sarebbe divenuta una bandiera per la causa della libertà. La dichiarazione d'indipendenza del luglio 1776 fece propri i principi proclamati da Paine: vita, libertà e ricerca della felicità erano diritti inalienabili dell'uomo, la tutela dei quali legittimava l'esistenza dei governi. Le operazioni militari si protrassero dal 75 all'83. Nel corso della prima campagna le forze britanniche ebbero la meglio. 77 svolta: successo americano che accrebbe la credibilità internazionale degli "insurgentes" e favorì un'alleanza con la Francia, scesa in campo contro la GB nel 1778 e seguita poco dopo dalla Spagna.
La seconda parte del conflitto fu vinta dai franco-americani nel 1781. Questo episodio aprì la strada ai negoziati di pace, stipulata nel 1783. Il trattato di Parigi riconobbe l'indipendenza degli USA da parte della GB.
La prima costituzione USA, gli Articoli, restò in vigore dal 1781 al 1789 e furono il primo strumento giuridico di accordo tra sovranità dei singoli Stati e sovranità continentale. Due carenze fondamentali della struttura confederale: eccessiva preponderanza dei singoli Stati e troppo limitati poteri del Congresso.
La proclamazione di principi come l'eguaglianza, la sovranità popolare, il costituzionalismo repubblicano, il governo della legge, i diritti naturali e imprescrittibili degli uomini era una novità: non erano principi nuovi in sé, ma era la prima volta che presiedevano alla costruzione di un nuovo Stato. La sovranità popolare, seppur presente nei documenti, ebbe applicazione graduale e diversa da Stato a Stato.
Le strutture costituzionali eressero modelli bicamerali, con differenze grandi nelle relazioni tra potere esecutivo dei governatori (ora elettivi) e potere legislativo delle componenti rappresentative. Inizialmente la tendenza prevalente era quella di conferire grande potere alle assemblee rappresentative e di circoscrivere l'esecutivo, poi i problemi di stabilità politica influirono sulla revisione dei testi costituzionali iniziali. La repubblica appariva come la conquista della Terra promessa e la garanzia di un rinnovamento che avrebbe generato una comunità purificata nei suoi fondamenti e capace di offrire l'ambiente idoneo alla realizzazione del destino dell'uomo in questo mondo. I valori dell'individualismo liberale e del comunitarismo repubblicano, per quanto in tensione tra loro, costituirono gli ideali fondamentali, ma la capacità inclusiva di questi valori ebbe limiti, in particolare per donne, neri, indiani e poveri. es. neglistatimeridionali la schiavitù dei neri (che era un'istituzione radicata e diffusa) si estese e consolidò; gli indiani furonosterminati. La rivoluzione vide quindi l'affermazione delle ex colonie non solo rispetto alla sovranità recente delparlamento britannico, ma anche a danno dei preesistenti indiani d'America. Per quanto riguarda le donne, ilnuovo ordine repubblicano non conferì loro una piena condizione di cittadinanza attiva.
Il problema che continuò ad alimentare dibattiti e scontri riguardò chi fosse il legittimo successore dell'autoritàbritannica: se i singoli Stati o una nuova entità chiamata Stati Uniti. Gli Stati erano realtà tra loro profondamentediversificate e quindi c'era la difficoltà di armonizzare questo variegato complesso di interessi. All'inizio deglianni 80 sorge un movimento politico e di opinione, detto “nazionalista” o “federalista”
favorevole alla revisione degli Articoli di Confederazione. Le campagne e le iniziative promosse da quest'ultimo portarono nell'87 alla convocazione di una assemblea costituente col mandato di emendare gli Articoli dell'81, ma questo obiettivo lasciò il posto al più radicale proposito di riscrivere il patto fondamentale. La redazione della nuova costituzione fu avviata e completata nell'87. Il testo costituzionale si caratterizzò per brevità e chiarezza: in soli 7 articoli si delineavano i contorni di uno Stato nazionale a struttura repubblicana e federale ed erano regolati i rapporti tra i poteri del centro e quelli dei singoli membri dell'Unione. Il federalismo poggiava su un legislativo bicamerale: Camera dei Rappresentanti (eletta direttamente dai cittadini degli Stati Uniti, con una ripartizione dei seggi proporzionale alla popolazione degli Stati; era l'espressione immediata della sovranità del popolo); Senato (eletto dalleassemblee; espressione della rappresentanza degli interessi locali). Al Congresso fu affiancato un forte esecutivo, nella figura del Presidente (elezione presidenziale da parte di collegi di elettori numericamente rapportati ai rappresentanti di ogni Stato al Congresso). Il potere giudiziario era articolato in due livelli: statale e federale. La rivoluzione francese
Oggi gli storici designano come rivoluzione francese gli eventi del decennio 1789-1799.
Cause
Alla fine del 700 la Francia occupava un posto di primo piano in Europa. Fino alla metà degli anni 70 il Paese aveva attraversato una lunga fase di crescita e rappresentava una grande forza d'attrazione sul piano culturale (es. letteratura). L'ascesa al trono di Luigi XVI (1774) coincise con l'inizio di una fase di ristagno dovuta a una serie di cattive annate agricole e al perdurare di forme tradizionali di produzione e mercato. Crisi economica: disoccupazione e forte aumento del costo della vita. Crisi finanziaria:
enorme debito pubblico che diventa ingovernabile (causato da ingenti spese militari -> guerra dei 7 anni 1756-63 più intervento guerra d'indipendenza americana), pagamento interessi prendeva la metà delle entrate, clero e nobiltà non pagavano le tasse. Nuove correnti di idee: parlamenti si presentavano come i tutori delle leggi fondamentali contro l'arbitrio regio, favorendo il formarsi di una cultura politica che difendeva la libertà e il principio di rappresentanza (le loro battaglie, riprese e amplificate dalla stampa, svolsero un ruolo di primo piano nella formazione di un'opinione pubblica); l'aumento degli indici di alfabetizzazione favorì la diffusione di una letteratura filosofica che contribuì alla laicizzazione dei comportamenti e alla desacralizzazione di un potere regio che continuava a proclamarsi di diritto divino.
Rivoluzione aristocratica
Si inizia a pensare che anche clero e nobiltà debbano pagare le tasse
E che si debbano abolire i privilegi fiscali: riforme fiscali incontrano la resistenza dei ceti privilegiati, è quindi l'aristocrazia che inizia a ribellarsi al sovrano. Rivoluzione aristocratica (1787): fallimento dell'assemblea di notabili per la riforma fiscale (vecchia istituzione a cui ricorre de Calonne, ministro delle finanze, che aveva proposto un'imposta fondiaria proporzionale alla rendita su tutte le proprietà, incluse quelle di nobili ed ecclesiastici); convocazione degli Stati Generali 1789 (unica assemblea che poteva modificare la legislazione fiscale), che non venivano convocati dal 1614, da Brienne, successore di de Calonne. Cahiers de doléances (in francese quaderni delle lamentele) erano dei registri nei quali le assemblee incaricate di eleggere i deputati agli Stati Generali annotavano critiche e lamentele della popolazione. Essi vennero redatti e mobilitarono tutto il Paese e resero sempre più acceso il clima politico. 1788-89
Brusco aumento dei prezzi dei cereali provocò sommosse, quindi gli Stati generali si aprirono in un clima di tensione. Gli Stati Generali erano divisi per ordini (popolazione rappresentata per classi): clero, nobiltà, terzo stato (il resto della popolazione). Il terzo stato era il 98% della popolazione, ma ogni classe era rappresentata da 1/3 dell'assemblea, quindi clero e nobiltà (2/3) privilegiati. Richieste del terzo stato: raddoppio dei rappresentanti (ottenuto) e voto per testa e non per ordine (non ottenuto). Queste richieste mettono fine alla rivoluzione aristocratica.
Scoppio della rivoluzione. Dopo una lunga battaglia per il voto per testa, il terzo stato proclama l'Assemblea nazionale. Il re fa chiudere la sala delle riunioni, quindi l'assemblea si riunisce nella sala destinata al gioco della pallacorda, dove giura di non sciogliersi fin quando non fosse stata stabilita una Costituzione. Il clero e parte della nobiltà si unirono al terzo stato.
creando l'Assemblea nazionale costituente. Il re reagisce militarmente; 14/07/1789 una folla si presenta alla fortezza della Bastiglia per chiedere armi, il governatore fa aprire fuoco ma la fortezza viene assaltata ed espugnata e il governatore ucciso (presa della Bastiglia). La rivoluzione si estende nelle altre città e nelle campagne (rivolte contadine contro i nobili: incendi degli archivi in cui sono tenuti i documenti di proprietà). Si hanno quindi tre rivoluzioni: rivoluzione istituzionale (proclamazione assemblea nazionale), rivoluzione cittadina (o municipale) e rivoluzione contadina, strettamente intrecciate tra loro. 26/08/1789 dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino: libertà personale, uguaglianza davanti alla legge, diritto di proprietà, sovranità popolare. Il re si oppone e nuova sollevazione. Le giornate del 5 e 6 ottobre 1789: manifestanti si mettono in marcia per Versailles chiedendo pane e il trasferimento dellacorte a Parigi, considerandolo una garanzia per l'approvvigionamento della città. Diversi orientamenti: moderati spaventati dalle masse volevano una monarchia costituzionale; giacobini (più radicali) volevano repubblica; sanculotti (operai, artigiani, bottegai) propongono iniziative per classi popolari. 1790 Espro